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Diario dal Centrafrica - 24 febbraio 2001
- Subject: Diario dal Centrafrica - 24 febbraio 2001
- From: Enrico Marcandalli <ramalkandy at iol.it>
- Date: Sat, 07 Apr 2001 14:10:19 +0200
24 febbraio 2001 ACQUA AFRICANA E RISO TAINLANDESE Acqua minerale e zucchero del Camerun, sale, legumi secchi e olio di oliva libanesi, olio di cotone del Chiad, riso tailandese, pomodori pelati spagnoli, miele centrafricano, marmellata e fette biscottate francesi, pasta italiana (di marca sconosciuta, fatta in provincia di Cuneo), pane di tipo francese (baguette) fatto qui con farina che viene chissà da dove. A queste cose coniugo i prodotti freschi che riesco a trovare sul mercato e di queste cose alimento in questo momento il mio corpo. Il formaggio fatto con il latte delle donne M'Bororo mi viene ogni volta meglio ed ormai lo faccio regolarmente ogni settimana divertendomi poi ad inventare ricette per la sua migliore valorizzazione. Il suo sapore è a metà fra lo jogurt e la ricotta e la sua preparazione è molto vicina a quella dello jogurt. Per paura di restare senza cibo si rischia di mangiare più del necessario e credo che nel mio caso, questa sia la prima esperienza africana che mi farà ingrassare. La sera, anche per coltivare relazioni sociali con i coinquilini della concessione, o per concordare programmi di lavoro, siamo spesso a cena uno in casa dell'altro. I rapporti con Elisabetta sono migliorati notevolmente con una maggiore conoscenza reciproca, ed ora che abbiamo imparato ad apprezzarci a vicenda ci dispiace doverci separare. Un ritardo nella sua sostituzione come medico, ha rinviato comunque la sua partenza di qualche settimana. Sono tornati dalle vacanze in Germania Thomas e Ari, una giovane coppia di geologi. Lui coordina progetti di acqua potabile e scavo di pozzi, lei finisce la specializzazione ed ha come tema proprio la situazione geologica dell'Ouham Pendè. Considerando quindi loro, Elisabetta, che è stata raggiunta dal marito, uno psicologo del Burkina Faso, la coppia di svizzeri Michel ed Eva, la famigliola di svizzeri tedeschi con i bambini e l'istitutrice di diciotto anni, non si fa un tempo a finire un ciclo di cene che ne comincia subito un altro. Durante queste serate ci si scambiano informazioni ed esperienze e si imparano tante cose nuove, anche grazie a visitatori esterni. Ecco cosa ho imparato di recente sugli elefanti. CACCIA AGLI ELEFANTI La caccia agli elefanti è illegale in questo paese dal 1983 essendo in quel periodo l'elefante africano dichiarato in pericolo di estinzione a causa dello sterminio dovuto al commercio di avorio. Il quel periodo gli elefanti vivevano prevalentemente concentrati nella foresta della zona a ovest di Bangui, o a nord, verso il Chiad. Ogni elefante vive dagli ottanta ai cent'anni e durante la sua vita cambia per quattro volte la dentatura, dopo di che i denti non gli ricrescono più quindi muore perchè non riesce ad alimentarsi. La graduale deforestazione per mano dell'uomo, unita alla riproduzione dogli animali negli ultimi 18 anni, ha causato il sovrappopolamento e lo sconfnamento di questi ultimi, che si sono inoltrati per tutto il territorio del paese. Pare che siano numerosi un po' ovunque, ma le località dove in questi ultimi anni hanno cominciato a causare seri problemi alla popolazione sono abbastanza vicine alla nostra zona di intervento. L'area interessata parte dalla foresta iniziale, al confine con il Congo e si estende per tutto il versante che costeggia il Camerun fino al Chiad, inoltrandosi per diverse centinaia di chilometri verso l'interno della R.C.A. L'elefante è classificcato attualmente, per le sue dimensioni, il più grosso animale terrestre.La sua altezza varia dai due metri ai tre metri e settanta e arriva a pesare fino a sei tonnellate. Solo il suo cuore pesa fra i settanta e gli ottanta chili. Il suo fabbisogno giornaliero è di 500/900 chili di foglie al giorno (è erbivoro). Pare che, solamente nella zona che ho prima citato, ci siano oltre 200 mila esemplari. L'alimento tradizionale principale è la mandioca, a cui seguono il sorgo e il mais. L'economia dei villaggi si basa in gran parte sulla coltivazione del cotone e si può facilmente immaginare le dimensioni di paradosso che pare aver provocato la crescita indiscriminata degli elefanti. Essi sradicano letteralmente le piantagioni di mandioca, di cui vanno ghiotti, calpestano e distruggono al loro passaggio i campi di cotone e qualunque tipo di cultura, terrorizzano la popolazione dei villaggi perchè se passano in branco schiacciano e travolgono tutto quello che trovano, comprese case, alberi ed abitanti. Non sapendo che misure prendere per tale emergenza, il governo ha fatto ricorso ai vecchi cacciatori di elefanti che fino al 1983 vivevano del commercio dell'avorio e si sono poi riciclati in altre attività. Ora vengono invitati ufficialmente ad abbattere un certo numero di elefanti al mese. Ho avuto modo di conoscere uno di questi cacciatori casulamente a cena da Ari e Thomas qualche sera fa. Vive a Barberati, terza città in ordine di importanza dopo Bangui, di origine norvegese, nato in Tanzania dove è rimasto per 17 anni, poi trasferitosi in Centroafrica, dove vive da quarant'anni. Fa il geologo e lavora come consulente nel progetto che scava pozzi per l'acqua potabile di cui Thomas è responsabile. Ben volentieri ha accettato l'incarico del governo di riprendere la caccia agli elefanti, sua vecchia passione, ne uccide circa quattro al mese, ma questa volta l'avorio lo consegna al governo. Prende per se un po' di carne dell'animale, di cui preferisce il cuore, parte più tenera, ed il resto dell'animale viene letteralmete preso d'assalto dagli abitanti del villaggio più vicino, che arrivano di corsa armati di machete e fanno rapidamente sparire persino ogni traccia delle ossa. Pare che una cittadina a sud di Bocaranga sia letteralmente circondata dgli animali, che stanno creando seri problemi di alimentazione alla popolazione per la continua distruzione dei campi di mandioca. Il nostro collega Alfredo ha di recente assisitito ad una serie di riunioni in alcuni villaggi dove la popolazione si lamentava del mancato raccolto a causa degli elefanti ed ha confermato che il fenomeno è davvero preoccupante. Anche Elvira, invitata per l'inaugurazione di una scuola, ha trovato al suo arrivo il villaggio deserto. Erano tutti scappati per evitare un branco di elefanti che passava vicinissimo.
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