influenza aviaria e possibile contagio all'uomo



L'Adige 71004

La minaccia
Il virus dei polli


L´influenza aviaria è in grado di contagiare pressoché tutte le specie di
uccelli. Dopo l´epidemia, esplosa ufficialmente nel dicembre 2003 in una
fattoria vicino a Seul nella Repubblica di Corea, sono oltre 60 milioni in
Asia gli uccelli morti o abbattuti nel tentativo di arginare la diffusione
della malattia.
Due anni fa in Olanda, per la prima volta, il virus dell´influenza aviaria
provocò tre casi secondari nell´uomo, mentre non vi è ancora la prova che il
virus si trasmetta da uomo a uomo. Da gennaio di quest´annno sono stati
segnalati casi umani di influenza aviaria in due paesi, Vietnam e Tailandia.
Secondo gli esperti il virus dell´influenza aviaria diventa pericoloso se si
sovrappone al virus dell´influenza umana, perché a contatto con il virus
dell´uomo può subire delle modificazioni. Il vaccino antinfluenzale riduce
la possibilità che l´influenza aviaria diventi una minaccia per l´uomo.

dalla Padania 71004 arrivano i soldini
Dozzo: presto indennizzi per l'influenza aviaria


- Il governo dovrebbe approvare entro la fine dell'anno gli interventi per
gli indennizzi dell'influenza aviaria, mentre tra pochi giorni dovrebbero
prendere il via le azioni promozionali per il settore delle uova. Lo ha
anticipato il sottosegretario al ministero delle Politiche agricole,
Giampaolo Dozzo, inaugurando a Forlì la 43ª Fieravicola, rassegna
internazionale del settore avicunicolo.
Il sottosegretario ha anche annunciato che presto partiranno controlli su
tutto il territorio nazionale per verificare la correttezza dell'
etichettatura delle carni. «Saranno azioni mirate - a detto Dozzo - a
denunciare eventuali frodi di prodotto importato ed etichettato come
prodotto nazionale. E' una garanzia per i consumatori che salvaguarda anche i
produttori italiani».
Secondo quanto emerso a Fieravicola, il settore avicolo si trova in un
momento di assestamento dopo il crollo delle vendite che lo scorso anno
aveva fatto seguito alle vicende della Sars. Ad una ripresa dei consumi in
termini quantitativi non fa riscontro un'adeguata remunerazione per i
produttori.
Secondo la prima indagine sulle vendite nella Grande distribuzione, svolta
dall'Osservatorio del Conav (Consorzio Nazionale avicunicolo) i produttori
di carni avicole «non riescono a incidere sui prezzi di vendita, che vengono
invece fissati dalla grande distribuzione che impone livelli da offerta».
Secondo Marco Mugnai, della società "Immediando" che ha svolto l'indagine
per conto del Conav, «i produttori avicoli hanno anche problemi di
promozione in quanto non c'è uniformità di prodotto nei vari punti vendita».
La soluzione, secondo Mugnai, è «una politica di consorzio tra i vari
produttori di carni per riuscire ad avere maggiore potere nei confronti
della grande distribuzione».


da focus 71004
Influenza aviaria: "probabile" contagio umano

Il virus dell'influenza degli uccelli (aviario) inizia a preoccupare gli
esperti dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). La settimana scorsa
in Tailandia una donna di 26 anni è morta dopo essersi presa cura della
figlia di 11, deceduta anch'essa per l'influenza. Le autorità sanitarie
tailandesi e internazionali sospettano che si tratti del primo caso di
contagio da uomo a uomo del virus H5N1, responsabile dell'influenza dei
polli.
Nonostante questo virus stia decimando gli allevamenti di polli dell'Estermo
Oriente, i casi di infezione umana sono ancora pochi, con circa 40 decessi
accertati. Ma se la modalità di trasmissione da uomo a uomo venisse
confermata, rappresenterebbe un preoccupante sviluppo dell'epidemia.
Rischio pandemia. Il timore dell'Oms, infatti, è che il virus H5N1 sia
mutato e possa ora trasmettersi da uomo a uomo. Un'eventualità preoccupante,
perché aprirebbe le porte a una pandemia di enormi proporzioni: il virus
sarebbe contagiosissimo, proprio come quello dell'influenza umana. Ma mentre
il sistema immunitario riconosce e sa difendersi dai soliti ceppi, questo
nuovo virus quasi sconosciuto, infetterebbe gran parte della popolazione e
si ripeterebbe quanto già accadde nel 1918, quando nell'arco di 4-6 mesi,
l'epidemia mondiale di Spagnola, anche questa un virus aviario diventato
umano, fece 40-50 milioni di morti al mondo.
Il condizionale è d'obbligo. Al momento, però, la situazione è ancora
incerta. Il contagio uomo-uomo non è stato confermato, ma è ritenuto
probabile. Inoltre non c'è ancora conferma della mutazione genetica del
virus. E i casi di contagio sembrano limitati soltanto alla famiglia delle
due vittime (una zia di 32 anni è ancora ammalata, ma in condizioni
stabili).
(Notizia aggiornata al 29 settembre 2004)

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