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Sahrawi urgente



ASSOCAITION DES FAMILLES DE PRISONNIERS ET DISPARUS SAHRAOUIS
(AFAPREDESA)
BP 12 Tindouf Algérie
Fax/tel: +213.792.1568
C/ José Ortega y Gasset 77 2_A
E 28006 MADRID
Tél. 0034 91 402 32 04 Fax: 00 34 91 402 84 99
Tel Mobile: 0034 619 832 632 E-Mail: afaprede@teleline.es
Campements de réfugiés sahraouis, le 21 mai 2000

APPELLO URGENTE

I fatti:
notte tra il 17 e 18 maggio 2000
17 maggio: alle ore 22 due agenti della sicurezza marocchina arrivati su di
una BMW hanno attaccato la residenza degli studenti sahrawi ad Assif,
vicino all'Università Caddi Avad di Marrakech. Gli agenti marocchini hanno
chiesto ai sahrawi le carte d'identità, e loro hanno domandato se avevano
un mandato giudiziario. Gli agenti hanno risposto con i cani, affermando
che loro non ne avevano bisogno. I sahrawi, disgustati da questo
atteggiamento umiliante hanno immobilizzato i due agenti e li hanno buttati
fuori di casa, consigliando loro di non tornare senza un mandato.
Alle ore 23 gli agenti marocchini sono tornati con un rinforzo di due auto
della polizia supplementari e hanno attaccato la residenza. Decine di
studenti sahrawi, accorsi per sostenere i loro compagni, hanno opposto loro
resistenza. Gli scontri fra polizia e studenti sono proseguiti quasi tutta
la notte e alla fine gli studenti si sono impossessati delle auto della
polizia.

18 maggio: alle ore 5 del mattino, il commissario di polizia di Marrakech e
il procuratore si sono recati sul luogo degli incidenti e si sono
trattenuti con gli studenti. Il procuratore ha confermato di non aver dato
alcun ordine d'intervento e ha promesso che sarebbe stata avviata
un'inchiesta. Gli studenti hanno così permesso alla polizia di riprendersi
le auto, e hanno deciso di cominciare un sit-in pacifico di protesta contro
le azioni illegali della polizia marocchina. Un centinaio di studenti
sahrawi si sono ritrovati sulla via Allal Fassi.
Alle ore 12 una delegazione inviata dalle autorità ha chiesto ai
manifestanti che delegassero una commissione per rappresentarli e dialogare
con il governatore di Marrakech. Gli studenti hanno accettato la proposta e
hanno costituito una delegazione di 5 membri.

Alle ore 13, mentre la delegazione si recava alla sede della provincia per
negoziare con le autorità marocchine, molti veicoli della Compagnia Mobile
d'Intervento hanno attaccato i manifestanti. Questo nuovo intervento di
polizia si è risolto con decine di persone ferite. Gli studenti si sono
rifugiati nella Residenza Universitaria, dove hanno proseguito il loro
sit-in, assieme a molti simpatizzati marocchini.
Dalle ore 19, unità della polizia, forze ausiliarie e delle compagnie
mobili d'intervento, hanno attaccato gli studenti che hanno risposto con le
molotov. In seguito all'intervento di polizia, sono state arrestate decine
di studenti, tra cui 20 giovani ragazze che poi sono state rilasciate.
Almeno 7 persone sono ancora detenute e verranno portate in tribunale
lunedì 22 maggio 2000:
- Bellali Salem, 23 ans, étudiant à la Faculté de Droit;
- Belhaj Mustapha, 21 ans, étudiant à la Faculté de Droit;
- Chagaoui Omar, 22 ans, étudiant à la Faculté de Droit;
- Berdil Houssein, 28 ans, étudiant de troisième cycle de Droit;
- Bouknou Abdel-Illah
- Cheikh Maalainine
- Rajaa Brahim
Alle ore 22, gli studenti sahrawi di Rabat hanno organizzato un sit-in nel
campus universitario per denunciare la repressione esercitata contro i loro
compagni di Marrakech. La polizia marocchina è intervenuta con molte unità,
ferendo decine di manifestanti e arrestando più di una decina di
manifestanti tra cui:
- Sabti Mohamed Ali
- Boutimit Boujemaa
- Haidra Fadli
- Aouba Salek
- El Ghailani Hassena
- Adnan Brahim
- El Khoumeini Ahmed
- Lebeihi Houssein
- Tarrouzi Moulay
- Masli Mohamed
- Hammad Abba

Attualmente pattuglie della polizia marocchina continuano a cercare gli
studenti saharwi nei quartieri di Marrakech e Rabat. Gli studenti
minacciano di abbandonare gli studi perché non si sentono al sicuro nelle
università marocchine.


Di fronte a queste gravi violazioni dei diritti umani, l'AFAPREDESA
condanna con forza l'azione repressiva della polizia e lancia un appello
urgente alle organizzazioni di difesa dei diritti umani perché intervengano
presso le autorità marocchine esigendo la fine delle azioni di terrore e di
violenza contro la popolazione civile sahrawi.

Vi preghiamo di inviare messaggi di denuncia
- alle autorità marocchine, presso
S.M. Mohamed VI
Roi du Maroc
Palais Royal - Rabat, Maroc
-alle autorità spagnole, presso
D. Jose Maria Aznar Lopez
Presidente del Gobierno
Palacio de la Moncloa
E 28071 MADRID
-alle autorità italiane
-all'ambasciata marocchina in Italia
-all'ambasciata italiana in Marocco