7 morti e 6 feriti un'équipe di Medici Senza Frontiere.



Salta su una mina anticarro un'équipe di Medici Senza Frontiere. Tragico il
bilancio: 7 morti e 6 feriti (02/12/02)

http://www.msf.it/msfinforma/dossier/angola/prima_pagina/021202.shtml

Mavinga, 2 dicembre 2002 - Il 29 novembre alle ore 17.00, una vettura di
Medici Senza Frontiere (MSF) è saltata su una mina anticarro. Il bilancio è
di 7 morti e 6 feriti. L'incidente ha avuto luogo a 36 chilometri da
Mavinga, una città isolata nel sud-est del paese dove l'organizzazione
umanitaria svolge attività medica e nutrizionale.

Due vetture di MSF si trovavano sulla strada del ritorno, dopo una giornata
di vaccinazioni nel vilaggio di Cunjamba, al nord di Mavinga, percorrendo la
stessa pista del mattino. Come d'abitudine, l'équipe MSF trasportava
pazienti da trasferire all'ospedale di Mavinga. A 36 km da Mavinga, la prima
vettura del convoglio saltava su una mina anticarro.

13 persone, tra cui due bambini, si trovavano in questa prima vettura. In
totale, i morti sono stati 7. A eccezione di un bambino, tutte le vittime
facevano parte dell'équipe medica locale.

"Sono persone che hanno cercato di portare un po' d'umanità dopo tanti anni
di sofferenza in Angola e sono state vittime del loro impegno. Perché? Siamo
scioccati, frustrati e soprattutto molto tristi " sono le parole accorate di
Thomas Nierle, direttore delle operazione di MSF a Mavinga. "Tutti i nostri
pensieri sono con le vittime e le famiglie che hanno perso i loro congiunti"

Sul luogo del dramma, un'altra mina anti-carro è stata scoperta. Con l'aiuto
delle équipe di sminamento, MSF è riuscita in serata ad evacuare i morti, i
feriti e tutte le équipe verso Mavinga, dove hanno ricevuto le prime cure
urgenti. Il mattino successivo, un aereo del PAM ha trasferito i feriti a
Luanda.

MSF ha ridotto le proprie attività nell'area di Mavinga e i team del posto
sono stati raggiunti da colleghi di Ginevra per aiutarli in questo tragico
momento e offrire il necessario supporto psicologico e morale ai feriti,
alle famiglie e alle équipe di MSF.