rassegna stampa: POLLINE GM, COESISTENZA IMPOSSIBILE.



a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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tratto da "Green Planet" - 18/06/2007
POLLINE GM, COESISTENZA IMPOSSIBILE.
Nuovo studio britannico invalida i dati per misurare la coesistenza.
I pollini delle piante geneticamente modificate possono diffondersi a una
distanza maggiore di quanto stimato fino ad oggi, e pertanto le distanze
minime tra i campi vanno aumentate. L'allarme è stato lanciato in Gran
Bretagna dagli esperti della Scuola di Bioscienze dell'Università di Exeter
che hanno condotto uno studio per misurare il potenziale di impollinazione
delle piante GM. Utilizzando i dati registrati dalle stazioni meteorologiche
di alcuni paesi europei, il team ha sviluppato un nuovo modello matematico
che tiene conto della velocità e della direzione del vento per predire il
movimento del polline nell'aria e quindi la capacità di contaminazione. I
risultati mostrano ampie variazioni nel quantitativo di impollinazione
incrociata tra le piante, transgeniche e naturali, di mais, colza, riso e
barbabietola, che dipendono dalla posizione del campo rispetto alla
direzione del vento nel periodo di fioritura: due fattori al di fuori del
controllo umano del tutto trascurati nelle osservazioni sui campi
sperimentali.

Secondo i ricercatori inglesi, le sperimentazioni su campo finora condotte
hanno sottostimato la capacita del vento di trasportare i pollini e pertanto
le linee guida sviluppate dalle autorità per definire la coesistenza e le
distanze di separazione tra i diversi tipi di coltivazione vanno
riconsiderate. In seguito ai campi sperimentali svolti dal 1998 al 2003, il
governo britannico ha proposto una zona cuscinetto di 58 metri per i campi
di colza GM e di 110 metri per il mais. Tuttavia, gli studiosi di Exeter,
per mantenere la contaminazione sotto la soglia dello 0,9 per cento,
suggeriscono una distanza di almeno 500 metri per i campi di colza e di
oltre 800 metri per il mais. La coltivazione delle piante transgeniche è
prevista entro due anni, e il Dipartimento all'ambiente e all'agricoltura
britannico (DEFRA) dovrà pertanto riscrivere il piano di coesistenza e le
norme che tutelano la produzione OGM-free alla luce dei nuovi risultati . Lo
studio è stato finanziato dall'Ente britannico di ricerca per le scienze
ambientali (NERC) ed è pubblicato sulla rivista Ecological Applications.
(fonte: Consiglio dei diritti genetici, 12 giugno 2007)
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