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Re: INTERNET GRATIS CON LILLIPUT



rispondo tra le osservazioni di Michele non riferendomi all'email di
Patrizio che apre altri spunti interessanti e precisi
garantendo che se non direttamente richiesto non entrerò più nel merito di
questa inizitiva di lillinet.


----- Original Message -----
From: "Michele Sciarabba" <sciarab@libero.it>
To: "Khorakhané-Trezzi" <ugomoi@tin.it>; <consumocritico@peacelink.it>
Cc: "lore" <lorello@chiodofisso.org>; <segreteria@retelilliput.org>
Sent: Sunday, October 26, 2003 9:21 PM
Subject: Re: INTERNET GRATIS CON LILLIPUT


> Ciao Paolo,
> provo ad intervenire brevemente.
> Penso che il percorso che proponi - raccogliere prima le preadesioni e poi
> andare da un provider - sia bellissimo. Però solo in teoria.
> Nella realtà si sarebbe tradotto (e l'esperienza in mille campi lo prova)
> nell'avere un "pacchetto" di poche centinaia di persone al massimo.
> Se invece offri il "prodotto funzionante" poi arrivano in molti. Per farti
> un paragone: se provi a dire "raccogliamo un potenziale di clienti e poi
> apriamo una bottega di commercio equo", la bottega non la aprirai mai.
> Perchè sono pochi che ti dicono prima "ci starò", mentre una volta che la
> cosa esiste ed è praticabile poi sono in molti sensibili ad andarci a
> comprare.

******E' SICURAMENTE VERO quello che dici Michele ma potrebebe essere letta
anche così:
quello sporco mestiere del marketing e del business plan che ci insegnano
dietro le scrivanie delle banche e del nuovo terzo settore
(nn sopporto il fund raising, per esemipio) ci porta a dire che fai un
analisi di mercato.
tipo anche per scegliere, quando puoi, dove aprire la bottega del commercio
equo.
La bottega si differenzia da lillinet, secondo me, perchè nel primo caso vai
a coinvolgere innanzitutto e numericamente consumatori
che possono essere individualmente sensibili ma non componenti di un grande
gruppo.
altriemnti sarebbe forse più simili ad un GAS
quindi finchè non apri non saprai se avrai successo.
Con lillinet, ma forse mi sbaglio,
la teoria e le adesioni preoperative sono afttibili perchè lilliput,
malgardo tutto
è un gruppo, una rete ben identificabile e i propri componeti si sentono
parte di un progetto, di un gruppo, di una rete.
non ci girano attorno ogni tanto. Lo zoccolo duro, permettimi questo
termine, esiste.
Di quanto è?
quanti ci stanno ad aderire ad lillinet? perchè no?*******




 > Penso che lo stesso valga per Lillinet. Ora raccogliamo tante persone,
poi
> saremo sempre in grado di cambiare provider, passare ad uno più etico, se
> esiste. O se ne abbiamo le forze magari farne uno direttamente noi.
> Con questa fase attuale di lillinet non ci siamo preclusi nulla per il
> futuro, non è che abbiano detto "Atlanet per tutta la vita".


******CREDO CHE FOSSE importante capire se, per caso, un provider più etico,
fosse già disponibile
non so quante forze servano per fare da soli. questo mi sembra già più
imprbaibile****


> Sui soldi per la rete.
> La realtà dice che servono, altrimenti si chiude baracca e burattini. Ed è
> irrealistico pensare che possano essere i nodi a recuperarli tutti
> direttamente. Si è deciso di non fare tesseramento, ed abbiamo visto
> dall'esperienza dello scorso anno - in cui fra l'altro c'era stata la
> campagna bandiere di pace, che ha portato ossigeno nelle casse di molti
> nodi - che sono arrivati circa 7000 euro sui 40mila necessari.
> Sull'eticità di prendere i soldi da Atlanet. Hai ragione, probabilmente
> (anzi, quasi certamente), non ha dei parametri di eticità, non è però
detto
> che sia peggio di telecom.


****QUA MI TROVI IN COMPLETO DISACCORDO
i soldi servono è vero, ma passami la forzatura non a tutti i costi.
se Lilliput, o chi altri, ha fatto uan scelta etica, come proclama e
percorso formativo e d'azione,
non può, non deve, recuperare le sue risorse dalla fiat.
Mi ricordo che fiat voleva contribuire alla grande alla nascita di banca
etica quando ancora era cooperativa, si è scelto
di fare da soli. da soli con altri 20000 soci.
non credo che lilliput debba restare in piedi a "qualunque costo".
chi crede al suo progetto e non la sostiene avrà sulle spalle il fallimento
di qualcosa di buono.
40.000 euro sono tanti ma con 10 euro a testa di tesseramento,
sottoscrizione ecc. servono (max) 4000 intrepidi
quando penso all'autofionanziamento dei nodi comprendo di dire cose
teoriche.
ma la produzione di libretti informativi leggeri rivenduti alla
cittadinanza, cene di autosostentamento
serate formative con il cappello, fiere del voolntariato o di roba vecchia
prestito di libri con eventuale contributo, autoproduzione di orti pubblici
e scolastici dove da li si uniscono inzitive ecc
potrebbero, forse, sostenere i nodi.

sebbene non condivido capisco che la campagan bandiere sia stata ossigeno,
al mia obiezione era, manifestata al nodo di lecco, che sulla guerra
non ci si può "lucrare" non posos farci un ricarico, che all'inizio era pure
non consociuto, usufruendo sebbene non avendo fatto nulla per promuoverla
ovviamente, la durata della guerra.
io ti vendo la bandiera della pace al prezzo di costo perchè condivido il
msg di tale inizitiva. punto.
perchè si è escluso il tesseramento/ sottoscrizone?*********


> Resta il fatto che la situazione è che tutti ci colleghiamo ad internet, e
> paghiamo.
> Ora, l'alternativa è: quando ci colleghiamo paghiamo 100 a telecom, o
> paghiamo 70 a telecom, 10 ad atlanet e 20 a lilliput? (Le cifre sono
> inventate, penso possano essere sensate, ma non sono certo dati esatti).
> Senza poi contare che non stiamo prendendo una sponsorizzazione da atlanet
o
> da qualcun altro, non è che gli facciamo pubblicità.
> Nella situazione attuale francamente non mi sembra che ci sia nulla di
male.
> Non avremo mai una linea telefonica nostra, per forza ogni utente passerà
da
> telecom o tiscali o wind.... anche se sceglieremo il provider più etico
del
> mondo comunque di fatto quello che succederà sarà che quando ti colleghi
> anzichè pagare 100 a telecom pagherai 70 a telecom, 10 al provider etico e
> 20 a lilliput.
> Sicuramente meglio della situazione attuale con Atlanet, ma se la vedi dal
> punto di vista "negativo" è ovvio che stiamo prendendo soldi da telecom,
che
> anzichè farsi pagare 100 si fa pagare 70.
> Però l'alternativa è non fare niente e continuare a pagare il 100% a
> telecom. E perchè lasciargli quel 30% se può finire "in mani migliori"?



*** QUI DATO PER ASSODATO CHE TUTTI USIAMO INTERNET
pongo la domanda, proprio da profano ignorante,
Telecom non vi applicherebbe sconti?
Perchè Atlanet può fare uno sconto del 30%?
Telecom dovrebbe essere più etica stando al fondo della banca etica che
comprende questo titolo nel suo portafoglio.
Il discorso "delle mani migliori", non è il tuo caso, ma mi fa venire in
mente un amico del GIT di Lecco di BE che ad un incontro
ha detto che si posono prendere i soldi dalle banche armate se poi si usano
per fare del bene.
Credo che bisogna tener conto del fatto che comunque Atlantet,
indirettamente beneficia, o può beneficiare, del fatto che la Rete Lilliput
si serve dei suoi prodotti.

Così come le aziende che sono nel portafoglio del fondo etico di Banca Etica
non sponsorizzano BE ma viceversa sì, nons i può negare.
poi capita che Merloni fa pubblicità su qualche giornale vicino a BE, ma
questa è un'altra storia. ******

>
> Certo, se riusciremo mai a raccogliere decine di migliaia di utenti si
potrà
> pensare anche di far diventare "etici" telecom o altri gestori diretti di
> telefonia, o fare un nostro gestore di telefonia, ma arrivare a questo al
> momento mi sembra un po' prematuro, quantomeno (non dico utopico perchè mi
> piace sperare che ci si possa arrivare).
>
> Ciao
> Michele


UN ABBRACCIO A TUTTI.
PAOLO
centro khorakhané








>
> ----- Original Message -----
> From: "Khorakhané-Trezzi" <ugomoi@tin.it>
> To: <consumocritico@peacelink.it>
> Cc: "lore" <lorello@chiodofisso.org>; <sciarab@libero.it>;
> <segreteria@retelilliput.org>
> Sent: Sunday, October 26, 2003 8:23 PM
> Subject: Re: INTERNET GRATIS CON LILLIPUT
>
>
> > Cara Nicoletta,
> > ho avuto modo di apprezzare il tuo lavoro e la tua bontà nel cogliere
gli
> > aspetti positivi di un percorso durante il corso di fine agosto
> > al CNMS, doti che ti invidio.
> >
> > Il mio msg a lillinet sul suo percorso putroppo non partivano da questa
> > positività
> > il tuo msg di illustrazione del progetto mi è sembrato chiaro e, almeno
in
> > parte condivisibile,
> > trovo difficoltoso, ma questo lo sai, considerare queste scelte di
> "rottura"
> > coem reali cambiamenti.
> >
> > mi spiego, o almeno ci provo.
> > se è un modo per raccogliere denaro per lilliput, va bene ma non va
bene.
> > io credo che debbano essere trovate risorse dai nodi con coinvolgimento
> > della base.
> > Prendere soldi da aziende che non si conosce cosa fanno o se si conosce
> > tanto peggio, non va bene. a presciendere.
> >
> > L'esempio dei fondi etici della banca etica l'ho già fatto in più di un
> > occasione e quando vedo telecom come società scelta per le azioni resto
> > perplesso.
> > a questo punto però al posto di atlanet era più logico aderire ad
offerte
> > telecom tim per i provider, si aveva il vialibera da Ethibel e BE
> >
> > credo che forse fosse più logico valutare quali fossero le adesioni ad
un
> > possibile futuro provider "etico" con una preadesione a tutti i
> lillipuziani
> > e poi
> > con questi 5000 o 10000 andare da uno di questi e dire quello che si
> voleva.
> >
> > le domande che tu poni
> > 1) quali parametri chiedere
> > 2) quali provider ci sono?
> >
> > sono importanti
> > io posso rispondere coem tanti alla prima
> > credo pochi possano rispondere alla seconda se si sceglie provider
> > socialmente sostenibili.
> >
> > un gruppo di acquisto è importante condivido con te
> > trovare un provider equo e solidale mi sembra improbaile ed io credo che
> non
> > ci possa essere un provider
> > un po' equo e solidale. o lo si è o non lo si è.
> >
> > ma sai Nicoletta alla fine io sono bravo a criticare a proporre valgo
poco
> > quindi scusami
> > se continuo a  capire poco questa scelta di lillinet
> >
> > un abbraccio
> >
> > paolo
> > centro Khorakhané
> >
> >
> >
> > ----- Original Message -----
> > From: "Nicoletta Landi" <nicoletta@peacelink.org>
> > To: <consumocritico@peacelink.it>
> > Cc: "lore" <lorello@chiodofisso.org>; <sciarab@libero.it>;
> > <segreteria@retelilliput.org>
> > Sent: Sunday, October 26, 2003 12:11 AM
> > Subject: Re: INTERNET GRATIS CON LILLIPUT
> >
> >
> > > > questo di seguiro e' il msg che ho inviato direttamente a lillinet.
> > > > attendo risposta
> > > >paolo trezzi
> > >
> > > ciao paolo, non so se lorenzo ti ha risposto gia'.
> > > pero' mi preme dirti a che punto siamo arrivati con l'analisi di
queste
> > tue
> > > domande.
> > > premetto che quasi tutto cio' che segue l'ho gia' scritto
> abbondantemente
> > > nella lista dei Bilanci di Giustizia, sperando anche in quell'ambito
di
> > > raccogliere dubbi e domande per proseguire al meglio.
> > >
> > > Ti scrivo il mio punto di vista che Lorenzo, ideatore e promotore di
> > Lillinet,
> > > correggera' se incompleto.
> > >
> > > Lillinet fu proposta con lo scopo di fare autofinanziamento per la
Rete
> di
> > > Lilliput. Poi si allargo' alla consapevolezza del gruppo di acquisto,
> > > relativo anche alla connessione telefonica, della buchetta di posta, e
> poi
> > > via via di molti servizi informatici.
> > > La speranza era ed e' la seguente: raccogliere un gruppo di acquisto
> tale
> > da
> > > potersi redirigere verso altri provider telefonici, e chiedere alcune
> > > condizioni, al fine di diventare gruppo di acquisto solidale: quali?
> > >
> > > questo e' un dibattito che si e' appena aperto e che vede gia' altri
> > ambienti
> > > come alcatraz in italia porsi domande analoghe.
> > >
> > > noi non siamo ancora giunti ad avere una risposta ne' siamo riusciti
ad
> > > indagare il mercato telefonico, al punto gia' da poter dire: "cari 450
> > utenti
> > > che vi siete finora iscritti, a gennaio migreremo su XXX perche' lo
> > riteniamo
> > > valido sotto alcuni punti di vista, con l'intenzione di chiedergli
> > > trasparenza di contratti, conoscenza del suo ramo d'impresa e delle
sue
> > > banche di riferimento, ecc."
> > >
> > > pero' le domande stanno cominciando a girare. abbiamo solo bisogno di
> > tempo e
> > > risorse.
> > >
> > > poiche' il primo passo era quello di fare finanziamento ed il secondo
> era
> > > quello di sensibilizzare sull'idea del gruppo di acquisto, siamo
ancora
> > fermi
> > > ai primi due passi.
> > >
> > > naturalmente, dato che internet come tutti i servizi e' un bene e non
> puo'
> > > vivere a lungo gratis, la cosa cade a fagiolo mentre Libero sta
tirando
> i
> > > remi in barca (obbligando ad essere pagato per la casella mail).
> > >
> > > In questi casi, come tutte le situazioni in cui si dipende dai
fornitori
> > > monopolisti, perche' si e' soli, si dovrebbe accettare le condizioni
che
> > il
> > > mercato ti impone.
> > >
> > > Ma forse se siamo un gruppo, potremo chiedere almeno trasparenza per
> cio'
> > che
> > > paghiamo.
> > > il nostro fine e' mirare ad un punto appartenente al commercio equo,
in
> > cui
> > > non c'e' nulla di gratis (Il titolo della mail e dell'articolo di
> > > AltrEconomia ci disturba fortemente, perche' e deviante, e
> indesiderato):
> > > nel comercio equo e' (o dovrebbe essere) pero' chiaro come viene
> ripartito
> > il
> > > prezzo dal produttore al consumatore, con tutto cio' che ci sta in
> mezzo.
> > >
> > > Siamo alla fine di ottobre e siamo in 3: dobbiamo stabilizzare un
> > procedimento
> > > ancora manuale che porta oramai 50 iscrizioni al giorno, e numerosi
> > problemi
> > > tecnici e domande a cui rispondere.
> > >
> > > a breve, anche la segreteria e l'ufficio stampa della rete di
lilliput,
> ci
> > > aiuteranno per quanto riguarda il rapporto con coloro che scrivono e
> > > chiedono, e per un lancio come si deve.
> > >
> > > l'obbiettivo e' di raggiungere il 10 novembre con un meccanismo
> assestato
> > tale
> > > da consentirci di avere quasi tutto automatico.
> > >
> > > solo successivamente potremo permetterci di ragionare bene cosa potra'
> > fare
> > > questo gruppo di acquisto, e a quali provider potra' rivolgersi.
> > >
> > > a tal fine servira', come forse in molte ricerche del genere:
> > > 1- la definizione di quali parametri andiamo a cercare e cosa potremo
> > andare
> > > ad imporre ad un provider, quando saremo 5000
> > > 2- una ricerca accurata sui provider attualmente disponibili
> > > 3- un punto di coordinamento di tali informazioni
> > >
> > > caro paolo, visto che hai un buon centro di documentazione e che sei
ben
> > > informato, hai voglia di unirti?
> > >
> > > infine, la mia visione di speranza.
> > >
> > > ho la sensazione che qui si stia muovendo un'altra onda, non dico come
> > quella
> > > delle bandiere di pace, ma simile: vi sono alcuni segnali che mi
> ricordano
> > > l'inizio di quella campagna che parti' proprio un anno fa.
> > >
> > > se il movimento su alcune cose si muove unito, i numeri sono tanti.
> > >
> > > a firenze, il 9 novembre dell'anno scorso, vi era un milione di
persone.
> > >
> > > il consumo critico e' la biscia che si sta infilando sempre di piu', e
> la
> > > coscienza sul modo di consumare sta passando, sta penetrando.
> > >
> > > e finalmente, passaggio importante, sta uscendo dalla sfera del
> commercio
> > > equo, per entrare nei servizi.
> > > siamo un popolo industrializzato e tecnologico. non possiamo
> prescinderne.
> > >
> > > infine, il movimento poggia molte sue basi su internet, deve
> > riappropriarsi
> > > dei server di mail, delle linee, e costituire anche sul digitale una
> > > modalita' di riappropriazione. indymedia fa scuola da tempo.
> > >
> > > sento l'onda che sale perche' scorro rapidamente i nomi di chi si
> iscrive,
> > e
> > > vedo persone che ho conosciuto in tutt'italia, in ambiti diversi, ma
di
> > varia
> > > sensibilita'.
> > >
> > > e di nuovo, come fu per le bandiere, mi colpisce e mi emoziona vedere
la
> > gente
> > > che si raduna, inconsapevole, insieme a tante altre.
> > > sono, siamo vicini, e la corrente ci sta portando tutti verso scelte
> > analoghe.
> > >
> > > forse, sempre come fu per le bandiere, potremo fare su peacelink un
> > database
> > > dove la gente scrive due righe, e segnala perche' sta passando a
> lillinet,
> > > cosa spera, cosa teme.
> > >
> > > un database in cui raccogliere le adesioni per coloro che Vogliono
> essere
> > > tenuti al corrente di iniziative di consumo critico.
> > >
> > > perche' non basta sapere.
> > > non basta sapere di essere in tanti.
> > > non basta sapere che il numero cresce.
> > >
> > > conoscere qualcosa degli uomini e delle donne che stanno Cambiando e'
> una
> > > musica.
> > > e' la musica che alimenta il movimento per trasformarlo in danza
> > >
> > > un abbraccio
> > >
> > > nicoletta
> > >
> > >
> > >
> > >
> >
> >
>