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Il terrorismo economico...
- Subject: Il terrorismo economico...
- From: andrea <andreamartocchia at libero.it>
- Date: Fri, 08 Jun 2001 09:38:39 +0200
- Sender: martok at fis.uniroma3.it
In Yugoslavia, il Fondo Monetario Internazionale è diventato la stabile burocrazia finanziaria dell'Alleanza Militare dell'Occidente, operando in stretta connessione con la NATO e il Dipartimento di Stato degli Usa IL TERRORISMO ECONOMICO DEL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE ( FMI ) di Michel Chossudovsky, Professore di Economia, Università di Ottawa Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) è noto per la sua azione di interferenza prepotente sullo sviluppo dei Paesi, imponendo forti dosi di "medicina mortale per l'economia " mentre grava i governi con la spirale del debito estero. In complicità con Washington, il FMI spesso interviene nelle riunioni di Gabinetto dei governi delle nazioni debitrici. In Corea nella turbolenza della crisi Asiatica del 1997, il Ministro delle Finanze --congedato per supposti " intralci ai negoziati " con il FMI -- è stato rimpiazzato da uno che in precedenza era stato funzionario del FMI. In Turchia, proprio alla vigilia di una fusione finanziaria sullo stile-FMI (marzo 2001), il Ministro dell'Economia è stato sostituito dal Vice-Presidente della Banca Mondiale.( 2 ) Ma quello che è capitato in Yugoslavia segna un nuovo record nelle pratiche abusive della burocrazia finanziaria internazionale che fa riferimento a Washington: l'arresto di un Capo di Stato di una nazione debitrice -- richiesto dai suoi stessi creditori -- è divenuto "la pre-condizione" per ottenere negoziazioni di un prestito. Mentre il 31 marzo 2001 era la data di scadenza imposta al Governo della DOS da Washington per l'arresto del Presidente Slobodan Milosevic, un altro ultimatum era posto per trasferire il precedente Capo di Stato sotto la giurisdizione della NATO-sponsor del Tribunale Internazionale dell'Aja per i Crimini di Guerra (ICTY). E questo nelle parole del Segretario di Stato Colin Powell: " Il sostegno dell'amministrazione degli USA per una Conferenza internazionale di Stati elargitori, dove la Yugoslavia spera su un prestito di un miliardo di dollari ($1 billion) per aiutare la ricostruzione, dipende dai continui progressi in una totale cooperazione con il Tribunale dell'Aja." ( 3 ) Il portavoce del Dipartimento di Stato, in più, chiarifica "che gli Stati Uniti hanno il potere di fermare la conferenza che dovrebbe avere corso nella prossima estate, se Washington non fosse soddisfatta." ( 4 ) Nel frattempo, il Tribunale dell'Aja ha minacciato di prendere decisioni prima del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, se il Presidente Milosevic non viene rapidamente trasferito sotto la sua giurisdizione. ( 5 ) "AIUTO" FINANZIARIO NEGATO Veramente al momento opportuno!? A ridosso delle elezioni presidenziali in Yugoslavia (settembre 2000), una "legislazione ad hoc" veniva costruita d'improvviso dalla Camera dei Rappresentanti degli USA. Washington aveva avvertito Kostunica --in seguito ad un Atto del Congresso (HR 1064)-- che se il suo governo non si fosse interamente conformato ai diktats USA, l'"aiuto" finanziario sarebbe stato negato. Quindi il FMI e la Banca Mondiale hanno, a tempo debito, notificato attraverso il loro più importante azionista, vale a dire il Governo degli USA, che: "il Segretario USA del Tesoro potrebbe bloccare il pagamento della quota degli Stati Uniti di ogni aumento nel capitale versato di una quantità uguale alla quantità del prestito, o per altra assistenza, alla Yugoslavia." ( 6 ) Intanto, Washington ha richiesto l'apertura di un ufficio del Tribunale dell'Aja (ICTY) a Belgrado, ed inoltre modifiche agli statuti legali dell' Yugoslavia. Gli statuti modificati --con il timbro di avallo del Parlamento-- dovrebbero porre il Tribunale ICTY sopra la giurisdizione del sistema legale nazionale della Yugoslavia. Con ciò si vuole mettere il Tribunale sotto il comando della NATO, e quindi provocare l'arresto di migliaia di persone inventando accuse. IL RILASCIO DEI TERRORISTI DELL'UCK Funzionari USA hanno inoltre intimato l'immediato rilascio dei "combattenti per la libertà" dell'UCK, e la risoluzione dei termini della carcerazione in Serbia dei terroristi era da considerarsi come una "addizionale pre-condizione" per la concessione di assistenza finanziaria: "Funzionari del Dipartimento di Stato dichiaravano che, fra le diverse fasi del cambiamento, gli Stati Uniti si aspettavano che il Presidente Yugoslavo Vojislav Kostunica cominciasse a restituire al Kosovo gli Albanesi catturati durante il conflitto in Kosovo del 1999 ed accettasse la giurisdizione del Tribunale per i Crimini di Guerra all'interno della Serbia, in modo che molti sospetti accusati potessero tranquillamente ottenere l'immunità." ( 7 ) Una "Legge di Amnistia" veniva prontamente approvata dal Parlamento Yugoslavo appena un mese prima della data del 31 marzo, scadenza dell'ultimatum di Washington del 31 marzo. ( 8 ) Mentre le vittime della guerra sono perseguitate e indicate come criminali di guerra, il regime di Kostunica --su istruzioni di Washington-- ha rilasciato criminali dell'Armata di Liberazione del Kosovo (UCK), collegata alla mafia della droga, che hanno commesso atrocità in Kosovo. Inoltre questi criminali si sono ricongiunti ai ranghi dell'UCK, ora coinvolti in una nuova ondata di assalti terroristici nel Sud della Serbia e nella vicina Macedonia. L'evidenza ampiamente conferma che questi attacchi terroristici sono appoggiati e finanziati da Washington. ( 9 ) "NORMALIZZAZIONE ECONOMICA" Senza un ulteriore esame critico della situazione, i media Occidentali sollecitano lo svolgimento di una Conferenza dei paesi disposti al prestito come "il passo necessario" verso la "normalizzazione economica" e la "reintegrazione" della Yugoslavia nella "famiglia delle Nazioni". La pubblica opinione è lasciata credere che questi paesi "donatori" vogliano "aiutare" la Yugoslavia nella ricostruzione. Il termine "donatore" è una denominazione non appropriata. Nei fatti, la conferenza dei donatori è una riunione di banchieri e di creditori, soprattutto dei Paesi che hanno bombardato la Yugoslavia. Il loro intento non è solo di raccogliere denaro dalla Yugoslavia, ma anche di conseguire il pieno controllo e il possesso dell'economia Yugoslava. Nel frattempo, le leggi nazionali sono state riviste per facilitare una totale privatizzazione. Il vasto complesso industriale della Serbia e gli edifici pubblici devono essere ristrutturati e messi all'incanto del capitale straniero. In altre parole, più che "aiutare la Yugoslavia", la conferenza dei donatori --organizzata in consultazioni riservate fra Washington e i quartieri generali della NATO a Brussels--vuole porre le basi per la trasformazione della Yugoslavia in una colonia dell'Alleanza militare dell'Occidente. Il debito estero della Yugoslavia supera i 14 miliardi di $, dei quali 5 miliardi di $ sono dovuti al Parigi Club ( costituito in modo largo dai governi dei Paesi della NATO ), e 3 miliardi di $ al Londra Club. Quest'ultimo è costituito da un cartello di Banche private, che nel caso della Yugoslavia include qualcosa come 400 Istituti di Credito. Comunque, la larga parte del debito commerciale della Yugoslavia è sostenuto da 16 Banche Americane ed Europee, che sono membri di un "Comitato Internazionale di Coordinamento" (ICC) scaturito da Citigroup America e dal gigante della Germania WestDeutsche Landesbank. Altri grandi membri di ICC includono J. P. Morgan-Chase e Merrill Lynch. L'ICC --che opera discretamente dietro la scena --alla fine invita i pezzi grossi a ben considerare i negoziati sul debito, le privatizzazioni e la terapia macro-economica. D'altro canto, la burocrazia del FMI, agendo nell'interesse dei creditori commerciali e pubblici, ha consigliato per "una ristrutturazione del debito estero della Repubblica Federale Yugoslava su termini appropriati " sottolineando il fatto che può essere approvata la concessione di denaro pronta cassa "solo dopo la regolarizzazione degli arretrati." ( 10 ) Questo significa che Belgrado sarà obbligata a riconoscere in pieno questi debiti, come la condizione per negoziare un nuovo prestito, come pure a tener conto di sviluppi verso la secessione, considerando la possibilità di divisione del debito estero della Repubblica Federale Yugoslava con le sue "Repubbliche successivamente eredi." DENARO FITTIZIO Mentre sono sbandierati i prestiti per la "ricostruzione", una vasta quantità di denaro e di risorse vengono portate fuori dalla Yugoslavia. Nei fatti, la gran parte del denaro promesso per la "ricostruzione" risulta completamente fittizio. Il prestito di 208 milioni di $, un "prestito ponte", garantito da Svizzera e Norvegia (gennaio 2001) viene usato per rimborsare il FMI. Inoltre, il FMI ha garantito a Belgrado un debito di 151 milioni di $ nella forma di una cosiddetta "assistenza post-conflitto". Ma questo "aiuto" era collegato a rimborsare Svizzera e Norvegia, che avevano sputato il denaro principalmente per saldare gli arretrati al FMI: "Il Consiglio del FMI approva il prestito di 151 milioni di $ USA, secondo la politica emergenziale del FMI di assistenza post-conflitto, in supporto al programma di stabilizzare l'economia della Yugoslavia e di aiuto per la ricostruzione delle sue capacità amministrative. Di questo ammontare, le autorità di Belgrado dovranno separare?130milioni di $ USA per ripagare il debito ponte che hanno ricevuto dalla Svizzera e dalla Norvegia per eliminare gli arretrati dovuti al FMI." ( 11 ) Viene indotta l'illusione che "denaro sia in arrivo" e che "il FMI stia aiutando la Yugoslavia." Nei fatti, ciò che rimane, dopo che il FMI "ha ottenuto rimborsi per se stesso", è un magro afflusso di 21 milioni di dollari. E certamente lo stesso movimento di denaro fittizio è stato posto in essere dalla Banca Mondiale, che ha ingiunto che 1.7 miliardi di $ di arretrati "siano chiarificati" prima di garantire altri debiti freschi. A questo riguardo, Belgrado accetterà un cosiddetto "prestito di consolidamento" dalla Banca Mondiale per rimborsare il debito di 1.7 miliardi di $ alla stessa Banca Mondiale. In realtà in Yugoslavia entrerà poco denaro,per non dire nulla. Nelle parole del Governatore della Banca Centrale Mladan Dinkic: "questo preparerà la via per il ritorno della Yugoslavia alla Banca Mondiale. Nei primi tre anni, riceveremo il cosiddetto status AIDA, che la Banca Mondiale assegna ai Paesi più poveri? questo è l'accomodamento più favorevole possibile, con un più lungo periodo di grazia e interessi al minimo, che consentirà alla nostra economia di pagare il debito di 1.7 miliardi di $ e di creare le condizioni per ricevere nuovi prestiti." ( 12 ) Più generalmente, il denaro per la "ricostruzione" riempirà le tasche dei creditori internazionali e delle corporations multinazionali (con regali-gingillo per i vecchi amici della DOS), mentre l'intera economia Yugoslava viene disposta in blocco all'incanto. Le risorse verranno messe in vendita al prezzo più basso sotto la supervisione del FMI e della Banca Mondiale. I magri ricavati della privatizzazione forzata --in cui solo "investitori" esteri avranno la concessione di partecipare--verranno allora usati per ripagare i creditori, che si dà il caso essere la stessa gente che si accaparrerà le risorse della Yugoslavia. E chi valuterà il "listino valori " delle risorse industriali della Yugoslavia e supervisionerà l'asta delle proprietà di questo Stato? Le grandi banche mercantili dell'Europa e degli USA e società finanziarie, che inoltre stanno mettendosi in azione per curare corporativamente gli interessi dei loro clienti, consigliandoli alla partecipazione dell'asta. MEDICINA ECONOMICA MORTALE Sicuramente il denaro (fittizio!) per la ricostruzione è garantito solo alla condizione che la Yugoslavia implementi la " terapia shock" economica. Il programma di donazioni e di garanzie si sviluppa su una "destrutturazione" più che sulla "ricostruzione". Sotto la maschera di "normalizzazione economica", il FMI, la Banca Mondiale e la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (EBRD), con base a Londra, hanno avuto il mandato di smantellare attraverso bancarotta e privatizzazioni forzate quello che ancora non è stato distrutto dai bombardieri. In questo processo, il terrore politico e il " terrore economico " vanno di pari passo. L'evidenza ampiamente conferma che le riforme economiche letali del FMI e della Banca Mondiale, imposte in più di 150 Paesi in via di sviluppo, hanno portato all'impoverimento di milioni di persone. Per crudele ironia, l'amara medicina economica e la simbolica assistenza finanziaria vengono presentate come "le ricompense ", dopo il trasferimento del Presidente Milosevic sotto la giurisdizione del Tribunale dell'Aja. Sebbene il presente programma del FMI sia la "continuazione" delle insopportabili riforme economiche imposte alla Repubblica Federale di Yugoslavia nel 1980, (e quindi alle sue "repubbliche eredi"), questo promette di essere alla lunga più devastante. ( 13 ) Il Gruppo di 17 economisti (G-17) -- che controlla il Ministero delle Finanze e la Banca Centrale di Yugoslavia (NBJ)-- è in permanente contatto con il FMI, la Banca Mondiale e il Ministero del Tesoro degli USA. Una "lettera di Intenti", che sottolineava nei dettagli la terapia economica che doveva essere imposta alla Yugoslavia dal governo della DOS, è stata di fatto compilata in negoziati segreti con i creditori prima delle elezioni Presidenziali del settembre 2000. Mladjan Dinkic --che ora occupa la posizione di Governatore della Banca Nazionale di Yugoslavia (NBJ) (Banca Centrale)--aveva stabilito che uno dei primi argomenti che doveva essere sottoposto al Presidente Kostunica era di mettere in atto la "terapia shock " economica: "Immediatamente dopo essere entrato in carica, il nuovo governo deve abolire tutti i tipi di sussidio? Questa misura deve essere adottata senza rammarico o esitazioni, poiché sarà difficile, se non impossibile, applicarla più in avanti, in vista del fatto che nel frattempo possono manifestarsi forti interessi, che possono fare del loro meglio per bloccare tali misure?Questo primo passo nella liberalizzazione economica deve essere intrapreso come una "terapia shock " e la sua radicale natura non deve lasciar spazio a gradualismi di ogni tipo. " ( 14 ) Il G-17 non deve nascondere il fatto che uno dei suoi principali obiettivi consiste nello spezzare la resistenza sociale al programma di ristrutturazione economica: "Qualsiasi regime democratico futuro è per opporre una sostanzialmente uguale pubblica resistenza alle privatizzazioni e alle riforme socio-economiche che dovranno accompagnarlo. In poche parole, l'insolvenza e la ristrutturazione delle imprese in Serbia genereranno parimenti disoccupazione o tagli salariali per molti impieghi? Il controllo del debito pubblico e gli aggiustamenti fiscali richiedono ugualmente tagli nella spesa pubblica e l'introduzione di nuove tasse e imponibili potenzialmente impopolari. L'acquisto di imprese Serbe da parte di ricchi investitori nazionali e stranieri può anche generare risentimenti, specialmente perché ciò rappresenta una radicale rottura con la precedente tradizione Yugoslava della proprietà dell'impresa da parte dei lavoratori o "sociale". Anche gruppi nazionalisti e anti-riformisti possono mobilitare la resistenza popolare per sfruttare queste problematiche.Queste forme di opposizione politica tendono a limitare gli scopi dell'introduzione di effettive riforme economiche e delle privatizzazioni." ( 15 ). SALARI CONGELATI Il programma del FMI --presentato nel pieno delle attività alla vigilia delle elezioni del settembre 2000--esige l'adozione di "prudenti politiche macro-economiche e audaci riforme strutturali"; nel gergo del FMI, "audace" invariabilmente significa l'applicazione di un "trattamento curativo shock" mentre "prudente" significa misure di austerità attentamente designate e prive di compromessi.( 16 ) Appena è entrato nel pieno delle sue funzioni, il governo Kostunica --sotto le indicazioni del FMI -- ha deregolato i prezzi dei beni di consumo essenziali e congelato i salari dei lavoratori. ( 17 ) Una nuova Legge per il Lavoro, stabilendo che il salario minimo fosse il 35% della media salariale, aveva l'approvazione del Parlamento Yugoslavo. In altre parole, con l'aumento dei prezzi accompagnato alla deindicizzazione dei salari ordinata dal FMI, la nuova legislazione fa in modo che il salario minimo reale sia scivolato a livelli abissalmente bassi. ( 18 ) Il credito è stato congelato per gli imprenditori locali e i coltivatori. I tassi di interesse sono già balzati alle stelle. Con la fine delle sanzioni economiche, il FMI ha anche imposto che i blocchi delle importazioni siano rimossi per facilitare l'esportazione del surplus estero di merci a prezzi stracciati sul mercato Yugoslavo, portando così alla bancarotta i prodotti locali. In aggiunta, i prezzi energetici sono stati totalmente deregolati, prima delle privatizzazioni dei servizi pubblici, delle raffinerie statali di petrolio, delle miniere di carbone e delle aziende elettriche. Inoltre, vengono considerati tagli drastici alla previdenza sociale e ai fondi pensione della Repubblica di Serbia, che praticamente produrranno il loro collasso ( Vedi il Programma del FMI, op cit). La ristrutturazione dei programmi sociali è copia-carbone di quella imposta alla vicina Bulgaria, dove le pensioni pagate ai cittadini anziani precipitano a capofitto nel 1997 a 3 dollari $ al mese. PROGETTANDO IL COLLASSO DEL DINARO Il componente più letale del programma del FMI, comunque, è la cosiddetta "fluttuazione controllata" del rapporto di cambio che --in accordo con il Consigliere Delegato Aggiunto del FMI Stanley Fischer-- viene introdotta "per riflettere meglio le condizioni di mercato". ( 20 ) Le riserve di cambio con l'estero della Banca Centrale di Yugoslavia sono dell'ordine di 500 milioni di $, il debito estero supera i 14 miliardi di $. Con il parere positivo del FMI, moneta ( in forma di "prestito cautelativo") dovrebbe essere garantita a riempire le riserve di cambio con l'estero della Banca Centrale, con lo scopo di supportare il dinaro. Nel contempo, seguendo il modello Brasiliano, il dinaro dovrà anche essere artificialmente sostenuto da un governo che prenda prestiti da istituti bancari privati a rapporti di interesse esorbitanti, e perciò alimentando il debito pubblico interno. ( 21 ) In assenza di controlli di cambio che restringano la fuga di capitali, le riserve di cambio con l'estero della Banca Centrale alla fine risulteranno impoverite. In altre parole, quando le "riserve prese a prestito " non sono sostenute più a lungo dalla moneta corrente, il dinaro collassa. Nella logica della "fluttuazione controllata", i dollari prestati con un aggiustamento di capitali cautelativo del FMI, rientreranno in possesso dei creditori e degli speculatori al momento della caduta del dinaro, causando l'ulteriore espansione del debito estero della Yugoslavia. Nei fatti, questa politica è largamente strumentale a far scattare una iperinflazione. La moneta corrente nazionale diventerà totalmente priva di valore. In altre parole, i prezzi voleranno alle stelle come conseguenza del collasso della moneta corrente nazionale. In più, i salari dovranno essere congelati su indicazioni del FMI come parte di un "programma anti-inflattivo" e lo standard di vita piomberà a livelli sempre più bassi. Così gli Yugoslavi si troveranno alla fine impoveriti per due terzi della popolazione (in accordo con fonti ONU a conoscenza del rapporto del FMI) con redditi pro capite sotto ai 2 dollari al giorno. E' la stessa truffa finanziaria che il FMI ha imposto in Corea, Indonesia, Russia, Brasile e più recentemente in Turchia. ( 22 ) In questo processo, sono messi in atto vari strumenti speculativi ( inclusa "l' improvvisa vendita" di moneta corrente) da parte di banche internazionali e istituti finanziari in modo da scatenare il collasso della stessa moneta. In Corea, la spirale del debito è aumentata come prodromo della crisi monetaria. Come risultato, i beni economici nella loro globalità venivano messi all'incanto e diversi potenti blocchi economici della Corea erano acquisiti dal capitale Americano a prezzi ridicolmente bassi. In Russia, il rublo si è ridotto totalmente privo di valore, dopo aver seguito la strategia del programma del FMI. La fluttuazione del rublo, applicata nel 1992 per i consigli del FMI, ha contribuito in meno di un anno ad un progressivo ed enorme aumento (9900%) dei prezzi dei generi di prima necessità. I salari nominalmente venivano aumentati di circa il 900%, e quindi il crollo degli stipendi reali nel 1992 veniva ad essere dell'ordine dell'86%. Negli anni seguenti, i salari reali continuarono a scendere a precipizio, inducendo la rovina del popolo Russo e la sua estrema povertà. ( 23 ) Più generalmente, il programma del FMI crea una struttura per far accumulare, così come far estendere, il debito attraverso la manipolazione dei mercati valutari. E' opportuno ricordare, a questo riguardo, che appena poche settimane prima dell'arresto del Presidente Milosevic, la Turchia è stata soggetta--in seguito alla destabilizzazione della sua moneta corrente-- alla più brutale delle riforme economiche che ha causato praticamente nel giro di una notte al collasso dello standard di vita. Sotto i consigli e le cure del FMI, i tassi di interesse in Turchia sono saliti di un modesto?550%. DANNI DI GUERRA Il FMI ha reso noto nella sua relazione che i danni causati dai bombardamenti NATO sono dell'ordine di 40 miliardi di dollari. ( 24 ) Questa rappresentazione non tiene in debito conto delle perdite nel PIL della Yugoslavia, risultanti da anni di sanzioni economiche, non tiene conto delle perdite umane e delle mutilazioni, non della sofferenza inflitta ad una intera popolazione, non delle radiazioni tossiche dovute all'Uranio impoverito e nemmeno delle devastazioni ambientali ampiamente documentate da fonti Yugoslave ed internazionali. ( 25 ) Ironicamente, questo studio sui danni di guerra è stato coordinato dai membri del G-17 Mladjan Dinkic e Miroslav Labus, che ora detengono posizioni chiave nel governo della DOS. Dal momento della sua nomina al ruolo di Governatore della Banca Centrale, Dinkic non ha detto una parola intorno ai "danni di guerra" nelle sue discussioni con i creditori Occidentali. ( 26 ) CONTRATTI SPECULATIVI SULLA RICOSTRUZIONE Non è stata contemplata alcuna "compensazione" per danni di guerra a rimettere il debito. In una crudele partita di giro, la grande parte dei prestiti freschi--che la Yugoslavia dovesse eventualmente avere come rimborso--dovrà essere usata per ricostruire quello che i bombardieri hanno distrutto. In più, secondo il sistema Banca Mondiale-EBRD di offerta internazionale, questi prestiti sono nei fatti destinati a finanziare contratti lucrativi con imprese di costruzioni dei Paesi NATO: "I grandi vincitori sono le compagnie Occidentali di telecomunicazioni, le imprese di costruzioni, le banche e le società di navigazione che possono ricostruire i ponti sul fiume Danubio, le centrali di energia elettrica e le raffinerie distrutte dagli attacchi aerei della NATO? Mentre le compagnie Europee, già occupate con i progetti nei Balcani, hanno il vantaggio di operare in casa, anche le compagnie USA, come le specialiste in infrastrutture la Brown & Root [una associata della compagnia Halliburton Oil del Vice Presidente Dick Cheney], la AES e la General Electric possono partecipare ad una parte del processo." ( 27 ) E cosa vogliono ottenere queste società? Queste vogliono sub-appaltare a ditte locali e/o assumere ingegneri e lavoratori a stipendi al di sotto di un centinaio di dollari al mese. In altre parole, il denaro in prestito promesso a Belgrado per la "ricostruzione" tornerà direttamente nelle tasche delle Banche occidentali e del MNC. Inoltre, la cosiddetta "priorità delle spese" imposta dal FMI ha questo significato, che lo Stato (e cioè con il denaro proprio della Yugoslavia) dovrà essere il fulcro di un progetto per il disinquinamento del Danubio e per la ricostruzione dei ponti, essenzialmente "supportando" gli interessi del capitale straniero. In più, "le proposte condizionali" del FMI--che esigono drastici tagli alle spese sociali--imporranno preventivamente al governo di non allocare le sue risorse per la ricostruzione di scuole ed ospedali distrutti dalla campagna di bombardamenti. I COSTI DELLA CAMPAGNA AEREA Accusando il popolo Serbo e il precedente capo di Stato di crimini, commessi invece dall'aggressore, si ha l'intenzione di instillare un senso di paura e di colpa collettiva su un'intera Nazione. Ma vi è qualcosa d'altro che fino ad ora non è stato considerato: il disegno di Washington consiste nel tenere responsabile il Presidente Milosevic per la Guerra non solo individualmente, ma come capo di Stato di una Nazione, con l'intenzione finale di ottenere? dalla Yugoslavia riparazioni di guerra. In altre parole, se il precedente capo dello Stato venisse imputato dal Tribunale dell'Aja, tutta la Nazione potrebbe essere considerata "legalmente responsabile" non solo per le spese delle"bombe umanitarie", ma anche per tutte le spese militari e di "peacekeeping" sostenute dalla NATO fin dal 1992. Per questo, un esercito di contabili ed economisti ha già valutato--su mandato della NATO-- i costi della campagna aerea e delle varie operazioni di "peacekeeping". A questo riguardo, il contributo degli USA alle spese per i bombardamenti, per "peacekeeping" e per "assistenza ai rifugiati ", per il solo anno fiscale (FY) 1999, veniva stimato sui 5.05 miliardi di $. La quantità di risorse, destinate dall'Amministrazione Clinton per pagare le spese di guerra e a favore dei rifugiati, era dell'ordine di 6.6 miliardi di $. Il cosiddetto "fondo di emergenza" destinato dal Congresso per le operazioni in Kosovo e di altra difesa, spendibile nel FY 1999, raggiungeva un totale di 12 miliardi di $. Inoltre, il Dipartimento della Difesa stimava le spese, per il dispiegamento di forze di occupazione USA e per il personale civile di stanza in Bosnia e in Kosovo dal 1992, essere dell'ordine di 21.2 miliardi di $. ( 28 ) In altre parole, imputando il Presidente Milosevic con accuse inventate, viene sollevata una fondamentale questione di legittimità. Si approvano i bombardamenti come un'operazione umanitaria. Non solo i reali criminali di guerra vengono assolti, ma viene aperta la strada della messa in stato di accusa della Yugoslavia come nazione. Viene messo in stato di accusa il precedente capo di Stato; lo è anche il popolo collettivamente. Questo significa che la NATO prossimamente potrà obbligare la Yugoslavia a pagare per le bombe usate a distruggere la regione e ad ammazzare il suo popolo. Fondamentalmente non vi è nulla di nuovo in questo processo. Sotto l'Impero Britannico, era pratica comune non solo insediare regimi fantoccio, ma anche far pagare i costi delle operazioni delle cannoniere alle nazioni che rifiutavano di sottoscrivere un accordo di "libero commercio" con il Governo di Sua Maestà. Nel 1850, la Gran Bretagna minacciava di inviare le sue "cannoniere " --- cosa equivalente agli odierni raids umanitari--- in seguito al rifiuto del Re del Siam (Thailandia) di sottoscrivere un trattato di libero commercio con gli Inglesi (equivalente ad una odierna "lettera di intenti" del FMI). Mentre il linguaggio e le istituzioni della diplomazia coloniale sono cambiati, resta impressionante la somiglianza con le pratiche contemporanee.Ecco i termini dell'inviato Britannico Sir James Brooke (equivalente al Richard Holbrooke di oggi): "Il Governo Siamese è ostile -- il suo tono è arrogante -- la sua presunzione insopportabile? Se queste giuste richieste Inglesi, presentate con ferma urgenza, dovessero essere rifiutate, dovrà essere inviata una forza, per appoggiarle immediatamente con la rapida distruzione delle difese del fiume?Il Siam deve imparare la lezione che già da lungo tempo doveva essergli impartita,?un Re disposto con più favore deve essere posto sul trono, e così verrà acquisita grande influenza nella regione che per l'Inghilterra assumerà un'importanza commerciale immensa? [Notare la somiglianza in relazione alla Yugoslavia]. Soprattutto, ciò servirà bene a preparare il cambio per imporre un nuovo Re sul trono? Noi dovremmo porre sul trono questo principe [Mongkut] e attraverso lui, potremo, senza alcun dubbio, ottenere quello che desideriamo?E le spese necessarie per l'operazione militare saranno sicuramente ricoperte dal tesoro Reale del Siam. " ( 29 ) Rimpiazzato il Capo di Stato, imposto il "libero" mercato, la Nazione colpita dovrà anche pagare le spese per le operazioni militari! PRECEDENTI CASI DI RIPARAZIONE DI DANNI DI GUERRA: VIETNAM E NICARAGUA Effettivamente nel caso del Vietnam --che vinse la guerra contro l'aggessione USA-- Hanoi veniva nondimeno obbligata a pagare riparazioni di guerra agli Stati Uniti, come condizione per essere sollevata nel 1994 dalle sanzioni economiche. Sebbene le circostanze storiche fossero differenti del tutto da quelle della Yugoslavia, il modello dell'intervento del FMI in Vietnam è stato per molti versi identico. La decisione di sollevare il Vietnam dalle sanzioni veniva anche questa volta nel contesto di una conferenza di elargitori di prestiti. "Circa 2 miliardi di dollari $ di prestiti e di denaro di "aiuto" sono stati impegnati in supporto alle riforme in Vietnam sponsorizzate dal FMI; subito dopo la Conferenza, è stata tenuta un'altra riunione separata, questa volta "a porte chiuse", in cui Hanoi veniva obbligata a rimborsare completamente?i debiti fatti dagli USA per installare a Saigon un governo militare. " ( 30 ) Riconoscendo completamente la legittimità di questi debiti, Hanoi ha in effetti accettato di ripagare debiti che sono stati utilizzati per sostenere lo sforzo bellico USA. Inoltre, l'aver accettato queste condizioni da parte di Hanoi ha totalmente assolto Washington dal pagare i danni di guerra al Vietnam per un totale di 4.2 miliardi di dollari $, come stabilito dalla Conferenza di Pace a Parigi nel 1973. ( 31 ) NICARAGUA: "I COMBATTENTI PER LA LIBERTÀ" E LA MEDICINA ECONOMICA DEL FMI In modo consimile, i 12 miliardi di dollari $ di "riparazioni" che gli Usa erano stati ordinati di pagare al Nicaragua dalla Corte di Giustizia Internazionale dell'Aja (ICJ) non sono mai stati pagati. Nel 1990, in seguito all'insediarsi di un governo "democratico" filo-USA, queste riparazioni --ordinate dalla ICJ-- sono state cancellate in cambio di una "normalizzazione" e di un ritiro delle sanzioni economiche. In cambio, Washington ha approvato un impegno di 60 milioni di $ per "aiuti emergenziali", che naturalmente era fattore condizionale al pagamento di tutti i debiti e all'adozione della più insopportabile terapia economica shock del FMI: "Gli Stati Uniti?provvedono a pagare al governo le indennità di uscita per i lavoratori licenziati, secondo il mandato programmatico degli USA [aggiustamento strutturale del FMI!], orientato a sminuire la grandezza del governo del Nicaragua. Ed ecco alcuni dei risultati: il budget di spesa del Nicaragua per le protezioni sociali è stato aspramente tagliato da 18 milioni di $ a 4 milioni di $, mentre la disoccupazione ha raggiunto circa il 45%; la spesa per la Sanità è piombata da 86 $ annui per persona, di cinque anni fa, a 18 $ nel 1991, anno seguente alle elezioni; le pensioni per i veterani di guerra disabili sono state congelate a 6.5 $ mensili, mentre i prezzi degli alimenti hanno raggiunto, nel 1991, valori di livello molto vicini a quelli negli USA? Un funzionario del Dipartimento di Stato così si esprimeva: 'Agli USA è stato affidato l'incarico di ricostruire il Nicaragua, ma vi è solo una quantità limitata che noi possiamo dare per aiutare lo sviluppo.'" ( 32 ) Eppure gli Usa non hanno esitato nello spendere miliardi di dollari per finanziare nove anni di embargo economico e una guerra in cui Washington ha creato e finanziato un esercito paramilitare ( la Contras ) per combattere il governo Sandinista. Annunciati dall'amministrazione Reagan e sostenuti dai media come "combattenti per la libertà", i rivoltosi Contras erano finanziati da proventi della droga e con supporto di copertura della CIA. E nei fatti lo stesso modello di supporto di copertura, usando denaro dal traffico di droga, è stato applicato per finanziare l'Armata di Liberazione del Kosovo(KLA o UCK), con l'obiettivo di destabilizzare la Yugoslavia. William Walker, capo della missione OSCE in Kosovo nei mesi precedenti la guerra del 1999, era il responsabile, con Oliver North, nell'incanalare supporti di copertura per i Contras, che in definitiva tendevano alla caduta del governo Sandinista e alla sua sconfitta nelle elezioni "democratiche" del 1990. IL RUOLO DELLA COMMISSIONE DELLE NAZIONI UNITE SULLE INDENNITÀ DI COMPENSAZIONE (UNCC) Un altro caso è quello dell'Iraq che --sulla scia della Guerra del Golfo -- veniva obbligato a pagare notevoli riparazioni di guerra. La Commissione delle Nazioni Unite sulle Compensazioni (UNCC) era costituita per istruire un processo di "rivendicazioni" contro l'Iraq. Il 30% delle entrate del petrolio Iracheno relative al programma "petrolio in cambio di cibo" è stato imposto dalla UNCC per pagare riparazioni di guerra a Governi, Banche e Società finanziarie. La UNCC "ha assegnato più di 32 miliardi di $ in rivendicazioni, e più di 9.5 miliardi di $ sono stati sborsati dall'Iraq, per riparazioni, utilizzando le entrate del programma cibo-contro-petrolio." ( 33 ) Questi precedenti sono importanti per ben comprendere la guerra in Yugoslavia. Sebbene nessun esposto ufficiale sia stato presentato dalla NATO, la struttura e la burocrazia dell' UNCC in un futuro prossimo possono estendere la loro azione per riscuotere riparazioni di guerra dalla Yugoslavia. Le procedure di rivendicazione dell'UNCC si basano su una risoluzione del 1991 del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, che stabilisce l'obbligo da parte dell'Iraq di pagare i debiti per la guerra del Golfo, secondo una legge internazionale. Nel caso della Yugoslavia, il Presidente Milosevic è accusato dal Tribunale dell'Aja per "crimini contro l'umanità e per violazioni delle leggi e delle consuetudini in tempo di guerra ". ( 34 ) In seguito al precedente Iracheno, la decisione del Tribunale dell'Aja riguardante il Presidente Milosevic può costituire il fondamento per la formulazione di un' identica risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU che stabilisca l'obbligo di pagare i debiti di guerra per il governo e il popolo della Yugoslavia, per le "perdite e i danni subiti?dai governi stranieri, dalle multinazionali e dalle società finanziarie", inclusi "i costi della campagna di guerra aerea". RISCRIVENDO LA STORIA Eventi recenti hanno dimostrato come fatti reali possono essere completamente capovolti dall'aggressore e dalla sua macchina di propaganda. L'intento della NATO è di distorcere vistosamente il corso degli eventi e di manipolare la scrittura della storia contemporanea. Risulta quindi essenziale che il popolo Yugoslavo venga considerato in blocco nelle sue risoluzioni. Inoltre si dovrebbe comprendere che la "demonizzazione" del popolo Serbo e del Presidente Slobodan Milosevic, oltre che a far scattare conflitti etnici, è intesa ad imporre il "libero mercato" e il Nuovo Ordine Mondiale dentro all'area dei Balcani. Internazionalmente, i vari movimenti contro le riforme del FMI-Banca Mondiale-WTO devono capire che la guerra e la globalizzazione sono processi inter-connessi. Applicata a tutto il mondo, la sola promessa del "libero mercato" produce un mondo di contadini senza terra, di fabbriche chiuse, di lavoratori senza lavoro e di programmi sociali smantellati da una "amara medicina economica" sotto la supervisione del FMI-Banca Mondiale-WTO, che predispongono l'unica ricetta. Inoltre, l'accresciuta militarizzazione costituisce il mezzo per imporre queste insopportabili riforme macro-economiche. La lotta della Yugoslavia per preservare la sua sovranità nazionale --in questa particolare congiuntura della storia--rappresenta una parte dell'esteso movimento contro il Nuovo Ordine Mondiale e contro l'imposizione al mondo intero di una omogenea agenda politica neo-liberale, sotto la supervisione del FMI-Banca Mondiale-WTO. Dietro queste organizzazioni, che routinariamente si interfacciano con la NATO--vi sono i poteri delle grandi strutture finanziarie degli USA e dell'Europa e il complesso militare-industriale dell'Occidente. NOTE FINALI 1. Agenzia France Presse , 19 Novembre 1997. 2 Database di Ricerche Economiche. West LB Emerging Trends, 8 Marzo 2001,Agenzia France Press, 16 Marzo 2001. 3. Dichiarazione del Segretario di Stato Colin Powell citata in International Herald Tribune, Parigi, 4 Aprile 2001 4. International Herald Tribune, op. cit. 5. B 92 News, Belgrade, 3 Maggio 2001. 6. Camera dei Rappresentanti degli USA, Progetto di Legge HR 1064, sezione 302, Settembre 2000, a http://www.house.gov/house/Legproc.html. clicca a 106.esimo Congresso e poi invia al numero del Progetto di Legge. 7. UPI, 2 Aprile 2001 8. New York Times, 27 Febbraio 2001. 9. Vedi Michel Chossudovsky, "Washington Finances Ethnic Warfare in the Balkans", Emperors Clothes, Aprile 2001. 10. Vedi FMI, il FMI approva come Membro la Repubblica Federale di Yugoslavia e una assistenza di 151 milioni di $ per l'emergenza post-conflitto, http://www.imf.org/external/np/sec/pr/2000/pr0075.htm. 11. Vedi FMI, il FMI approva come Membro la Repubblica Federale di Yugoslavia e una assistenza di 151 milioni di $ per l'emergenza post-conflitto, http://www.imf.org/external/np/sec/pr/2000/pr0075.htm. 12. Governo della Serbia, Serbia Info, Belgrade 2 Maggio 2001, http://www.serbia-info.com/news/2001-05/03/23335.html. 13 Per ulteriori dettagli, vedere Michel Chossudovsky, "Dismantling Former Yugoslavia, Recolonising Bosnia, Covert Action Quarterly, Sprint 1996", disponibile a http://www.ess.uwe.ac.uk/Kosovo/Kosovo-controversies4.html o http://www.emperors-clothes.com/articles/chuss/dismantl.htm. 14. Vedi Gruppo dei 17 "Program of Radical Economic Reforms", Belgrade 1999 a http://www.g17.org.yu/english/programm/program.htm. 15. New Serbia Forum, "Privatization", Budapest, 13-15 Marzo 2000, http://www.newserbiaforum.org/Reports/privatisation.htm. 16. Il testo completo del programma del FMI è disponibile a http://www.imf.org/external/pubs/cat/longres.cfm?sk&sk875.0 Il mandato del Governo sotto il programma del FMI è sottolineato in Repubblica Federale di Yugoslavia, "Economic Reform Program for 2001", Belgrade, 9 Dicembre 2000, a http://www.seerecon.org/FRYugoslavia/erp2001.htm, vedi anche "Synthetic View" delle principali misure di politica economica a http://www.seerecon.org/FRYugoslavia/epmeasures.pdf. 17. Vedi Michel Chossudovsky, "Kostunica Coalition Drives Up Prices and Blames...Milosevic", Ottobre 2000,http://emperors-clothes.com/articles/chuss/triples.htm. 18. Vedi B 92 News, 3 Maggio 2001 a http://www.b92.net/archive/e/index.phtml. 19. Programma del FMI, op cit. Sulla Bulgaria vedi "The Wind in the Balkans", The Economist, London, 8 Febbraio 1997, p.12 e Jonathan C. Randal, "Reform Coalition Wins, Bulgarian Parliament", The Washington Post, 20 Aprile 1997, p.A21. 20. Vedi la dichiarazione del Consigliere Delegato Aggiunto del FMI Stanley Fischer, Dicembre 2000 a http://www.imf.org/external/np/sec/pr/2000/pr0075.htm. 21. Vedi Michel Chossudovsky, "Brazil's IMF Sponsored Financial Disaster", Third World Network, 1998 a http://www.twnside.org.sg/title/latin-cn.htm. 22. Per particolari vedi Michel Chossudovsky, "Financial Warfare triggers Global Financial Crisis", Third World Network a http://www.twnside.org.sg/title/trig-cn.htm. 23. Vedi Michel Chossudovsky, "The Globalization of Poverty", Zed Books, London 1997, capitolo 12. 24. Il FMI cita lo studio del G-17, "Economic Consequences of NATO Bombardment", Belgrado 2000 a http://www.g17.org.yu/english/index.htm. 25. Vedi Michel Chossudovsky, " NATO Willfully Triggered an Environmental Catastrophe in Yugoslavia", June 2000, a http://emperors-clothes.com/articles/chuss/willful.htm. 26. Vedi G-17, "Economic Consequences of NATO Bombardment", Belgrado 2000 a http://www.g17.org.yu/english/index.htm. 27. USA Today, 10 Ottobre 2000. 28. GAO : Rapporto riassuntivo al Presidente, Commissione sui Servizi d'Arma, Camera dei Rappresentanti, RPTno: gao/nsiad-00-125br,Washington, 24 Aprile 2000. 29. Citato in M. L. Manich Jumsai, "King Mongkut and Sir John Bowring", Chalermit, Bangkok, 1970, p. 21. 30. Vedi Michel Chossudovsky, "The Globalisation of Poverty", op cit., Capitolo 8. 31. A. J. Langguth, "The Forgotten Debt to Vietnam", New York Times, 18 Novembre 2000, vedi anche Barbara Crossette, "Hanoi said to vow to give MIA Data", New York Times, 24 Ottobre, 1992. 32. The Houston Chronicle, 8 Dicembre 1991. Per consultare la sentenza del 1986 della Corte Internazionale di Giustizia su "Nicaragua v. United States of America", vedi: "Military and Paramilitary Activities in and against Nicaragua (Nicaragua v. United States of America) (1984-1991)" a http://www.icj-cij.org/icjwww/Icases/iNus/inusframe.htm, sommario a http://www.icj-cij.org/icjwww/idecisions/isummaries/inussummary860627.htm. 33. UPI, 7 Dicembre 2000. 34. Vedi il testo del 1999 della messa in stato di accusa del Presidente Milosevic da parte del Tribunale dell'Aja a http://www.un.org/icty/indictment/english/mil-ii990524e.htm. 35. Vedi il testo della risoluzione 687 (1991) del Consiglio di Sicurezza dell'ONU riguardante l' Iraq a http://www.unog.ch/uncc/introduc.htm. C Copyright by Michel Chossudovsky, Ottawa, May 2001. All rights reserved. Permission is granted to post this text on non-commercial community internet sites, provided the essay remains intact and the copyright note is displayed. To publish this text in printed and/or other form, contact the author at chossudovsky at videotron.ca, fax: 1-514- 4256224. Traduzione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova---
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