Re: Rompere gli indugi



per la tematica "conflitti" stiamo traducendo un articolo di Víctor Wilches in cui si afferma che il goveno USA abbia pianificato l'intervento militare in Iran gia' dal 2003 . E' tutto da verificare l'ipotesi che prevede l'opzione militare come quella piu' probabile poichè sarebbe un disastro soprattutto per gli USA, non essendo l'Iran cosi 'facilmente invadibile come l'Iraq e bisogna tener conto che , mentre le dichiarazioni ufficiali dei due paesi vanno sopra le righe, le due diplomazie riescono a trovare accordi sull'assetto dell' Iraq. La società iraniana , la cui leadership teocratica vittoriosa con la rivoluzione del 1979 non è un blocco monolitico, presenta una complessità molto interessante che va difesa nella sua ricerca di benessere e di pace. Mi sembrano pero' ingenerose le affermazioni di Lorenzo di un movimento della pace italiano zittito dal nuovo corso politico; ricordo come fu decisa l'opposizione alla guerra alla Serbia e certamente non farebbe mancare la sua voce, in una eventuale politica di aggressione verso altri paesi
nello
----- Original Message ----- From: "Lorenzo Dellacorte" <l_coortis at yahoo.it> To: <conflitti at peacelink.it>; "FirenzeSocialForum ML" <fsf at firenzesocialforum.net>; <fori-sociali at yahoogroups.com>
Sent: Friday, April 21, 2006 9:29 AM
Subject: Re: Rompere gli indugi


Colgo l'occasione per riflettere sull'IRAN.
Vedo che anche la "pace" non è uguale per tutti: c'è
la pace per l'Irak che ha coinvolto praticamente
tutti, mentre quella contro la minaccia di guerra
all'Iran assomiglia alla Serbia: sono "paci" sgradite
alla sinistra, poco adatte ai cortei-defileé, e
sopratutto ora che c'è Prodi, non se ne vuole parlare!
Ho suggerito nelle liste la costituzione di un
Comitato in difesa dell'Iran: tutti zitti!!! Eppure è
l'occasione per fare dei distinguo: disarmo atomico
per tutta le regione, difesa dei diritti alla vita di
tutti i popoli dai palestinesi agli israeliani, ecc.
ecc.
--- Nello peacelink <n.margiotta at peacelink.it> ha
scritto:

infatti è off topic; cortesemente esistono in rete
altri luoghi dove discutere della politica italiana,
restiamo alla tematica legata ai conflitti
internazionali, su cui, ahimè ,  non mancano
certamente eventi da discutere o approfondire
nello
----- Original Message ----- From: emanuela iezzi
  To: conflitti at peacelink.it
  Sent: Thursday, April 20, 2006 6:56 PM
  Subject: Re: Rompere gli indugi


  cosa c'entra con "conflitti"

  Enri co <akira80 at hotmail.com> ha scritto:
    Rompere gli indugi

    Dopo lo scontato verdetto della Cassazione che
assegna ufficialmente la vittoria elettorale
all'Unione, adesso è giunto finalmente il momento di
rompere gli indugi e di comportarsi come una
maggioranza parlamentare in un sistema bipolare deve
fare e fa' in tutti i Paesi con tale sistema; cioè,
prende atto che ha la maggioranza dei seggi in
entrambe le Camere e prende l'iniziativa senza
timori e senza tentennamenti. Del resto si è
comportata in questo modo la stessa Casa delle
Libertà nella passata legislatura, e del tutto
legittimamente.

    Quindi l'Unione deve decidere al più presto chi
dovrà guidare i due rami del Parlamento e
contemporaneamente avere già ben in mente qual è il
suo candidato per il Quirinale, sempre che il
Presidente Ciampi decidesse di non accettare un
reincarico. E sarebbe utile per il Paese che anche
lo stesso Presidente della Repubblica avesse già ora
ben chiaro che cosa vuole fare, perché negli ultimi
giorni sono arrivati dal Quirinale messaggi
contraddittori in merito, e lo comunicasse a chi di
dovere, in modo tale da accelerare e rendere certo
il percorso da qui all'elezione del nuovo Presidente
della Repubblica.

    Ugualmente il Presidente della Repubblica
dovrebbe muoversi nella direzione di dare l'incarico
a Prodi al più presto, proprio per evitare stalli,
incertezze e delegittimazioni che mai come in questo
periodo possono avere gravi ripercussioni sul fronte
economico. E ciò nell'interesse supremo per il bene
del Paese.

    Comunque, indipendentemente dalla decisione di
Ciampi sul proprio futuro, l'Unione dovrebbe avere
ben chiaro il percorso da seguire tenendo conto di
tutte le eventuali variabili e agire di conseguenza
nella maniera più coesa possibile, lasciando da
parte egoismi e visibilità fini a se stessi e
totalmente controproducenti nei confronti del
proprio elettorato e comportarsi perciò come una
maggioranza che ha un unico e comune obbiettivo.

    Quindi ripeto, l'Unione deve decidere subito i
nomi per il Presidente della Camera, del Senato e
della Repubblica ed è chiaro che il partito di
maggioranza della coalizione di governo non può
restare fuori da una di queste 3 cariche, non è mai
successo in passato. Una volta eletti i Presidenti
di Camera e Senato, l'Unione dovrebbe proporre il
suo candidato per il Colle e, qualora l'opposizione
non fosse d'accordo, procedere e votarlo a
maggioranza semplice. Una eventualità del tutto
legittima e normale in un sistema bipolare.

    Naturalmente, un candidato condiviso anche
dall'opposizione sarebbe l'ideale, ma visto come si
sta comportando una parte dell'opposizione, che
continua testardamente a non voler riconoscere i
risultati elettorali e preannuncia un muro contro
muro, un candidato al Quirinale deciso unitariamente
dall'Unione e votato eventualmente a maggioranza
semplice sarebbe un messaggio forte di coesione e
unità e darebbe anche uno schiaffo morale a tutti
coloro che già danno per morto il Governo Prodi
ancor prima della sua nascita e pensano già ad un
successivo Governo di larghe intese.

    In conclusione il mio invito all'Unione è quello
di rompere gli indugi, smetterla con i tentennamenti
e le paure nei confronti della CDL, prendere
l'iniziativa e giocare all'attacco. Anche perché la
CDL avrebbe fatto esattamente questo se avesse vinto
le elezioni con lo stesso margine con cui le ha
vinte l'Unione.

    Enrico Sabatino





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