[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]

il manifesto: Lusaka, vertice congolese dimezzato




diffusione: estesa


====================================================
fonte: il manifesto
del 165 febbraio 2001
====================================================


Lusaka, vertice congolese dimezzato
Al summit, che ha segnato il debutto negoziale di Kabila, mancavano i
presidenti di Ruanda e Uganda
G. SG.

Le speranze suscitate dal vertice di pace sul Congo, che si e' tenuto ieri
a Lusaka, sono state dimezzate dall'assenza di due dei maggiori
protagonisti del conflitto: i presidenti di Ruanda, Paul Kagame - che
accusa il presidente dello Zambia, Frederik Chiluba, di parzialita' -, e
dell'Uganda, Yoweri Museveni - per "problemi di campagna elettorale" in
vista delle elezioni di marzo.
A suscitare le speranze era il debutto sulla scena negoziale di Joseph
Kabila, che ha preso il posto del padre assassinato il mese scorso, e che
nel suo discorso di investitura aveva sottolineato il suo impegno per
resuscitare il processo di pace che dopo la firma, nell'agosto del 1999,
degli accordi di Lusaka, e' rimasto sostanzialemente lettera morta.
Anche, molti sostengono soprattutto, per responsabilita' di Laurent Kabila
che aveva respinto la mediazione dell'ex leader del Botswana, Ketumile
Mesire.
E Joseph e' partito proprio dal richiamare il mediatore: "Per accelerare il
processo di pace, nei prossimi giorni invitero' Mesire a discutere di come
rilanciare il dialogo inter-congolese che e' in fase di stallo".

A questo dialogo dovrebbero partecipare anche i gruppi ribelli, ma ieri a
Lusaka mancava proprio il leader del gruppo maggiore, Jean Pierre Bemba,
rendendo subito evidenti tutte le difficolta' che si frappongono a una
soluzione del conflitto congolese.

Presenti invece i rappresentanti dei paesi sostenitori di Kabila, Zimbabwe,
Namibia e Angola.
Il presidente Robert Mugabe ha dichiarato che lo Zimbabwe e' pronto a
ritirare le proprie truppe (circa 12mila uomini, con un costo enorme
contestato dall'opposizione) ma solo se i paesi aggressori, sottinteso
Ruanda e Uganda, si ritireranno per primi.

Questi, soprattutto il Ruanda, accampano problemi di sicurezza dei confini
soprattutto dopo che gli hutu ruandesi, fuggiti dal loro paese dopo la
vittoria dei tutsi, si sono alleati con Kabila.
Mentre i governanti di Kigali dopo aver portato al potere Kabila, da oltre
due anni lo combattono.

Sebbene Kabila ritenga che alcuni passaggi degli accordi di Lusaka del 1999
siano superati e da aggiornare, il primo passo nella loro applicazione
sara' realizzato con l'arrivo del contingente delle Nazioni unite e degli
osservatori, annunciato ieri dal presidente dello Zambia.
Cinquecento osservatori militari cominceranno ad arrivare dal 26 febbraio.
Seguiranno le truppe dei caschi blu, anche se il loro numero e' stato
ridotto dai previsti 5.537 a 2.500.
L'arrivo del contingente internazionale potrebbe disinnescare i problemi di
sicurezza accampati dal Ruanda anche se l'effetto caschi blu non e' sempre
garanzia di pacificazione, soprattutto in situazioni cosi' deteriorate come
quella congolese, il cui territorio estesissimo e' del resto difficilmente
controllabile.




====================================================
Servizio informazioni Congosol
http://www.neomedia.it/personal/Congosol/1.html

Il materiale contenuto in questa comunicazione puo' non rispecchiare sempre
il punto di vista del Servizio.
Di fronte alla necessita' di offrirvi queste informazioni rapidamente, il
Servizio sceglie di non essere sempre in grado di verificarle, e non puo'
essere ritenuto responsabile della precisione delle fonti originali.
Ci scusiamo con tutti coloro che hanno gia' ricevuto questo testo.
====================================================