| Ti riscrivo 1 attimo dopo ma talmente presa 
dall'angoscia non avevo finito di leggere la tua mail.   E' il MIO 
Gino!!!!!!! Hasta la victoria!!!! ----- Original Message -----  
  
  
  Sent: Tuesday, November 30, 2004 10:14 
  AM Subject: ciao gino 
 
  
    cari compagni e care compagne,
 ieri Gino - Luigi Veronelli, 
    compagno di molte battaglie, ci ha
 lasciato.
 gli daremo l'ultimo 
    saluto il pomeriggio di mercoledì 1 dicembre,
 presso il cimitero 
    monumentale di bergamo, assieme alla banda degli ottoni a scoppio e alle 
    bandiere di uguaglianza e libertà che ha sempre amato.
 
 
 
 i 
    compagni di 
    tl/cw
 
 ----------------------------------------------------
 
 
 
 brevi 
    cenni biografici
 
 
 Nato a Milano nel 1926, Luigi Veronelli è stato 
    un maestro della
 cultura enograstronomica, ma non solo, ha speso oltre 
    cinquant¹anni della sua
 vita in battaglie, intuizioni, stimoli, idee a 
    favore della
 dell¹agricoltura e di una cognizione del gusto che tenesse 
    assieme la sensibilità
 sociale.
 In gioventù fu assistente del 
    filosofo Giovanni Emanuele Bariè (con cui
 pubblica la rivista Il 
    Pensiero) e collaboratore di Lelio Basso (edita
 I problemi del 
    socialismo). È stato ami! co di Luigi Carnacina (con cui
 ha redatto 
    testi importanti come La grande cucina, Mangiare e bere
 all¹italiana, La 
    cucina rustica regionale), di Gianni Brera (con cui è
 autore di La 
    Pacciada), di Giangiacomo Feltrinelli (a cui fa pubblicare,
 imperdibili, 
    Mangiare da Re di Nino Bergese e il suo Alla ricerca dei cibi
 perduti, 
    ripubblicato da DeriveApprodi nel 2004),
 dell¹architetto-designer Silvio 
    Coppola, di Mario Soldati. Condannato a sei mesi di carcere
 per 
    istigazione alla rivolta dei vignaioli piemontesi (oppressi da
 burocrazia e contrastati dai grandi monopoli) e a tre per la 
    pubblicazione
 di De Sade (l¹edizione di Storielle, Racconti e 
    Raccontini, 1957, fu
 l¹ultimo rogo della censura italiana). Negli anni 
    Sessanta e Settanta è
 autore di trasmissioni televisive (ricordiamo, per 
    esempio, A tavola
 alle sette, con Ave Ninchi) sulla cultura dei vini e 
    dei cibi, di grande
 efficacia ed eleganza.
 Se oggi i vini, la cucina 
    e i g! iacimenti gastronomici italiani stanno
 avendo uno straordinario 
    successo nel mondo, buona parte del merito è di
 quest¹uomo che, con 
    perseveranza, determinazione, rigore e cultura ha
 saputo individuare e 
    indicare giuste linee di progresso e, con pregnante
 tensione etica, fare 
    strada, trainare. La teoria dei cru, l¹elevazione
 dei grandi vini, la 
    limitazione delle rese per ettaro per favorire la
 qualità e non la 
    quantità, il recupero dei vitigni autoctoni, la
 vinificazione in luogo, 
    la classificazione dei vini con puntuali esami
 organolettici, la teoria 
    della distillazione secondo monovitigno, sono solo
 alcune delle 
    intuizioni, delle lotte e delle vittorie condotte in
 cinquant¹anni. E¹ 
    stato l¹unico maestro dei migliori wine-writers, italiani e
 non. Ha 
    inventato un linguaggio, un lessico, ormai entrati nell¹uso
 corrente: 
    "Bocca piena e calda", "Vino da meditazione", "Vino da favola",
 "Di 
    zerga beva", "Rossi dialettici".
 A settantano! ve anni aveva nel cassetto 
    un romanzo giallo e una miniera
 di idee per continuare il divenire della 
    qualità (vedi per esempio le
 recenti battaglie a favore delle 
    Denominazioni Comunali dei giacimenti
 gastronomici, 
    dell¹autocertificazione, del prezzo sorgente e dell¹olio
 d¹oliva, 
    condotte con la collaborazione di molti centri sociali occupati
 autogestiti e il progetto Terra e libertà/Critical wine.
 Da parecchi 
    anni scriveva su ³Corriere della Sera², ³Carta²,
 ³Libertaria² e su 
    ³Veronelli EV², rivista da lui diretta. I suoi libri più
 recenti: Le 
    parole della terra (assieme a Pablo Echaurren), Viaggio in Italia
 per le 
    città del vino; Vietato Vietare; Breviario libertino; Il San
 Domenico di 
    Imola; la ristampa di La Pacciada e le Guide ai Vini e ai
 Ristoranti. 
    Per le edizioni DeriveApprodi aveva scritto le prefazioni a tre
 libri 
    dallo spirito libertino di autore anonimo: La cucina impudica, La
 cuoca 
    di Buenaventura Durruti, La cuoca ros! sa, e  assieme a noi -
 redatto il volume Terra e libertà/Critical wine. Sensibilità planetarie 
    e
 rivoluzione dei consumi.
 
 
 
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