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ENCUENTRO aprile 2001
- Subject: ENCUENTRO aprile 2001
- From: commercio alternativo fe <commercioalternativo at commercioalternativo.it>
- Date: Tue, 8 May 2001 17:28:59 +0200
ENCUENTRO: e.mail-news House Organ della Cooperativa Commercio Alternativo aprile 2001 PADRE CULLEN E FERRARA E' stato un lungo applauso, di quelli che vanno oltre il normale tempo della gentilezza del pubblico, quello che venerdì 27 aprile ha seguito le circa due ore del discorso di Padre Shay Cullen, in occasione della consegna del Premio Città di Ferrara. Due ore solo apparentemente "al lordo" della traduzione dall'inglese, perché in realtà Stefano Vecchia, caporedattore di Popoli e autore del libro "Ladri d'innocenza" incentrato sulla figura di padre Cullen, non ha semplicemente ripetuto in italiano quanto detto dal missionario irlandese, ma lo ha arricchito con la sua lunga conoscenza della persona e del problema trattato. Il problema appunto: sarebbe stato facile, a proposito della violenza sessuale sui bambini, fare breccia nel pubblico con dettagli strazianti di ciò che padre Cullen vede troppo spesso coi suoi occhi. Invece è stato un resoconto rigoroso e sobrio nei toni di trent'anni di lavoro che di sensazionale ha i fatti concreti più che l'apparenza. Dopo la figura leonesca di padre Kizito Sesana, vincitore della scorsa edizione del premio, quest'anno il pubblico ferrarese si è trovato di fronte un personaggio meno appariscente ma di uguale spessore morale. Un viso comune, un corpo un po' troppo alto e stretto per non sentirsi vagamente a disagio quando si muove in una sala affollata, e un parlare che raramente muta di tono: appena padre Shay è entrato nella sala, qualcuno tra il pubblico sussurra "non sembrerebbe uno capace di aver fatto quello che ha fatto". E invece poco dopo Stefano Vecchia affermerà che "il dato umano di rilievo nella storia di Shay Cullen è la sua tenacia": nelle successive parole del missionario irlandese, quello che infatti è emerso con chiarezza è che la sua figura "comune" segue coerentemente il modo di lavoro di Preda: lavoro sodo e fatto di azioni spesso minime, ma inarrestabile nel suo avanzare quotidiano. Si è trovato davanti militari statunitensi e politici locali corrotti,una cultura filippina spesso debole eppur anche violenta, potenti lobby internazionali di pedofili e leggi locali a volte ingiuste. Non ha sempre vinto contro questi nemici, ma è sempre riuscito a relegarli nello sgradevole ruolo di chi è in torto. "Ricordo che quando scoprimmo - dice Padre Cullen - il grande commercio pedofilo nella ma città, ricevemmo telefonate minacciose dai militari americani e da importanti politici filippini. In molti, anche all'interno della Chiesa, ci chiesero di non approfondire quel fenomeno imbarazzante. Nonostante queste pressioni, continuammo nelle nostre denuncie pubbliche, perché era uno scandalo e, semplicemente, dovevamo contribuire alla sua fine". La lezione infatti che arriva dall'esperienza di padre Cullen è proprio quella che uomini "comuni" possono fare cose importanti grazie alla propria tenacia, al non intimorirsi di fronte ai potenti, a non credere di essere troppo indifesi e deboli rispetto a chi ci sta di fronte. Elementi questi che non sono solo delle virtù, ma che devono diventare impegni morali. Qual è il posto del commercio equo e solidale all'interno di questo diversificato fenomeno che è Preda? "La lotta contro la prostituzione, l'abuso sessuale sui minori, le nostre recenti battaglie ambientaliste e infine la nostra attività di commercio equo, sono i diversi modi in cui manifestiamo il desiderio di essere alternativi ad un'economia che risponde solo agli imperativi della domanda e dell'offerta". Certamente quindi col commercio equo si possono anche raccogliere i fondi necessari ad altri progetti di intervento sociale e si offre a molti artigiani e contadini un'occupazione dignitosa, ma non si deve perdere la più generale visione della comunità umana che tramite esso si vuole costruire. "Da un certo punto di vista, non vi è grande differenza tra chi sfrutta i mercati della manodopera del Sud e chi vede in certi paesi ottimi mercati per il turismo sessuale", dice sempre padre Cullen. Il "certo punto di vista" di cui parla padre Cullen sembra andare davvero in profondità: non possiamo negare che la violenza sessuale sui bambini costituisca uno dei livelli più lancinanti dell'orrore umano. Al contempo però, il non comprendere come tra tali fenomeni di violenza ed altri meno clamorosi come i rapporti iniqui dell'economia globale vi sia alla base una cultura comune - quella della sostanziale sottomissione della dignità altrui ai propri interessi - rischia di rendere meno efficace il lavoro di lotta per un mondo più giusto. L'esperienza di Preda e di Shay Cullen invece, ci insegna a guardare ai problemi del nostro tempo attraverso le relazioni reciproche che vi sono tra essi. Solo così potremo progettare e costruire una società alternativa quella presente. Di seguito pubblichiamo una lettera dataci da Padre Cullen: fa parte di una nuova campagna internazionale a favore dei difensori dei diritti umani, persone che per il loro impegno sono spesso oggetto di violenze e minacce. Chi vuole partecipare a tale campagna di pressione, può firmare questa lettera e inviarla agli indirizzi in essa riportati. Mary Robinson Alto Commissario per i Diritti Umani delle nazioni Unite Hina Jilani Relatrice Speciale per la difesa dei Diritti Umani Palais Wilson Geneva , CH 1211 Switzerland Fax. ++41 22 917 90 12 Tel. ++41 22 917 92 40 Gentili Signore Mary Robinson e Hina Jilani, Vi invito a intraprendere una decisa azione per persuadere il Governo filippino ad agire a favore dei difensori dei diritti umani e a rendere operativo l'articolo 12.2 della Dichiarazione ONU di Parigi del 1998. Coloro che proteggono i minori sfruttati o che hanno subito abusi sessuali, corrono spesso gravi rischi per via dell'azione criminale degli squadroni della morte, dei trafficanti del sesso, di chi abusa dei bambini e, a volte, di leggi inadeguate. Tutto ciò è stato portato alla Vostra attenzione lo scorso 20 febbraio 2001 da padre Shay Cullen e dai suoi collaboratori nella difesa dei diritti dei minori presso la Fondazione Preda di Olongapo City, nelle Filippine. Essi sono stati spesso oggetto di aggressioni e minacce, e i loro stessi diritti sono stati violati. Molti come loro corrono gli stessi rischi. Con rispetto, TISANE IN BUSTINE E ROOIBOS Le nostre classiche tisane Mimbipà del Paraguay, da qualche settimana sono disponibili anche in bustine, e hanno già avuto un ottimo riscontro di vendita. Al di là della qualità del prodotto, la scelta della confezionatura in bustine si è rivelata vincente per la sua maggiore comodità d'utilizzo, soprattutto per quei consumatori che non sono dei "professionisti" di questo genere di prodotti. Un altro prodotto alimentare che uscirà a breve, sul quale contiamo molto, è il Rooibos del Sudafrica. Il Rooibos è un infuso comunemente consumato nell'Africa Meridionale, dal gusto pieno e piuttosto simile a quello del tè che non a quello delle tisane. L'assenza di caffeina è una caratteristica importante che lo rende adatto a chiunque e a tutti i momenti della giornata. Presenteremo un rooibos naturale, uno aromatizzato alla cannella e arancia 8entrambi sia sfusi che in bustine), e un altro alla menta, carcadè e mela essiccata. Tale progetto nasce dalla collaborazione con la prestigiosa organizzazione tedesca di commercio equo Dritte Welt Parteners, e per il momento è da considerarsi in via sperimentale. Se avremo risultati soddisfacenti, nei prossimi mesi inizieremo le importazioni dirette con ordinazione di container. E' forse superfluo dire che è un prodotto su cui puntiamo molto: potrebbe infatti diventare un "apripista" per partnership più ampie col Sudafrica, paese che presenta notevoli potenzialità di sviluppo nel campo equo e solidale. ARTIGIANATO Il container del partner indiano Sasha, contiene un'interessantissima varietà di prodotti: dal Rajasthan arrivano diversi oggetti in ceramica bianca con raffinati disegni azzurri come vasetti e portaoggetti vari. Altrettanto tipici sono i prodotti in ferro battuto ed altri d'arredo in ottone, realizzati con straordinarie capacità artigiane. Altri piccoli elementi in terracotta, come per esempio le candele, vengono da un gruppo di sostegno di giovani artigiani handicappati, pesantemente marginalizzati dalla società indiana. Sempre di Sasha sono anche diversi cesti e specchi in rattan e vimini, sandali in juta e strumenti musicali in legno. Infine: il cotone finemente lavorato fa da decorazione ai diversi modelli di lampadario, tovaglie e strofinacci. Da Jute Works invece, sono giunti diversi prodotti in terracotta, alcuni dei quali arricchiti con strutture e finimenti in ottone. Con l'ultimo arrivo dal salvadoregno El Ranger Chalateco, sono confermati i prodotti in legno - in prevalenza croci - dipinti coi colori vivaci che simboleggiano l'allegria della cultura latino-americana. FINALMENTE LE NOCI DELL'AMAZZONIA Dalla metà di aprile, Commercio Alternativo è entrato con stile nella grande distribuzione: nei settori frutta delle Ipercoop infatti, un grande espositore verde e giallo rende presenta ai consumatori le nostre noci dell'Amazzonia, importate dal partner brasiliano coop. Agroextrativista di Xapurì. E' un passo importante, lo sappiamo, non solo per noi ma anche e soprattutto per il futuro dei nostri produttori, che devono rimanere i primi beneficiari del nostro lavoro. Ma ci sembra di poter dire che è anche un passo ben fatto: il rischio di perdere il messaggio etico dei nostri prodotti quando essi si mescolano a quelli della grande distribuzione, in questo caso è stato chiaramente evitato da questo espositore autonomo, da un volantino informativo a disposizione dei consumatori, e anche dalla possibilità di avere nostri operatori che nei fine settimana erano a disposizione dei clienti delle Coop. Anche la Coop dunque, ha creduto in questo progetto e il suo impegno e disponibilità in termini di visibilità è stato certamente apprezzabile: un segno chiaro di quanto il messaggio etico dei nostri prodotti possa davvero essere un valore aggiunto di commerciabilità. Come i nostri lettori ricorderanno, quella di queste noci non è stato un progetto facile. Si trattava infatti di collaborare con un partner che da poco aveva riavviato il commercio internazionale, per di più situato in una zona geografica - nel profondo dell'Amazzonia brasiliana, nello stato dell'Acre. Si correva il rischio di pagare inesperienze tecniche e logistiche. E infatti gravi problemi burocratici hanno fatto stare ferme le noci per cinque mesi al porto di Manauas, determinando così un ritardo che ha fatto perdere al prodotto tutto il mercato invernale, certo il migliore per la frutta secca. Però il nostro partner, la cooperativa Agroextrativista, è composta da un gruppo di giovani motivati che ha voluto ridare vita a ciò che Chico Mendez aveva fatto fino al momento del suo assassinio, nel 1988: creare opportunità di lavoro dignitoso per i raccoglitori e gli indios della foresta in modo da salvaguardare anche la foresta stessa. Il prodotto in sé poi, è di qualità davvero ottima, soprattutto con quel gusto finale leggermente affumicato a renderlo unico sul nostro mercato nazionale. Ritirare l'ordinazione fatta per "scaduti termini", avrebbe significato portare la Agroextrativista verso il sicuro fallimento. "A Xpurì il lavoro sociale si nota in ogni angolo, si sente nell'aria. Ad ogni passo si incontra una Cooperativa, una fondazione, un'associazione, un sindacato un centro comunitario. La cooperativa CAEX e il nome di Chico Mendez sono una potenza che ha influito in tutta la struttura della cittadina..." ci scrive il nostro collaboratore Samuele Pianola, attualmente ancora in Brasile, "il governo stesso fa della cooperativa e del lavoro sociale ed ecologico il suo fiore all'occhiello" continua sempre Samuele. Potevamo non credere in tutto questo? Abbiamo quindi deciso di continuare. E' probabile che le vendite non vadano subito fortissimo, visto che ci avviamo verso i mesi caldi, ma se in autunno la Coop riprenderà con tanta decisione, i risultati non potranno mancare. Lo stesso ovviamente vale anche per le botteghe, dove lo stesso prodotto è commercializzato con una confezione diversa, estremamente curata dal punto di vista grafico, nel tentativo richiamare i colori e le forme della foresta Amazzonica. Una scelta d'immagine che vuole rimarcare come la bottega debba sempre più diventare luogo culturalmente privilegiato per il commercio equo, un ambiente dove i consumatori critici possono trovare prodotti più ricercati e un'informazione adeguata alla loro sensibilità. In questa "versione botteghe" le noci sono disponibili in scatole da 125 e 250 grammi, già sgusciate e quindi ancora più invoglianti. Pubblichiamo di seguito stralci delle relazioni di Samuele Gianola su diversi progetti in Brasile che sta seguendo. Sono documenti utili per eventuali esigenze informative delle botteghe. VISITA A XAPURI A Xapurí il lavoro sociale si nota in ogni angolo, si sente nell'aria. Ad ogni passo si incontra una Cooperativa, una fondazione, una associazione, un sindacato, un centro comunitario. La cooperativa CAEX e il nome di Chico Mendez sono una potenza che ha influito in tutta la struttura della cittadina. Il governo dell'Acre ha preso il nome di "governo da floresta", e ha per simbolo un albero. La natura, che prima era vista come una cosa da vincere e dominare, adesso é il punto di forza dell'economia della regione. Il grande "desmatamento" avvenuto negli anni passati si nota subito nella strada da Rio Branco a Xapurí, e ancora prima, dall'aereo. A perdita d'occhio si vedono solo prati e campi di bestiame, con qualche sporadico alberello. Abituato alla foresta amazzonica, lussureggiante e rigogliosa, mi sentivo sperduto in quello spazio. Questi campi spariscono alle soglie della riserva "Chico Mendez", dove le castanheire e le seringueire, oggi preservate, dominano il paesaggio. Il valore dell'opera di Chico Mendez si nota subito da questo primo impatto. La Caex é una cooperativa agroestrattivista, fondata il 30 giugno 1988, subito dopo la morte di Chico Mendez secondo la sua volontà. La Cooperativa fu fondata da pochi giovani (35 soci) che raccolsero la "bandiera" lasciata cadere da Chico. Attualmente é composta da 379 soci, tutti abitanti nella riserva estrattivista "Chico Mendez" che occupa un'area di 1.000.000 di ettari. La riserva fu costituita per combattere il progressivo "desmatamento" effettuato dai grandi proprietari terrieri allo scopo di creare campi per l'allevamento bovino. Questo processo eliminava l'unica fonte di sostentamento della popolazione locale che era la raccolta della castanha e del caucciú dalle piante native. La creazione della riserva e successivamente della cooperativa fu possibile grazie all'opera di Chico Mendez, produttore agricolo che fondò inizialmente il sindacato dei lavoratori rurali di Xapurí, tutt'ora esistente. Questo processo causò forti contrasti con i grandi allevatori della zona, che sfociarono in vari assassinii, fino a quello - di risonanza mondiale - di Chico Mendez (vincitore di un premio Nobel). Attualmente i mandanti del crimine sono in carcere, condannati a 30 anni. I soci della Cooperativa sono tutti produttori di castanha o di caucciú, e abitano in piccoli villaggi all'interno della riserva. Essi sono proprietari della terra, ma devono rispettare alcune regole. Esiste un "plano de manejo" della riserva, che regola le attivitá al suo interno. Per esempio non si puó allevare bestiame, si puó estrarre legname in forma controllata e ripiantando nuovi alberi (5 nuove piante per ognuna tagliata). I villaggi sono sparsi nella foresta e spesso non vi sono strade di collegamento. Il trasporto della merce in questo caso viene effettuato con muli o cavalli. La comunità più lontana dista circa 18 ore di viaggio a piedi dalla sede della cooperativa in Xapurí. Attualmente non esistono più conflitti tra i grandi proprietari e i piccoli produttori. Il governo, che in passato stava dalla parte dai "potenti", oggi appoggia il lavoro della cooperativa e il lato "ecologico" del progetto. Il movimento creato da Chico Mendez ha avuto risonanza mondiale grazie al Nobel e successivamente a causa del suo assassinio. Oggi il sindaco stesso di Xapurí é socio della cooperativa, alcuni consiglieri sono seringueiros (produttori di caucciú). Il governo stesso fa della cooperativa e del lavoro sociale ed ecologico il suo fiore all'occhiello. Esiste una sorta di "armonia" tra cooperativa agroestrattivista, sindacato dei lavoratori, comune, governo. Tutte le entità lavorano per lo stesso obiettivo (il bene dei lavoratori). CETRU Ho partecipato alla riunione per la costituzione della nuova cooperativa di produttori AGROFRUT, fondata dal CETRU, che d'ora in avanti dovrebbe esportare il Guaraná in Italia, continuando l'attività di vendita iniziata grazie al nostro progetto. Tutti i produttori hanno frequentato dei corsi di cooperativismo, in modo da garantire il funzionamento corretto dell'entità. I membri della direttoria sono stati scelti mediante votazione e tra di loro vi sono molti giovani, il che é un bene, perché significa che anche la nuova generazione é interessata al lavoro agricolo, cioè si ha una continuità nei progetti a suo tempo iniziati dal CETRU. Il direttore é Pedroca, già alunno della scuola agricola, che attualmente é anche direttore del CETRU e Segretario di Produzione della prefettura (municipio). La cooperativa, benché appena nata, può già vantare una attività di esportazione, con delle entrate notevoli (per la media amazzonica) e molte prospettive di nuovi mercati. I suoi membri, a differenza di altre associazioni e cooperative giá presenti nella zona, hanno partecipato ai corsi di cooperativismo. Si tratta quindi di una realtá molto importante e con ottime basi per il futuro. Purtroppo non tutti i produttori (coloni) stanno partecipando alla nuova cooperativa. Per esigenze di qualità dovute all'esportazone, molti agricoltori sono rimasti fuori. Tutti i cooperanti sono delle comunità del Marajazinho, del Castanhal e della Boa Esperança. La cooperativa accetterà nuovi soci solo dopo aver frequentato un corso di cooperativismo. Inoltre esistono alcuni problemi di schieramenti politici all'interno delle comunità, il che crea difficoltà al momento dell'accettazione. Questo da un lato rende la cooperativa più unita, con meno rischio di litigi o disaccordi al suo interno, dall'altro tende a escludere alcuni produttori e addirittura alcune comunità. Scuola Famiglia Agricola "Padre Augusto Gianola" - EFAPAG: La Scuola Agricola purtroppo non funzionerá quest'anno. Il prefetto (sindaco) di Urucará, Pedro Falabella, non ha accettato di collaborare alle spese funzionamento. Ho parlato con lui in alcune occasioni, ho lavorato con il direttore della scuola José Maria alla stesura di varie proposte alternative per venire incontro alle esigenze, ma alla fine non ha accettato nessuna delle proposte. I motivi del rifiuto sarebbero il costo elevato per ogni alunno rispetto alle scuole "normali". Questo costo maggiorato é dovuto al fatto che la EFAPAG deve sostenere le spese di vitto e alloggio dei suoi alunni che abitano tutti nei villaggi e che non possono quindi tornare quotidianamente a casa, oltre che al pagamento del salario dei responsabili delle attivitá extra-curricolari (agricole, artigianali, di allevamento, ecc) e dei responsabili degli alunni (i professori non restano di notte alla scuola). La maggioranza di queste spese sono a carico delle entitá italiane, ma anche cosí il costo da parte della prefettura é maggiore di quello delle altre scuole. In sostanza la differenza di costo é dovuta alla maggior qualitá della scuola e dalla maggior quantitá di servizi. Ma i veri motivi per i quali il prefetto non vuole aiutare, sono soprattutto politici. La scuola é privata, sostenuta dal CETRU che é una entità filantropica che non appartiene al municipio, e sebbene sia una scuola modello, unica in Amazzonia, non può essere né controllata né stumentalizzata, in quanto non assume posizioni politiche (o almeno non dovrebbe farlo). La collaborazione fra istituzioni locali, famiglie degli alunni e donatori italiani é il presupposto su cui si é basato il nostro intervento, sia per motivi strettamente finanziari che per motivi etici. Ho partecipato alle riunioni effettuate da una parte della direttoria del CETRU nella comunitá. I genitori hanno esposto la loro preoccupazione, tutti ritengono la scuola agricola una delle cose piú importanti del CETRU. Sono sorte alcune idee e molti si sono detti disponibili ad aiutare la scuola con lavoro manuale, con parte della produzione agricola delle famiglie, alcuni (chi partecipa della esportazione) anche con una percentuale del ricavato della vendita di guaraná. Ma anche così, non é sufficiente per ora. Tanto più che ormai é tardi in quanto le scuole sono già cominciate. Molti alunni quindi quest'anno non potranno studiare. I due figli di Adail, della comunità del Marajazinho, per esempio quest'anno resteranno nel villaggio a aiutare il padre nella coltivazione del guaranà nella colonia. E come loro altre decine di ragazzi e ragazze. Una parte della colpa del non funzionamento é anche della direttoria del CETRU e della scuola, che non si é saputa strutturare adeguatamente e non é riuscita a promuovere contatti e a sollevare l'opinione dei genitori per esigere con piú forza l'aiuto della prefettura. É bene ricordare che la scuola é stata rinnovata due anni fa, attualizzandosi e adeguandosi nei contenuti alle esigenze del ministero di educazione brasiliano, e assumendo il nome di Escola Familia Agricola Padre Augusto Gianola (EFAPAG). La scuola possiede un suo regimento escolar, un regolamento interno che ne sintetizza la proposta pedegogica, cioé le finalità (la formazione integrale dell'alunno per la formazione umana e professionale, la valorizzazione dei legami familiari e dell'eredità culturale all'interno di un progetto di sviluppo rurale basato sulla organizzazione comunitaria, il raggiungimento di una produzione agricola economicamente sostenibile, di basso impatto ambientale, che permetta una vita dignitosa e di qualità nella realtà rurale). La Scuola Agricola Padre Augusto Gianola é l'unica in Amazzonia a possedere un documento simile. Nessuna altra scuola, neppure a Manaus (capitale) ne possiede uno. Questo particolarità é stata apprezzata dalla SEDUC (Segreteria di Educazione) e da altre entità importanti che ne sono venute a conoscenza (Universitá, CUT, ecc) e che si sono dette disponibili ad aiutare in qualche modo la scuola. Le energie che non verranno impiegate nel funzionamento della scuola quest'anno potranno essere impiegate negli altri progetti e principalmente nella ristrutturazione del CETRU, in modo da poter riprendere eventualmente le lezioni l'anno prossimo. Artigianato: Il progetto di esportazione e di vendita locale di artigianato prosegue bene. Inizialmente dall'Italia abbiamo fornito il supporto tecnico iniziale, il contatto con i compratori, abbiamo redatto un catalogo e calcolato i prezzi, insomma abbiamo dato il via al progetto, che poi i responsabili hanno portato avanti (con qualche aiuto successivo). Il salario del responsabile é per ora a carico dell'Italia. Il responsabile attuale é Sivaldo, giá monitore della scuola agricola, che insieme a Rosineide (responsabile per la parte pratica come corsi, imballaggi, aiuti tecnici nella produzione dei gruppi) e Etelvina (segretaria, si occupa dei "conti") sta cercando di sviluppare l'attività. Egli riceve gli ordini e li segue fino alla consegna, viaggiando nei villaggi, visitando i gruppi e raccogliendo i prodotti. Dall'inizio ad oggi sono state effettuate tre spedizioni in Italia e ne é prevista una quarta nelle prossime settimane. Anche la vendita in Brasile da i suoi risultati. L'artigianato viene prodotto nei villaggi da gruppi di donne, seguendo i modelli e i procedimenti tradizionali tramandati dalle origini indigene di questo popolo. Il progetto ha avuto inizio nel giugno 1998 e finora sono entrati nei villaggi, grazie alla vendita, piú 15.000 R$, che diventeranno circa 18.000 (pari a circa 18.000.000 di lire) con quest'ultima esportazione. Niente male, se si pensa che l'attivitá di artigianato (in prevalenza si tratta di vasi di argilla) viene effettuata dalle donne nei villaggi (non devono lavorare lontane da casa), con materiali completamente reperibili sul posto (argilla, resine, colori naturali), senza pregiudicare le risorse naturali e mantenendo l'identità e le tradizioni locali. Una percentuale dei proventi delle vendite viene trattenuta per poter essere utilizzata nelle spese future, nella eventuale ricerca di nuovi mercati o nell'incentivazione delle vendite locali, parte questa che non é stata sviluppata ultimamente, ma che é necessaria. Accanto a questo progetto di vendita, ne é stato affiancato un altro, chiamato "continuità al progetto di artigianato" e che ha come scopo la strutturazione, l'organizzazione e la formazione pratica di nuovi gruppi di artigiani in grado di produrre con una certa qualitá. Questo per permettere anche ad altre persone di partecipare al progetto. Attualmente sono stati effettuati, grazie a questo fondo, alcuni corsi ed é prevista la costruzione di baracconi per il lavoro artigianale comunitario. In questo periodo ho aiutato i responsabili nella organizzazione della contabilitá dei progetti, dividendo in modo razionale le spese e le entrate, in modo da poter valutare meglio l'andamento. Ho visitato alcuni gruppi vecchi e nuovi, ho valutato nuove proposte di modelli di artigianato. Esiste molto interesse intorno a questa attivitá da parte di alcune donne dei villaggi, che a volte vengono spontaneamente alla sede del Cetru a chiedere supporto nella loro attivitá. Settimana scorsa Dona Oscarina della comuitá del Sol Nascente é venuta qui con la figlia di tredici anni per perfezionarsi entrambe nella fabbricazione di pentole di argilla. Si sono fermate tre giorni, e torneranno settimana prossima per concludere il lavoro. Nelle prossime settimane, in occasione di un mio viaggio nella capitale, cercheró di diffondere e pubblicizzare questi prodotti artigianali presso alcune entitá e associazioni specializzate. Successivamente torneró a visitare tutti i gruppi per valutarne i progressi e incoraggiarne il lavoro. Progetto di Apicoltura (Meliponicolura) Il progetto si proponeva la distribuzione di arnie di api native senza pungiglione, con il duplice scopo di : 1. Aumentare la produzione di guaraná attraverso l'impollinizzazione 2. Produrre miele per l'alimentazione delle famiglie, a scopo medicinale e per la vendita. Sto valutando in questo periodo l'andamento del progetto. Sono giá state distribuite 75 casse tra i produttori. Attualmente al Cetru sono disponibili circa 60 arnie con sciami in attesa di essere distribuite nelle comunitá, piú una parte che rimarrá nella sede a scopo di ricerca e di moltiplicazione degli sciami. Ho partecipato, insieme ad alcuni produttori, a un incontro di due giorni a Itacoatiara sull'allevamento di api native. Una parte delle spese di viaggio di questi produttori sono state pagate dal progetto. Questo tipo di incontri é molto importante per lo scambio di informazioni e di tecniche di allevamento (le api native non possono essere allevate come le api normali, hanno differenti abitudini, necessitano di altri tipi di arnie, il miele prodotto é differente e possiede differenti qualitá. L'allevamento di queste api é ancora in fase di studio, non esistono pubblicazioni né precedenti esperienze a parte quelle degli indios). I produttori di guaraná che hanno giá installato le api nei guaranazais hanno tratto beneficio con l'aumento del raccolto. Il miele di queste api indigene, oltre a essere un alimento molto nutriente e quindi utile nell'alimentazione delle famiglie, soprattutto per i bambini nei periodi in cui la pesca é difficile, possiede proprietá antibatteriche molto efficaci. Viene utilizzato per curare infiammazioni della gola, tosse, ecc. Queste particolari proprietá, di cui ho cercato e trovato documentazioni scientifiche, stanno suscitando l'interesse dei compratori italiani e possono aprire mercati in vari paesi. Attualmente la produzione é poca ed é tutta assorbita dal mercato locale. La vendita di questo miele, anche solo a Urucará, é molto redditizia, e quindi é una possibilitá di rendita praticamente immediata e di facile attuazione (non necessita di strutture complicate). Progetto di Strutturazione e Formazione Umana É stato approvato e avviato un progetto, finanziato dall'IPSIA di Lecco, per favorire i rapporti tra il Cetru e le comunitá e per poter seguire lo svolgimento dei progetti in corso. Questo attraverso il finanziamento di viaggi nelle comunitá, viaggi nella capitale, acquisto di materiale dedattico e informativo. In questo modo si cerca di accompagnare piú da vicino il processo di sviluppo delle colonie e delle comunitá. Attraverso questo progetto, é giá stato organizzato l'incontro con la CUT (Central Única dos Trabalhadores Rurais, una organizzazione che raccoglie tutti i sindacati dei lavoratori, che mira allo sviluppo del lavoro locale con le risorse disponibili nel rispetto della natura e della dignitá dell'uomo), al quale hanno partecipato piú di 200 persone, durante il quale sono stati trattati argomenti di grande interesse per i caboclos, come lo sviluppo sostenibile e solidale. Per il Cetru é state una pioggia di elogi da parte di tutti i docenti, guardando il lavoro svolto e i progetti in atto. Sono state anche mosse critiche costruttive su alcuni aspetti del suo funzionamento. Altri incontri sono giá programmati. Sono inoltre giá stati effettuati dei viaggi nelle comunitá, ai quali ho partecipato, con lo scopo di rivalutare e ridefinire la posizione attuale del Cetru. Conclusione: Il Cetru nella sua storia dai tempi di Padre Augusto ha svolto attivitá importantissime per lo sviluppo delle comunitá, (es: ha ottenuto la proprietá delle terre per i caboclos, ha organizzato il lavoro e le colonie agricole, ha fondato e sostenuto la scuola agricola, formando centinaia di alunni, ha organizzato la distribuzione di bovini nelle comunitá, ha incentivato le attivitá di artigianato, e molte altre). Attualmente, benché molto ridimensionato e con difficoltá organizzative, sta sviluppando progetti all'avanguardia (Scuola agricola, artigianato, produzione agricola, esportazione, fondazione della cooperativa Agrofrut, apicoltura, formazione), ammirati e presi come esempio per tutto il Brasile da entitá come universitá e organizzazioni di sviluppo rurale. Le sue potenzialitá sono enormi e puó ancora fare moltissimo per lo sviluppo delle zone rurali. Per fare ció, deve peró passare attraverso un processo di rinnovamento. Alcuni passi in questo senso sono giá stati fatti (riunioni nelle comunitá, inizio della soluzione dei debiti, valutazione dello statuto, contatti con organizzazioni). Il futuro dipende molto dalla conclusione di questo processo avviato, del quale ho assistito e partecipato ad alcune fasi incentivandone lo svolgimento. I progetti attualmente svolti sono il "biglietto da visita" del Cetru, gli danno peso, importanza agli occhi di coloni, produttori, entitá brasiliane e estere, ditte e parti politiche. Questo interesse é il motore che deve essere utilizzato per il rinnovo e il futuro sviluppo del Cetru. COMMERCIO ALTERNATIVO A CIVITAS Anche quest'anno, come nei tre precedenti, la nostra cooperativa avrà uno spazio espositivo a Civitas di Padova, uno dei più importanti momenti di incontro del mondo del non profit italiano. Nei tre giorni che vanno dal 4 al 6 maggio, esporremo parte dei nostri articoli alimentari e di artigianato. Una presenza che non vuole essere però solo promozionale, ma che vuole rimarcare il fatto che per noi quello del non profit rimane ambito d'azione preferenziale per il commercio equo italiano. Al tempo stesso però, come già discusso nel precedente Encuentro, riteniamo che non si debba in alcun caso precludere il nostro raggio d'azione a soggetti e ambienti for profit, fatte ovviamente salve tutte le garanzie etiche del nostro modo di fare commercio. COMMERCIO ALTERNATIVO via Darsena 176/a - 44100 Ferrara tel. 0532/772009 (sede centrale) fax. 0532/52845 http://www.commercioalternativo.it comalt at commercioalternativo.it tel./fax. 0532/208383 (ufficio comunicazione) info at commercioalternativo.it
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