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Notizie Est #275 - Albania
- Subject: Notizie Est #275 - Albania
- From: "Est" <est at ecn.org>
- Date: Wed, 3 Nov 1999 14:05:16 +0100
- Posted-date: Wed, 3 Nov 1999 14:17:23 +0100
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"I Balcani" - http://www.ecn.org/est/balcani ============================== NOTIZIE EST #275 - ALBANIA 3 novembre 1999 ============================== META: L'ULTIMA CARTA DEI SOCIALISTI ALBANESI di Remzi Lani - (AIM Tirana, 28 ottobre 1999) Dopo le previste dimissioni di Pandeli Majko, che ha perso la corsa alla poltrona di presidente del Partito Socialista a vantaggio dell'ex presidente Fatos Nano, e' stato un altro trentenne, Iliri Meta, a ricevere il mandato per la formazione del nuovo governo. Sara' il terzo esecutivo degli ultimi tre anni formato dalla coalizione di sinistra guidata dai socialisti. La nomina di Meta a capo del governo riempie un vuoto di potere di due settimane, venutosi a creare dopo la sconfitta di Majko al congresso socialista. Il governo di Majko se ne va non per i suoi errori, ne' in conseguenza delle pressioni dell'opposizione. Il gabinetto di Majko e' indiscutibilmente vittima della lotta politica all'interno del Partito Socialista e delle scontro tra gruppi rivali di questo partito. Se si volesse fare un bilancio del governo Majko, si potrebbe dire che verra' ricordato sia per i suoi successi, in particolare per la gestione della crisi del Kosovo, che per i suoi insuccessi, soprattutto per l'incapacita' di reinstaurare l'ordine pubblico e l'autorita' dello stato in tutto il paese. Ma forse verra' ricordato anche come un governo che se ne e' andato per motivi che risiedevano piu' al suo esterno che al suo interno. Il trentunenne Majko se ne va sconfitto, ma fiero, dal crudele ring della politica albanese. Non ha potuto, ne' voluto, creare un proprio clan politico e per questo e' stato escluso dal gioco. Oltre al posto di premier, Majko ha perso anche quello di Segretario generale del partito ed e' difficile prevedere quale sara' il suo futuro politico. Tuttavia, anche se Nano e' personalmente uscito come vincitore dalla battaglia con Majko, al di fuori da questo duello il bilancio delle forze nel Partito Socialista sembra piu' o meno uguale. Entrambi i gruppi hanno all'incirca il medesimo numero di rappresentanti nei forum del partito e nel suo gruppo parlamentare. Il nuovo governo sara' costretto a riflettere questo bilancio. A quanto pare, sara' una sorta di allenza tra stessi socialisti, ovvero una specie di coalizione interna tra due raggruppamenti rivali interni al Partito Socialista, un'alleanza o coalizione che non si sa quanto a lungo riuscira' a sopravvivere. Cio' dipendera' in buona parte dal comportamento dei due gruppi, cioe' se si comporteranno come un partito solo, oppure come due partiti sotto il medesimo ombrello. Il nuovo premier Meta e' nei fatti il vero vincitore della battaglia tra Nano e Majko e allo stesso tempo l'unica forma di compromesso. Trentenne, nato a Skrapar, nel sud dell'Albania, diplomato in economia, Meta e' un politico pragmatico e ambizioso che ha sempre saputo giocare per se', ma anche fare compromessi. Il suo impegno in politica e' cominciato nel dicembre del 1990, quando e' stato uno dei partecipanti alle proteste studentesche che hanno portato alla caduta del regime stalinista in Albania. Meta e' stato uno dei partecipanti allo storico incontro degli studenti con l'allora presidente Ramiz Alia, sfociato nella creazione di un sistema multipartitico in Albania. Tuttavia, a differenza dei suoi altri colleghi studenti, Meta, cosi' come Majko, non e' entrato a fare parte del Partito Democratico all'opposizione, ma ha creato un gruppo giovanile eurosocialista all'interno del Partito Socialista (ex comunisti), gruppo che ha svolto un ruolo decisivo nella riforma del partito. Meta e' ancora oggi capo di tale gruppo, che si chiama Forum Eurosocialista della Gioventu' e che fa parte dell'Internazionale Socialista della Gioventu'. Sua moglie, Monika Madhi, e' vice presidente di detta Internazionale. Per lungo tempo Meta e' stato il responsabile dei rapporti esteri del Partito Socialista, un fatto che lo ha reso una persona nota nei circoli della sinistra europea. Dopo le elezioni del giugno 1997, che hanno portato al potere la coalizione "Alleanza per lo Stato", Meta ha preso parte a entrambi i gabinetti di governo. Nel governo Nano ha svolto il ruolo di segretario di stato per l'integrazione euroatlantica, mentre nel governo Majko e' stato vicepremier. Durante la crisi in Kosovo della primavera di quest'anno, Meta ha svolto il ruolo di responsabile speciale del governo per la gestione del flusso di profughi. Il nuovo premier dell'Albania non e' assolutamente un alleato del presidente dei socialisti Nano, anzi, e' addirittura uno dei suoi piu' antichi rivali. Meta non si e' astenuto dall'opporsi a Nano ancora quando quest'ultimo si trovava in prigione e ha continuato a farlo fino al giorno in cui Nano ha dichiarato la sua candidatura a futuro premier del paese. I rapporti di Meta con Nano e il suo gruppo sono sempre stati, e rimangono, pesanti. Per questo, se non verranno stabilite chiare regole del gioco anche il suo governo potrebbe subire le stesse sorti di quello di Majko. I socialisti sono riusciti quindi solo ad annacquare la crisi e a leccarsi le ferite, ma non hanno finito l'intera operazione. Nelle sue prime dichiarazioni dopo avere assunto il mandato, Meta ha fatto capire che il suo governo proseguira' il proprio lavoro la' dove lo aveva lasciato Majko. "Avremo solo formalmente un nuovo governo. Il mio governo sara' semplicemente una chiara e affidabile continuazione di quello di Majko", ha detto Meta nella sua prima intervista come premier del paese. Meta ha reso subito pubblico solo uno dei nomi del nuovo governo, cioe' quello del ministro dell'ordine pubblico - un posto chiave in un paese che ancora non e' riuscito a uscire dall'anarchia. Questa carica sara' ancora occupata da Spartak Poci, che gia' da alcuni mesi occupava il posto di ministro dell'ordine pubblico nel precedente governo e ha avviato una intensa campagna contro le bande armate, diventando cosi' una delle persone piu' popolari sulla scena politica di Tirana e una delle persone che gode maggiormente del sostegno dell'Occidente. Non si sa ancora chi sara' il numero due nel governo, che fara' immancabilmente parte dell'ala di Nano. I nomi che vengono piu' di frequente menzionati sono quelli del sindaco di Tirana, Magbulje Ceco, e dell'ex ministro delle finanze nel governo Nano, Arben Malaj. Tutto lascia pensare che il ministro degli esteri Milo e il ministro della difesa Hajdaraga continueranno a rimanere al loro posto, mentre a quanto pare i cambiamenti riguarderanno soprattutto i ministeri competenti per l'economia, la privatizzazione, le finanze e cosi' via. La nomina di Meta sembra avere causato insoddisfazione nel campo di Nano, che a quanto pare si sente frustrato per il ruolo di secondo piano nel governo. Tale fatto potrebbe mettere in dubbio, se non il prossimo voto di fiducia in Parlamento, almeno la durata che avra' il governo Meta. Mentre i cambiamenti al vertice del governo sono stati accolti tranquillamente dai cittadini albanesi, da parte dell'opposizione di Berisha sono stati valutati molto negativamente. L'opposizione ha inoltre avviato una nuova campagna di proteste il cui obiettivo e' quello di ottenere elezioni anticipate. La stampa dell'opposizione, che in precedenza era abbastanza trattenuta nelle critiche contro Meta, ora vede in quest'ultimo un nuomo che ha venduto gli ideali in cambio di una poltrona. Meta si e' schierato con Majko quando quest'ultimo lo scorso dicembre si e' incontrato con l'ex presidente Berisha, un incontro che ha suscitato polemiche in campo socialista. Parlando di fronte ai giornalisti, Meta si e' pronunciato a favore del dialogo con l'opposizione, facendo sapere che la sua linea e' completamente diversa da quella di Nano, il quale e' stato molto critico riguardo all'incontro di Majko e Meta con Berisha. Come e' facile prevedere, l'opposizione intensifichera' le richieste di nuove elezioni. Meta e' indubbiamente l'ultima carta dei socialisti. Dopo Meta, non ci potranno essere che altre elezioni, indipendentemente da quando si terranno. Se il governo di Meta riuscira' a gestire le maggiori sfide della societa' albanese, la lotta contro il crimine, la corruzione e la crescita economica, la sua vita sara' piu' lunga degli altri governi socialisti che non sono durati piu' di un anno. In caso contrario, la sua vita sara' ancora una volta breve. L'unico fatto positivo originato dalle ultime divisioni e' la comprensione della necessita' del compromesso, di coltivare una cultura del compromesso e del dialogo che all'Albania e' sempre mancata. D'altronde, il solo fatto che la caduta di un governo e la chiusura di un conflitto interno a un partito avvengano senza disordini e violenze e' gia' di per se stesso positivo. Si tratta infatti del primo cambio pacifico di governo nei nove anni di transizione post-comunista in Albania. Ma rimane da provare ancora quello che e' piu' importante, la rotazione del potere senza violenza, una prova attraverso la quale gli albanesi non sono ancora passati. __________________________________________________________ "Notizie Est" e' una mailing list di notizie sui Balcani e l'Europa Orientale, pubblicata dal sito web "I Balcani" e archiviata su web all'indirizzo: http://www.ecn.org/est/balcani Se desiderate abbonarvi (gratuitamente) o essere rimossi da questa lista e' sufficiente che lo comunichiate a: est at ecn.org
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