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NIGRIZIA LUGLIO/AGOSTO 2000 - Forum dei Lettori




FORUM DEI LETTORI

BANCHE ARMATE:
RISPONDONO I DIRETTORI

· Ho aderito all'iniziativa "Banche armate" spedendo il testo proposto alla
mia banca, la Cassa di Risparmio di Imola recentemente acquistata dalla
Banca Popolare di Lodi.
Ecco la risposta, secondo me poco convincente: "Siamo concordi con lei nel
ritenere che l'attivita' finanziaria non possa prescindere dagli impatti
"umani" e "sociali" che dalla stessa derivano e, a tal proposito, il nostro
istituto ha sempre dimostrato grande sensibilita' deliberando, in vari
ambiti, cospicue donazioni…

Il raggio di azione del nostro Istituto dalla sua fondazione ad oggi, sia
per tradizione sia per il suo particolare insediamento e radicamento
territoriale, non ha mai ricompreso, tra le proprie attivita' predominanti,
quella riferita al finanziamento delle imprese belliche.

…Non ci e' possibile peraltro sottovalutare l'impatto "sociale" altrettanto
negativo che l'assenza di risorse finanziarie provocherebbe alle famiglie
dei numerosi lavoratori che operano nelle imprese del settore. E' opportuno
altresi' porre l'accento sulla tipologia di strumenti prodotti dalle
societa' oggetto di finanziamento; tali attrezzature infatti, pur rivestendo
una connotazione di natura "militare", vengono sempre piu' utilizzate per
"missioni di pace" o per operazioni di salvataggio (es. elicotteri per
interventi in "alta quota", aerei per lo spegnimento di incendi, ecc.),
svolgendo un ruolo sicuramente non "offensivo" ma di grande ed
insostituibile utilita' sociale… anche questo genere di operazioni e'
gestito dal nostro Istituto con grande consapevolezza e senso di
responsabilita'".

Alberto Bedeschi
Imola (Bo)


· Il Banco Ambrosiano Veneto mi ha inviato una risposta a mio avviso un po’
evasiva, preceduta da una telefonata del direttore che mi ha anche riferito
di aver gia' avuto dei colloqui con il direttore di Nigrizia e che la
questione era gia' stata trattata con altri enti ad alto livello. Mi ha
invitato ad andare alla sede di Milano dove detiene un plico a questo
riguardo.

don Gianfranco Ciaponi
Sondrio

Non sappiamo quali siano gli "altri enti ad alto livello", ma il direttore
del Banco Ambrosiano Veneto - ne' di qualunque altra banca - non ha
certamente discusso la questione col direttore di Nigrizia. Quindi, dato che
le risposte sono quasi sempre figlie del computer ed "evasive", crediamo sia
bene mantenere la pressione per averne di piu' convincenti.


BANCHE ARMATE:
INIZIAMO DALLE ONG

Allego il messaggio spedito da mia moglie a Medici senza frontiere (Msf)
Italia. Sono poi rimasto colpito dopo aver scoperto che l’associazione Amani
si appoggia alla Cariplo. Spero di non fare altrettante scoperte con Mani
Tese, il Cric di Reggio Calabria, Chiama l'Africa e la Campagna antimine,
iniziative che stimo molto e per le quali mia moglie ed io siamo stati
orgogliosi di versare un contributo. Prima di scrivere alle banche, non
sarebbe opportuno cominciare dalle ong? Come essere credibili se non si e'
coerenti?

Flavio Tebaldi
(e-mail)

"Cari amici di Msf, ho ricevuto oggi la vostra bella brochure che
sollecitava un mio coinvolgimento economico nei confronti dei vostri
progetti. Vi ho sempre seguiti con molto entusiasmo e ho accolto con gioia
l'assegnazione del Nobel per la pace alla vostra associazione. Anch'io sono
un medico, per ora impegnata in Italia ma con concrete prospettive di
volontariato in un paese africano, con un'altra ong.
Purtroppo non aderiro' per ora al vostro appello, in cui noto una
incongruenza di fondo. Non potete chiedermi di versare il contributo su una
banca come il Monte dei Paschi di Siena che e' sulla lista nera delle banche
coinvolte nel finanziamento al traffico internazionale di armi. Come e'
possibile che una ong seria e professionale come la vostra non si ponga il
problema? State finanziando indirettamente quei guai a cui cercate di porre
rimedio.

Vi suggerirei di cambiare banca innanzitutto, scegliendone una sicuramente
pulita come Banca Popolare Etica o, per lo meno, di utilizzare una banca che
non compaia direttamente o indirettamente (attenzione alle partecipazioni,
anche minime…) sulla famosa lista nera. Quando vedro' questo, sulla prossima
brochure, daro' con orgoglio il mio contributo.

Alessandra Tebaldi
(e-mail)

Msf ha recepito immediatamente la cosa e, per mezzo di Nicoletta Dentico,
direttore esecutivo dell’organizzazione in Italia, ha scritto alla direzione
generale del Monte dei Paschi di Siena, inviandoci poi la loro risposta – di
cui riproduciamo i passaggi essenziali - giunta a breve giro di posta
(identica risposta ha ricevuto Raffaele Barbiero di Forli'). E questo, ci
scrive la Dentico, "per tentare di organizzare una pressione costante nel
tempo, e soprattutto concertata".

"Gia' da alcuni anni abbiamo ritenuto opportuno tenere sotto osservazione
l'attivita' delle filiali del segmento in oggetto e monitorare con
segnalazioni annuali al consiglio di amministrazione il complesso delle
varie operazioni autorizzate alla nostra banca dal Ministero del Tesoro.
L'importo di Lmd.111,7 che trova riscontro nella relazione annuale della
Presidenza del Consiglio, a cui lei fa riferimento, e' l'ammontare degli
importi intermediati dalla nostra banca nel corso del 1998 a fronte di
operazioni autorizzate dal Ministero del Tesoro negli anni precedenti.
Peraltro, le nuove operazioni autorizzate nel corso del '98 sono solo 4, per
un totale di Lmd. 9,4 relative ad esportazione di materiale, piu' Lmd. 0,9
per compensi di mediazione, rappresentano una quota molto marginale del
totale riportato nella suddetta relazione. Le possiamo anticipare che per
l'anno 1999, le nuove operazioni autorizzate sono ulteriormente diminuite,
attestandosi a Lmd. 1,3.
Desideriamo inoltre precisare che la natura degli interventi della nostra
banca, e' essenzialmente "tecnica", riguardando prevalentemente la
negoziazione di flussi di intermediazione.
Confermiamo il nostro intendimento a seguire con attenzione l'operativita'
delle nostre filiali, allo scopo di evitare, per quanto e' possibile e per
quanto a nostra conoscenza, interventi nel settore in parola".


BANCHE ARMATE:
COMUNE E LUOGHI COMUNI

Sono consigliere comunale per una lista civica di sinistra a Gorgonzola,
comune di 17mila abitanti; richiamando la documentazione fornita dalla
vostra rivista e lo statuto del nostro Comune, che ci impegna a promuovere
attivamente la pace e i diritti umani, il 15 maggio ho presentato una
mozione in cui si chiedeva al sindaco e al presidente del consiglio comunale
di scrivere a Cariplo, tesoriere comunale, annunciando l'intenzione di
troncare ogni rapporto con questa banca se da essa non verranno opportune
garanzie di rinuncia ad operazioni connesse con l'export di armi.
Il risultato, purtroppo, non e' stato positivo. Dopo essere stato
bersagliato da un arsenale di luoghi comuni, equamente distribuiti tra
centrosinistra e centrodestra, tipo "si vis pacem, para bellum",
"l'industria bellica da' da mangiare a tante famiglie", "le banche fanno il
loro mestiere, non uccidono e non violano i diritti umani di nessuno", la
mozione ha ricevuto un solo voto favorevole: il mio.

Ivan Bettini
Gessate (Mi)


IL KIVU NON VUOLE FUCILI

Dio ci chiede di farci portavoce dei nostri fratelli e sorelle che non hanno
un posto la' dove si prendono le decisioni; ma ne pagano le conseguenze,
hanno perso i beni, i campi e, talvolta, la vita. Circa 200mila persone non
sanno piu' come sopravvivere qui nel Nord Kivu. Vite ugualmente importanti
come quella di "un bianco" che viene ucciso in Zimbabwe.

Vediamo migliaia di rwandesi, militari e milizie, che hanno abbandonato il
Rwanda da sei anni, i cosiddetti interahamwe, senza terra, ignorati,
stranamente ben armati. Vediamo migliaia di persone, di origine rwandese ma
da molto residenti in Congo, confuse con gli interahamwe e perseguiti dall’
esercito tutsi, anche se non hanno avuto alcun legame con il genocidio del
Rwanda. Vediamo centinaia (o migliaia?) di mayi mayi e altri gruppi simili,
con lo scopo, vago, di cacciare gli ugandesi e i tutsi invasori. Vediamo
innumerevoli bande di ladri e banditi… nati in questo caos. Li accomunano
ruberie, angherie, uccisioni, distruzioni, tutto a danno della popolazione!
L’esercito - ugandese e congolese - sembra assistere passivamente a questo
sfacelo.

Constatiamo che la paura aumenta ogni giorno e, con essa, aumenta il
sospetto, il rifiuto, l’odio… per l’altro: il rwandese, l’ugandese, colui
che non e' della mia etnia, colui che non e' del mio villaggio. Questo
sospetto e questo rifiuto dell’altro, in alcuni casi, arrivano anche sulla
bocca di gente di chiesa. Nella nostra regione, giustamente considerata
molto accogliente, e' entrato lo spirito tribale. E' una tragedia!
E non e' affatto frutto del caso. E' tutto "pensato-voluto-pianificato". L’
abbiamo gia' visto in Sudan, a Timor Est, in Rwanda, in Burundi, in
Iugoslavia, in Kossovo, a Kinshasa e a Bunia. Anche qua, tra qualche mese,
sara' sufficiente che si metta tra le mani della gente semplice del
villaggio un fucile o un machete "perche' si difenda" e il gioco sara'
fatto! Allora le radio parleranno di "conflitti tribali" africani.
Ecco il piano che vediamo. Oggi il sospetto, il rifiuto dell’altro,
provocato. Tra qualche mese un "regalo" di armi per difendersi. Anche noi
faremo il nostro piccolo "genocidio", la grande stampa internazionale ne
parlera' e arriveranno gli aiuti umanitari. Dopo due anni si prendera'
"coscienza degli errori commessi" e, alla fine, arrivera' la richiesta di
perdono.

Non vogliamo fucili per difenderci. Non vogliamo che nessun fratello sia
privato di un pezzo di terra, di una casa, per vivere in nome di un
nazionalismo creato dagli altri sulla carta. Non vogliamo neppure collette
internazionali quando il disastro sara' fatto.

Vogliamo che la gente di buona volonta', le piccole e grandi comunita'
cristiane ovunque nel mondo, gridino insieme a noi, mentre c’e' ancora
tempo, contro questi silenzi, e non interventi che generano i genocidi,
contro queste manipolazioni di gente innocente, contro questi piani
diabolici.

Un gruppo di preti
della diocesi di Butembo-Beni (RD Congo)


CREDENTI E NON CREDENTI
CON NIGRIZIA

· La nostra comunita' comboniana desidera darvi appoggio e incoraggiamento
per tutto cio' che state facendo per promuovere la giustizia e la pace nel
mondo. Lodiamo le iniziative di: denunce contro produttori e venditori di
armi; campagne per l’estinzione del debito dei paesi poveri; pressioni su
mass media perche' informino il pubblico circa le "guerre dimenticate";
informazioni alternative alle "bugie ufficiali"; iniziative particolari di
quest’anno, come il "Giubileo degli oppressi" e la partecipazione alla
"Expo-missio" di Roma; e, infine, per il lavoro di animazione missionaria
nel mondo giovanile.
Non potendo fare altre cose in ragione della nostra eta' "biblica", vi
assicuriamo il nostro ricordo nella preghiera, offriamo le nostre sofferenze
per il vostro lavoro prezioso e spesso non compreso ne' apprezzato, e
aderiamo cordialmente alle belle iniziative da voi prese.

Missionari comboniani
Arco (Tn)


· Voglio farvi i complimenti per la rivista: io non sono cattolico ne', in
verita', credente, pero' apprezzo molto il taglio che avete dato a Nigrizia.
All'universita' ho incontrato solo appartenenti di Comunione e liberazione e
non mi sono fatto una buona opinione del cattolicesimo, tanto piu' che vengo
da una terra di "mangiapreti"…

Fabio Zauli
(e-mail)


SUDAN, OK LA CONFEDERAZIONE

Grazie per il dossier "Quale pace per il Sudan" (Nigrizia, 4/00). Sono stato
espulso dal Sudan 46 anni fa, ma nelle mie pellegrinazioni missionarie
attraverso il mondo ho sempre seguito l’odissea di quel popolo.
Ho letto con interesse la proposta di Abel Alier, l’uomo saggio africano
"guardato con enorme rispetto anche dai piu' ortodossi rappresentanti di
Khartoum" perche' sempre coerente con se' stesso. La sua proposta
confederativa non e' nuova, ma da sempre e' stata giudicata la piu' saggia e
la piu' realistica per il Sudan, perche' non porta la divisione di un paese
che e' unico da secoli. Ma che, d’altronde, per il pluralismo etnico,
culturale e religioso, per tanti motivi politici ed economici, a cui sono
interessati anche altre nazioni, non puo' vivere con un’unica legge imposta
dal Nord e ispirata unicamente al Corano. Gli abitanti del Sud devono avere
una loro giusta autonomia, per governarsi in modo piu' consono alle loro
esigenze e tradizioni. Trovo quindi strano che la proposta confederativa non
sia stata finora considerata come un mezzo serio da proporre allo studio,
alla riflessione e decisione delle due parti in causa; forse perche' tarpa
le ali alle ambizioni dei grandi capi del Nord e del Sud, che non mirano
tanto all’interesse dei loro popoli quanto al loro bene personale e di
casta.

padre Francesco Rinaldi Ceroni
Rungu (RD Congo)


CACAO DI BELLEZZA

Dal momento che sara' in futuro piu' difficile assaporare il burro di cacao
nella cioccolata, perche' non ce lo spalmiamo in faccia noi donne, come e'
stato consigliato in un programma informativo alla Bbc? Il burro di cacao lo
compro in farmacia e lo sciolgo a bagnomaria in un piattino su un pentolino
d’acqua che faccio scaldare. La mia pelle del viso, del collo e delle
braccia, che ha ormai superato il mezzo secolo, ringrazia riconoscente (e
ringiovanita…).

Mariarita Hart Del Savio
Marsure (Pn)

."…eccetera" online

Nel mese di giugno è stata inserita su Nigrizia online la rubrica
"…eccetera", in una versione molto più ampia di quella che appare sulla
Nigrizia cartacea: è l'equivalente di 10-15 pagine di rivista. Trovate le
condizioni per abbonarsi a "…eccetera" online alla pagina
www.nigrizia.it/eccetera/modulo.htm.


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