[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]

aids in africa



Tempo fa si discuteva con un amico, che e' destinatario di questo email,
dell'incidenza che in africa ha l'aids. Si rilevava quanto poco se ne sapesse,
al confronto delle informazioni spesso assai dettagliate relativamente
all'europa e al Nord america. a colmare questa lacuna viene il rapporto
dell'NNU che ci dice quanto grave e pericolosa sia l'incidenza di questa
malattia nei Paesi poveri. Nell'articolo che segue sono riassunti alcuni dati
fondamentali.

BUONA LETTURA
-------------------------------------------------------------------------------
"LA REPUBBLICA ". Mercoledi', 28 Giugno 2000.
Africa, sono 24 milioni i contagiati dall'Aids
Rapporto Onu: piu' colpiti i paesi poveriA pochi giorni dal vertice di Durban, le
agenzie delle Nazioni Unite tracciano il quadro dell'epidemia
di GIAMPAOLO CADALANU
C'e' UNA sola buona notizia nel rapporto Aids che sette agenzie dell'Onu hanno
diffuso ieri. Ed e' che, forse, finalmente, sara' smentito il luogo comune che
vuole nella sindrome la conseguenza (la giusta punizione di Dio, per alcuni) dei
comportamenti .devianti.. Perche' il dato inequivocabile che emerge dalle pagine
del dossier Onu e' la natura ormai decisamente .classista. dell'epidemia. Altro
che peccato o castigo, l'Aids si accanisce sui diseredati della terra, senza
badare all'innocenza o al vizio. .La carta dell'epidemia coincide con la mappa
della poverta' ., dice Mara Rossi Mercedes, riminese, medico in prima linea
contro l'Aids a Ndola, in Zambia.
A dar ragione alla dottoressa ce' il rosso acceso che colora gran parte
dell'Africa subsahariana nel planisfero disegnato dall'Onu: significa
questa regione conta 24,5 milioni di colpiti, su un totale planetario di 34,5
milioni. Dal 9 al 19 luglio proprio a Durban, in Sudafrica, gli scienziati del
mondo intero proveranno a tirare le somme delle loro ricerche, ma sin da adesso
e' facile prevedere che terapie e farmaci saranno difficilmente alla portata dei
pazienti africani. Per un ammalato del Botswana, secondo gli ultimi dati
disponibili, lo stato puo'; permettersi di spendere al massimo trentamila lire.
Il Ruanda arriva quasi a sessantamila, mentre il Mozambico resta sotto le
cinquemila. .La spesa medica e' stata drasticamente ridotta in molti paesi per
far fronte al debito estero., aggiunge il medico italiano. Per questo motivo il
presidente sudafricano Thabo Mbeki ha .sfidato. la comunita' scientifica
internazionale, affidando la responsabilita' della controffensiva a un .panel. di
scienziati dissidenti che non credono al virus.
In realta' fra i bilanci catastrofici si insinua anche qualche elemento
ottimista: se e' vero che i morti sono in aumento, i dati dell'Onu rivelano una
lieve diminuzione dei contagi. E questo significa che lentamente le informazioni
sull'Aids si fanno strada. .In Zambia - racconta Mara Rossi Mercedes - abbiamo
organizzato un concorso per pie'ces teatrali a tema. Naturalmente l'argomento
obbligato era l'Aids, e il successo ottenuto dalle rappresentazioni fa ben
pensare. Il messaggio di prevenzione passava attraverso la cultura e la lingua
locali, e questo garantisce una penetrazione incomparabilmente migliore..
Il fronte del contagio in Africa resta comunque debole - con 4 milioni di nuovi
sieropositivi nel bilancio del '99 - anche per motivi culturali:
tradizionalmente la virilita' non accetta .limitazioni., e il profilattico e'
spesso respinto da uomini e donne. Il radicamento dei comportamenti e' tale che
molte donne preferiscono ammalarsi piuttosto che chiedere precauzioni al
partner. Cosi' le cifre articolate paese per paese restano impressionanti: nel
Botswana e' colpito il 35,8 per cento degli adulti, nello Zimbabwe i contagiati
sono il 25,1 per cento, e anche Swaziland, Lesotho, Zambia e Sudafrica sono
sopra il 20.
La mortalita' , secondo la ricerca dell'Onu, e' in aumento: 2.800.000 persone sono
scomparse l'anno scorso, e mezzo milione erano sotto i quindici anni. Dal suo
comparire, una ventina di anni fa, l'epidemia ha falciato finora quasi 19
milioni di persone, di cui 3,8 milioni bambini.
In Asia i sieropositivi sono oltre sei milioni, e anche qui l'incidenza del male
e' legata al benessere economico: in testa sono la Cambogia e la Thailandia,
mentre nella sola India i contagiati sono 3 milioni 700 mila.
In America Latina e nei Caraibi i sieropositivi sono 1.670.000: il paese piu'
colpito e' Haiti (5,1 per cento della popolazione). La malattia sembra in
crescita lenta nell'Europa orientale e nell'ex Urss (dove fra l'altro il canale
di contagio piu' micidiale e' lo scambio di siringhe fra tossicodipendenti). Nei
paesi ad alto reddito, in Europa occidentale e negli Stati Uniti, il contagio
avviene prevalentemente fra tossicodipendenti e omosessuali. Ma la disponibilita'
di terapie per .rallentare. l'avanzata della malattia permette comunque un
maggior ottimismo ai sieropositivi, poco piu' di mezzo milione in Europa e 900
mila in Usa.
--------------------------------------------------------------------------------
un coniglio in Campidoglio
guarda le oche e resta sveglio
tutto luglio mangia l'aglio
lo si sente per un miglio.

 
 
 


PIER LUIGI GIACOMONI
rhenus@libero.it

Net-Tamer V 1.11.2 - In Prova

------060290200012013031NTI--