Comunicato stampa di Legambiente su diossina e iniziativa NON SCHERZATE CON IL FUOCO



-------- Messaggio Originale --------

Oggetto: com stampa su misurazioni diossina e iniziativa NON SCHERZATE CON ILFUOCO (1 luglio ore 10.00)
Data: 	Wed, 27 Jun 2007 09:45:13 +0200
Da: 	Legambiente Taranto <legambiente.taranto at mail.legambiente.com>



Cari amici,
in allegato vi invio un comunicato stampa in cui interveniamo sulla
questione diossina e sulle misurazioni dell'ARPA effettuate nel camino
dell'impianto di agglomerazione dell'ILVA.
Sono diverse settimane che il problema occupoa i media con una polemica
che ha messo in discussione la correttezza di queste misurazioni. Ne
abbiamo discusso a lungo nelle nostre riunioni settimanali e abbioamo
concordato che ooccorre attendere i risultasti di tali misurazioni prima
di esprimersi nel merito. nella convinzione che il gruppo di lavoro
messo insieme dall'ARPA per questa importante batteria di controlli sia
all'altezza della situazione e sia in grado di valutare eventuali
"anomalie" nei livelli di produzione dell'iILVA o interventi che abbiano
positivamente diminuito le emissioni di diossina e che andrebbero
praticati tutto l'anno e non solo durante i controlli.
Ma abbiamo anche posto all'attenzione la questione politica dell'uso di
questi dati, di cui chiediamo la massima e traspatente diffusione e egli
obiettivi politici che mirino a ridurre stabilmente tali emissioni anche
attraverso la sistematicità dei controlli.

Allego inolttre un comunicato stampa sull'iniziativa NON SCHERZATE CON
IL FUOCO che abbiamo organizzato, insieme al Circolo Legambiente di
Pulsano, per la prossima domenica (1 luglio, ore 10.00, Lido Silvana)
alla quale siete tutti invitati a partecipare.
Saremo impegnati, presso il Gran Bazar nella distribuzione di materiale
informativo sulla prevenzione degli incendi (di particolare attualità in
questi giorni), faremo quindi (con partenza prevista per le 11.00) una
breve visita guidata all'area archeologica di Torre Castelluccio anche
per sottolineare e porre all'attenzione di tutti la necessità di
riqualificare l'area bruciata nel rovinoso incendio di 6 anni fa solo ed
esclusivamente ripristinandone la vocazione di area verde.
Vi aspetto quindi domenica e vi saluto caramente
Lunetta Franco
(Legambiente-Circolo di Taranto)


Circolo di Taranto


Taranto 26 giugno 2007



Agli Organi d’Informazione


COMUNICATO - STAMPA


ASPETTIAMO LE MISURAZIONI DELL’ARPA SULLA DIOSSINA, MA RITENIAMO INELUDIBILE IL PERSEGUIMENTO DI TRE OBIETTIVI:

1 UNA LEGGE PIÙ RESTRITTIVA IN MATERIA DI EMISSIONI DI DIOSSINA
2 CONTROLLI SISTEMATICI SU TUTTI GLI IMPIANTI INDUSTRIALI
3 AMPLIAMENTO DELLA DOTAZIONE ORGANICA E TECNOLOGOICA DELL’ARPA
   E IN SPECIAL MODO DEL DIPARTIMENTO DI TARANTO

Le emissioni di diossina da parte degli impianti industriali tarantini, e segnatamente da parte del reparto di agglomerazione dell’ILVA, costituiscono certamente un forte elemento di preoccupazione per la “salute” già gravemente compromessa dell’aria nella nostra città. Abbiamo seguito con apprensione le accorate denunce del Direttore Generale dell’ARPA, prof. Assennato, sulla necessità di misurare le emissioni di questo terribile veleno e abbiamo apprezzato gli sforzi compiuti dall’ARPA per dotarsi di tecnici e mezzi, anche attraverso convenzioni e accordi di collaborazione con altre prestigiose istituzioni scientifiche, per garantire controlli e misurazioni delle emissioni, non solo di diossina, che fossero scientificamente e tecnicamente attendibili e incontrovertibili

Ora, per la prima volta, la diossina emessa dagli impianti ILVA viene misurata non solo da tecnici di parte (il CNR scelto dall’ILVA), ma anche, finalmente, dall’unico Ente che ha il compito di controllare e proteggere l’ambiente nella nostra Regione, l’ARPA.

Abbiamo fiducia nelle capacità tecniche e nella qualità dei rilevamenti e delle conseguenti analisi eseguiti dall’ARPA e siamo certi che se dovessero emergere anomalie nei dati, tali da far ritenere che vi siano state riduzioni della produzione (peraltro decisamente negate dall’ILVA negli ultimi giorni a fronte di un considerevole battage giornalistico sull’argomento in cui si poneva all’attenzione dei cittadini la considerevole diminuzione dei fumi in concomitanza con l’inizio delle misurazioni) o altri interventi di vario genere, ciò sarà rilevato dall’ARPA.

Riteniamo però di dover sottolineare che i dati che emergeranno da tali analisi dovranno essere gestiti con trasparenza e in modo da tenere ampiamente informati i cittadini e le Associazioni ambientaliste.

Riteniamo inoltre che se dovesse essere verificata una sensibile riduzione delle emissioni dovuta ad interventi di manutenzione degli impianti e di ammodernamento degli stessi attraverso l’utilizzo delle ormai famose BAT (migliori tecnologie possibili), allora sarà il caso di chiedere, anzi di pretendere, che l’ILVA metta in atto queste misure sempre, e non soltanto quando teme i risultati di un controllo.

Pertanto aspettiamo con fiducia che siano resi noti i risultati di queste analisi per poter esprimere una posizione nel merito.

Nell’attesa, rimaniamo però fermi nel riproporre all’attenzione dei cittadini e soprattutto dei nostri Enti Locali, alcuni obiettivi che riteniamo essenziali a garantire a questa città una svolta verso la sostenibilità ambientale anche in presenza di impianti industriali invasivi come quelli che insistono sul nostro territorio:

1) la Regione Puglia, anche in considerazione della presenza nel suo territorio e, in particolar modo a Taranto e Brindisi, di impianti fortemente inquinanti, deve urgentemente dotarsi del Piano della Qualità dell’aria e di norme restrittive rispetto a quelle nazionali in tema di emissioni di diossina. In particolare, abbiamo rilevato come la legge italiana conceda agli impianti industriali emissioni di diossina enormemente superiori a quelle concesse ai termovalorizzatori e abbiamo cercato esempi di normative più ragionevolmente restrittive da proporre come modello. In materia esiste un decreto della Regione Friuli Venezia Giulia in cui i limiti alle emissioni di diossina consentiti ad impianti industriali sono superiori, ma non così macroscopicamente a quelli consentiti ai termovaslorizzatori

2) l’ARPA deve poter controllare gli impianti industriali (non solo l’ILVA) e le loro ricadute sull’ambiente (in termini di emissioni in atmosfera, sversamenti in acqua e nel terreno, ecc,) in modo sistematico e casuale, non solo perché interviene un atto d’intesa che glielo consenta. La presenza di controlli oggettivi e sistematici, lungi dall’essere un “danno”, garantisce viceversa quelle imprese industriali che vogliano essere sane e rispettose delle normative, perché colpendo chi inquina, va a colpire un concorrente sleale

3)la Regione Puglia deve assolutamente dotare l’ARPA di quelle risorse professionali ormai promesse da molto tempo, ma mai assunte per ragioni ignote alla pubblica opinione e deve prioritariamente investire sul Dipartimento di Taranto (in considerazione della gravissima crisi ambientale della città) oltre che per ampliarne sensibilmente e rapidamente l’organico, per dotarlo delle tecnologie necessarie a svolgere i più accurati e attendibili controlli.
					

	
Allegato Rimosso
Allegato Rimosso