rassegna stampa: RICERCA COOP: PER I CONSUMATORI GLI OGM SONO PERICOLOSI



Ennesimo sondaggio sugli OGM, ennesima bocciatura da parte dei
"consumatori". Ogni volta che la parola passa ai cittadini gli OGM vengono
allontanati dal nostro piatto, non si capisce perchè il sistema politico e
quello dell'agroindustria si ostinino a rimetterceli magari in forma più o
meno clandestina come è capitato negli ultimi quattro anni con il mais OGM
bt10 della Syngenta che, pur senza nessuna autorizzazione degli organismi
internazionali preposti al controllo degli alimenti, è stato
commercializzato negli Stati Uniti ed in Europa.
Forse scelte di campo più coraggiose da parte della GDO più sensibile alle
esigenze dei consumatori, anche di COOP, che escludessero dal loro "paniere
prodotti", con chiarezza e totalmente, i derivati da materie prime OGM (ad
es. le lecitine di soya di possibile derivazione OGM dalle merendine e
biscotti) aiuterebbero a costruire quell'ambiente culturale ed economico
adatto ad impedire la somministrazione occulta degli OGM nel nostro piatto.
a cura di AltrAgricoltura Nord Est
----------------------------------
Tratto da "Green Planet" - 17/04/2005
RICERCA COOP: PER I CONSUMATORI GLI OGM SONO PERICOLOSI
Per il 71,3% non ci sono dati sufficienti per escludere la pericolosita'
degli Ogm, e il 62,5% non acquistera' questi prodotti.
(AGI) - Milano, 15 apr. - Si' alla ricerca scientifica sugli Ogm ma con
precise garanzie e limiti, in quanto, ad oggi, non ci sono dati sufficienti
per escludere la pericolosita' di questi prodotti.
E' quanto emerge dalle ricerche promosse da Coop e presentate questa mattina
a Milano dal presidente di Coop, Aldo Soldi.
Dai risultati del sondaggio condotto dal mensile Consumatori su un campione
di 1.500 soci Coop, di nove regioni italiane, emerge che per il 71,3% non ci
sono dati sufficienti per escludere la pericolosita' degli Ogm, e il 62,5%
non acquistera' questi prodotti.
Gli intervistati ammettono di sentirsi scarsamente informati sull'argomento
(il 45,6% ne sa poco) e vorrebbero piu' elementi di conoscenza.
Emerge che non si tratta di una scelta ideologica in quanto il 55,3% e'
favorevole alla coltivazione degli Ogm a condizione che non ci sia rischio
di contaminazione verso le altre colture.
Interessante anche un altro dato: per il 58,7% degli intervistati la partita
e' legata a interessi economici.
La lotta alla fame del mondo non e' ritenuta una motivazione credibile.
Su questo punto si trova d'accordo il presidente Soldi: "Ci sono grandi
interessi di carattere economico. Se non siamo sicuri dell'impatto degli Ogm
sulla salute non si puo' pensare di somministrarli a popoli che hanno
problemi di alimentazione. Gli Ogm non risolvono la fame nel mondo".
La seconda ricerca che Coop ha avviato in collaborazione con il Cinsa,
Consorzio interuniversitario scienze ambientali, e le universita' di Parma,
Bologna e Firenze, ha riprodotto le condizioni di coesistenza fra varieta'
transgeniche e convenzionali di mais.
La simulazione effettuata documenta la possibilita' che una coltivazione di
mais Ogm possa contaminare le coltivazioni attigue fino a 200 metri. Questi
risultati potranno servire a regioni e province autonome che dovranno
predisporre i piani di coesistenza tra le coltivazioni Ogm e quelle
naturali.
"La Coop - conclude Aldo Soldi - chiede che da parte delle istituzioni
locali e del Governo ci sia la massima attenzione. Si' alla ricerca ma con
grande prudenza e cautela".
Agi, 15 aprile 2005
------------------------------