R: (IWPR) VOTE FOR YOUR 'FAVOURITE WAR CRIMINAL'



Ritengo corretta l'elencazione di Martocchia e aggiungerei i responsabili
della fattiva collaborazione dell'allora opposizione, nonchè i collusi dei
media.
Fulvio Grimaldi
-----Messaggio Originale-----
Da: <andreamartocchia at libero.it>
A: <pck-yugoslavia at peacelink.it>
Data invio: domenica 10 giugno 2001 13.32
Oggetto: Re: (IWPR) VOTE FOR YOUR 'FAVOURITE WAR CRIMINAL'


>
> Io non ho ancora scelto il mio "favourite war criminal", cioe' il
> mio criminale di guerra preferito, ma credo che noi italiani
> abbiamo solo l'imbarazzo della scelta:
>
>               Presidente del Consiglio: Massimo D'Alema (Ds)
>               Vice Presidente: Sergio Mattarella (Ppi)
>               Sottosegretario alla presidenza: Franco Bassanini (Ds)
>               Bilancio e Tesoro: Carlo Azeglio Ciampi
>               Finanze: Vincenzo Visco (Ds)
>               Industria: Pier Luigi Bersani (Ds)
>               Esteri: Lamberto Dini (Ri)
>               Giustizia: Oliviero Diliberto (Pdci)
>               Interno: Rosa Russo Jervolino (Ppi)
>               Commercio estero: Piero Fassino (Ds)
>               Riforme costituzionali: Giuliano Amato
>               Beni Culturali Spettacoli e Sport: Giovanna Melandri (Ds)
>               Sanità: Rosy Bindi (Ppi)
>               Ambiente: Edo Ronchi (Verdi)
>               Funzione Pubblica: Angelo Piazza (Sdi)
>               Comunicazioni: Salvatore Cardinale (Udr)
>               Pubblica Istruzione: Luigi Berlinguer (Ds)
>               Ricerca Scientifica e Università: Ortensio Zecchino (Ppi)
>               Trasporti: Tiziano Treu (Ri)
>               Difesa: Carlo Scognamiglio (Udr)
>               Lavori Pubblici: Enrico Micheli (Ppi)
>               Lavoro e Mezzogiorno: Antonio Bassolino (Ds)
>               Pari opportunità: Laura Balbo
>               Solidarietà sociale: Livia Turco (Ds)
>               Politiche agricole: Paolo De Castro (Ulivo)
>               Rapporti parlamento: Guido Folloni (Udr)
>               Politiche comunitarie: Enrico Letta (Ppi)
>               Affari regionali: Katia Belillo (Pdci)
>               (21 ottobre 1998)
>
>               ---
>
> P R O C E S S I A M O L I  !!
>
> Il 31 luglio 1999 hanno avuto inizio a New York le attivita' del
> "TRIBUNALE INTERNAZIONALE INDIPENDENTE CONTRO I
> CRIMINI DELLA NATO IN JUGOSLAVIA", promosso da Ramsey
> Clark, con la stesura di 19 punti di accusa contro la NATO ed i
> governi occidentali.
>
> Le attivita' del "Tribunale" hanno trovato seguito in molti altri  paesi
> del mondo. In Italia il primo novembre 1999 alla presenza di
> Ramsey Clark ha preso il via la sezione italiana del Tribunale. Nel
> corso di questi mesi, confortati dal crescente interesse suscitato e
> dalle numerose iniziative di presentazione del "Tribunale Italiano" in
> molte citta', abbiamo potuto verificare  con dati oggettivi la
> veridicita' delle nostre accuse.
>
> A completamento del lavoro svolto in questi mesi, noi sottoscritti
> firmatari di questo appello accusiamo le massime autorità della
> Repubblica in carica nel marzo 1999 - in particolare il presidente
> del Consiglio dei Ministri Massimo D'Alema e i membri del Governo
> per la partecipazione alla guerra illegale e il Presidente della
> Repubblica Oscar Luigi Scalfaro per non aver difeso la Costituzione
> - nonchè i loro successori per quanto attiene ai crimini in
> continuità con l'aggressione armata, ciascuno secondo la personale
> responsabilità scaturente dalle diverse competenze, azioni e
> omissioni:
>
> - per avere collaborato attivamente all'aggressione contro la
> Repubblica Federale Jugoslava, paese sovrano da cui non era
> venuta nessuna minaccia nè all'Italia nè ai suoi alleati;
>
> - per aver liquidato e vanificato con l'aggressione militare le
> iniziative internazionali tendenti a favorire la soluzione con mezzi
> pacifici dei problemi  esistenti nel Kosovo;
>
> - per avere violato tutti i principi del diritto internazionale e in
> particolare la Carta delle Nazioni Unite, i principi del Tribunale di
> Norimberga, le Convenzioni di Ginevra e i protocolli aggiuntivi sulla
> tutela delle popolazioni civili, nonchè lo stesso trattato istitutivo
> della NATO;
>
> - per aver consentito che dal proprio territorio partissero attacchi
> contro istallazioni e popolazioni civili, condotti su obiettivi e con
> armi appositamente studiate per infliggere il massimo danno,
> anche protratto nel tempo, alle persone e alle loro condizioni di vita
> (attacchi deliberati contro strutture civili, bombe a grappolo);
>
> - per aver consentito l'utilizzo massiccio di proiettili e missili
> all'uranio impoverito, causando danni incalcolabili e per un tempo
> indeterminato alle popolazioni della Federazione Jugoslava, con
> enormi rischi attuali anche per i volontari civili e per i militari
> italiani impegnati nel Kosovo.
>
> - per aver partecipato al bombardamento di impianti chimici e
> farmaceutici, causando deliberatamente danni ambientali di
> enorme rilevanza, tali da configurare una vera e propria guerra
> batteriologica, chimica e nucleare;
>
> - per aver danneggiato l'economia della Costa Adriatica con la
> chiusura degli aeroporti civili e per aver consentito e cercato di
> occultare lo smaltimento di ordigni bellici nelle acque territoriali
> italiane e in quelle immediatamente adiacenti, causando danni alle
> persone, all'ambiente, all'economia;
>
> - per aver violato la Costituzione italiana e ignorato le procedure
> che essa impone in caso di stato di guerra, guerra che non può mai
> essere intrapresa dall'Italia ma solo combattuta per difendere
> dall'aggressione altrui il nostro paese e i paesi di cui l'Italia sia
> impegnata a condividere la difesa;
>
> - per avere attivamente collaborato ad affamare e sacrificare la
> popolazione
> della Jugoslavia, sia nel corso della guerra sia con l'imposizione di
> misure
> di embargo internazionalmente illegittime;
>
> - per avere attivamente collaborato a esercitare pressioni e ingerenze
> contro un paese sovrano e le sue legittime istituzioni;
>
> - per avere inviato truppe e personale civile a governare territori
> ridotti
> di fatto a nuovi protettorati e colonie, senza peraltro impedire nel
> Kosovo
> la persecuzione sistematica e l'espulsione della popolazione di etnia
> serba e di altre etnie non albanesi, nonchè degli stessi abitanti di
> etnia
> albanese considerati non affidabili o dissidenti dal nuovo potere di
> fatto
> ivi insediato in violazione della risoluzione 1244 dell'ONU;
>
> - per aver usato la Missione Arcobaleno come operazione di promozione e
> legittimazione della guerra, e per avere allo stesso fine attivato o
> favorito una disinformazione e propaganda di guerra;
>
> - per avere rinunciato all'esercizio della sovranità del nostro paese e
> al
> diritto-dovere di controllo delle attività che vi svolgono comandi,
> strutture e mezzi militari stranieri;
>
> - per avere acconsentito a modificare, senza nessuna decisione del
> Parlamento, lo "status" politico e giuridico della NATO.
>
> (sezione italiana del Tribunale Indipendente contro i crimini della
> NATO,
> giugno 2000)
>
> -*-
>
> Dal "Giornale di Brescia", Sabato 10 Luglio 1999
>
> sopratitolo: A guerra conclusa, svelati dal colonnello Francesco Latorre
> i numeri dell'operazione "Alled Force"
>
> titolo: Sesto Stormo, 172 missioni per il Kossovo
>
> sottotitolo: Da Ghedi sono stati schierati in Puglia 85 uomini e 12
> velivoli, per 418 ore di volo
>
> "...L'altra sera il colonnello Latorre ha svelato tutti i numeri della
> cosiddetta operazione Aled Force conclusasi il 10 Giugno con la resa di
> Milosevic (sic). Lo ha fatto davanti ai militari del VI Stormo e alle
> loro
> famiglie (cui e' andato il sincero ringraziamento del comandante...) ma
> anche davanti al Generale Gargini, al prefetto, al vicequestore e al
> comandante provinciale dei Carabinieri.
> Il colonnello ha cominciato spiegando che, a causa della posizione
> centrale
> in una zona perennemente in crisi (....), "l'Italia e' considerata una
> sorta di portaerei nel Mediterraneo. Non a caso, nel corso dell'Allied
> Force, l'85% delle missioni h decollato dalle nostre basi". (...)
> naturalmente, gli uomini e i mezzi del VI stormo hanno fatto la loro
> parte.
> Anzi hanno fatto molto.
> "L'impegno operativo del VI Stormo - ha detto Latorre - s'e'
> concretizzato
> in missioni di ricognizione )2 sortite per due giorni la settimana) e in
> missioni d'attacco effettuate in un primo periodo da Ghedi, poi da una
> cellula schierata a Gioia del Colle ( 6/8 sortite giornaliere per 6
> giorni la settimana". (...) da Ghedi in Puglia sono arrivati 85 uomini,
> 12
> velivoli e 12 laser pod. Il rischieramento ha consentito di effettuare
> 418
> ore di volo, che si traducono in 172 sortite: 6 di ricognizione e 166 di
> attacchi veri e propri, sferrati contro obiettivi selezionati di tipo
> prettamente militare: depositi di munizioni, caseme, aeroporti. V'e'
> inoltre da specificare che, per gli attacchi, sono state utilizzate
> bombe a puntamento laser e a caduta libera.
> Il colonnello Latorre ha anche spiegato come tecnicamente avvenivano le
> missioni. Dopo la preparazione alla base, "i nostri aerei decollavano da
> Gioia del colle, quindi, fatto rifornimento in volo sull'Adriatico, si
> mettevano in "zona d'attesa" su cieli non ostili, tipo la Macedonia e
> l'Albania: l'attesa dipendeva dal fatto che si viaggiava in pacchetti di
> aerei e che ogni pacchetto aveva tempi precisi per entrare in azione.
> Poi, quand'era il nostro turno, si andava sull'obiettivo, quindi,
> seguendo
> rotte prestabilite, si tornava. Anche grazie alla preparazione dei
> nostri
> equipaggi, tutto ha funzionato a meraviglia, tant'e' vero che, nel 100%
> delle operazioni, uomini e mezzi sono rientrati alla base" (....)
>