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Re: nuova BN



Davide, grazie per le domande che testimoniano l'interesse per l'argomento;
cerchero' di essere breve ma,vista la complessità dell'argomento, non credo
che ci riusciro'
I vaccini non sono cure ma qualcosa che serve a prevenire le malattie; se
pensi a quando eri ragazzo quando la vaccinazione anti-poliomielite veniva
somministrata mettendo delle gocce su una zolletta di zucchero che poi
mangiavi... in linea di massima il principio e' lo stesso. La differenza e'
che le patate che vengono manipolate geneticamente per diventare dei
vaccini hanno un patrimonio genetico diverso da quello che madre natura gli
ha dato in centinaia di milioni di anni di selezione naturale e l'uomo gli
ha dato in qualche migliaio di anni di selezione delle piante piu' adatte
per l'alimentazione. In questo caso la selezione vien fatta in laboratorio
e quindi in poche ore... quel che resta da testare e' l'impatto
sull'ecosistema di questi organismi quando vengono coltivati e poi
utilizzati. 
Queste ricerche son complesse e costose ma, rispetto agli altri OGM,
possono servire a salvare parecchie migliaia di vite umane nei paesi piu'
poveri, sia fornendo cibo (la patata) che il vaccino anti-epatite B
(obbligatorio in molti paesi occidentali) che altrimenti sarebbe
impensabile somministrare nelle aree del terzo mondo.
Quindi, in linea di principio, secondo me c'è da fidarsi; se poi vogliamo
andare a vedere le implicazioni politico-sociali e la realizzabilità del
progetto, sono il primo a vedere una strada lunga e tortuosa.

Alle prossime BN
Andrea

At 20.05 30/10/00 +0100, you wrote:
>Cioè fammi capire, io quindi potrei curarmi con una patata 
>transgenica????
>Ma c'è da fidarsi???
>
>Ciao,
>Davide
>
>On 30 Oct 2000, at 19:51, molezzano.1@flashnet.it wrote:
>
>> Luogo: USA
>> Tema: vaccini finalmente per tutti
>> Data: 30/10/2000
>> Fonte: La Repubblica 
>> http://www.niaid.nih.gov/publications/dateline/0998/PAGE1.HTM
>> 
>> - Un gruppo di ricercatori americani annuncia oggi dalle pagine di
>> Nature Biotechnology di aver realizzato per la prima volta una patata
>> transgenica che stimola l'organismo a produrre anticorpi contro
>> l'epatite B. Il risultato rappresenta una tappa di enorme importanza
>> negli studi sui vaccini "da mangiare", che secondo molti esperti
>> sarebbero l' arma vincente per arrivare finalmente alla vaccinazione
>> universale anche nelle aree in cui normalmente non è possibile
>> eseguirle. Gli scienziati del Boyce Thompson Institute for Plant
>> Research hanno introdotto in alcuni tuberi di patata una sequenza di
>> Dna responsabile della produzione di un antigene dell'epatite B, cioè
>> una sostanza che, una volta entrata nell'organismo, determina la
>> produzione di anticorpi specifici contro questo tipo di epatite.
>> Sottolineando che le piante manipolate geneticamente per produrre i
>> vaccini "da mangiare" seguono le stesse regole e gli stessi controlli
>> degli altri medicinali, e non finiranno di certo negli scaffali dei
>> supermarket. 
>> 
>> 
>> TITLE:  Human immune responses to a novel norwalk virus vaccine
>> delivered in transgenic potatoes. AUTHORS:  Tacket CO; Mason HS;
>> Losonsky G; Estes MK; Levine MM; Arntzen CJ SOURCE:  J Infect Dis 2000
>> Jul;182(1):302-5 CITATION IDS:  PMID: 10882612 UI: 20341762 ABSTRACT: 
>> A new approach for delivering vaccine antigens is the use of
>> inexpensive, plentiful, plant-based oral vaccines. Norwalk virus
>> capsid protein (NVCP), assembled into virus-like particles, was used
>> as a test antigen, to determine whether immune responses could be
>> generated in volunteers who ingested transgenic potatoes. Twenty-four
>> healthy adult volunteers received 2 or 3 doses of transgenic potato
>> (n=20) or 3 doses of wild-type potato (n=4). Each dose consisted of
>> 150 g of raw, peeled, diced potato that contained 215-751 microgram of
>> NVCP. Nineteen (95%) of 20 volunteers who ingested transgenic potatoes
>> developed significant increases in the numbers of specific IgA
>> antibody-secreting cells. Four (20%) of 20 volunteers developed
>> specific serum IgG, and 6 (30%) of 20 volunteers developed specific
>> stool IgA. Overall, 19 of 20 volunteers developed an immune response
>> of some kind, although the level of serum antibody increases was
>> modest. 
>> 
>> 
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