R: storia naturale....e poi silenzio



Ancora? 

dunque sig "qwavem", mi sembrava chiaro che il dibattito sarebbe opportuno
vertesse sull'impronta ecologica che il consumo di un qualsiasi bene ha sul
pianeta, sui suoi abitanti, sull'ecosistema.

Che l'uomo discenda da una mousse di fragole o si fosse cibato di lampadine
allo iodio piuttosto che discenda da un primate e si fosse cibato di carne o
verdure poco importa.

Il dato è che, mentre siete tutti attentissimi ai vostri consumi di petrolio
e di detersivi, non ve ne può fregare di meno del resto (ovviamente non
parlo per chi questa sensibiltà l'ha già acquisita ed in lista mi auguro che
ce ne siano moltissimi).

Che l'industria della carne e dei suoi derivati sia una delle cause dello
sfacelo a cui siamo assistendo, partendo dalla fame nel mondo ed arrivando
fino al cambiamento del clima è dato di fatto, che ci piaccia oppure no.

Essere vegetariani o vegani, come diceva saggiamente Deborah del don
chisciotte prescinde dai numeri e dalle statistiche, è una scelta di vita,
che poi per forza di cose quei numeri e quelle statistiche li modifica in
modo anche pesante con l'aumento di chi fa questa scelta.

Ma, anche non facendola, non ci si può definire consumatori critici (e
responsabili) se ci si dimentica di uno sfacelo di tale portata, se ci si
dimentica che il nostro comportamento a tavola è causa di morte,
sfruttamento, sofferenza, distruzione.

Questo è quanto. 

Un saluto di pace 

Gianluca 


Gli animali sono miei amici...e io non mangio i miei amici. 
- George Bernard Shaw 

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