rassegna stampa: MESSICO, LE VIE DELLA COCA COLA SONO INFINITE.



A cura di AltrAgricoltura Nord Est
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tratto da "Greenplanet" - 28/05/2007
MESSICO, LE VIE DELLA COCA COLA SONO INFINITE.

Nel paese la bibita è presente anche dove manca l'acqua potabile

Le colline del Chiapas sono un paesaggio bellissimo. La strada che le
percorre, è una infinita sequenza di curve e dossi, di volta in volta è
interrotta da piccoli villaggi. A differenza delle città turistiche, i
villaggi rurali non hanno praticamente nulla. E non è una esagerazione. Non
c'è acqua potabile nelle case, non ci sono i servizi primari, le scuole sono
delle casette in legno dove, se gli alunni sono fortunati, ci sono anche dei
maestri. I pochi negozi sono rappresentati da baracche fatiscenti dove
vengono venduti i generi di prima necessità. Le case sono in gran parte in
legno e le poche in mattoni non sono dipinte, né ricoperte da intonaco. La
gran parte delle persone veste semplice, con abiti vecchi e senza scarpe.
Tutto ha l'aria di vecchio, vissuto, e decisamente povero.

Solo poche cose si distaccano, sono nuove, scintillanti, con i colori
vividi: le insegne della Coca cola e della Pepsi. In un villaggio con 10
case e 1 piccola baracca-negozio, ne abbiamo contate sette. Sì. Sette
insegne della Coca-Cola per 10 case. E' come se a Roma ci fossero 806.000
insegne della coca-cola.  Sconcertante.

Non a caso il Messico è il primo paese al mondo per consumo pro-capita della
bevanda, con una media di circa 21.8 unità/persona. Un numero spropositato
che supera anche gli stessi inventori. Negli Stati Uniti infatti se ne
consumano "solo" 19.8 unità/persona. Per renderci conto ogni messicano
consuma in media 5 volte la Coca-cola consumata da un italiano, o per fare
un paragone con un altro paese "latino-americano" il messicano consuma 4.5
volte la coca cola di un brasiliano.

Nonostante le diverse condizioni economiche del Messico, rispetto agli Stati
Uniti, il mercato messicano rappresenta l'11% delle vendite globali della
The Coca Cola Company, poco meno della metà delle vendite negli Stati Uniti,
un cash-flow gigantesco che esce dal Messico per andare verso i cugini
nord-americani.

Considerando 1.15US$ per ogni unità consumata (tutti i dati sono derivati da
The Coca Cola Company Investor Relations) il messicano medio (includendo i
bambini appena nati e i moribondi in ospedale) spende circa 4 dollari al
mese in Coca Cola. Poco? Affatto.
Nei villaggi del Chiapas la rendita media è di 57 dollari al mese (Fonte
Istituto Statistica Messicano). Ciò significa che i nostri amici dei
villaggi spendono circa l'8% del loro reddito in Coca Cola. Lì dove manca
anche l'acqua potabile ma dove le pubblicità abbondano, c'è solo una cosa
che fa concorrenza alla Coca cola. La Corona. La birra messicana.

Anche in questo caso i dati non sono migliori e, anche in questo caso, tutti
i villaggi sono tappezzati di cartelli e scritti inneggianti alla bionda
bevanda, che con il caldo locale dovrebbe aiutare a togliere la sete. Con la
birra il nostro messicano medio non è parsimonioso. Corona da sola vende 42
litri/anno a persona. Anche in questo caso i conti sono rapidi. La corona ha
un costo medio di 14 pesos al litro, che rappresentano quindi ulteriori
4.5US$/mese persona.
Alcuni potrebbero obbiettare che i dati di vendita nel Chiapas siano
inferiori alla media nazionale. Purtroppo no. Negli ultimi 3 anni i dati del
Chiapas si sono mantenuti completamente in linea con la media nazionale, se
non superiori durante l'anno 2002. Senza quindi considerare le altre bevande
(Pepsi, altre marche di birra, etc..) l'abitante medio del Chiapas spende
circa 9 US$ dei suoi 57 US$/mese per comprare Coca-cola o birra.
Fatte le dovute proporzioni questo equivale ad una famiglia italiana che
spende in media 738 Euro al mese in Coca cola e birra.

In fondo, la realtà è che, grazie al governo messicano che non porta le
infrastrutture nei villaggi, è più facile e meno faticoso trovare la
Coca-cola o la birra piuttosto che l'acqua.
Perché la Coca Cola e la Pepsi riescono a distribuire capillarmente le loro
bevande e a collocare cartelli ovunque mentre il governo messicano non
riesce a distribuire l'acqua?
Perché invece di campagne educative contro l'alcool e i suoi effetti, i
villaggi poveri sono tappezzati di scritte inneggianti alla Corona? (fonte:
La Stampa, 28 maggio 2007)
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