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influenza aviaria e possibile contagio all'uomo
- Subject: influenza aviaria e possibile contagio all'uomo
- From: "Altragricoltura" <altragrico at italytrading.com>
- Date: Fri, 8 Oct 2004 12:12:14 +0200
L'Adige 71004 La minaccia Il virus dei polli L´influenza aviaria è in grado di contagiare pressoché tutte le specie di uccelli. Dopo l´epidemia, esplosa ufficialmente nel dicembre 2003 in una fattoria vicino a Seul nella Repubblica di Corea, sono oltre 60 milioni in Asia gli uccelli morti o abbattuti nel tentativo di arginare la diffusione della malattia. Due anni fa in Olanda, per la prima volta, il virus dell´influenza aviaria provocò tre casi secondari nell´uomo, mentre non vi è ancora la prova che il virus si trasmetta da uomo a uomo. Da gennaio di quest´annno sono stati segnalati casi umani di influenza aviaria in due paesi, Vietnam e Tailandia. Secondo gli esperti il virus dell´influenza aviaria diventa pericoloso se si sovrappone al virus dell´influenza umana, perché a contatto con il virus dell´uomo può subire delle modificazioni. Il vaccino antinfluenzale riduce la possibilità che l´influenza aviaria diventi una minaccia per l´uomo. dalla Padania 71004 arrivano i soldini Dozzo: presto indennizzi per l'influenza aviaria - Il governo dovrebbe approvare entro la fine dell'anno gli interventi per gli indennizzi dell'influenza aviaria, mentre tra pochi giorni dovrebbero prendere il via le azioni promozionali per il settore delle uova. Lo ha anticipato il sottosegretario al ministero delle Politiche agricole, Giampaolo Dozzo, inaugurando a Forlì la 43ª Fieravicola, rassegna internazionale del settore avicunicolo. Il sottosegretario ha anche annunciato che presto partiranno controlli su tutto il territorio nazionale per verificare la correttezza dell' etichettatura delle carni. «Saranno azioni mirate - a detto Dozzo - a denunciare eventuali frodi di prodotto importato ed etichettato come prodotto nazionale. E' una garanzia per i consumatori che salvaguarda anche i produttori italiani». Secondo quanto emerso a Fieravicola, il settore avicolo si trova in un momento di assestamento dopo il crollo delle vendite che lo scorso anno aveva fatto seguito alle vicende della Sars. Ad una ripresa dei consumi in termini quantitativi non fa riscontro un'adeguata remunerazione per i produttori. Secondo la prima indagine sulle vendite nella Grande distribuzione, svolta dall'Osservatorio del Conav (Consorzio Nazionale avicunicolo) i produttori di carni avicole «non riescono a incidere sui prezzi di vendita, che vengono invece fissati dalla grande distribuzione che impone livelli da offerta». Secondo Marco Mugnai, della società "Immediando" che ha svolto l'indagine per conto del Conav, «i produttori avicoli hanno anche problemi di promozione in quanto non c'è uniformità di prodotto nei vari punti vendita». La soluzione, secondo Mugnai, è «una politica di consorzio tra i vari produttori di carni per riuscire ad avere maggiore potere nei confronti della grande distribuzione». da focus 71004 Influenza aviaria: "probabile" contagio umano Il virus dell'influenza degli uccelli (aviario) inizia a preoccupare gli esperti dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). La settimana scorsa in Tailandia una donna di 26 anni è morta dopo essersi presa cura della figlia di 11, deceduta anch'essa per l'influenza. Le autorità sanitarie tailandesi e internazionali sospettano che si tratti del primo caso di contagio da uomo a uomo del virus H5N1, responsabile dell'influenza dei polli. Nonostante questo virus stia decimando gli allevamenti di polli dell'Estermo Oriente, i casi di infezione umana sono ancora pochi, con circa 40 decessi accertati. Ma se la modalità di trasmissione da uomo a uomo venisse confermata, rappresenterebbe un preoccupante sviluppo dell'epidemia. Rischio pandemia. Il timore dell'Oms, infatti, è che il virus H5N1 sia mutato e possa ora trasmettersi da uomo a uomo. Un'eventualità preoccupante, perché aprirebbe le porte a una pandemia di enormi proporzioni: il virus sarebbe contagiosissimo, proprio come quello dell'influenza umana. Ma mentre il sistema immunitario riconosce e sa difendersi dai soliti ceppi, questo nuovo virus quasi sconosciuto, infetterebbe gran parte della popolazione e si ripeterebbe quanto già accadde nel 1918, quando nell'arco di 4-6 mesi, l'epidemia mondiale di Spagnola, anche questa un virus aviario diventato umano, fece 40-50 milioni di morti al mondo. Il condizionale è d'obbligo. Al momento, però, la situazione è ancora incerta. Il contagio uomo-uomo non è stato confermato, ma è ritenuto probabile. Inoltre non c'è ancora conferma della mutazione genetica del virus. E i casi di contagio sembrano limitati soltanto alla famiglia delle due vittime (una zia di 32 anni è ancora ammalata, ma in condizioni stabili). (Notizia aggiornata al 29 settembre 2004) N.B. se volete essere cancellati da questa lista scrivete a altragricoltura at italytrading.com
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