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Diario dal Centrafrica 3





----------From: Paoua@aol.com
Date: Sat, 10 Feb 2001 07:50:39 EST
Subject: dal centroafrica
X-Mailer: AOL 5.0 for Windows sub 110


carisssimi, ho trovato un altro sistema pre inviare i messaggi; ma per 
favore
non rispondete a questo indirizzo. Si tratta di un telefono satellitare 
di un
ufficio della concessione di Paoua e non posso assolutamente ricevere. Il
giorno 18 saro di nuovo a Bangui e spero di trovare tanti vostri messaggi
agli indirizzi cha sapete? e credo di avere abbastanza tempo per 
rispondere
personalmente a tutti.
Chi non avesse ricevuto i mesqggi precedenti potrà chiederli 
direttamente a
safisar@tin.it
grazie a Sabrina. un abbraccio a tutti
Maria Nina

25 gennaio 2001
Sulla Repubblica Centroafricana
Politica
A Bangui, prima di ripartire, sono riuscita ad andare alla " Maison de la
presse ", unico posto in assoluto dove si vendono libri, giomali o 
riviste.
Ho potuto finalmente fare degli acquisti che possano nutrire non solo 
il mio
stomaco, e ne sono molto soddisfatta. Ho iniziato a divorare giomali e
riviste, in ogni momento libero possibile, con passione e desiderio di
capirene di più. Cerchero di farvi un quadro di quello che so 
cominciado un
po dalla geografia. La posizione del paese infatti ha molto a che fare 
con la
sua situazione interna, e perche isolato al centro dell'Africa, per avere
sbocco sul mare deve chiedere il permesso almeno ad un altro paese.
Le vie più dirette che lo collegano al mare sono:
o La via Camerunense, Bangui-Yaoundé in auto e Yaoundé-Douala, in 
ferrovia,
per un totale di circa 1500 km.
o La via Cogolese, Bangui-Brazaville, via fiume e Brazaville-Pointe 
Noir, in
ferrovia, per un totale di 1600 km.
Le altre vie, molto più lunghe e che richiedono l'attraversamento di più
paesi sono:
- L'asse Bangui-Algeri, strada di circa 5600 km.
- L'asse Bangui-Mombasa, strada + ferrovia, di circa 3800 km.
- L'asse Bangui-Mar Rosso, strada di 3600 km.
Per garantirai l'accesso al mare per il commercio il paese dipende quindi
dalla buona volontà dei vicini, con cui ha stipulato degli accordi 
specifici.
Certe dipendenze sono causa di costi aggiuntivi che pesano molto sul 
prezzo
finale di qualunque prodotto entri nel paese.
Per questo motivo i prezzi degli articoli nei negozi sono cosi alti e si
soffre questa continua crisi del carburante. Quest'ultimo arriva via 
fiume a
Bangui da Brazaville e la situazione politica instabile del Congo ne
condiziona l'approviggionamento, provocando cosi una crisi che negli 
ultimi
anni ha ripetutamente paralizzato numerose attività socio-economiche.
A questi problemi si deve sommare una situazione politica nazionale di
malgoverno e rifiuto di dialogo con l'opposizione.
Il mancato pagamento dei salari, sommato alle altre difficoltà, ha
deteriorato ulteriormente il clima nel paese aumentando le tensioni. i
dipendenti pubblici, organizzati dai rispettivi sindacati, si sono spesso
messi in sciopero e l'anno scolastoco 2000/01 non è potuto ancora 
cominciare,
salvo in alcune zone rurali periferiche, ma senza il corpo docente al
completo.
A Bangui la casa del Presidente è continuainente presidiata da militari
arimati ed il traffico degli autoveicoli è deviato per tutto il 
circondario.
I titoli dei giornali locali, sottolineano in questi giorni il recente
pagamento di tre mesi di salario da parte del governo, avvenimento 
visto da
alcuni come il segnale della speranza del superamento della crisi nel 
paese.
Rileggendo la storia degli ultimi dieci anni risulta comunque evidente 
che lo
scandaloso ritardo nel pagarnento dei salari da parte del Governo è  un
vecchio problema.
Nel cercare di porre momentaneamente freno a minacce di proteste, scioperi
generali, ammutinamenti o sommosse con dei pagliativi, non c'è nulla di 
nuovo
ed è un strategia già ampiainente sperimentata in passato. Sorprendente 
è che
tutto sommato nostante le tensioni, continua a dare dei risultati, e 
questo
sembra sottolineare l'indole pacifica della popolazione, che si accontenta
veramente con poco. Già nel mese di maggio del 1993 un gruppo di soldati
aveva occupato il palazzo presidenziale di Bangui rivendicando il 
pagamento
di otto mesi di stipendi arretrati.
Pare che gli stessi abbiano poi accettato di rientrare regolarmente nelle
caserme accontentandosi della riscossione di soli due mesi. Nel maggio del
1996 il Presidente Patassè chiese alla Francia l'intervento militare per
sedare l'ennesima sommossa di un gruppo di militari (sempre per lo stesso
motivo), fatto che pero ha avuto l'effetto controproducente di scaldare
ulteriormente gli animi, facendo si che la protesta si estendesse anche
contro l'intervento della Francia. Durante quell'anno ci furono ben sei
sommosse durante le quali furono danneggiate numerose infrastrutture, 
alcune
mai piu recuperate.
La situazione continua invariata fino ai nostri giomi, anche se non ci 
sono
più stati episodi di violenza dopo l'allontanamento dell'esercito 
francese.
Per tenere calmi almeno i militari e la polizia, alcuni salari sono 
inoltre
stati pagati, anche se il debito dello stato nei loro confronta resta 
sempre
alto, variando da un minimo di 19 a un massimo di 30, a seconda delle
categorie.
Gli scioperi generali (ville morte) proclamati a Bangui per i salari 
dai vari
sindacati sono stati sempre più frequenti dall'ottobre 2000 e la 
situazione
sociale è abbastanza esplosiva, anche perché il contentino dei tre mesi 
non
puo durare a lungo. Il Primo Ministro, di cui perà sono state chieste le
dimissioni, si è di recente sbilanciato con la promessa dal pagamento di
tutti i salari arrettrati. Nessuno pero sa dove il Governo andrà a 
prendere i
soldi.
Il sistema politico pluripartitico ha preso piede con tante difficoltà 
solo
da pochi anni e le prime vere votazioni democratiche che hanno portato al
potere l'attuale Presidente Ange-Feliz Patassé, anche se sofferte, 
annullate
e ripetutamente rinviate, risalgono al settembre 1993.
Il Presidente è stato poi riconfermato in elezioni successive, nel 
1999, dopo
una campagna elettorale incentrata sulla promessa dell'autosufficienza
alimentare e sotto le parole d'ordine " Libertà- Dignità e Lavoro ",
programma che ha visto il suo totale fallimento su tutti i fronti. Il 
Partito
di governo continua a comportarsi come se fosse un partito unico, si 
chiama
MLPC, ossia, Movimento di Liberazione del Popolo Centroafricano. Secondo
quanto denunciano recenti rapporti delle Nazioni Unite, per voce dello 
stesso
Kofi Annan, si preoccupa solo di restare arroccato al potere ed ha
caratterizzato la sua politica con l'assenza del dialogo con 
l'opposizione,
per giunta aggravatasi nell'ultimo periodo. Episodio rappresentativo è 
quello
della manifestazione di protesta pacifica del 19 novembre 2000. 
L'intervento
delle forze dell'ordine ha disperso i manifestants ed arrestato 73 
persone,
tra cui quattro deputati del partito d'opposizione. La tensione che ho
trovato al mio arrivo nel paese il 31 dicembre era dovuta al fatto che i
deputati dell'opposizione per protesta avevano boicottato le riunioni del
Parlainento fino al 29 dicembre, data in cui è iniziato il processo dei 73
arrestati. Il processo si è concluso il 3 gennaio 2001 ed il tribunale, ha
condannato i quattro parlamentari a 15 giorni di prigione ed ha rilasciato
tutti gli altri. Appare quindi evidente, ed è sottolineata da ogni sua
azione, la chiusura del governo, che nonostate il fallimento della sua
politica che ha portato alla disastrosa situazione sociale, non ammette di
essere messo in discussione.
Il paese è nella lista fra quelli con maggiori violazioni dei diritti 
umani,
anche se gli episodi di esecuzioni sommarie e senza processo sembrano 
essere
in diminuzione. Per questo motivo il paese è monitorato dalle Nazioni 
Unite
dal 1998, a seguito degli ammutinamenti più gravi, è presidiato da una
commissions di controllo attraverso un programma chiamato inizialmente
MINURCA, Missione delle Nazioni Unite Nella Repubblica Centroafricana,
trasfonnatosi poi in BONUCA , Bureau des Nations Unies pour la 
Consolidation
de la paix en RCA. Fra le altre cose questo progranuna organizza corsi di
formazioni intensive sui diritti umani e il diritto umanitario per gli 
agenti
della Forza Pubblica (esercito, polizia, gendarmerie). Gli abusi in questi
paesi sono innumervoli e sono compiuti prevalentemente dalle stesse forze
dell'ordine.
La situazione economica è estremamenente precaria e ha subito gli effetti
negativi della guerra in Congo, primo fra questi l'interruzione
dell'approvvigionamento dei prodotti petroliferi, insieme ad altri di 
prima
necessità.
Un gran numero di profughi congolesi, circa 10000, in gran parte donne e
bambini, si sono rifugiati inoltre nelle cittadine e villaggi di 
frontiera, a
sud di Bangui e vivono in condizioni precarie sparpagliati in una 
dozzina di
campi di fortuna ai confine con il Centroafrica, senza cibo e cure 
sanitarie.
In alcune zone per mancanza di altre sistemazioni i profughi si sono
ammassati nelle case degli abitanti originari delle zone. Il conseguente
sovraffollamento e l'assenza di intimità hanno provocato problemi igienico
sanitari e insufficienza alimentare,visto che il già povero raccolto viene
ora diviso in più persone.
L'ultima relazione di Kofi Annan sulla Reppublica Centrafricana è stata
pubblicata per intero dal giornale indipendente " L'echo de 
Centroafhque" del
16 gennaio scorso e sottolinea tra le altre cose la preoccupazione per 
questa
situazione, che è difficilmente gestibile anche dal punto di vista della
sicurezza.
Il continuo movimento incontrollato dei profughi in direzione e 
provenienti
dalle zone di conflitto, ha causato fondati timori per la 
proliferazione di
commerci illeciti di anni in RCA.
L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, insieme ad altre
organizzazioni, fra cui COOPI, si adoperano per garantire una prima
assistenza ai profughi e lavorano per la preparazione di campi organizzati
dove questi saranno presto trasferiti.
La querra e la continua instabilità in Congo potrebbero, per la RCA, 
essere
causa di un ulteriore indebolimento dell'econornia e destabilizzazione.
Scalpore ha fatto la notizia dell'uccisione di Kabila, abbattuto, come si
dice in francese, dai proiettili di una delle sue guardie del corpo, e
sostituito, dagli stessi mandatari della morte del padre, dal figlio 
Joseph
Kabila, alla vigilia di un summit Franco-Africano. Non minore inquietudine
trasmette la notizia del rapido riconoscimento del nuovo governo a livello
internazionale.
Per ora è tutto, a presto Maria Nina