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sa8000 e chiquita
- Subject: sa8000 e chiquita
- From: "daniele" <danscapo at email.it>
- Date: Thu, 28 Apr 2005 13:51:42 +0200
Vorrei riprendere un tema già proposto in passato da Nicoletta: la certificazione sa8000 è uno strumento-criterio di cui il consumo critico si può servire? Per farlo riprendo in particolare un recente articolo comparso su Altreconomia di aprile intitolato "la doppia faccia di chiquita". Premetto, come dissi tempo fa, che sono titolare di una piccola azienda familiare certificata sa8000. Veniamo all'articolo: Una giornalista di Altreconomia è andata a verificare di persona come stanno le cose in una piantagione di chiquita del costarica, recentemente certificata sa8000. E' un reportage molto importante: da quando chiquita ha ottenuto la certificazione sa8000 per alcune delle sue piantagioni, molti hanno storto un po' il naso; il fatto che qualcuno sia andato a verificare è quindi un azione molto importante per capire qualcosa di più sulla affidabilità della certificazione sa8000. La situazione descritta dalla giornalista non è delle migliori: mentre lei visita la piantagione accompagnata dal sindacato (all'insaputa della chiquita) un aereo irrora di pesticida banani e lavoratori! Oltre a questo viene evidenziata la mancanza di libertà sindacale (che appare solo formale e non sostanziale), stipendi al limite della fame, e lavoratori istruiti a rispondere che tutto va bene quando la giornalista compie la visita ufficiale nella piantagione. Come dicevo un reportage utile ed importante. La conclusione di questo si legge nel sottotitolo dell'articolo "nel costarica, dove finiscono le buone intenzioni": ovvero la certificazione SA8000 è una presa di giro, solo uno strumento per farsi belli nel panorama internazionale e rassicurare quella parte di consumatori che sono sensibili a certe tematiche. Questo mi sembra l'impostazione che viene data da l'Altreconomia. Sull'obiettivo di mettere sotto torchio Chiquita non posso che essere d'accordo; aggiungo anzi che sono scandalizzato visto che non riesco a capire come una certificazione che richiede il rispetto di precisi standard possa essere stata concessa in tali condizioni (è mia intenzione aprire un caso sulla scia dell'articolo della rivista...). Il punto è che accanto a quell'obiettivo diretto su chiquita se ne affianca uno strettamente correlato: denigrare la certificazione sa8000 come valido strumento per testare la responsabilità sociale di una azienda. Su questo non sono d'accordo (ovviamente visto che ho speso tempo ed energie su questa certificazione...direte voi). Lo strumento della sa8000 è uno strumento importante, che da una parte può servire alla multinazionale per farsi bella, ma dall'altra è anche un percorso di non ritorno: ti metti sotto l'occhio di osservazione e devi stare molto più attento: se dici che stai migliorando la tua situazione, deve essere così. A mio avviso una testimonianza come quella di Altreconomia è una grave segnalazione di non-conformità (nel linguaggio della certificazione SA8000) tanto che, se fosse confermata nei fatti, potrebbe far revocare la stessa certificazione. Mi spiego meglio: quando una azienda si certifica, deve preoccuparsi di rilevare, gestire e risolvere tutte le non-conformità da qualsiasi parte siano segnalate (anche da un giornalista che visita l'azienda). Se non lo fa non può mantenere la certificazione a lungo. In questo modo la SA8000 deve diventare uno strumento di controllo da parte dei movimenti del consumo critico: apre porte insperate! E non in maniera simbolica: la giornalista esordisce l'articolo dicendo che nella piantagione Chiquita possono entrare i sindacati, nelle altre (di Dole, Del Monte, indipendenti) ci sono le guardie armate ai cancelli! Chiquita riconosce la libertà formale di associazione sindacale (ma non sostanziale) le altre multinazionali neppure quella. La sa8000 è a mio avviso uno strumento con molti difetti per testare la responsabilità sociale di una azienda, ma io credo che oltre che concentrarci sui difetti, come consumatori critici dovremmo utilizzarne gli aspetti positivi: quelli del controllo a cui l'azienda decide di sottostare. Qualche anno fa quell'articolo di Altreconomia non avrebbe potuto essere scritto (almeno non con una visita alla piantagione) semplicemente perchè l'accesso alla piantagione era negato.........non vi sembra che il rischio sia quello di gettare via il bambino con l'acqua sporca? saluti daniele -- Email.it, the professional e-mail, gratis per te: http://www.email.it/f Sponsor: L'immagine di chi vuoi su: puzzle, mousepad, tazze e tanti altro oggetti! * Stelle & Strisce stampa quello che voui TU .... dove Vuoi Tu!! * Clicca qui: http://adv.email.it/cgi-bin/foclick.cgi?mid=2120&d=28-4
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