rassegna stampa: GREENPEACE, NO AI BREVETTI SU SEMENTI E ANIMALI DA ALLEVAMENTO.



a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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tratto dsa "Green Planet" - 18/06/07
GREENPEACE, NO AI BREVETTI SU SEMENTI E ANIMALI DA ALLEVAMENTO.
Divieto globale alla brevettabilità di sementi e animali da allevamento.
Questa la richiesta avanzata oggi a Roma dalla nuova coalizione “No Patent
on Seeds” formata da Greenpeace, Swissaid e Coldiretti, la più grande
organizzazione agricola italiana, insieme a più di trenta associazioni
agricole del mondo e centinaia di altre organizzazioni
(www.no-patents-on-seeds.org). L’appello è stato lanciato nell’ambito di un
convegno tra esperti del settore organizzato presso la FAO. “No Patents on
Seeds” teme che, soprattutto in Europa, si diffondano sempre più brevetti su
piante e animali da allevamento ottenuti con convenzionali tecniche di
selezione. L’incontro di Roma rappresenta la premessa alla grande conferenza
internazionale sull’argomento che si terrà a Interlaken (Svizzera) a
settembre.

“Le grandi multinazionali come Syngenta, stanno chiedendo brevetti su
colture fondamentali come il riso”. ha spiegato Tina Goethe di Swissaid. “La
coalizione mondiale continuerà a fare pressione sulle multinazionali come
Syngenta per bloccare questi brevetti che minacciano la sicurezza alimentare
a livello mondiale”. Ma non soltanto le sementi sono soggette a queste
richieste di monopolio. Secondo una ricerca di Greenpeace, la multinazionale
statunitense Monsanto sta predisponendo dozzine di richieste nell’ambito
dell’allevamento convenzionale di maiali. Brevetti sugli animali da
allevamento servirebbero solo ad aiutare le grandi aziende che controllano
le varietà genetiche delle razze animali, ad aumentare potere e controllo
del mercato, come ha sottolineato una recente ricerca della League for
Pastoral Peoples and Endogenous Livestock Development.

Per gli allevatori di piccole dimensioni diventa molto difficile competere
quando i sussidi pubblici, i fondi per la ricerca e i regolamenti
favoriscono l’industria. “Ci ha scioccato scoprire che la Monsanto stia
pianificando anche il controllo del settore zootecnico, dopo essere già
divenuti il numero uno nel settore delle sementi”, ha detto Federica
Ferrario di Greenpeace Italia. “Siamo perciò contenti che la FAO stia
affrontando questo tema, in un momento che può essere decisivo per la
disponibilità futura di alimenti a livello mondiale”. “Dobbiamo fermare la
brevettabilità delle risorse genetiche di piante e animali convenzionali,
altrimenti agricoltori e consumatori perderanno il controllo della filiera
agroalimentare dalla terra alla tavola”, ha ribadito Coldiretti. “L’
obiettivo è difendere non solo la sovranità alimentare, ma anche un modello
di agricoltura sostenibile che rispetti la qualità e la biodiversità. Questo
modello grazie ai requisiti garantiti dalle imprese agricole interessate
dalla PAC rappresenta un patrimonio inalienabile per la società di oggi e
domani”.

“No Patents on Seeds” nasce come una petizione mondiale indirizzata all’
Ufficio europeo dei brevetti (EPO) dove è stata recentemente discussa la
richiesta di brevettare una varietà di broccolo, registrandone i sementi e
le parti commestibili, oltre all’intera pianta. Brevetti simili per mais e
riso affliggerebbero soprattutto le nazioni del Sud del mondo. (Fonte:
Greenpeace, 11 giugno 2007)
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