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R: (IWPR) VOTE FOR YOUR 'FAVOURITE WAR CRIMINAL'
- Subject: R: (IWPR) VOTE FOR YOUR 'FAVOURITE WAR CRIMINAL'
- From: "Fulvio Grimaldi" <bassottovic at libero.it>
- Date: Sun, 10 Jun 2001 14:45:47 +0200
Ritengo corretta l'elencazione di Martocchia e aggiungerei i responsabili della fattiva collaborazione dell'allora opposizione, nonchè i collusi dei media. Fulvio Grimaldi -----Messaggio Originale----- Da: <andreamartocchia at libero.it> A: <pck-yugoslavia at peacelink.it> Data invio: domenica 10 giugno 2001 13.32 Oggetto: Re: (IWPR) VOTE FOR YOUR 'FAVOURITE WAR CRIMINAL' > > Io non ho ancora scelto il mio "favourite war criminal", cioe' il > mio criminale di guerra preferito, ma credo che noi italiani > abbiamo solo l'imbarazzo della scelta: > > Presidente del Consiglio: Massimo D'Alema (Ds) > Vice Presidente: Sergio Mattarella (Ppi) > Sottosegretario alla presidenza: Franco Bassanini (Ds) > Bilancio e Tesoro: Carlo Azeglio Ciampi > Finanze: Vincenzo Visco (Ds) > Industria: Pier Luigi Bersani (Ds) > Esteri: Lamberto Dini (Ri) > Giustizia: Oliviero Diliberto (Pdci) > Interno: Rosa Russo Jervolino (Ppi) > Commercio estero: Piero Fassino (Ds) > Riforme costituzionali: Giuliano Amato > Beni Culturali Spettacoli e Sport: Giovanna Melandri (Ds) > Sanità: Rosy Bindi (Ppi) > Ambiente: Edo Ronchi (Verdi) > Funzione Pubblica: Angelo Piazza (Sdi) > Comunicazioni: Salvatore Cardinale (Udr) > Pubblica Istruzione: Luigi Berlinguer (Ds) > Ricerca Scientifica e Università: Ortensio Zecchino (Ppi) > Trasporti: Tiziano Treu (Ri) > Difesa: Carlo Scognamiglio (Udr) > Lavori Pubblici: Enrico Micheli (Ppi) > Lavoro e Mezzogiorno: Antonio Bassolino (Ds) > Pari opportunità: Laura Balbo > Solidarietà sociale: Livia Turco (Ds) > Politiche agricole: Paolo De Castro (Ulivo) > Rapporti parlamento: Guido Folloni (Udr) > Politiche comunitarie: Enrico Letta (Ppi) > Affari regionali: Katia Belillo (Pdci) > (21 ottobre 1998) > > --- > > P R O C E S S I A M O L I !! > > Il 31 luglio 1999 hanno avuto inizio a New York le attivita' del > "TRIBUNALE INTERNAZIONALE INDIPENDENTE CONTRO I > CRIMINI DELLA NATO IN JUGOSLAVIA", promosso da Ramsey > Clark, con la stesura di 19 punti di accusa contro la NATO ed i > governi occidentali. > > Le attivita' del "Tribunale" hanno trovato seguito in molti altri paesi > del mondo. In Italia il primo novembre 1999 alla presenza di > Ramsey Clark ha preso il via la sezione italiana del Tribunale. Nel > corso di questi mesi, confortati dal crescente interesse suscitato e > dalle numerose iniziative di presentazione del "Tribunale Italiano" in > molte citta', abbiamo potuto verificare con dati oggettivi la > veridicita' delle nostre accuse. > > A completamento del lavoro svolto in questi mesi, noi sottoscritti > firmatari di questo appello accusiamo le massime autorità della > Repubblica in carica nel marzo 1999 - in particolare il presidente > del Consiglio dei Ministri Massimo D'Alema e i membri del Governo > per la partecipazione alla guerra illegale e il Presidente della > Repubblica Oscar Luigi Scalfaro per non aver difeso la Costituzione > - nonchè i loro successori per quanto attiene ai crimini in > continuità con l'aggressione armata, ciascuno secondo la personale > responsabilità scaturente dalle diverse competenze, azioni e > omissioni: > > - per avere collaborato attivamente all'aggressione contro la > Repubblica Federale Jugoslava, paese sovrano da cui non era > venuta nessuna minaccia nè all'Italia nè ai suoi alleati; > > - per aver liquidato e vanificato con l'aggressione militare le > iniziative internazionali tendenti a favorire la soluzione con mezzi > pacifici dei problemi esistenti nel Kosovo; > > - per avere violato tutti i principi del diritto internazionale e in > particolare la Carta delle Nazioni Unite, i principi del Tribunale di > Norimberga, le Convenzioni di Ginevra e i protocolli aggiuntivi sulla > tutela delle popolazioni civili, nonchè lo stesso trattato istitutivo > della NATO; > > - per aver consentito che dal proprio territorio partissero attacchi > contro istallazioni e popolazioni civili, condotti su obiettivi e con > armi appositamente studiate per infliggere il massimo danno, > anche protratto nel tempo, alle persone e alle loro condizioni di vita > (attacchi deliberati contro strutture civili, bombe a grappolo); > > - per aver consentito l'utilizzo massiccio di proiettili e missili > all'uranio impoverito, causando danni incalcolabili e per un tempo > indeterminato alle popolazioni della Federazione Jugoslava, con > enormi rischi attuali anche per i volontari civili e per i militari > italiani impegnati nel Kosovo. > > - per aver partecipato al bombardamento di impianti chimici e > farmaceutici, causando deliberatamente danni ambientali di > enorme rilevanza, tali da configurare una vera e propria guerra > batteriologica, chimica e nucleare; > > - per aver danneggiato l'economia della Costa Adriatica con la > chiusura degli aeroporti civili e per aver consentito e cercato di > occultare lo smaltimento di ordigni bellici nelle acque territoriali > italiane e in quelle immediatamente adiacenti, causando danni alle > persone, all'ambiente, all'economia; > > - per aver violato la Costituzione italiana e ignorato le procedure > che essa impone in caso di stato di guerra, guerra che non può mai > essere intrapresa dall'Italia ma solo combattuta per difendere > dall'aggressione altrui il nostro paese e i paesi di cui l'Italia sia > impegnata a condividere la difesa; > > - per avere attivamente collaborato ad affamare e sacrificare la > popolazione > della Jugoslavia, sia nel corso della guerra sia con l'imposizione di > misure > di embargo internazionalmente illegittime; > > - per avere attivamente collaborato a esercitare pressioni e ingerenze > contro un paese sovrano e le sue legittime istituzioni; > > - per avere inviato truppe e personale civile a governare territori > ridotti > di fatto a nuovi protettorati e colonie, senza peraltro impedire nel > Kosovo > la persecuzione sistematica e l'espulsione della popolazione di etnia > serba e di altre etnie non albanesi, nonchè degli stessi abitanti di > etnia > albanese considerati non affidabili o dissidenti dal nuovo potere di > fatto > ivi insediato in violazione della risoluzione 1244 dell'ONU; > > - per aver usato la Missione Arcobaleno come operazione di promozione e > legittimazione della guerra, e per avere allo stesso fine attivato o > favorito una disinformazione e propaganda di guerra; > > - per avere rinunciato all'esercizio della sovranità del nostro paese e > al > diritto-dovere di controllo delle attività che vi svolgono comandi, > strutture e mezzi militari stranieri; > > - per avere acconsentito a modificare, senza nessuna decisione del > Parlamento, lo "status" politico e giuridico della NATO. > > (sezione italiana del Tribunale Indipendente contro i crimini della > NATO, > giugno 2000) > > -*- > > Dal "Giornale di Brescia", Sabato 10 Luglio 1999 > > sopratitolo: A guerra conclusa, svelati dal colonnello Francesco Latorre > i numeri dell'operazione "Alled Force" > > titolo: Sesto Stormo, 172 missioni per il Kossovo > > sottotitolo: Da Ghedi sono stati schierati in Puglia 85 uomini e 12 > velivoli, per 418 ore di volo > > "...L'altra sera il colonnello Latorre ha svelato tutti i numeri della > cosiddetta operazione Aled Force conclusasi il 10 Giugno con la resa di > Milosevic (sic). Lo ha fatto davanti ai militari del VI Stormo e alle > loro > famiglie (cui e' andato il sincero ringraziamento del comandante...) ma > anche davanti al Generale Gargini, al prefetto, al vicequestore e al > comandante provinciale dei Carabinieri. > Il colonnello ha cominciato spiegando che, a causa della posizione > centrale > in una zona perennemente in crisi (....), "l'Italia e' considerata una > sorta di portaerei nel Mediterraneo. Non a caso, nel corso dell'Allied > Force, l'85% delle missioni h decollato dalle nostre basi". (...) > naturalmente, gli uomini e i mezzi del VI stormo hanno fatto la loro > parte. > Anzi hanno fatto molto. > "L'impegno operativo del VI Stormo - ha detto Latorre - s'e' > concretizzato > in missioni di ricognizione )2 sortite per due giorni la settimana) e in > missioni d'attacco effettuate in un primo periodo da Ghedi, poi da una > cellula schierata a Gioia del Colle ( 6/8 sortite giornaliere per 6 > giorni la settimana". (...) da Ghedi in Puglia sono arrivati 85 uomini, > 12 > velivoli e 12 laser pod. Il rischieramento ha consentito di effettuare > 418 > ore di volo, che si traducono in 172 sortite: 6 di ricognizione e 166 di > attacchi veri e propri, sferrati contro obiettivi selezionati di tipo > prettamente militare: depositi di munizioni, caseme, aeroporti. V'e' > inoltre da specificare che, per gli attacchi, sono state utilizzate > bombe a puntamento laser e a caduta libera. > Il colonnello Latorre ha anche spiegato come tecnicamente avvenivano le > missioni. Dopo la preparazione alla base, "i nostri aerei decollavano da > Gioia del colle, quindi, fatto rifornimento in volo sull'Adriatico, si > mettevano in "zona d'attesa" su cieli non ostili, tipo la Macedonia e > l'Albania: l'attesa dipendeva dal fatto che si viaggiava in pacchetti di > aerei e che ogni pacchetto aveva tempi precisi per entrare in azione. > Poi, quand'era il nostro turno, si andava sull'obiettivo, quindi, > seguendo > rotte prestabilite, si tornava. Anche grazie alla preparazione dei > nostri > equipaggi, tutto ha funzionato a meraviglia, tant'e' vero che, nel 100% > delle operazioni, uomini e mezzi sono rientrati alla base" (....) >
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