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Re:[africa] Manifesto degli scienziati antirazzisti 2008
- Subject: Re:[africa] Manifesto degli scienziati antirazzisti 2008
- From: "francesca\.cast\@libero\.it" <francesca.cast at libero.it>
- Date: Mon, 7 Jul 2008 14:27:19 +0200
aderisco Castellani Francesca biologa e socio-antropologa--------- Initial Header ----------- From : africa-request at peacelink.it To : africa at peacelink.it Cc : dw-italiano_lingua_migrante at yahoogroups.com Date : Mon, 7 Jul 2008 08:59:28 +0200 (CEST) Subject : [africa] Manifesto degli scienziati antirazzisti 2008 > Manifesto degli scienziati antirazzisti 2008 > > Capire le differenze, valorizzare le diversità > Di razza ce n’è una sola. Quella umana > > In occasione del 70° anniversario della promulgazione delle leggi > razziali, avvenuta nella Tenuta di San Rossore il 5 settembre 1938 dal re > d’Italia Vittorio Emanuele III, abbiamo voluto smontare l’architettura > tanto accurata quanto infame che fu posta dal regime fascista a sostegno > del razzismo e dell’antisemitismo italiano. È con questa intenzione che ho > chiesto al prof. Marcello Buratti di coordinare la stesura di un > “Manifesto degli scienziati antirazzisti”, specularmene opposto a quello > del 1938, riportato qui di seguito e accompagnato da firme autorevoli e > prestigiose. > > Sono certo che cittadini, giovani, donne e uomini di cultura, operatori > sociali, rappresentanti delle istituzioni, condividendo il significato > dell’iniziativa vorranno aderire aggiungendo di seguito i loro nomi. > > Claudio Martini > Presidente Regione Toscana > > ^^^^^^^^^^^^^^^^^ > il manifesto > ^^^^^^^^^^^^^^^^^ > > I. Le razze umane non esistono. L’esistenza delle razze umane è > un’astrazione derivante da una cattiva interpretazione di piccole > differenze fisiche fra persone, percepite dai nostri sensi, erroneamente > associate a differenze “psicologiche” e interpretate sulla base di > pregiudizi secolari. Queste astratte suddivisioni, basate sull’idea che > gli umani formino gruppi biologicamente ed ereditariamente ben distinti, > sono pure invenzioni da sempre utilizzate per classificare arbitrariamente > uomini e donne in “migliori” e “peggiori” e quindi discriminare questi > ultimi (sempre i più deboli), dopo averli additati come la chiave di tutti > i mali nei momenti di crisi. > > II. L’umanità, non é fatta di grandi e piccole razze. È invece, prima di > tutto, una rete di persone collegate. È vero che gli esseri umani si > aggregano in gruppi d’individui, comunità locali, etnie, nazioni, civiltà; > ma questo non avviene in quanto hanno gli stessi geni ma perché > condividono storie di vita, ideali e religioni, costumi e comportamenti, > arti e stili di vita, ovvero culture. Le aggregazioni non sono mai rese > stabili da DNA identici; al contrario, sono soggette a profondi mutamenti > storici: si formano, si trasformano, si mescolano, si frammentano e > dissolvono con una rapidità incompatibile con i tempi richiesti da > processi di selezione genetica. > > III. Nella specie umana il concetto di razza non ha significato biologico. > L’analisi dei DNA umani ha dimostrato che la variabilità genetica nelle > nostra specie, oltre che minore di quella dei nostri “cugini” scimpanzé, > gorilla e orangutan, è rappresentata soprattutto da differenze fra persone > della stessa popolazione, mentre le differenze fra popolazioni e fra > continenti diversi sono piccole. I geni di due individui della stessa > popolazione sono in media solo leggermente più simili fra loro di quelli > di persone che vivono in continenti diversi. Proprio a causa di queste > differenze ridotte fra popolazioni, neanche gli scienziati razzisti sono > mai riusciti a definire di quante razze sia costituita la nostra specie, e > hanno prodotto stime oscillanti fra le due e le duecento razze. > > IV. È ormai più che assodato il carattere falso, costruito e pernicioso > del mito nazista della identificazione con la “razza ariana”, coincidente > con l’immagine di un popolo bellicoso, vincitore, “puro” e “nobile”, con > buona parte dell’Europa, dell’India e dell’Asia centrale come patria, e > una lingua in teoria alla base delle lingue indo-europee. Sotto il profilo > storico risulta estremamente difficile identificare gli Arii o Ariani come > un popolo, e la nozione di famiglia linguistica indo-europea deriva da una > classificazione convenzionale. I dati archeologici moderni indicano, al > contrario, che l’Europa è stata popolata nel Paleolitico da una > popolazione di origine africana da cui tutti discendiamo, a cui nel > Neolitico si sono sovrapposti altri immigranti provenienti dal Vicino > Oriente. L’origine degli Italiani attuali risale agli stessi immigrati > africani e mediorientali che costituiscono tuttora il tessuto perennemente > vivo dell’Europa. Nonostante la drammatica originalità del razzismo > fascista, si deve all’alleato nazista l’identificazione anche degli > italiani con gli “ariani”. > > V. È una leggenda che i sessanta milioni di italiani di oggi discendano da > famiglie che abitano l’Italia da almeno un millennio. Gli stessi Romani > hanno costruito il loro impero inglobando persone di diverse provenienze e > dando loro lo status di cives romani. I fenomeni di meticciamento > culturale e sociale, che hanno caratterizzato l’intera storia della > penisola, e a cui hanno partecipato non solo le popolazioni locali, ma > anche greci, fenici, ebrei, africani, ispanici, oltre ai cosiddetti > ”barbari”, hanno prodotto l’ibrido che chiamiamo cultura italiana. Per > secoli gli italiani, anche se dispersi nel mondo e divisi in Italia in > piccoli Stati, hanno continuato a identificarsi e ad essere identificati > con questa cultura complessa e variegata, umanistica e scientifica. > > VI. Non esiste una razza italiana ma esiste un popolo italiano. L’Italia > come Nazione si é unificata solo nel 1860 e ancora adesso diversi milioni > di italiani, in passato emigrati e spesso concentrati in città e quartieri > stranieri, si dicono e sono tali. Una delle nostre maggiori ricchezze, é > quella di avere mescolato tanti popoli e avere scambiato con loro culture > proprio “incrociandoci” fisicamente e culturalmente. Attribuire ad una > inesistente “purezza del sangue” la “nobiltà” della “Nazione” significa > ridurre alla omogeneità di una supposta componente biologica e agli > abitanti dell’attuale territorio italiano, un patrimonio millenario ed > esteso di culture. > > VII. Il razzismo é contemporaneamente omicida e suicida. Gli Imperi sono > diventati tali grazie alla convivenza di popoli e culture diverse, ma sono > improvvisamente collassati quando si sono frammentati. Così é avvenuto e > avviene nelle Nazioni con le guerre civili e quando, per arginare crisi le > minoranze sono state prese come capri espiatori. Il razzismo é suicida > perché non colpisce solo gli appartenenti a popoli diversi ma gli stessi > che lo praticano. La tendenza all’odio indiscriminato che lo alimenta, si > estende per contagio ideale ad ogni alterità esterna o estranea rispetto > ad una definizione sempre più ristretta della “normalità”. Colpisce quelli > che stanno “fuori dalle righe”, i “folli”, i “poveri di spirito”, i gay e > le lesbiche, i poeti, gli artisti, gli scrittori alternativi, tutti coloro > che non sono omologabili a tipologie umane standard e che in realtà > permettono all’umanità di cambiare continuamente e quindi di vivere. > Qualsiasi sistema vivente resta tale, infatti, solo se é capace di > cambiarsi e noi esseri umani cambiamo sempre meno con i geni e sempre più > con le invenzioni dei nostri “benevolmente disordinati” cervelli. > > VIII. Il razzismo discrimina, nega i collegamenti, intravede minacce nei > pensieri e nei comportamenti diversi. Per i difensori della razza italiana > l’Africa appare come una paurosa minaccia e il Mediterraneo è il mare che > nello stesso tempo separa e unisce. Per questo i razzisti sostengono che > non esiste una “comune razza mediterranea”. Per spingere più indietro > l’Africa gli scienziati razzisti erigono una barriera contro “semiti” e > “camiti”, con cui più facilmente si può entrare in contatto. La scienza ha > chiarito che non esiste una chiara distinzione genetica fra i Mediterranei > d’Europa (Occidentali) da una parte gli Orientali e gli Africani > dall’altra. Sono state assolutamente dimostrate, dal punto di vista > paleontologico e da quello genetico, le teorie che sostengono l’origine > africana dei popoli della terra e li comprendono tutti in un’unica razza. > > IX. Gli ebrei italiani sono contemporaneamente ebrei ed italiani. Gli > ebrei, come tutti i popoli migranti ( nessuno é migrante per libera scelta > ma molti lo sono per necessità) sono sparsi per il Mondo ed hanno fatto > parte di diverse culture pur mantenendo contemporaneamente una loro > identità di popolo e di religione. Così é successo ad esempio con gli > Armeni, con gli stessi italiani emigranti e così sta succedendo con i > migranti di ora: africani, filippini, cinesi, arabi dei diversi Paesi , > popoli appartenenti all’Est europeo o al Sud America ecc. Tutti questi > popoli hanno avuto la dolorosa necessità di dover migrare ma anche la > fortuna, nei casi migliori, di arricchirsi unendo la loro cultura a quella > degli ospitanti, arricchendo anche loro, senza annullare, quando é stato > possibile, né l’una né l’altra. > > X. L’ideologia razzista é basata sul timore della “alterazione” della > propria razza eppure essere “bastardi” fa bene. È quindi del tutto cieca > rispetto al fatto che molte società riconoscono che sposarsi fuori, > perfino con i propri nemici, è bene, perché sanno che le alleanze sono > molto più preziose delle barriere. Del resto negli umani i caratteri > fisici alterano più per effetto delle condizioni di vita che per selezione > e i caratteri psicologici degli individui e dei popoli non stanno scritti > nei loro geni. Il “meticciamento” culturale é la base fondante della > speranza di progresso che deriva dalla costituzione della Unione Europea. > Un’Italia razzista che si frammentasse in “etnie” separate come la > ex-Jugoslavia sarebbe devastata e devastante ora e per il futuro. > > Le conseguenze del razzismo sono infatti epocali: significano perdita di > cultura e di plasticità, omicidio e suicidio, frammentazione e implosione > non controllabili perché originate dalla ripulsa > indiscriminata per chiunque consideriamo “altro da noi”. > > Enrico Alleva, Docente di Etologia, Istituto Superiore di Sanità, Roma > Guido Barbujani, Docente di Genetica di popolazioni, Università Ferrara > Marcello Buiatti, Docente di Genetica, Università di Firenze > Laura dalla Ragione, Psichiatra e psicoterapeuta, Perugia > Elena Gagliasso, Docente di Filosofia e Scienze del vivente, Università La > Sapienza, Roma > Rita Levi Montalcini, Neurobiologa, Premio Nobel per la Medicina > Massimo Livi Bacci, Docente di demografia, Università di Firenze > Alberto Piazza, Docente di Genetica Umana, Università di Torino > Agostino Pirella, Psichiatra, co-fondatore di Psichiatria democratica, Torino > Francesco Remotti, Docente di Antropologia culturale, Università di Torino > Filippo Tempia, Docente di Fisiologia, Università di Torino > Flavia Zucco, Dirigente di Ricerca, Presidente Associazione Donne e > Scienza, Istituto di Medicina molecolare, CNR , Roma > > http://www.regione.toscana.it/regione/multimedia/RT/documents/1215171904894_Manifesto_antirazzista_2008.pdf > > per firmare: > http://www.regione.toscana.it/regione/opencms/RT/sito-RT/MenuUtility/SanRossore-Firma-Manifesto-Antirazzismo > > > #°*'°+.,_ ,,;:#°'*°+.,,_,,;:#°''*°+.,_ > > «E' ora quindi che parliate tutti voi che amate la libertà, tutti voi che > amate il diritto alla felicità, tutti voi che amate dormire immersi nel > vostro privato sogno, è ora che parliate o maggioranza muta! Prima che > arrivino per voi» > > Primo Levi > > -- > Mailing list Africa dell'associazione PeaceLink. > Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI: http://www.peacelink.it/mailing_admin.html > Archivio messaggi: http://lists.peacelink.it/africa > Si sottintende l'accettazione della Policy Generale: > http://web.peacelink.it/policy.html > >
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