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Kinshasa: in cattedrale per ricordare le vittime del 16 febbraio1992




diffusione: estesa


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fonte: MISNA
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CONGO-DEM.REPUBLIC, 16 FEB 2001

KINSHASA: IN CATTEDRALE PER RICORDARE VITTIME 16 FEBBRAIO '92, PRIMO TEST
INTERNO PER GOVERNO KABILA

Avra' inizio alle 15:30 (ora locale) nella Cattedrale Notre Dame di
Kinshasa (Repubblica democratica del Congo) una messa in suffragio delle
vittime della marcia tenuta nella capitale congolese il 16 febbraio 1992
per invocare la riapertura della Conferenza nazionale sovrana (Cns).
La liturgia in memoria dei "Martiri della pace", alla quale sono state
invitate le autorita' congolesi, e' stata promossa dalla Chiesa e dagli
organismi della societa' civile di ispirazione cristiana, ad esempio i
gruppi Amos e Jeremie.
I vertici politici del Paese non hanno sinora risposto all'invito, spiegano
fonti della MISNA, anche perche' si tratta di una situazione delicata.
In primo luogo oggi ricorre il trigesimo dell'attentato contro il defunto
leader Laurent Desire' Kabila, padre e predecessore dell'attuale presidente
Joseph Kabila.
Dall'altro proprio il regime di Kabila senior, dichiarato morto due giorni
dopo la sparatoria della quale era rimasto vittima, aveva fatto incarcerare
per sovversione tre dei firmatari di un appello legato alla ricorrenza del
16 febbraio.
La presenza o meno delle autorita', oppure un intervento - ritenuto meno
probabile - delle forze di sicurezza contro i partecipanti all'odierna
iniziativa costituiranno percio' una cartina di tornasole per il governo
del 30enne Kabila junior, sinora protagonista di apprezzate iniziative in
favore della pacificazione dell'ex Zaire.
La marcia del 16 febbraio 1992 fu indetta per chiedere la riapertura della
Cns organismo che, istituito per traghettare verso la democrazia l'allora
Zaire, era stato sospeso dal dittatore Mobutu Sese Seko.
L'iniziativa, indetta in tutto il Paese, nella sola Kinshasa richiamo' un
milione di persone.
Il corteo stava marciando pacificamente quando la guardia presidenziale e
altri militari aprirono il fuoco senza pieta' sulla folla.
Centinaia di persone furono uccise e migliaia ferite.
Nei giorni seguenti molti attivisti finirono inoltre nell'elenco dei tanti
"desaparecidos" congolesi.




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