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Zavidovici : la sofferta normalità di una periferia dEuropa.
- Subject: Zavidovici : la sofferta normalità di una periferia dEuropa.
- From: Francesco Lauria <francescollauria at yahoo.it>
- Date: Mon, 13 Sep 2004 08:59:50 +0200 (CEST)
Zavidovici : la sofferta normalità di una periferia d’Europa. postato da Francesco Lauria http://francescolauria.blog.tiscali.it Zavidovici : la sofferta normalità di una periferia d’Europa. di Francesco Lauria Quel tipo di odori li avevo sentiti solo in un altro contesto, del tutto diverso. Si, si raggiungono due diverse periferie d’Europa sia che ci si rechi a Tolmezzo, nella Carnia spopolata e in preda ad una profonda crisi del suo comparto industriale, sia che, superata la Sava e Slavonski Brod, e poi la repubblica Srpska, si incontri il fatidico cartello : Zavidovici, Dobrodosli. Ciò che accomuna queste due diverse periferie d’Europa è l’odore acre del carbone di cui, l’aria, nemmeno in un settembre decisamente freddo, non riesce proprio a liberarsi. L’odore della cartiera di Tolmezzo ti pizzica la gola, quello della cartiera di Maglaj, a 20 Km da Zavidovici, fa altrettanto e, in un inatteso freddo di una sera di settembre, riesce ad entrarti dentro, tra i ricordi che, “proustianamente”, non si dimenticano Zavidovici è un piccolo centro nella entità croato-musulmana di Bosnia Erzegovina, è stato attraversato dal fronte, dalle mine (e qui il passato è purtroppo un po’ troppo ottimistico), dallo spostamento delle sue popolazioni, da una duplice guerra civile, dalla scomparsa della sua esigua comunità ebraica, dalla decimazione della sua comunità serba. Zavidovici è immersa nel verde delle sue acque, dei suoi boschi che ancora faticosamente alimentano la sua industria di trasformazione del legno : la Krivaja che oggi occupa solo tremila operai a fronte dei diecimila di prima della guerra. Nei suoi dintorni vi è una zona circoscritta nella quale si sono fermati e hanno messo su famiglia alcuni mujaiddin iraniani e sauditi che erano giunti per sostenere i berretti verdi musulmani ai tempi della guerra con i serbi, prima, con i croati poi, ancora con i serbi, alla fine. Non sono gli emissari di Al Qaida come vorrebbe farci credere la trasmissione RAI Ballarò, ma a seguito di ciò, a Zavidovici, sono comparse donne che indossano il burqa integrale. Una di esse ha vissuto a lungo a Brescia, andava in discoteca, vestiva firmato. Si è innamorata di un mujaiddin. Ora, sembra, serena. Dicevo dello spostamento della popolazione. Qui si assiste al travaso della popolazione croata che si trasferisce appena può nel vicino centro di Zepce, mentre, ancora più decisamente, avviene anche il contrario. Ci stiamo avvicinando alle elezioni. E anche le “donne di Srebrenica” che, numerose, si sono trasferite qui dopo la tragedia di cui tutti noi europei siamo corresponsabili, e che vivono, in parte, vicino alle “case” dei rom, hanno appeso il manifestino del candidato indipendente “musulmano” Muhammad Muharem. In realtà tutti qui pronosticano la vittoria del partito nazionalista musulmano : l’SDA che ha riempito la città dei suoi manifesti retorici ed irrealistici a spese dell’SDP, il partito socialdemocratico, multietnico. Tutti gli operatori internazionali, di fatto, hanno abbandonato Zavidovici al loro destino. E’ rimasta solo la “Ambasciata della Democrazia Locale”. Luogo di incontro e di cooperazione decentrata sostenuto dal Consiglio d’Europa e della amministrazioni locali e dalle popolazioni di Brescia, Cremona, Alba. Ma i giovani, alla democrazia locale, preferiscono purtroppo la … …playstation. Si, la gente comune, a parte poche eccezioni, non ne vuole sentire parlare più di politica, di freno alle privatizzazioni, di scuola multietnica, di turismo responsabile. Sa che tutto è in mano alle “mafie” locali, che si disinteressano dall’alta incidenza di tumori nella zona, in particolare fra le donne, si disinteressano di un economia completamente ingessata, priva di respiro che favoriscono e alimentano il lavoro nero. Così il ragazzo che mi indica l’internet point mi chiede come sta Francesco Totti, non Berlusconi. Mi conferma che vorrebbe trasferirsi in Italia o in Germania, mi chiede dov’è Milano, la televisione sintonizzata su un canale tedesco proietta il “grande fratello”. Purtroppo anche in questa periferia che gravita intorno ai grandi centri di Tuzla e Zenica pensare, costruire futuro è difficile. Sono sempre più convinto della mia definizione della Bosnia : un luna park povero, triste, ma proprio per questo affascinante. La notte è colorata dalle luci dell’unica discoteca : stile occidentale ed un nome che non lascia dubbi : “Monaco”. Ma i giovani, nella discoteca, sono pochi anche se è sabato sera. Molti, gli universitari, studiano a Sarajevo, molti, dopo le vacanze estive, sono tornati nei luoghi della diaspora. Cosi’ rimangono gli adolescenti ed i vecchi. Un po’, passatemi la forte forzatura, ma è vero, come a Tolmezzo. ___________________________________ Scopri Mister Yahoo! - il fantatorneo sul calcio di Yahoo! Sport http://it.seriea.fantasysports.yahoo.com/
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