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rassegna stampa: IL BRASILE ADOTTA L'ETICHETTATURA SUGLI OGM.
- Subject: rassegna stampa: IL BRASILE ADOTTA L'ETICHETTATURA SUGLI OGM.
- From: "Altragricoltura" <altragrico at italytrading.com>
- Date: Wed, 22 Mar 2006 17:59:31 +0100
a cura di AltrAgricoltura Nord Est ------------------- tratto da "Green planet" - IL BRASILE ADOTTA L'ETICHETTATURA SUGLI OGM. Non più "può contenere OGM", ma "contiene OGM", l'ha vinta la ministra dell'ambiente. Notevole riflesso sul mercato internazionale. Paese ospite, da lunedì, della terza riunione dei sottoscrittori del protocollo di Cartagena sulla biosicurezza, il Brasile ha risolto, in extremis, il vicolo cieco nel quale si era infilato, allo stesso tempo, ha rinfrescato la sua immagine di "potenza ambientale". Entrato in vigore nel 2003 e ratificato finora da 132 paesi, il trattato regolamenta gli scambi internazionali di organismi geneticamente modificati, in modo da prevenire eventuali rischi per l'ambiente e la salute. Garantisce ai paesi importatori il diritto di essere informati della presenza o no di OGM nei carichi loro destinati consentendo di decidere o meno di accettarli. Uno dei principali punti all'ordine del giorno della riunione è precisamente il grado d'informazione che l'esportatore deve fornire all'importatore, in altre parole l'etichettatura. Il protocollo sancisce, in via provvisoria, che questi carichi debbano portare la semplice etichetta "può contenere" OGM, il che lascia nel dubbio. I sottoscrittori del protocollo devono ora decidere l'adozione della menzione più precisa "contiene OGM" che obbligherà i produttori a realizzare analisi sugli OGM e segregare i grani transgenici da quelli convenzionali.<!--boite meme sujet--><!--fin boite meme sujet--> Insieme depositario della maggior parte della biodiversità mondiale e grande esportatore agroalimentare, il Brasile è diviso sulla questione, fino al cuore del governo, dove si affrontano il ministero dell'agricoltura e quello dell'ambiente. Nel corso della riunione dell'anno scorso, il Brasile era stato l'unico firmatario del protocollo, con la Nuova Zelanda, a difendere il mantenimento della formula "può contenere", cedendo, allora, alle richieste del settore agricolo. Ma, il presidente Lula ha dato ragione al ministro dell'ambiente, Marina Silva, sostenuto dagli ecologisti, decidendo che il Brasile difenderà la formula "contiene OGM" pur dando quattro anni ai suoi produttori per adattarsi. Una "vittoria per la biosicurezza del pianeta", ha detto Greenpeace, che contesta tuttavia questo termine. Per Marina Silva, la terminologia "contiene", se è adottata, metterebbe la produzione brasiliana al riparo da eventuali barriere non tariffarie da parte di paesi che esigono l'etichettatura degli OGM. Gli esportatori agricoli, da parte loro, sostengono che la selezione e l'etichettatura dei prodotti aumenterà i loro costi di produzione e che saranno così in posizione sfavorevole riguardo ai loro concorrenti. Il Brasile è infatti il solo grande esportatore ad avere aderito al protocollo di Cartagena: gli altri (Stati Uniti, Canada, Australia ed Argentina) si sono guardati da farlo. I sottoscrittori del protocollo affronteranno anche un'altra polemica: la definizione di un meccanismo di ripartizione delle responsabilità tra il paese importatore e quello esportatore in caso di danni risultanti dai flussi internazionali di OGM. (Libération, 15 marzo: Le Brésil adopte l'étiquette «contient des OGM» - Traduzione di Bianca Crivello) ------------------------------------------- LAZIO: ATTENTI AGLI OGM. Previsti arresto o ammenda per i trasgressori al divieto di semina. Lo ribadisce la legge regionale che vieta la coltivazione e l’allevamento a qualsiasi titolo di organismi geneticamente modificati (27 febbraio 2004, n.2, art. 79), punendo l’impiego di questi sementi con l’arresto da uno a due anni o con l’ammenda da 5000 a 50mila euro. La Regione ricorda a tutti gli agricoltori del Lazio di applicare le norme vigenti in materia, stando attenti soprattutto alla provenienza del mais. Potrebbero, infatti, trovarsi in commercio varietà di mais geneticamente modificato Mon810, iscritte al catalogo comune europeo, per cui viene consigliato, all’atto dell’acquisto delle sementi, di verificare attentamente l’etichettatura. Le partite di sementi transgeniche, infatti, devono essere munite di etichetta che indichi chiaramente che la varietà è geneticamente modificata. Inoltre, le sementi di mais e di soia possono accidentalmente essere contaminate da mais e soia Ogm, per questo si consiglia di conservare il cartellino ufficiale di certificazione obbligatorio per tutte le sementi, la fattura di acquisto e la dichiarazione della ditta cementiera circa l’assenza di Ogm, al fine di poter dimostrare la provenienza del materiale comprato e di tutelarsi da eventuali contestazioni per la violazione delle norme sopra indicate. (Tusciaweb.it, 17 marzo 2006) --------------------------------- N.B. se volete essere cancellati da questa lista scrivete a altragricoltura at italytrading.com Altre notizie sul sito: www.altragricolturanordest.it -- No virus found in this outgoing message. Checked by AVG Free Edition. Version: 7.1.385 / Virus Database: 268.2.6/287 - Release Date: 21/03/2006
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