UN SOLO ARGOMENTO PER ANDARE A VOTARE E VOTARE SI' AL REFERENDUM
- Subject: UN SOLO ARGOMENTO PER ANDARE A VOTARE E VOTARE SI' AL REFERENDUM
- From: "Associazione Partenia" <partenia at katamail.com>
- Date: Tue, 31 May 2005 19:46:51 +0200
UN SOLO ARGOMENTO PER ANDARE A VOTARE E VOTARE SI' AL REFERENDUM di Corrado Piancastelli -
prodena at libero.it Su tutte le reti, qualsiasi programma di
discussione sul prossimo referendum degenera in rissa. O in una stucchevole e
superficiale ripetitività. Il
motivo si mostra da sé a chiunque ascolti questi dibattiti con almeno quel
piccolo distanziamento dovuto al buon senso. E’ noto a tutti che la gerarchia cattolica ha lanciato una vera crociata
astensionistica e antidemocratica perché il referendum non raggiunga il quorum,
per cui qualsiasi argomentazione logica
si infrange contro il preconcetto e il muro di pseudo-moralisti
obbedienti non alla ragione dialogante, ma esclusivamente e ciecamente al diktat
della Chiesa. Tra l’altro l’accanimento irrazionale contro il referendum e
l’implicita manipolazione degli embrioni è poi perseguito in modo così irritante e monotono che alla fine non
c’è più una discussione, ma un muro contro muro. C’è tuttavia, al di là delle
contrapposizioni un argomento che viene poco usato, finanche dai laici, segno
questo che neppure la cosiddetta sinistra
spesso non sa usare completamente la ragione la quale dovrebbe
sapere esporre in modo argomentato
ciò che intende per concezione laica e democratica di uno Stato. Una legge che
riguarda le scelte (etiche o scientifiche) in materia privata, in sé non può mai
essere una legge vincolante quando non riguarda la convivenza o le regole
pubbliche. Nel caso della problematica concernente gli embrioni o la
fecondazione eterologa il cittadino non è affatto obbligato da una legge, la
quale rappresenta semplicemente una opzione a disposizione di tutti. Se una
donna si sente cattolica fino in fondo può benissimo rifiutare il diritto che la legge mette a sua disposizione circa la possibilità
di impianto con un seme diverso da quello del marito. Chi potrebbe obbligarla?
Lo stesso discorso vale per il divorzio. Se una coppia non divorzia perché
ritiene sacro il matrimonio non userà questo diritto e nessuno potrà obbligarla
a divorziare. Però, e qui è il punto, se una donna,
marito o compagno consenziente ritiene che un figlio non debba necessariamente
nascere da un rapporto matrimoniale contratto in una Chiesa, perché mai non
dovrebbe poter fruire di un diritto
che le consente di decidere come le pare? Per una donna che abbia un compagno
sterile, è magari più etico farsi fecondare da un estraneo incontrato per strada o
recarsi in un ospedale e farsi tecnicamente impiantare un anonimo embrione da un
chirurgo? Le leggi, quando non investono la sfera dei
rapporti pubblici, si fanno affinché il cittadino vi opti o meno secondo un suo criterio etico, non per un
obbligo morale da imporsi con la forza in obbedienza ad una religione. Se così
non accade un paese democratico diventa un possedimento delle religioni, tal
quale come avviene nella società musulmana, con tutte le conseguenziali
deformazioni. L’argomento principe, ben oltre le
polemiche se l’embrione sia già persona o sia solo cellula vivente, è tutto qui
e non occorre nessuna grande fatica intellettuale a
spiegarlo. Le leggi in un paese laico non si approvano
o si rifiutano per accontentare una
chiesa dominante, altrimenti diventano violenza di Stato. Le leggi si fanno per
tutti i cittadini perché uno Stato
laico sostiene la cultura pluralista che, come tale, accoglie qualsiasi
filosofia della vita, alla quale
deve riferirsi lo stesso pluralismo religioso perché rispondente ai dettami
delle libertà costituzionali. Le leggi costituzionali, peraltro, non legiferano
sulle libertà private quando queste si conformano alle norme di diritto. E
infatti la (nostra) costituzione
prevede la libertà di parola, di opinione e di azione se in ottemperanza alle
leggi penali e civili e ai dettami
costituzionali. Prevedere la libertà privata, peraltro, non significa obbligare alla libertà, per cui se
un cittadino vuole incarcerarsi da
solo nella propria casa è liberissimo di farlo, a condizione che non metta in
catene anche il coniuge e i propri figli. Molte inutili e puerili discussioni televisive potrebbero ridursi all’osso se l’intera questione venisse riportata ai termini di una minima logica. I diritti umani sono fortunatamente uno dei pochi traguardi della civiltà. Una conquista non negoziabile e che non può essere imbavagliata da nessuno, di qualunque paludamento intende vestirsi e travestirsi. Corrado Piancastelli
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° Saluti da Associazione Partenia http://utenti.lycos.it/partenia "Responsabilità :
Tu non comprendi affatto il significato della parola
responsabilità. La società è stata molto astuta; ha distrutto le parole più
belle, dando loro un significato distorto. Di solito nel vocabolario
‘responsabilità’ vuol dire dovere, vuol dire fare le cose nel modo in cui se
lo aspettano i genitori, gli insegnanti, i preti, i politici, tutti quanti.
|
- Prev by Date: i 4 quesiti referendari
- Next by Date: LEGGE ELETTORALE - Art. 98
- Previous by thread: Invito a partecipare all'incontro dedicato al referendum d el 12-13/6 p.v. sulla legge 40 "La fecondazione medicalm ente assistita" che ci sarà lunedì 6/6/2005 alle " ore 21,00 c/o ARCI Martiri di Turro - Via Rovetta, 1" 4 a Milano - INGRESSO LIBERO
- Next by thread: LEGGE ELETTORALE - Art. 98
- Indice: