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rassegna stampa: RICERCA COOP: PER I CONSUMATORI GLI OGM SONO PERICOLOSI
- Subject: rassegna stampa: RICERCA COOP: PER I CONSUMATORI GLI OGM SONO PERICOLOSI
- From: "Altragricoltura" <altragrico at italytrading.com>
- Date: Tue, 19 Apr 2005 17:44:17 +0200
Ennesimo sondaggio sugli OGM, ennesima bocciatura da parte dei "consumatori". Ogni volta che la parola passa ai cittadini gli OGM vengono allontanati dal nostro piatto, non si capisce perchè il sistema politico e quello dell'agroindustria si ostinino a rimetterceli magari in forma più o meno clandestina come è capitato negli ultimi quattro anni con il mais OGM bt10 della Syngenta che, pur senza nessuna autorizzazione degli organismi internazionali preposti al controllo degli alimenti, è stato commercializzato negli Stati Uniti ed in Europa. Forse scelte di campo più coraggiose da parte della GDO più sensibile alle esigenze dei consumatori, anche di COOP, che escludessero dal loro "paniere prodotti", con chiarezza e totalmente, i derivati da materie prime OGM (ad es. le lecitine di soya di possibile derivazione OGM dalle merendine e biscotti) aiuterebbero a costruire quell'ambiente culturale ed economico adatto ad impedire la somministrazione occulta degli OGM nel nostro piatto. a cura di AltrAgricoltura Nord Est ---------------------------------- Tratto da "Green Planet" - 17/04/2005 RICERCA COOP: PER I CONSUMATORI GLI OGM SONO PERICOLOSI Per il 71,3% non ci sono dati sufficienti per escludere la pericolosita' degli Ogm, e il 62,5% non acquistera' questi prodotti. (AGI) - Milano, 15 apr. - Si' alla ricerca scientifica sugli Ogm ma con precise garanzie e limiti, in quanto, ad oggi, non ci sono dati sufficienti per escludere la pericolosita' di questi prodotti. E' quanto emerge dalle ricerche promosse da Coop e presentate questa mattina a Milano dal presidente di Coop, Aldo Soldi. Dai risultati del sondaggio condotto dal mensile Consumatori su un campione di 1.500 soci Coop, di nove regioni italiane, emerge che per il 71,3% non ci sono dati sufficienti per escludere la pericolosita' degli Ogm, e il 62,5% non acquistera' questi prodotti. Gli intervistati ammettono di sentirsi scarsamente informati sull'argomento (il 45,6% ne sa poco) e vorrebbero piu' elementi di conoscenza. Emerge che non si tratta di una scelta ideologica in quanto il 55,3% e' favorevole alla coltivazione degli Ogm a condizione che non ci sia rischio di contaminazione verso le altre colture. Interessante anche un altro dato: per il 58,7% degli intervistati la partita e' legata a interessi economici. La lotta alla fame del mondo non e' ritenuta una motivazione credibile. Su questo punto si trova d'accordo il presidente Soldi: "Ci sono grandi interessi di carattere economico. Se non siamo sicuri dell'impatto degli Ogm sulla salute non si puo' pensare di somministrarli a popoli che hanno problemi di alimentazione. Gli Ogm non risolvono la fame nel mondo". La seconda ricerca che Coop ha avviato in collaborazione con il Cinsa, Consorzio interuniversitario scienze ambientali, e le universita' di Parma, Bologna e Firenze, ha riprodotto le condizioni di coesistenza fra varieta' transgeniche e convenzionali di mais. La simulazione effettuata documenta la possibilita' che una coltivazione di mais Ogm possa contaminare le coltivazioni attigue fino a 200 metri. Questi risultati potranno servire a regioni e province autonome che dovranno predisporre i piani di coesistenza tra le coltivazioni Ogm e quelle naturali. "La Coop - conclude Aldo Soldi - chiede che da parte delle istituzioni locali e del Governo ci sia la massima attenzione. Si' alla ricerca ma con grande prudenza e cautela". Agi, 15 aprile 2005 ------------------------------
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