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NIGRIZIA 11/2000 - PAROLE DEL SUD



PAROLE DEL SUD
di Tissa Balsuriya

NON UCCIDERAI

Dando un'occhiata perfino a giornali come Nigrizia, amici dei paesi poveri,
si vede come ci siano guerre civili in molti di essi o conflitti tra gli
stessi paesi poveri. Cosi' in Sri Lanka, Etiopia, Eritrea, Congo, Sierra
Leone, Isole Figi, Colombia, India, Pakistan. Queste guerre hanno cause
interne per le quali la gente locale e' responsabile e ha le sue colpe.

I ricchi paesi del Nord sono generalmente in pace, eccetto per conflitti
come quelli nella ex Iugoslavia, Irlanda del Nord e Cecenia. Il Nord invia
messaggeri di pace al Sud. Difensori dei diritti umani girano il mondo con
il vangelo dell'umanita' e della giustizia. I corsi di tecniche e
metodologie per raggiungere la pace vengono molto sviluppati nei curricoli
universitari. Riconciliazione e' il parlare dei media e il messaggio delle
chiese. Questa e' una parte del quadro.

Ma la gente del Nord raramente riflette su come le guerre nel Sud povero
trasferiscano molti fondi al Nord, soprattutto attraverso il vasto mercato
delle armi. I principali produttori di armi sono le multinazionali del ricco
Nord, a cominciare dagli Stati Uniti e dall'Europa occidentale. Questi sono
anche i principali ricercatori di nuove tecnologie di guerra, spesso
sovvenzionati dai loro governi, come dal Pentagono. La produzione e la
vendita di armi e' una fonte principale di reddito e occupazione in questi
paesi.

Principalmente dalla fine della guerra fredda, i principali utenti di armi
sono nel Sud. Nord America, Europa occidentale, Australia e Nuova Zelanda
sono in pace. Non c'e' pericolo di guerra la' e, quindi, non c'e' bisogno di
molte armi. Producono armi per alimentare guerre nel Sud. Le loro campagne
di vendita di armi sono sia per i governi che per gli insorti nel Sud.
Spesso "aiutano" entrambe le parti di una guerra civile, grazie  a libero
mercato, stanziamenti per l'aiuto estero, diplomazia aperta o coperta, e
ipocrita preoccupazione per diritti umani e democrazia.

La verita' nuda e cruda e' che mentre il Sud deve prendersi la sua parte di
colpa per queste guerre, non ci sara' pace nel Sud finche' le armi saranno
prodotte e vendute ai combattenti dai produttori del Nord. Questi hanno un
legittimo (acquisito) interesse nel promuovere guerre, conflitti a bassa
intensita'. Gli sforzi per la pace vengono accentuati solo quando i gruppi
in guerra si sono esauriti combattendo.

La produzione e la vendita di armi sono un terribile peccato, specialmente
quando raggiunge una scala come l'attuale. Quanto del Nord vive sulle guerre
nel Sud - cosi' come uomini d'affari e leader politici fanno nel Sud?

Le persone di buona volonta' del Nord che desiderano la pace nel Sud
dovrebbero innanzitutto contestare apertamente la produzione di armi nei
loro paesi. I ricercatori sensibili, le universita', le chiese potrebbero
guidare questa necessaria campagna di civilta'. Smettiamola di gridare per i
poveri finche' non riusciremo a impedire ai ricchi di inviare le loro armi
perche' si uccidano gli uni gli altri. Qual e' la missione pastorale della
chiesa alle prese con un cosi' atroce peccato? "Non ucciderai".

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