Il terrorismo economico...



In Yugoslavia, il Fondo Monetario Internazionale è diventato la stabile
burocrazia finanziaria dell'Alleanza Militare dell'Occidente, operando
in
stretta connessione con la NATO e il Dipartimento di Stato degli Usa   

  

IL TERRORISMO ECONOMICO DEL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE ( FMI ) 

        di 

Michel Chossudovsky, 

Professore di Economia, Università di Ottawa   

  

Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) è noto per la sua azione di
interferenza
prepotente sullo sviluppo dei Paesi, imponendo forti dosi di "medicina
mortale
per l'economia " mentre grava i governi con la spirale del debito
estero.
In complicità con Washington,  il FMI spesso interviene nelle riunioni
di
Gabinetto dei governi delle nazioni debitrici.   

In Corea nella turbolenza della crisi Asiatica del 1997, il Ministro
delle
Finanze --congedato per supposti " intralci ai negoziati " con il FMI --
è stato rimpiazzato da uno che in precedenza era stato funzionario del
FMI.


In Turchia, proprio alla vigilia di una fusione finanziaria sullo
stile-FMI
(marzo 2001), il Ministro dell'Economia è stato sostituito dal
Vice-Presidente
della Banca Mondiale.( 2 )   

 Ma quello che è capitato in Yugoslavia segna un nuovo record nelle
pratiche
abusive della burocrazia finanziaria internazionale che fa riferimento a
Washington: l'arresto di un Capo di Stato di una nazione debitrice --
richiesto
dai suoi stessi creditori -- è divenuto "la pre-condizione" per ottenere
negoziazioni di un prestito.   

Mentre il 31 marzo 2001 era la data di scadenza imposta al Governo della
DOS da Washington per l'arresto del Presidente Slobodan Milosevic, un
altro
ultimatum era posto per trasferire il precedente Capo di Stato sotto la
giurisdizione della NATO-sponsor del Tribunale Internazionale dell'Aja
per
i  Crimini di Guerra (ICTY). E questo nelle parole del Segretario di
Stato
Colin Powell: " Il sostegno dell'amministrazione degli USA per una
Conferenza
internazionale di Stati elargitori, dove la Yugoslavia spera su un
prestito
di un miliardo di dollari ($1 billion) per aiutare la ricostruzione,
dipende
dai continui progressi in una totale cooperazione con il Tribunale
dell'Aja."
( 3 )  

Il portavoce del Dipartimento di Stato, in più, chiarifica "che gli
Stati
Uniti hanno il potere di fermare la conferenza che dovrebbe avere corso
nella prossima estate, se Washington non fosse soddisfatta." ( 4 ) 

Nel frattempo, il Tribunale dell'Aja ha minacciato di prendere decisioni
prima del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, se il Presidente Milosevic
non
viene rapidamente trasferito sotto la sua giurisdizione. ( 5 )   

"AIUTO" FINANZIARIO NEGATO  
Veramente al momento opportuno!? A ridosso delle elezioni presidenziali
in Yugoslavia (settembre 2000), una "legislazione ad hoc" veniva
costruita
d'improvviso dalla Camera dei Rappresentanti degli USA. Washington aveva
avvertito Kostunica --in seguito ad un Atto del Congresso (HR 1064)--
che
se il suo governo non si fosse interamente conformato ai diktats USA,
l'"aiuto"
finanziario sarebbe stato negato. Quindi il FMI e la Banca Mondiale
hanno,
a tempo debito, notificato attraverso il loro più importante azionista,
vale a dire il Governo degli USA, che:

"il Segretario USA del Tesoro potrebbe bloccare il pagamento della quota
degli Stati Uniti di ogni aumento nel capitale versato di una quantità
uguale
alla quantità del prestito, o per altra assistenza, alla Yugoslavia." (
6 )  

Intanto, Washington ha richiesto l'apertura di un ufficio del Tribunale
dell'Aja (ICTY) a Belgrado, ed inoltre modifiche agli statuti legali
dell'
Yugoslavia. Gli statuti modificati --con il timbro di avallo del
Parlamento--
dovrebbero porre il Tribunale ICTY sopra la giurisdizione del sistema
legale
nazionale della Yugoslavia. Con ciò si vuole mettere il Tribunale sotto
il comando della NATO, e quindi provocare l'arresto di migliaia di
persone
inventando accuse.  

 IL RILASCIO DEI TERRORISTI DELL'UCK 

 Funzionari USA hanno inoltre intimato l'immediato rilascio dei
"combattenti
per la libertà" dell'UCK, e la risoluzione dei termini della
carcerazione
in Serbia dei terroristi era da considerarsi come una "addizionale
pre-condizione"
per la concessione di assistenza finanziaria: 

"Funzionari del Dipartimento di Stato dichiaravano che, fra le diverse
fasi
del cambiamento, gli Stati Uniti si aspettavano che il Presidente
Yugoslavo
Vojislav Kostunica cominciasse a restituire al Kosovo gli Albanesi
catturati
durante il conflitto in Kosovo del 1999 ed accettasse la giurisdizione
del
Tribunale per i Crimini di Guerra all'interno della Serbia, in modo che
molti sospetti accusati potessero tranquillamente ottenere l'immunità."
( 7 ) 

Una "Legge di Amnistia" veniva prontamente approvata dal Parlamento
Yugoslavo
appena un mese prima della data del 31 marzo, scadenza dell'ultimatum di
Washington del 31 marzo. ( 8 ) 

 Mentre le vittime della guerra sono perseguitate e indicate come
criminali
di guerra, il regime di Kostunica --su istruzioni di Washington-- ha
rilasciato
criminali dell'Armata di Liberazione del Kosovo (UCK), collegata alla
mafia
della droga, che hanno commesso atrocità in Kosovo. 

 Inoltre questi criminali si sono ricongiunti ai ranghi dell'UCK, ora
coinvolti
in una nuova ondata di assalti terroristici nel Sud della Serbia e nella
vicina Macedonia. L'evidenza ampiamente conferma che questi attacchi
terroristici
sono appoggiati e finanziati da Washington. ( 9 )  

"NORMALIZZAZIONE ECONOMICA" 
 Senza un ulteriore esame critico della situazione, i media Occidentali
sollecitano lo svolgimento di una Conferenza dei paesi disposti al
prestito
come "il passo necessario" verso la "normalizzazione economica" e la
"reintegrazione"
della Yugoslavia nella "famiglia delle Nazioni". 

La pubblica opinione è lasciata credere che questi paesi "donatori"
vogliano
"aiutare" la Yugoslavia nella ricostruzione. Il termine "donatore" è una
denominazione non appropriata. Nei fatti, la conferenza dei donatori è
una
riunione di banchieri e di creditori, soprattutto dei Paesi che hanno
bombardato
la Yugoslavia. Il loro intento non è solo di raccogliere denaro dalla
Yugoslavia,
ma anche di conseguire il pieno controllo e il possesso dell'economia
Yugoslava.
  

Nel frattempo, le leggi nazionali sono state riviste per facilitare una
totale privatizzazione. Il vasto complesso industriale della Serbia e
gli
edifici pubblici devono essere ristrutturati e messi all'incanto del
capitale
straniero. In altre parole, più che "aiutare la Yugoslavia", la
conferenza
dei donatori --organizzata in consultazioni riservate fra Washington e i
quartieri generali della NATO a Brussels--vuole porre le basi per la
trasformazione
della Yugoslavia in una colonia dell'Alleanza militare dell'Occidente. 


Il debito estero della Yugoslavia supera i  14 miliardi di $, dei quali
5 miliardi di $ sono dovuti al Parigi Club ( costituito in modo largo
dai
governi dei Paesi della NATO ), e 3 miliardi di $ al Londra Club.
Quest'ultimo
è costituito da un cartello di Banche private, che nel caso della
Yugoslavia
include qualcosa come 400 Istituti di Credito. 

Comunque, la larga parte del debito commerciale della Yugoslavia è
sostenuto
da 16 Banche Americane ed Europee, che sono membri di un "Comitato
Internazionale
di Coordinamento" (ICC) scaturito da Citigroup America e dal gigante
della
Germania WestDeutsche Landesbank. Altri grandi membri di ICC includono
J.
P. Morgan-Chase e Merrill Lynch.  

L'ICC --che opera discretamente dietro la scena --alla fine invita i
pezzi
grossi a ben considerare i negoziati sul debito, le privatizzazioni e la
terapia macro-economica. 

D'altro canto, la burocrazia del FMI, agendo nell'interesse dei
creditori
commerciali e pubblici, ha consigliato per "una ristrutturazione del
debito
estero della Repubblica Federale Yugoslava su termini appropriati "
sottolineando
il fatto che può essere approvata la concessione di denaro pronta cassa
"solo dopo la regolarizzazione degli arretrati." ( 10 ) Questo significa
che Belgrado sarà obbligata a riconoscere in pieno questi debiti, come
la
condizione per negoziare un nuovo prestito, come pure a  tener conto di
sviluppi verso la secessione, considerando la possibilità di divisione
del
debito estero della Repubblica Federale Yugoslava con le sue
"Repubbliche
successivamente eredi." 

 DENARO FITTIZIO  

Mentre sono sbandierati i prestiti per la "ricostruzione", una vasta
quantità
di denaro e di risorse vengono portate fuori dalla Yugoslavia. Nei
fatti,
la gran parte del denaro promesso per la "ricostruzione" risulta
completamente
fittizio.   

Il prestito di 208 milioni di $, un "prestito ponte", garantito da
Svizzera
e Norvegia (gennaio 2001) viene usato per rimborsare il FMI. Inoltre, il
FMI ha garantito a Belgrado un debito di 151 milioni di $ nella forma di
una cosiddetta "assistenza post-conflitto". Ma questo "aiuto" era
collegato
a rimborsare Svizzera e Norvegia, che avevano sputato il denaro
principalmente
per saldare gli arretrati al FMI:   

"Il Consiglio del FMI approva il prestito di 151 milioni di $ USA,
secondo
la politica emergenziale del FMI di assistenza post-conflitto, in
supporto
al programma di stabilizzare l'economia della Yugoslavia e di aiuto per
la ricostruzione delle sue capacità amministrative. Di questo ammontare,


le autorità di Belgrado dovranno separare?130milioni di $ USA per
ripagare
il debito ponte che hanno ricevuto dalla Svizzera e dalla Norvegia per
eliminare
gli arretrati dovuti al FMI." ( 11 )  

Viene indotta l'illusione che "denaro sia in arrivo" e che "il FMI stia
aiutando la Yugoslavia." 

Nei fatti, ciò che rimane, dopo che il FMI "ha ottenuto rimborsi per se
stesso", è un magro afflusso di 21 milioni di dollari. E certamente lo
stesso
movimento di denaro fittizio è stato posto in essere dalla Banca
Mondiale,
che ha ingiunto che 1.7 miliardi di $ di arretrati "siano chiarificati"
prima di garantire altri debiti freschi.  

A questo riguardo, Belgrado accetterà un cosiddetto "prestito di
consolidamento"
dalla Banca Mondiale per rimborsare il debito di 1.7 miliardi di $ alla
stessa Banca Mondiale. In realtà in Yugoslavia entrerà poco denaro,per
non
dire nulla. 

Nelle parole del Governatore della Banca Centrale Mladan Dinkic:  

"questo preparerà la via per il ritorno della Yugoslavia alla Banca
Mondiale.
Nei primi tre anni, riceveremo il cosiddetto status AIDA, che la Banca
Mondiale
assegna ai Paesi più poveri? questo è l'accomodamento più favorevole
possibile,
con un più lungo periodo di grazia e interessi al minimo, che consentirà
alla nostra economia di pagare il debito di 1.7 miliardi di $ e di
creare
le condizioni per ricevere nuovi prestiti." ( 12 )  

Più generalmente, il denaro per la "ricostruzione" riempirà le tasche
dei
creditori internazionali e delle corporations multinazionali (con
regali-gingillo
per i vecchi amici della DOS), mentre l'intera economia Yugoslava viene
disposta in blocco all'incanto. Le risorse verranno messe in vendita al
prezzo più basso sotto la supervisione del FMI e della Banca Mondiale. I
magri ricavati della privatizzazione forzata --in cui solo "investitori"
esteri avranno la concessione di partecipare--verranno allora usati per
ripagare i creditori, che si dà il caso essere la stessa gente che si
accaparrerà
le risorse della Yugoslavia.  

E chi valuterà il "listino valori " delle risorse industriali della
Yugoslavia
e supervisionerà l'asta delle proprietà di questo Stato? Le grandi
banche
mercantili dell'Europa e degli USA e società finanziarie, che inoltre
stanno
mettendosi in azione per curare corporativamente gli interessi dei loro
clienti, consigliandoli alla partecipazione dell'asta.   

MEDICINA ECONOMICA MORTALE  
Sicuramente il denaro (fittizio!) per la ricostruzione è garantito solo
alla condizione che la Yugoslavia implementi la " terapia shock"
economica.
Il programma di donazioni e di garanzie si sviluppa su una
"destrutturazione"
più che sulla "ricostruzione". 

Sotto la maschera di "normalizzazione economica", il FMI, la Banca
Mondiale
e la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (EBRD), con base a
Londra, hanno avuto il mandato di smantellare attraverso bancarotta e
privatizzazioni
forzate quello che ancora non è stato distrutto dai bombardieri.  

In questo processo, il terrore politico e il " terrore economico " vanno
di pari passo. L'evidenza ampiamente conferma che le riforme economiche
letali del FMI e della Banca Mondiale, imposte in più di 150 Paesi in
via
di sviluppo, hanno portato all'impoverimento di milioni di persone. 

Per crudele ironia, l'amara medicina economica e la simbolica assistenza
finanziaria vengono presentate come "le ricompense ", dopo il
trasferimento
del Presidente Milosevic sotto la giurisdizione del Tribunale dell'Aja.
Sebbene il presente programma del FMI sia la "continuazione" delle
insopportabili
riforme economiche imposte alla Repubblica Federale di Yugoslavia nel
1980,
(e quindi alle sue "repubbliche eredi"), questo promette di essere alla
lunga più devastante. ( 13 )   

Il Gruppo di 17 economisti (G-17) -- che controlla il Ministero delle
Finanze
e la Banca Centrale di 

Yugoslavia (NBJ)-- è in permanente contatto con il FMI, la Banca
Mondiale
e il Ministero del Tesoro degli USA. Una "lettera di Intenti", che
sottolineava
nei dettagli la terapia economica che doveva essere imposta alla
Yugoslavia
dal governo della DOS, è stata di fatto compilata in negoziati segreti
con
i creditori prima delle elezioni Presidenziali del settembre 2000.  

Mladjan Dinkic --che ora occupa la posizione di Governatore della Banca
Nazionale di Yugoslavia (NBJ) (Banca Centrale)--aveva stabilito che uno
dei primi argomenti che doveva essere sottoposto al Presidente Kostunica
 era di mettere in atto la "terapia shock " economica:  

"Immediatamente dopo essere entrato in carica, il nuovo governo deve
abolire
tutti i tipi di sussidio? Questa misura deve essere adottata senza
rammarico
o esitazioni, poiché sarà difficile, se non impossibile, applicarla più
in avanti, in vista del fatto che nel frattempo possono manifestarsi
forti
interessi, che possono fare del loro meglio per bloccare tali
misure?Questo
primo passo nella liberalizzazione economica deve essere intrapreso come
una "terapia shock " e la sua radicale natura non deve lasciar spazio a
gradualismi di ogni tipo. " ( 14 )  

Il G-17 non deve nascondere il fatto che uno dei suoi principali
obiettivi
consiste nello spezzare la resistenza sociale al programma di
ristrutturazione
economica:   

"Qualsiasi regime democratico futuro è per opporre una sostanzialmente
uguale
pubblica resistenza alle privatizzazioni e alle riforme socio-economiche
che dovranno accompagnarlo. In poche parole, 

l'insolvenza e la ristrutturazione delle imprese in Serbia genereranno
parimenti
disoccupazione o tagli salariali per molti impieghi? Il controllo del
debito
pubblico e gli aggiustamenti fiscali richiedono ugualmente tagli nella
spesa
pubblica e l'introduzione di nuove tasse e imponibili potenzialmente
impopolari.
L'acquisto di imprese Serbe da parte di ricchi investitori nazionali e
stranieri
può anche generare risentimenti, specialmente perché ciò rappresenta una
radicale rottura con la precedente tradizione Yugoslava della proprietà
dell'impresa da parte dei lavoratori o "sociale". Anche gruppi
nazionalisti
e anti-riformisti possono mobilitare la resistenza popolare per
sfruttare
queste problematiche.Queste forme di opposizione politica tendono a
limitare
gli scopi dell'introduzione di effettive riforme economiche e delle
privatizzazioni."
( 15 ).  

SALARI CONGELATI  
Il programma del FMI --presentato nel pieno delle attività alla vigilia
delle elezioni del settembre 2000--esige l'adozione di "prudenti
politiche
macro-economiche e audaci riforme strutturali"; nel gergo del FMI,
"audace"
invariabilmente significa l'applicazione di un "trattamento curativo
shock"
mentre "prudente" significa misure di austerità attentamente designate e
prive di compromessi.( 16 ) Appena è entrato nel pieno delle sue
funzioni,
il governo Kostunica --sotto le indicazioni del FMI -- 

ha deregolato i prezzi dei beni di consumo essenziali e congelato i
salari
dei lavoratori. ( 17 ) 

Una nuova Legge per il Lavoro, stabilendo che il salario minimo fosse il
35% della media salariale, aveva l'approvazione del Parlamento
Yugoslavo.
In altre parole, con l'aumento dei prezzi accompagnato alla
deindicizzazione
dei salari ordinata dal FMI, la nuova legislazione fa in modo che il
salario
minimo reale sia scivolato a livelli abissalmente  bassi. ( 18 )   

Il credito è stato congelato per gli imprenditori locali e i
coltivatori.
I tassi di interesse sono già balzati alle stelle. Con la fine delle
sanzioni
economiche, il FMI ha anche imposto che i blocchi delle importazioni
siano
rimossi per facilitare l'esportazione del surplus estero di merci a
prezzi
stracciati sul mercato Yugoslavo, portando così alla bancarotta i
prodotti
locali. In aggiunta, i prezzi energetici sono stati totalmente
deregolati,
prima delle privatizzazioni dei servizi pubblici, delle raffinerie
statali
di petrolio, delle miniere di carbone e delle aziende elettriche.     

Inoltre, vengono considerati tagli drastici alla previdenza sociale e ai
fondi pensione della Repubblica di Serbia, che praticamente produrranno
il loro collasso ( Vedi il Programma del FMI, op cit). La
ristrutturazione
dei programmi sociali è copia-carbone di quella imposta alla vicina
Bulgaria,
dove le pensioni pagate ai cittadini anziani precipitano a capofitto nel
1997 a 3 dollari $ al mese.  

PROGETTANDO IL COLLASSO DEL DINARO 
 Il componente più letale del programma del FMI, comunque, è la
cosiddetta
"fluttuazione controllata" del rapporto di cambio che --in accordo con
il
Consigliere Delegato Aggiunto del FMI Stanley Fischer-- viene introdotta
"per riflettere meglio le condizioni di mercato". ( 20 )  

Le riserve di cambio con l'estero della Banca Centrale di Yugoslavia
sono
dell'ordine di 500 milioni di $, il debito estero supera i 14 miliardi
di
$. 

Con il parere positivo del FMI, moneta ( in forma di "prestito
cautelativo")
dovrebbe essere garantita a riempire le riserve di cambio con l'estero
della
Banca Centrale, con lo scopo di supportare il dinaro. 

Nel contempo, seguendo il modello Brasiliano, il dinaro dovrà anche
essere
artificialmente sostenuto da un governo che prenda prestiti da istituti
bancari privati a rapporti di interesse esorbitanti, e perciò
alimentando
il debito pubblico interno. ( 21 )   

In assenza di controlli di cambio che restringano la fuga di capitali,
le
riserve di cambio con l'estero della Banca Centrale alla fine
risulteranno
impoverite. In altre parole, quando le "riserve prese a prestito " non
sono
sostenute più a lungo dalla moneta corrente, il dinaro collassa. Nella
logica
della "fluttuazione controllata", i dollari prestati con un
aggiustamento
di capitali cautelativo del FMI, rientreranno in possesso dei creditori
e degli speculatori al momento della caduta del dinaro, causando
l'ulteriore
espansione del debito estero della Yugoslavia.    

Nei fatti, questa politica è largamente strumentale a far scattare una
iperinflazione.
La moneta corrente nazionale diventerà totalmente priva di valore. In
altre
parole, i prezzi voleranno alle stelle come conseguenza del collasso
della
moneta corrente nazionale. In più, i salari dovranno essere congelati su
indicazioni del FMI come parte di un "programma anti-inflattivo" e lo
standard
di vita piomberà a livelli sempre più bassi. Così gli Yugoslavi si
troveranno
alla fine impoveriti per due terzi della popolazione (in accordo con
fonti
ONU a conoscenza del rapporto del FMI) con redditi pro capite sotto ai 2
dollari al giorno.  

E' la stessa truffa finanziaria che il FMI ha imposto in Corea,
Indonesia,
Russia, Brasile e più recentemente in Turchia. ( 22 ) 

In questo processo, sono messi in atto vari strumenti speculativi (
inclusa
"l' improvvisa vendita" di moneta corrente) da parte di banche
internazionali
e istituti finanziari in modo da scatenare il collasso della stessa
moneta.


In Corea, la spirale del debito è aumentata come prodromo della crisi
monetaria.
Come risultato, i beni economici nella loro globalità venivano messi
all'incanto
e diversi  potenti blocchi economici della Corea erano acquisiti dal
capitale
Americano a prezzi ridicolmente bassi.   

In Russia, il rublo si è ridotto totalmente privo di valore, dopo aver
seguito
la strategia del programma del FMI. La fluttuazione del rublo, applicata
nel 1992 per i consigli del FMI, ha contribuito in meno di un anno ad un
progressivo ed enorme aumento (9900%) dei prezzi dei generi di prima
necessità.
I salari nominalmente venivano aumentati di circa il 900%, e quindi il
crollo
degli stipendi reali nel 1992 veniva ad essere dell'ordine dell'86%.
Negli
anni seguenti, i salari reali continuarono a scendere a precipizio,
inducendo
la rovina del popolo Russo e la sua estrema povertà. ( 23 )  

Più generalmente, il programma del FMI crea una struttura per far
accumulare,
così come far estendere, il debito attraverso la manipolazione dei
mercati
valutari. E' opportuno ricordare, a questo riguardo, che appena poche
settimane
prima dell'arresto del Presidente Milosevic, la Turchia è stata
soggetta--in
seguito alla destabilizzazione della sua moneta corrente-- alla più
brutale
delle riforme economiche che ha causato praticamente nel giro di una
notte
al collasso dello standard di vita. Sotto i consigli e le cure del FMI,
i tassi di interesse in Turchia sono saliti di un modesto?550%.  

DANNI DI GUERRA  
Il FMI ha reso noto nella sua relazione che i danni causati dai
bombardamenti
NATO sono dell'ordine di 40 miliardi di dollari. ( 24 ) Questa
rappresentazione
non tiene in debito conto delle perdite nel PIL della Yugoslavia,
risultanti
da anni di sanzioni economiche, non tiene conto delle perdite umane e
delle
mutilazioni, non della sofferenza inflitta ad una intera popolazione,
non
delle radiazioni tossiche dovute all'Uranio impoverito e nemmeno delle
devastazioni
ambientali ampiamente documentate da fonti Yugoslave ed internazionali.
( 25 ) 

Ironicamente, questo studio sui danni di guerra è stato coordinato dai
membri
del G-17 

Mladjan Dinkic e Miroslav Labus, che ora detengono posizioni chiave nel
governo della DOS. 

Dal momento della sua nomina al ruolo di Governatore della Banca
Centrale,
Dinkic non ha detto una parola intorno ai "danni di guerra" nelle sue
discussioni
con i creditori Occidentali. ( 26 )  

CONTRATTI SPECULATIVI SULLA RICOSTRUZIONE  

Non è stata contemplata alcuna "compensazione" per danni di guerra  a
rimettere
il debito. In una crudele partita di giro, la grande parte dei prestiti
freschi--che la Yugoslavia dovesse eventualmente avere come
rimborso--dovrà
essere usata per ricostruire quello che i bombardieri hanno distrutto. 

In più, secondo il sistema Banca Mondiale-EBRD di offerta
internazionale,
questi prestiti sono nei fatti destinati a finanziare contratti
lucrativi
con imprese di costruzioni dei Paesi NATO:    

"I grandi vincitori sono le compagnie Occidentali di telecomunicazioni,
le imprese di costruzioni, le banche e le società di navigazione che
possono
ricostruire i ponti sul fiume Danubio, le centrali di energia elettrica
e le raffinerie distrutte dagli attacchi aerei della NATO? Mentre le
compagnie
Europee, già occupate con i progetti nei Balcani, hanno il vantaggio di
operare in casa, anche le compagnie USA, come le specialiste in
infrastrutture
la Brown & Root [una associata della compagnia Halliburton Oil  del Vice
Presidente Dick Cheney], la AES e la General Electric possono
partecipare
ad una parte del processo." ( 27 )  

E cosa vogliono ottenere queste società? Queste vogliono sub-appaltare a
ditte locali e/o assumere ingegneri e lavoratori a stipendi al di sotto
di un centinaio di dollari al mese. In altre parole, il denaro in
prestito
promesso a Belgrado per la "ricostruzione" tornerà direttamente nelle
tasche
delle Banche occidentali e del MNC. Inoltre, la cosiddetta "priorità
delle
spese" imposta dal FMI ha questo significato, che lo Stato (e cioè con
il
denaro proprio della Yugoslavia) dovrà essere il fulcro di un progetto
per
il disinquinamento del Danubio e per la ricostruzione dei ponti,
essenzialmente
"supportando" gli interessi del capitale straniero. 

In più, "le proposte condizionali" del FMI--che esigono drastici tagli
alle
spese sociali--imporranno preventivamente al governo di non allocare le
sue risorse per la ricostruzione di scuole ed ospedali distrutti dalla
campagna
di bombardamenti. 

  

I COSTI DELLA CAMPAGNA AEREA  
Accusando il popolo Serbo e il precedente capo di Stato di crimini,
commessi
invece dall'aggressore, si ha l'intenzione di instillare un senso di
paura
e di colpa collettiva su un'intera Nazione.   

Ma vi è qualcosa d'altro che fino ad ora non è stato considerato: il
disegno
di Washington consiste nel tenere responsabile il Presidente Milosevic
per
la Guerra non solo individualmente, ma come capo di Stato di una
Nazione,
con l'intenzione finale di ottenere? dalla Yugoslavia riparazioni di
guerra.
   

In altre parole, se il precedente capo dello Stato venisse imputato dal
Tribunale dell'Aja, tutta la Nazione potrebbe essere considerata
"legalmente
responsabile" non solo per le spese delle"bombe umanitarie", ma anche
per
tutte le spese militari e di "peacekeeping" sostenute dalla NATO fin dal
1992.  

Per questo, un esercito di contabili ed economisti ha già valutato--su
mandato
della NATO-- i costi della campagna aerea e delle varie operazioni di
"peacekeeping".
A questo riguardo, il contributo degli USA alle spese per i
bombardamenti,
per "peacekeeping" e per "assistenza ai rifugiati ", per il solo anno
fiscale
(FY) 1999, veniva stimato sui 5.05 miliardi di $. La quantità di
risorse,
destinate dall'Amministrazione Clinton per pagare le spese di guerra e a
favore dei rifugiati, era dell'ordine di 6.6 miliardi di $. Il
cosiddetto
"fondo di emergenza" destinato dal Congresso per le operazioni in Kosovo
e di altra difesa, spendibile nel FY 1999, raggiungeva un totale di 12
miliardi
di $. Inoltre, il Dipartimento della Difesa stimava le spese, per il
dispiegamento
di forze di occupazione USA e per il personale civile di stanza in
Bosnia
e in Kosovo dal 1992, essere dell'ordine di 21.2 miliardi di $. ( 28 ) 


In altre parole, imputando il Presidente Milosevic con accuse inventate,
viene sollevata una fondamentale questione di legittimità. Si approvano
i bombardamenti come un'operazione umanitaria. Non solo i reali
criminali
di guerra vengono assolti, ma viene aperta la strada della messa in
stato
di accusa della Yugoslavia come nazione.   

Viene messo in stato di accusa il precedente capo di Stato; lo è anche
il
popolo collettivamente. Questo significa che la NATO prossimamente potrà
obbligare la Yugoslavia a pagare per le bombe usate a distruggere la
regione
e ad ammazzare il suo popolo.  

Fondamentalmente non vi è nulla di nuovo in questo processo. 

Sotto l'Impero Britannico, era pratica comune non solo insediare regimi
fantoccio, ma anche far pagare i costi delle operazioni delle cannoniere
alle nazioni che rifiutavano di sottoscrivere un accordo di "libero
commercio"
con il Governo di Sua Maestà. 

Nel 1850, la Gran Bretagna minacciava di inviare le sue "cannoniere "
---
cosa equivalente agli odierni raids umanitari--- in seguito al rifiuto
del
Re del Siam (Thailandia) di sottoscrivere un trattato di libero
commercio
con gli Inglesi (equivalente ad una odierna "lettera di intenti" del
FMI).
Mentre il linguaggio e le istituzioni della diplomazia coloniale sono
cambiati,
resta impressionante la somiglianza con le pratiche contemporanee.Ecco i
termini dell'inviato Britannico Sir James Brooke (equivalente al Richard
Holbrooke di oggi):  

"Il Governo Siamese è ostile -- il suo tono è arrogante -- la sua
presunzione
insopportabile? 

Se queste giuste richieste Inglesi, presentate con ferma urgenza,
dovessero
essere rifiutate, dovrà essere inviata una forza, per appoggiarle
immediatamente
con la rapida distruzione delle difese del fiume?Il Siam deve imparare
la
lezione che già da lungo tempo doveva essergli impartita,?un Re disposto
con più favore deve essere posto sul trono, e così verrà acquisita
grande
influenza nella regione che per l'Inghilterra assumerà un'importanza
commerciale
immensa? [Notare la somiglianza in relazione alla Yugoslavia].
Soprattutto,
ciò servirà bene a preparare il cambio per imporre un nuovo Re sul
trono?
Noi dovremmo porre sul trono questo principe [Mongkut] e attraverso lui,
potremo, senza alcun dubbio, ottenere quello che desideriamo?E le spese
necessarie per l'operazione militare saranno sicuramente ricoperte dal
tesoro
Reale del Siam. " ( 29 )  

Rimpiazzato il Capo di Stato, imposto il "libero" mercato, la Nazione
colpita
dovrà anche pagare le spese per le operazioni militari!   

PRECEDENTI CASI DI RIPARAZIONE DI DANNI DI GUERRA: 

VIETNAM E NICARAGUA  

Effettivamente nel caso del Vietnam --che vinse la guerra contro
l'aggessione
USA-- Hanoi veniva nondimeno obbligata a pagare riparazioni di guerra
agli
Stati Uniti, come condizione per essere sollevata nel 1994 dalle
sanzioni
economiche.  

Sebbene le circostanze storiche fossero differenti del tutto da quelle
della
Yugoslavia, il modello dell'intervento del FMI in Vietnam è stato per
molti
versi identico. La decisione di sollevare il Vietnam dalle sanzioni
veniva
anche questa volta nel contesto di una conferenza di elargitori di
prestiti.
"Circa 2 miliardi di dollari $ di prestiti e di denaro di "aiuto" sono
stati
impegnati in supporto alle riforme in Vietnam sponsorizzate dal FMI;
subito
dopo la Conferenza, è stata tenuta un'altra riunione separata, questa
volta
"a porte chiuse", in cui Hanoi veniva obbligata a rimborsare
completamente?i
debiti fatti dagli USA per installare a Saigon un governo militare. " (
30 ) Riconoscendo completamente la legittimità di questi debiti, Hanoi
ha
in effetti accettato di ripagare debiti che sono stati utilizzati per
sostenere
lo sforzo bellico USA.   

Inoltre, l'aver accettato queste condizioni da parte di Hanoi ha
totalmente
assolto Washington dal pagare i danni di guerra al Vietnam per un totale
di 4.2 miliardi di dollari $, come stabilito dalla Conferenza di Pace a
Parigi nel 1973. ( 31 )    

NICARAGUA: "I COMBATTENTI  PER LA LIBERTÀ" 

E LA MEDICINA ECONOMICA DEL FMI 

 In modo consimile, i 12 miliardi di dollari $ di "riparazioni" che gli
Usa erano stati ordinati di pagare al Nicaragua dalla Corte di Giustizia
Internazionale dell'Aja (ICJ) non sono mai stati pagati. Nel 1990, in
seguito
all'insediarsi di un governo "democratico" filo-USA, queste riparazioni


--ordinate dalla ICJ-- sono state cancellate in cambio di una
"normalizzazione"
e di un ritiro delle sanzioni economiche. In cambio, Washington ha
approvato
un impegno di 60 milioni di $ per "aiuti emergenziali", che naturalmente
era fattore condizionale al pagamento di tutti i debiti e all'adozione
della
più insopportabile terapia economica shock del FMI:  

"Gli Stati Uniti?provvedono a pagare al governo le indennità di uscita
per
i lavoratori licenziati, secondo il mandato programmatico degli USA
[aggiustamento
strutturale del FMI!], orientato a sminuire la grandezza del governo del
Nicaragua. 

Ed ecco alcuni dei risultati: 

il budget di spesa del Nicaragua per le protezioni sociali è stato
aspramente
tagliato 

da 18 milioni di $ a 4 milioni di $, mentre la disoccupazione ha
raggiunto
circa il 45%; 

la spesa per la Sanità è piombata da 86 $ annui per persona, di cinque
anni
fa, a 18 $ nel 1991, anno seguente alle elezioni; 

le pensioni per i veterani di guerra disabili sono state congelate a 6.5
$ mensili, mentre i prezzi degli alimenti hanno raggiunto, nel 1991,
valori
di livello molto vicini a quelli negli USA? 

Un funzionario del Dipartimento di Stato così si esprimeva: 'Agli USA è
stato affidato l'incarico di ricostruire il Nicaragua, ma vi è solo una
quantità limitata che noi possiamo dare per aiutare lo sviluppo.'" ( 32
)  

Eppure gli Usa non hanno esitato nello spendere miliardi di dollari per
finanziare nove anni di embargo economico e una guerra in cui Washington
ha creato e finanziato un esercito paramilitare ( la Contras ) per
combattere
il governo Sandinista. 

Annunciati dall'amministrazione Reagan e sostenuti dai media come
"combattenti
per la libertà", i rivoltosi Contras erano finanziati da proventi della
droga e con supporto di copertura della CIA. 

E nei fatti lo stesso modello di supporto di copertura, usando denaro
dal
traffico di droga, è stato applicato per finanziare l'Armata di
Liberazione
del Kosovo(KLA o UCK), con l'obiettivo di destabilizzare la Yugoslavia.


William Walker, capo della missione OSCE in Kosovo nei mesi precedenti
la
guerra del 1999, era il responsabile, con Oliver North, nell'incanalare
supporti di copertura per i Contras, che in definitiva tendevano alla
caduta
del governo Sandinista e alla sua sconfitta nelle elezioni
"democratiche"
del 1990. 

  

IL RUOLO DELLA COMMISSIONE DELLE NAZIONI UNITE SULLE INDENNITÀ DI
COMPENSAZIONE
(UNCC)  

Un altro caso è quello dell'Iraq che --sulla scia della Guerra del Golfo
-- veniva obbligato a pagare notevoli riparazioni di guerra. La
Commissione
delle Nazioni Unite sulle Compensazioni (UNCC) era costituita per
istruire
un processo di "rivendicazioni" contro l'Iraq. Il 30% delle entrate del
petrolio Iracheno relative al programma "petrolio in cambio di cibo" è
stato
imposto dalla UNCC per pagare riparazioni di guerra a Governi, Banche e
Società finanziarie. 

La UNCC "ha assegnato più di 32 miliardi di $ in rivendicazioni, e più
di
9.5 miliardi di $ sono stati sborsati dall'Iraq, per riparazioni,
utilizzando
le entrate del programma cibo-contro-petrolio." ( 33 )  

Questi precedenti sono importanti per ben comprendere la guerra in
Yugoslavia.


Sebbene nessun esposto ufficiale sia stato presentato dalla NATO, la
struttura
e la burocrazia dell' UNCC in un futuro prossimo possono estendere la
loro
azione per riscuotere riparazioni di guerra dalla Yugoslavia. Le
procedure
di rivendicazione dell'UNCC si basano su una risoluzione del 1991 del
Consiglio
di Sicurezza dell'ONU, che stabilisce l'obbligo da parte dell'Iraq di
pagare
i debiti per la guerra del Golfo, secondo una legge internazionale.    

Nel caso della Yugoslavia, il Presidente Milosevic è accusato dal
Tribunale
dell'Aja per 

"crimini contro l'umanità e per violazioni delle leggi e delle
consuetudini
in tempo di guerra ". ( 34 ) In seguito al precedente Iracheno, la
decisione
del Tribunale dell'Aja riguardante il Presidente Milosevic può
costituire
il fondamento per la formulazione di un' identica risoluzione del
Consiglio
di Sicurezza dell'ONU che stabilisca l'obbligo di pagare i debiti di
guerra
per il governo e il popolo della Yugoslavia, per le "perdite e i danni
subiti?dai
governi stranieri, dalle multinazionali e dalle società finanziarie",
inclusi
"i costi della campagna di guerra aerea". 

  

RISCRIVENDO LA STORIA  
Eventi recenti hanno dimostrato come fatti reali possono essere
completamente
capovolti dall'aggressore e dalla sua macchina di propaganda. 

L'intento della NATO è di distorcere vistosamente il corso degli eventi
e di manipolare la scrittura della storia contemporanea. Risulta quindi
essenziale che il popolo Yugoslavo venga considerato in blocco nelle sue
risoluzioni. Inoltre si dovrebbe comprendere che la "demonizzazione" del
popolo Serbo e del Presidente Slobodan Milosevic, oltre che a far
scattare
conflitti etnici, è intesa ad imporre il "libero mercato" e il Nuovo
Ordine
Mondiale dentro all'area dei Balcani.  

Internazionalmente, i vari movimenti contro le riforme del FMI-Banca
Mondiale-WTO
devono capire che la guerra e la globalizzazione sono processi
inter-connessi.


Applicata a tutto il mondo, la sola promessa del "libero mercato"
produce
un mondo di contadini senza terra, di fabbriche chiuse, di lavoratori
senza
lavoro e di programmi sociali smantellati da una "amara medicina
economica"
sotto la supervisione del FMI-Banca Mondiale-WTO, che predispongono
l'unica
ricetta. Inoltre, l'accresciuta militarizzazione costituisce il mezzo
per
imporre queste insopportabili riforme macro-economiche.    

La lotta della Yugoslavia per preservare la sua sovranità nazionale --in
questa particolare congiuntura della storia--rappresenta una parte
dell'esteso
movimento contro il Nuovo Ordine Mondiale e contro l'imposizione al
mondo
intero di una omogenea agenda politica neo-liberale, sotto la
supervisione
del FMI-Banca Mondiale-WTO. Dietro queste organizzazioni, che
routinariamente
si interfacciano con la NATO--vi sono i poteri delle grandi strutture
finanziarie
degli USA e dell'Europa e il complesso militare-industriale
dell'Occidente.
   

  

NOTE FINALI  
1. Agenzia France Presse , 19 Novembre 1997.  

2 Database di Ricerche Economiche. West LB Emerging Trends, 8 Marzo
2001,Agenzia
France Press, 

16 Marzo 2001.  

3. Dichiarazione del Segretario di Stato Colin Powell citata in
International
Herald Tribune, 

Parigi, 4 Aprile 2001  

4. International Herald Tribune, op. cit.  

5. B 92 News, Belgrade, 3 Maggio 2001.  

6. Camera dei Rappresentanti degli USA, Progetto di Legge HR 1064,
sezione
302, Settembre 

2000, a http://www.house.gov/house/Legproc.html. clicca a 106.esimo
Congresso
e poi invia al numero del Progetto di Legge.   

7. UPI, 2 Aprile 2001  

8. New York Times, 27 Febbraio 2001.  

9. Vedi Michel Chossudovsky, "Washington Finances Ethnic Warfare in the
Balkans", 

Emperors Clothes, Aprile 2001.  

10. Vedi FMI, il FMI approva come Membro la Repubblica Federale di
Yugoslavia


e una assistenza di 151 milioni di $ per l'emergenza post-conflitto, 

http://www.imf.org/external/np/sec/pr/2000/pr0075.htm.  

11. Vedi FMI, il FMI approva come Membro la Repubblica Federale di
Yugoslavia


e una assistenza di 151 milioni di $ per l'emergenza post-conflitto, 

http://www.imf.org/external/np/sec/pr/2000/pr0075.htm.  

12. Governo della Serbia, Serbia Info, Belgrade 2 Maggio 2001, 

http://www.serbia-info.com/news/2001-05/03/23335.html.  

13 Per ulteriori dettagli, vedere Michel Chossudovsky, "Dismantling
Former


Yugoslavia, Recolonising Bosnia, Covert Action Quarterly, Sprint 1996",
disponibile a http://www.ess.uwe.ac.uk/Kosovo/Kosovo-controversies4.html
o http://www.emperors-clothes.com/articles/chuss/dismantl.htm. 

14. Vedi Gruppo dei 17 "Program of Radical Economic Reforms", Belgrade
1999
a http://www.g17.org.yu/english/programm/program.htm.  

15. New Serbia Forum, "Privatization", Budapest, 13-15 Marzo 2000,
http://www.newserbiaforum.org/Reports/privatisation.htm.


16. Il testo completo del programma del FMI è disponibile a
http://www.imf.org/external/pubs/cat/longres.cfm?sk&sk875.0


Il mandato del Governo sotto il programma del FMI è sottolineato in
Repubblica
Federale di Yugoslavia, "Economic Reform Program for 2001", Belgrade, 9
Dicembre 2000, a http://www.seerecon.org/FRYugoslavia/erp2001.htm, vedi
anche "Synthetic View" delle principali misure di politica economica a
http://www.seerecon.org/FRYugoslavia/epmeasures.pdf.

17. Vedi Michel Chossudovsky, "Kostunica Coalition Drives Up Prices and
Blames...Milosevic", Ottobre
2000,http://emperors-clothes.com/articles/chuss/triples.htm.

18. Vedi B 92 News, 3 Maggio 2001 a
http://www.b92.net/archive/e/index.phtml.
 

19. Programma del FMI, op cit. Sulla Bulgaria vedi "The Wind in the
Balkans",
The Economist, London, 8 Febbraio 1997, p.12 e Jonathan C. Randal,
"Reform
Coalition Wins, Bulgarian Parliament", The Washington Post, 20 Aprile
1997,
p.A21. 

20. Vedi la dichiarazione del Consigliere Delegato Aggiunto del FMI
Stanley
Fischer, 

Dicembre 2000 a http://www.imf.org/external/np/sec/pr/2000/pr0075.htm. 


21. Vedi Michel Chossudovsky, "Brazil's IMF Sponsored Financial
Disaster",
Third World Network, 1998 a
http://www.twnside.org.sg/title/latin-cn.htm.
 

22. Per particolari vedi Michel Chossudovsky, "Financial Warfare
triggers
 Global Financial Crisis", Third World Network a
http://www.twnside.org.sg/title/trig-cn.htm.

23. Vedi Michel Chossudovsky, "The Globalization of Poverty", Zed Books,
London 1997, capitolo 12. 

24. Il FMI cita lo studio del G-17, "Economic Consequences of NATO
Bombardment",
Belgrado 2000 a 

http://www.g17.org.yu/english/index.htm.  

25. Vedi Michel Chossudovsky, " NATO Willfully Triggered an
Environmental
Catastrophe in Yugoslavia", June 2000, a
http://emperors-clothes.com/articles/chuss/willful.htm.


26. Vedi G-17, "Economic Consequences of NATO Bombardment", Belgrado
2000
a http://www.g17.org.yu/english/index.htm.

27. USA Today, 10 Ottobre 2000.  

28. GAO : Rapporto riassuntivo al Presidente, Commissione sui Servizi
d'Arma,
Camera dei Rappresentanti, RPTno: gao/nsiad-00-125br,Washington, 24
Aprile
2000.  

29. Citato in M. L. Manich Jumsai, "King Mongkut and Sir John Bowring",
Chalermit, Bangkok, 1970, p. 21.  

30. Vedi Michel Chossudovsky, "The Globalisation of Poverty", op cit.,
Capitolo
8.  

31. A. J. Langguth, "The Forgotten Debt to Vietnam", New York Times, 18
Novembre 2000, vedi anche Barbara Crossette, "Hanoi said to vow to give
MIA Data", New York Times, 24 Ottobre, 1992.  

32. The Houston Chronicle, 8 Dicembre 1991. Per consultare la sentenza
del
1986 della Corte Internazionale di Giustizia su "Nicaragua v. United
States
of America", vedi: "Military and Paramilitary Activities in and against
Nicaragua (Nicaragua v. United States of America) (1984-1991)" a
http://www.icj-cij.org/icjwww/Icases/iNus/inusframe.htm,
sommario a
http://www.icj-cij.org/icjwww/idecisions/isummaries/inussummary860627.htm.
 

33. UPI, 7 Dicembre 2000.  

34. Vedi il testo del 1999 della messa in stato di accusa del Presidente
Milosevic da parte del Tribunale dell'Aja a
http://www.un.org/icty/indictment/english/mil-ii990524e.htm.
 

35. Vedi il testo della risoluzione 687 (1991) del Consiglio di
Sicurezza
dell'ONU riguardante l' Iraq a http://www.unog.ch/uncc/introduc.htm. 

C Copyright by Michel Chossudovsky, Ottawa, May 2001. All rights
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Traduzione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova---