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Diario dal Centrafrica 2
From: "COOPI Bangui" <coopiban@intnet.cf>
Subject: 8 gennaio
Date: Sat, 20 Jan 2001 12:55:53 +0100
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Paoua
Una luce fortissima, alberi frondosi, terreno sabbioso, sapore dAfrica,
non riesco a credere che sia lotto gennaio, e mentre mi preparo,
ripenso a Pistoia ed ai miei alunni che si accingono d andare a scuola
vestiti di tutto punto, al freddo, controvoglia ed ancora col sapore
delle vacanze appena finite. Mi sembra un mondo incredibilmente lontano
e faccio fatica a pensare che siamo sullo stesso emisfero.
Partiamo alle sette e mezza con Alfredo, Elvira, ed un infermiere a
cui diamo un passaggio per un buon tratto di strada. Siamo carichi di
pompelmi, manghi e prodotti vari dellorto dei padri Cappuccini,
solidali con il mio essere vegetariana, ed una grande papaia verde
donatami da suor Innocente che mi ha spiegato come cucinarla. Pare che
la buccia verde della papaia protegga dalla malaria ed il frutto si può
mangiare in molti modi ed è buono sia crudo che cotto.
Circa due ore e mezzo di strada sterrata separa Boraranga da Paoua. Il
clima è più caldo, visto che si scende di qualche centinaio di metri,
ma non è umido, e continuo ad avere quella sensazione piacevole di
essere nel posto giusto. La cittadina appare più grande. Varchiamo un
cancello ed eccoci nella « Concessione », così come si chiama la zona
dove abitiamo noi stranieri. Delle costruzioni unifalimiari, tipo
villette, circondate da una grande veranda, immerse fra grandi alberi
di mango e di carruba, illuminate da due generatori che si alternano
garantendo lenergia elettrica ventiquattro ore al giorno. Mi sembra un
lusso se penso che inoltre ho una casa di due stanze tutta per me.
Passo la giornata a sistemarmi e la mattina del martedì e Leon, che
sarà il mio stretto collaboratore nazionale, responsabile della
formazione, mi accompagna, come da prassi, alla presentazione ufficiale
alle autorità locali.
Anche quì vengo a sapere che tutti aspettavano il mio arrivo il giorno
ventiquattro dicembre e devo spiegare ripetutamente che era stato un
malinteso visto che ci erano rimasti male pensando che avessi cambiato
idea e non volessi più venire.
Vengo così presentata al Sindaco, che è una donna enorme e
simpaticissima, al Comandante della Gendarmeria, della Polizia, al
Sottoprefetto, al Responsabile del Settore Scolare, che è come una
specie di provveditore, al medico, i quali a loro volta mi presentano
ai loro vice o sottoposto, così che passo tutta la mattina a strigere
mani a destra e a manca con tutti che mi chiamano « Madam la
Coordinatrice ». Leon infatti ci tiene in modo particolare a
sottolineate a tutti che oltre che resposabile del settore educazione
in tutta la zona rurale di Paoua, che è la più grande della regione,
sono anche coordinatrice del progetto in tutta lOhuam Pendè.
Personalmente avrei preferito aspettare larrivo di Elisabetta, che ha
svolto provvisoriamente queste funzioni durante gli ultimi mesi, ma
Leon ha insistito che le presentazioni era necessario farle subito,
perchè tutti sapevano o avrebbero saputo presto del moi arrivo e
sarebbe stato offensivo aspettare.
La « concessione » è un progetto della cooperazione tedesca, che ha
preso in concessionenil terreno dal governo negli anni sessanta, è ci
ha costruito abitazioni ed uffici per i suoi operatori in servizio in
programmi di sviluppo. Il tutto è gestito da una coppia di svizzeri che
vive in Africa da venticinque anni. Eva e Michell si sono conosciuti in
Zaire alla fine degli anni settanta, allora giovani volontari, si sono
sposati, hanno avuto tre figli che ora vivono e lavorano in Europa, e
loro hanno passato buona parte della loro vita nellAfrica francofona.
Sono una coppia molto simpatica ed abbiamo già avuto modo di fare delle
belle chiacchierate. Non siamo molti gli stranieri al momento dentro la
concessione, oltre a loro e me, ci vive una coppia di tedeschi ed una
ragazza di diciotto anni che fa listitutrice ai tre bambini di una
coppia di svizzeri tedeschii. Hans e Ursula, giovani, piccoli, magri,
molto compiti, lavorano per unìorganizzazione che fa la traduzione
della Bibbia in tutte le lingue del mondo. Vengono a farmi una visita
di cortesia nella mia casa al secondo giorno dal mio arrivo dandomi
gentilmente tante informazioni sulla vita alla concessione. Ursula mi
spiega che le donne Bororo vengono periodicamente a vendere dei
prodotti, in modo particolare il latte e che lei fa del formaggio con
un sistema semplicissimo che si offre di insegnarmi. Mi dicono inoltre
che loro la domnica pomeriggio vanno dalle suore cattoliche italiane a
vedere dei film con i bambini, unica distrazione del posto e mi
invitano per la prossima volta, visto che quasi tutti i film sono in
italiano e potrei aiutarli nella comprensione. Prima di andar via mi
lasciano gli opuscoli dellorganizzazione per cui lavorano, dove cè
scritto che loro due hanno consacrato la loro vita allapprendimento del
Sango e del&.., lingue locali. Scopro in seguito che quì vengono
definiti « i missionari ».
Trascorro il tempo in attesa di Elisabetta, che è andata in ferie in
Burkina Faso e tarda a tornare per un problema di compagnia aerea ed
anche a causa della chiusura dellaeroporto di Abijan per il colpo di
stato, da cui sarwebbe dovuta passare. Fino al suo arrivo non posso
fare altro che rileggermi tutti i documenti che avevo in parte già
avuto in Italia e aspettare lei che mi deve passare le consegne e darmi
tutte le altre informazioni pratiche del caso.
ciao a tutti Maria Nina