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Re: L'urlo e il furore
- Subject: Re: L'urlo e il furore
- From: <claude2009 at lillinet.org>
- Date: Wed, 13 Jul 2005 15:54:45 +0200 (CEST)
- Importance: Normal
ti sei solo dimenticato degli 8000(hai capito bene: ottomila) musulmani massacrati dai cristianissimi ortodossi europei serbi a srebrenica e ai 150 morti per fane nell'assedio di mostar da parte dei cristianissimi cattolici europei croati...ben prima dell'11 settembre. se vuoi a tutti i costi lo scontro tra civiltà sei già servito. claudio L’urlo e il furore > > Sembrava la scena di uno di quei vecchi film; di quei bellissimi film > in cui si esibivano star hollywodiane del calibro di Grant o Wayne. > Già, il mitico west. Una di quelle pellicole viste e straviste milioni > di volte sugli schermi psichedelici di madre televisione. Questa volta > però il tutto non è stato condito con salatini, patatine, bibite e > quant’altro. Il passato di verdure del vecchio west è stato tranciato, > mozzato, decapitato dallo scoppio di una bomba. Le persone purtroppo > non hanno potuto più esclamare per l’ennesima volta la loro stima e > garbo nei confronti di ancestrali divi. L’idolatria è stata spodestata > dagli Urli di Londra, dal Furore dell’ integralismo islamico. Mentre in > Scozia, tra una portata e l’altra si discuteva paradossalmente di > povertà, il fanatismo ha agito ancora, dopo New York, Madrid, Iraq, > Indonesia ecc…aggiungendo alla propria lista la neo-capitale mondiale > dopo l’assegnazione dei giochi olimpici. L’entusiasmo, i festeggiamenti > sono durati poco. > > Tony Blair. E’ stato il personaggio chiave di questi giorni e lo sarà > per tutto il semestre di presidenza inglese. Ci tiene a ritagliarsi il > ruolo di colui il quale riuscirà a riunire l’Europa politica e > economica. Le difficoltà e gli ostacoli sono enormi. Il primo già > incontrato è stata la costituzione europea. Il secondo può > rappresentarlo l’Italia la quale rischia, con la sua crisi economica, > di diventare il ‘sud’ d’Europa. Nel frattempo, il primo ministro > inglese aveva portato a casa i giochi olimpici a discapito dei > francesi, un grande punto in suo favore per rilanciare una forma di > campagna elettorale europea. Ma le ombre su di lui rimangono. Primo fra > tutti la sua posizione nel conflitto irakeno. L’appoggio agli Stati > Uniti è costato caro ad una 50 e più di innocenti quel 7 luglio. A > questo punto Blair oltre all’Europa deve essere in grado di trascinare > fuori dal collasso anche un’Inghilterra che solo pochi minuti prima, > sembra sul punto di instaurare un nuovo Eden. > “Siamo più forti, vinceremo” queste sono state le grosse parole inviate > dal primo ministro ai terroristi. Parole che rilanciano Blair e tutti i > popoli civilizzati in una guerra in cui non si combatte a viso aperto. > Eppure c’è gente che non lo ha ancora capito > > G8.La conferenza dei potenti della terra sarà un altro disastro? > Un’altra formalità? Aspettare per credere. Certo, gli attentati non ci > volevano. Ma se i Big avevano già deciso che non c’era niente da fare, > poco cambia. Anzi, gli attentati sono stati un’ottima occasione per > spostare l’attenzione dell’ opinione pubblica. I problemi rimangono > comunque. Il clima, il quale sarà il nucleo delle discussioni il > prossimo anno a casa Putin, è profondamente dilaniato da posizioni > dilanianti. Bush con il suo accento texano, dovrebbe finirla di pensare > ai suoi interessi e a quelli degli americani che lui così > inconsciamente e sbagliatamene si arroga. Valli a capire gli americani. > L’ Italia, del resto, avrebbe poco da fare se non appoggiare in forma > diplomatica-strategica gli USA. I soldi non piovono dal cielo. > > Europa. Il destino dell’Europa è appeso ad un filo. Dopo la disfatta > della costituzione, la serie di attentati, le rivendicazioni più o meno > accentuate delle identità nazionali, il raggiungimento di un’unità > politica ed economica sembra ancora essere rimandata. Eppure, tra meno > di mezzo secolo, l’Europa dovrà fare i conti con la nuova superpotenza > cinese, con la sua economia, con la sua politica, con la sua cultura. E > chi più ne ha più ne metta. > > Italia. Rischia il tracollo economico. L’euro l’ha salvata da un nuovo > caso Argentina. L’immagine invece è ormai persa da anni. L’ultimo atto > leghista in parlamento è la conferma di come questo paese non abbia > ancora chiaro il suo obiettivo. Al G8 non aveva molto da dire. Pardon, > da fare. Perché a parole siamo tutti bravi a inventar balle. I grandi > temi come povertà e clima, energie pulite richiedono soldi e ricerca. > La classica utopia italiana degli ultimi anni. > > Islam ed estremisti. Londra: ultimo atto guerra in Irak. La > globalizzazione del terrore sta sfociando nell’odio razziale. Il > rischio è sempre il solito: l’erba per un fascio. Mentre il mondo > islamico moderato rigurgita gli attentati, in internet appaiono altri > comunicati, in cui vengono citati i nuovo obiettivi dei kamikaze: > Danimarca, Polonia, Italia. La guerra al terrore è irriducibile ad un > confronto in trincea nel vecchio stile del ’44. Bisogna trovare altre > soluzioni. E alla svelta. > > Africa. Il live 8 doveva trasformarlo nel tema più importante e > scottante del G8. Ma gli attentati hanno cambiato tutto. Da anni sono > in circolo idee e soluzioni. La cancellazione del debito di una > manciata di paesi poveri è stato un nobile gesto, ma inutile. Ben > presto il debito li incalzerà ancora. Sono necessarie manovre > economiche, come l’abbattimento del protezionismo europeo, e politiche, > che permettano a questi paesi di innalzare il reddito medio, le > condizioni di salute e il livello di istruzione. Le parole spese sono > troppe. Peccato che non siano soldi. > > L’ultima considerazione da fare è rivolta ancora una volta alla guerra. > La serie di attentati hanno tramutato l’atto di ritiro delle truppe > dall’irak in una vile azione di codardia, invece che di una sana forma > di > autoconservazione, difesa e salvaguardia dei diritti e delle vite di > persone innocenti. Ground Zero.Russel square. King’s Cross. Edgware > Road. Liverpool Street. Moorgate. Aldagate East. Dove saranno le > prossime? > > > Davide Marzorati > > -- > Mailing list Conflitti dell'associazione PeaceLink. > Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI: > http://www.peacelink.it/mailing_admin.html Archivio messaggi: > http://www.peacelink.it/webgate/conflitti/maillist.html Si sottintende > l'accettazione della Policy Generale: > http://www.peacelink.it/associazione/html/policy_generale.html
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