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Turchia: un Tribunale internazionale per i crimini di guerra dell'esercito turco e del PKK!
- Subject: Turchia: un Tribunale internazionale per i crimini di guerra dell'esercito turco e del PKK!
- From: "Ass. popoli minacciati / Ges. bedrohte Voelker" <info at gfbv.it>
- Date: Mon, 05 Nov 2007 12:26:53 +0100
Associazione per i popoli minacciati / Comunicato stampa in www.gfbv.it/2c-stampa/2007/071102it.htmlTurchia: un Tribunale internazionale per i crimini di guerra dell'esercito turco e del PKK! Il "Partito dei lavoratori del Kurdistan" (PKK) è il risultato di 70 anni di persecuzioni sistematiche del popolo kurdo da parte di esercito ed autorità turche
Bolzano, Göttingen, 2 novembre 2007Dopo le minacce dell'esercito e del governo turco contro la provincia autonoma del Kurdistan iracheno, l'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) chiede la costituzione di un Tribunale internazionale che indaghi sui crimini di guerra commessi dall'esercito turco e dal PKK nei scorsi venti anni di conflitto. La spietata persecuzione e repressione messa in atto a partire dalla fine della seconda guerra mondiale dall'esercito e dal governo turco contro circa 15 milioni di Kurdi dell'Anatolia meridionale ha di fatto causato e incentivato la formazione e lo sviluppo del PKK, il partito dei lavoratori kurdo, che al suo interno è strutturato in modo totalitario. Il riconoscimento paritetico della minoranza kurda avrebbe invece permesso lo svilupparsi di strutture democratiche quali istituzioni, sindacati, editori e mezzi di informazione kurdi. L'esercito e il governo turchi hanno invece risposto ad ogni tentativo di costituire strutture o forme di espressione democratiche kurde con arresti arbitrari, minacce e torture fino agli omicidi degli esponenti e intellettuali kurdi.
L'APM ora chiede che un tribunale internazionale indaghi sulla morte violenta di 37.000 cittadini turchi, di cui 6.000 Turchi e 31.000 Kurdi. Le indagini di tale tribunale farebbero emergere che sia l'esercito turco sia il PKK si sono resi responsabili di crimini di guerra commessi contro civili e prigionieri. Inoltre il tribunale dovrebbe chiarire come mai 3.835 combattenti kurdi o presunti tali siano agli arresti in prigioni turche anche da oltre dieci anni, nonostante almeno 1.719 di essi non siano mai stati condannati da alcun tribunale. Contemporaneamente però non è mai stato arrestato e tanto meno condannato nessun membro dell'esercito turco per crimini contro l'umanità, nonostante la distruzione di 3.876 villaggi kurdi da parte dell'esercito turco e la messa in fuga di circa 2 milioni di Kurdi, principalmente dell'Anatolia meridionale.
Secondo l'APM, le indagini e le conclusioni di un tribunale internazionale costringerebbero finalmente l'opinione pubblica turca e internazionale a prendere atto dell'immane persecuzione della popolazione kurda messa in atto negli ultimi 80 anni dalla Turchia. In questo contesto vanno infatti ricordati anche i terribili massacri compiuti dal leader turco Kemal Atatürk durante i sollevamenti kurdi di Sheik Said nella regione di Diyarbakir (1925), dell'Ararat (1930) e di Dersim/Tunceli (1937) che hanno causato diverse centinaia di migliaia di morti, l'uso di gas nervini a Dersim e la deportazione di circa mezzo milione di Kurdi.
L'APM si è appellata a partiti, governo e esercito turco, così come a tutte le istituzioni turche presenti in Germania e ai membri turco-tedeschi del Parlamento Europeo affinché riconoscano e affrontino finalmente le persecuzioni della popolazione kurda della Turchia e si impegnino per il riconoscimento paritetico della popolazione kurda nella regione kurda in Turchia. Solo dopo il riconoscimento dei diritti della popolazione kurda diventa credibile la condanna del PKK e sarà possibile superare le logiche totalitarie dell'uno e dell'altro. Le attuali minacce turche nei confronti del Kurdistan iracheno, che rappresenta un modello di convivenza tra diverse nazionalità e comunità religiose, sarebbero automaticamente superate.
Vedi anche:* www.gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/2007/071025it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2007/071018it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2007/070720it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2007/070419it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2007/070320it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2007/070119it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2006/060707it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2005/050609it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2005/050513ait.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2005/050503it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2005/050420it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2005/050408it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2005/050125it.html | www.gfbv.it/3dossier/armeni/armeni.html | www.gfbv.it/3dossier/kurdi/indexkur.html | www.gfbv.it/3dossier/kurdi/kurtur-it.html
* www: www.kurdistan.it | www.komkar.org | www.ihd.org.tr/eindex.html
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