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Diario dal Centrafrica 4



From: Paoua@aol.com
Date: Sat, 10 Feb 2001 07:51:32 EST
Subject: DAL CENTRAFRICA
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PAPAIA VERDE E PIPISTRELLI
31 gennaio 2001
Fra l'eco degli avvenimenti politici della capitale, che da qui sembrano
veramente appartenere ad un altro pianeta, risalta il dramma locale
dell'epidemia della méningite che sta mietendo numerose vittime nei 
villaggi
del circondario. Il numero dei morti non sembra comunque ancora 
soddisfare i
responsabili di Medici Senza Frontiete perche venga lanciato l'allarme
epidemia che perimetta un intervento a tappeto, sia per la cura degli
ammalati che per le vacinazioni. Pare che in questo momento inoltre, il
terremoto in India abbia impiegato tutte le sue forze. Intanto la gente
continua a morire, ed io stessa un pomeriggio ho accompaganto una 
delegazione
dell'ospedale locale in un soppralluogo fra i villaggi e la situazione è
davvero impressionante e mancano i mezzi per combaterla. L'epidemia di
méningite è qui un fenomeno stagionale tipico del periodo secco ed è
considerata inevitabile, come portata dal vento caldo del deserto, e a
pensare che basterebbero delle le vaccinazioni preventive, si ha da qui la
sensazione, o meglio la consapevolezza, che al mondo di questo paese e di
questa umanità alla deriva interessi poco e niente
Coinvolta oramai a pieno ritmo nel lavoro. Fra la caccia ai pipistrelli 
nel
sottotetto della casa, le ricette della papaia verde e del mango, il 
continuo
rumore dei generatori, le gigantesche foglie secche cadute dagli alberi di
Tek disseminate ovunque, ed il paesaggio quasi incolore, col caldo 
diurno che
di giorno comincia a farsi sentire, tutto si colora di sabbia nelle 
giornate
ventose, persino il sole. Sono queste ormai le cose che scandiscono la mia
vita e tutto si mescola e misura lo scorrere del tempo, insieme al 
latte che
le donne M'Bororo ci vendono sulla porta di casa e da cui gli svizzeri mi
hanno insegnato a fare del formaggio, la lingua francese che si 
scioglie ogiù
giorno di più sulle mie labbra ed il mio crescente sgomento nel prendere
consapevolezza delle cose.
Mi sforzerà di raccontare tutto per argomenti.
TEST DI PRESELEZIONE E CONTESTAZIONE DELLE LISTE DEI CANDIDATI
Dopo l'attesa delle prime due settimane, improvvisamnete la vita è 
diventata
frenetica ed abbiamo cominciato le attività lavorative.
La mia giornata ora è scandita da centomila cose da fare, ed inizia 
alle sei
del mattino, visto che l'ufficio apre dalle sette alle due, ma quasi 
sempre
ci devo tornare nel pomeriggio o alla sera per finire in pace cio che 
durante
la mattinata fra le tante interruzioni non mi riesce di portare a termine.
Per ora mi godo il privilegio di avere la casa praticamente di fronte
all'ufficio, per cui mi è facile farci una capatina per ogni piccola
necessità. Non sarà cosi quando inizierà l'intervento direttamente nei
villaggi, ma vedrô di organizzarmi .
Queste ultime due settimane sono state molto intense. Abbiaino lavorato 
alla
selezione di quattro persone fra i locali, due per l'educazione e due 
per la
sanità, che dovrebbero lavorare poi insieme a noi nei villaggi. I posti 
sono
molto ambiti, con un contratto di almeno due anni e col salario vero, 
perche
pagato da noi e non dal governo. Abbiamo quindi bandito un vero e proprio
concorso, come da prassi nelle fasi precedenti, concordando le 
procedure con
il Prefetto, la Polizia e 1'ufficio del Sindaco. Abbiamo ricevuto 88 
domande,
non tutte avevano i recquisiti richiesti ed abbiamo ammesso al test di
preselezione solo 33 candidati.
Ci sono stati alcuni problemi dovuti ad un itervento di Elisabetta, che 
aveva
preso poco sul serio la procedura dello spoglio delle domande ed aveva
aggiunto alla lista altre dieci persone, dopo che la prima lista di 33 era
stata affissa e molti dei candidati ne avevano già preso visione. Dopo 
poche
ore abbiamo avuto comunicazione ufficiale che il giorno del test ci 
sarebbe
stata una manifertazione di protesta con relativo sabotaggio del test. 
Siamo
stati accusati di irregolarità nelle procédure e di aver ammesso 
persone non
residenti (recquisito
richiesto). Ci sono state delle divergence con Elisabetta che aveva con i
candidati che reclamavano, ed alcuni ne avevano ragione, un atteggiamento
eccessivamente duro, si rifiutava di dare loro spiegazioni e inaspriva
ulteriorinent egli animi.
Siamo stati chiamati all'ufficio del sindaco e sono iniziate una serie di
contrattazioni che alla fine ho seguito personalmente e che hanno messo 
alla
prova capacità di mediazione che non sapevo di avere. Tutto poi si è 
risolto
nel migliore dei modi ma il test è stato rinviato per ben due volte ed 
alla
fine, anche se non è successo nulla, abbiamo dovuto farlo presidiati dalla
polizia, che poi abbiamo persino dovuto pagare.
All'arrivo di Elisabetta c'era stata qualche tensione tra noi due perche
diceva di non essere al corrente che mi doveva fare il passaggio delle
funzioni e si è arrabbiata con Leon perche in sua assenza mi eveva 
presentato
come la nuova coordinatrice quando lei non aveva ancora detto a nessuno 
che
sarebbe partita. Forse per questo aveva ragione ed io stessa ero stata
titubante in quell'occasione, ma il suo atteggiamento è stato
irragionevolmente ostile nei miei confronti ed invece di aiutarmi
nell'inserimento ha cercato di mettermi in difficoltà. Abbiarno chiarito
tutto con il responsabile generale dopo il recente viaggio a Bangui. Lei
resterà con me fino alla fine di febbraio in attesa del medico che 
dovrebbe
prendere il suo posto e per farmi il passaggio delle consegne, cosa che
dimostra di non avere affatto voglia di fare. Non è una convivenza facile,
anche perche dal mese di settembre Elisabetta era abituata a gestire da 
sola
sia il personale locale, un segretario e due autisti, che i due mezzi di
trasporto, e non doveva rendere conto a nessuno, cosa che di fatto 
continua a
fare. Sono contenta di avere, con l'età, imparato ad essere paziente, e la
lascio fare dicendomi che il mese di febbraio in fondo è quello più corto
dell'anno. Il lavoro mi sembra sempre più intéressante e nel frattempo 
faccio
esercizio di pazienza, che non mi farà certo male.
Del lavoro raccontero in seguito.
NON SOLO PIPISTRELLI
Le coperture delle case sono tutte in lamiera ed una controsofittatura in
perlinato crea un'isolamento termico. La zona sottotetto, alta circa 
poco più
di un metro nella parte centrale, è areata lateralmete da aperture tipo
finestre, sigillate da reti (zanzariere). Col tempo delle piccole 
fessure nel
rivestimento estemo, a volte poco visibili, permettono l'ingresso ai
pipistrelli, che prendono cosi ad abitarvi. Pare che sia una cosa a cui
nessuno pue sfuggire, vista la situazione climatica, e bisogna abituarsi a
conviverci,, facendo periodicamente una specie di disinfestazione. Non 
c'è di
fatto, dall'interno delle case, un contatto diretto con i pipistrelli, 
ma se
ne sente il rumore, sopratutto la notte, oltre all'immaginabile 
inconveniente
igienico. Fin dalla prima sera del mio arrivo, al momento di andare a 
letto,
ho sentito dei rumori strani e molto forti che mi hanno disturbato 
tutta la
notte. Me ne sono lamentata, ma il mio francese ancora carente non mi ha
permesso di descrivere bene i rumori, per cui tutti dicevano : "  Sono i
pipistrelli ", che in francese tradotto alla lettera si dice topi calvi.
Quando il rumore ha cominciato a diventare insopportabile ed il mio
vocabolario si è anicchito, sono riuscita meglio a farne la descrizione,
inoltre cominciava a gocciolarmi del liquido marrone e a volte bianco 
nella
carnera da letto, probabilmente cacca, e sono dovuta andare a dormire da
un'altra parte. Michel, lo svizzero responsabile della concessioe, ha
organizzato cosi una squadra di uomini per fare la disinfestazione,
sospettando che si trattasse di qualche altra cosa. Mentre due persone 
sono
entrate carponi nel sottotetto, una delle quali con un prodotto chimico,
altre, armate di lunghi bastoni, aspettavano all'esterno davanti ad
un'apertura all'altezza della gronda, pronti ad abbattere.gli animali in
fuga. Si è creata un'agitazione indescrivibile, e fra urla in Sango che
rimbalzavano fra l'interno e l'esterno della mia casa, qualcuno che ha 
messo
un piede in fallo e camminado sul perlinato mi ha sfondato il soffitto 
della
carnera da pranzo facendo cadere ogni tipo di sporcizia ovunque, si è 
dato il
via ad una caccia chiassosa e movimentata.
Le urla sono aumentate, attirando numerosi curiosi, quando, con 
sorpresa di
tutti, invece di pipistrelli, sono usciti dal tetto due civette (gufi)
gigantesche che hanno spiegato elegantemente le enormi ali ed hanno
cominciato a prendere il volo seguiti dalla loro numerosa famiglia. 
Purtroppo
i piccoli, si fa per dire perche erano comunque di dimensioni 
considerevoli
anche loro, non hanno mostrato la stessa abilità dei genitori, cosi ne 
sono
stati abbattuti quattro a bastonate. Il tutto fra la contentezza dei
cacciatori, che pregustavano un piatto prelibato per cena, e l'ira di 
Michel,
che, senza essere ascoltato, aveva urlato ripetutamente al personale di 
non
uccidere gli uccelli. Gli animali erano degli esemplari decisamente
bellissimi, ed anche io ero dispiaciuta per le vittime, sentendomi in 
qualche
modo responsabile della loro brutta fine.
Dopo tutte le riparazioni necessarie al controsoffitto sfondato, l'aver
passato la giornata a ripulire e disinfettare la casa, la notte ho potuto
finalmente andare a dormire credendo di essere sola. Ma presto 
ricominciano i
rumori, e sempre più forti, ed in più punti contemporanearnente. Si 
sentiva
come un respirare rumoroso, quasi affannoso, sul soffitto della carnera da
letto, del bagno, della  cucina, oppure come un grattare o battere 
forte sul
legno soprattutto alle prime luci dell'alba, di giorno nulla. Nessuno
riusciva a capire come gli uccelli fossero potuti rientrare, visto che un
falegname aveva scupoposamente chiuso tutte le aperture. Dopo una 
settimana,
a seguito di ulteriore caduta di liquido abbiarno dato il via ad una nuova
operazione di caccia. E finalmente fra cori di urla e altro crollo del
controsofitto, sono stati stanati e fatti volare via altri quattro gufi 
che
si erano nascosti ed erano rimasti rinchiusi dentro in precedenza. Cosi 
solo
ieri, il trenta gennaio sono cominciate finalmente delle notti silenziose,
senza quella sensazione nel dormiveglia, di avere la casa invasa da 
persone
grasse che russano rumorosamente e si mettevano a martellare e grattare il
legno all'alba come una squadra di operai.
Mi dispiace per le povere civette
A presto il seguito
Maria Nina