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Africanews dicembre 2000 - Zimbabwe: Un sistema sanitario da incubo



AFRICANEWS - Versione Italiana
Nr.32  - DICEMBRE  2000

Zimbabwe

Un sistema sanitario da incubo
Di Rodrick Mukumbira

Nell'ultimo decennio il servizio sanitario pubblico, fiore
all'occhiello dello Zimbabwe, e' scaduto  parecchio. Le cause sono,
fra l'altro, la mancanza di medicine essenziali, la fuga di personale
qualificato, la corruzione e certe scelte di priorita' sbagliate dal
governo.



I pazienti si accalcano ansiosi nei corridoi dell'ospedale aspettando
la visita del medico, sui loro volti si legge la disperazione, mentre
l'infermiera, con un sorriso, li rassicura che arrivera' presto... Ma
questo e' troppo per il trentenne Tirivanhu Mukoma che ieri ha
aspettato tutto il giorno senza essere visitato. Se tutto va bene oggi
sara' piu' fortunato, ma quando finalmente vede il medico ricevera'
solo "speranza" e una dose di antidolorifici a basso costo.

L'ospedale dove Mukoma aspetta e' traboccante di gente che deve
muoversi con attenzione per non passare sopra a pazienti che dormono
sul pavimento. Fra i tanti problemi che affliggono il sistema
sanitario nazionale zimbabweano si annoverano la carenze di medici,
insieme  a guasti alle apparecchiature e alla mancanza di farmaci
essenziali. Questa crisi potrebbe trasformare in un disastro di grandi
proporzioni quella sanita' che aveva compiuto eccellenti progressi
ottenuti nei primi anni dopo l'indipendenza negli anni 80.

Lo Zimbabwe ha piu' di 2000 medici iscritti all'albo, ma molti di loro
si accingono a partire attratti da condizioni di lavoro ed economiche
migliori offerti nei paesi vicini, soprattutto Botswana e Sud Africa.
Ne consegue che molti pazienti non riescono quasi neanche a vedere un
medico. Anche le infermiere che una volta si occupavano di spostare i
pazienti da una sala all'altra sono ora rimpiazzate dai parenti dei
malati.

Il medico in pensione John Wessels afferma che non se la sente di
criticare il personale sanitario che lascia il paese poiche' le
condizioni sono diventate semplicemente insopportabili e la situazione
sta peggiorando. Wessels riconosce che i medici e le infermiere
zimbabweani sono competenti e ben addestrati, ma la situazione nel
paese non lascia loro altra alternativa che cercarsi un'occupazione da
altre parti. La critica carenza di medici nella maggior parte dei
reparti ospedalieri ha fatto si' che le infermiere svolgano i compiti
dei medici per tamponare la situazione.

L'ex parlamentare dello Zanu PF (il partito al potere) Moses Mvenge
attribuisce l'esodo alla struttura salariale offerto dal governo.
Un'infermiera dipendente della sanita' pubblica guadagna piu' o meno
15000 zim dollari zimbabweani (288 dollari americani) e un medico
30000 Zd (576 US $) al mese, assai meno di cio' che viene offerto in
altri paesi. "Questo e' un cattivo servizio reso dal governo ai
professionisti e cio' nonostante il governo non sta facendo niente per
fermare questo esodo di massa" afferma Mvenge.

La corruzione che pervade l'amministrazione ha pure contribuito a
rendere i servizi sanitari scadenti. Recentemente i giornali hanno
riferito che i Magazzini Medici di Stato, un'entita' parastatale
responsabile dell'approvvigionamento dei farmaci e' stata saccheggiata
e i regolamenti di gara per l'acquisto dei medicinali non sono stati
rispettati facendo perdere al governo milioni di dollari. Nel 1985 lo
Zimbabwe venne nominato il miglior paese erogatore di servizi
sanitari, grazie al suo efficiente sistema dall'Organizzazione
Mondiale della Sanita'. In quel periodo il paese riusci' a sradicare
la polio, mentre il sistema sanitario era completamente sostenuto con
la finanza statale. Il governo riusci' a migliorare le condizioni di
550 centri di salute e a costruirne 321 nuovi in tutto il paese, tutti
centri che ora giacciono inutilizzati a causa della carenza di
personale ed attrezzature.

L'adozione delle riforme economiche nel 91 ha portato al blocco dei
sussidi a tutti i settori sociali, compresa la sanita', ma
ciononostante il governo tuttora offre servizi sanitari gratuiti ai
cittadini di basso reddito, che comunque devono pagare i medicamenti.
Paradossalmente nel 1999-2000 il bilancio nazionale della sanita' e'
stato di 6,1 miliardi di zd (11 milioni di us$), mentre la difesa ha
ricevuto ben 9 miliardi (17 milioni di us$).

Il governo se n'e' infischiato delle richieste di ritirare le sue
forze militari dalla Repubblica Democratica del Congo, dove sta
combattendo a fianco del Presidente Laurent Kabila. Il ministero delle
finanze ha rivelato recentemente che sta spendendo mensilmente in
questa guerra che sta durando ormai da due anni ben 10 miliardi di zd,
pari a 19 milioni di us$. Il membro dell'opposizione parlamentare
Gibson Sibanda afferma che il budget della difesa e' gonfiato, mentre
quello della sanita' e' sotto dimensionato e se il governo puo'
provvedere alla guerra nel RDC dovrebbe poterlo fare per i bisogni
sanitari del paese.

Visitando gli ospedali zimbabweani ci si rende conto che la maggior
parte delle attrezzature sono guaste o non disponibili ed un anziano
funzionario dell'ospedale centrale di Harare ha specificato che le
apparecchiature soggette a guasti sono quelle radiologiche, di sala
operatoria, di condizionamento, le incubatrici ed i cardiografi.
Concludendo che gran parte dei guasti e' dovuto ad utilizzo eccessivo,
mancanza di cura ed addestramento inadeguato degli operatori.

La situazione e' stata resa ancora piu' difficile dall'epidemia di
AIDS. Il ministero della sanita' fornisce il dato che un adulto ogni 4
e' siero positivo o conclamato e 1200 persone muoiono ogni settimana
di quest'infezione. Gli ospedali, inoltre, riportano che le camere
mortuarie sono stracolme e bisognose di ampliamenti per accogliere
piu' cadaveri. Il sovrintendente ospedaliero, il dottor Innocent Hove
aggiunge che le difficolta' economiche costringono perfino la gente a
non portarsi via i corpi dei loro cari.

Di fronte ad una crisi di questa portata il governo ha introdotto
sistemi di "recupero dei costi" che hanno fatto alzare il prezzo delle
prestazioni sanitarie di piu' del 110% in nove mesi. Anche il costo
delle medicine e' aumentato del 60% sebbene il governo, nel tentativo
di arrestare questi aumenti, abbia imposto tariffe speciali ridotte
per i medicinali essenziali e per le materie prime usate
dall'industria farmaceutica.

Il ministero della sanita' ha dichiarato che a causa della penuria di
valuta i fornitori stranieri di prodotti farmaceutici chiedono il
pagamento anticipato di materie prime e medicine. Nei centri sanitari
rurali si pratica ancora l'assistenza sanitaria gratuita, ma quando si
e' mandati agli ospedali ci si deve comprare le medicine prescritte di
modo tale che la salute dei poveri e' comunque compromessa.

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