R: [pace] Re: Piccola risposta a Lorenzo



L’accusa che viene fatta ai pacifisti dal 1991 è appunto quella di sostenere dittatori o terroristi. Allora, io dico che non dobbiamo evitare di dire i crimini che commettono, anche per amore della verità. Ovviamente dobbiamo usare molto senso critico verso le news che ci arrivano (cosa che per Libia e Siria molti non hanno fatto ma anche perché la disinformazione è stata più globale, con i media arabi a sostegno di quelli occidentali) e mostrare tutti i dubbi e le incongruenze sulla loro attendibilità. E fare controinformazione mostrando le news che vengono nascoste.

 

Ma non direi che, una volta verificati per quanto possibile i crimini dei regimi, sia cadere nella trappola il dichiararli tali e dichiarare la nostra opposizione a quei crimini. Perché sennò veniamo appunto bollati, dalla maggior parte delle persone, come pro-dittatore di turno. E quel che diciamo dopo viene visto come di parte, entriamo nei loro schemi come appunto ci dipingono.

 

Sta a noi fare dei discorsi in cui facciamo vedere che siamo a conoscenza di quei crimini, senza sconti, e che non li giustifichiamo in alcun modo, senza poi dilungarci molto su di essi, se non per mettere in dubbio quelli appunto dubbi e inquadrarli in un contesto dove i criminali sono, direttamente o indirettamente tanti altri. E mentre facciamo questo sta alla nostra abilità impostare un discorso tale per cui, sulla scorta della situazione presente e delle esperienze passate, si riesca a sostenere che l’intervento armato aumenterebbe quei crimini (per es. la pulizia etnica del Kosovo, che è stata maggiore dopo l’intervento ONU, non prima) e in più comporterebbe esso stesso dei crimini forse maggiori di quelli che vorrebbe fermare.

Io la vedo così.

 

Lorenzo

 

 


Da: pace-request at peacelink.it [mailto:pace-request at peacelink.it] Per conto di marco palombo
Inviato: giovedì 1 marzo 2012 12.56
A: pace at peacelink.it
Oggetto: [pace] Re: Piccola risposta a Lorenzo

 

 

Chi e' contro la guerra non ha necessariamente sempre lo stesso punto di vista, tra chi era contro la guerra all' Iraq c'erano per esempio differenze su molte questioni.Ma chi giustifica la guerra a Gheddafi ed Assad non poneva le stesse obiezioni nel caso di Saddam Hussein. Per la Libia e la Siria invece si martella fino allo sfinimento che Gheddafi e Assad sono dittatori.

 

Innanzi tutto consiglio a tutti di leggere di piu' i libri di Capitini, Gandhi, ma anche di Galtung, soprattutto, ed altri studiosi moderni della risoluzione dei conflitti in modo nonviolento. Si trovano molte risposte alle obiezioni che sono poste in maniera, ripeto, martellante a chi e' contro le guerre senza se e senza ma.

 

E nel mio piccolo ricordo l' impegno contro la guerra nel Vietnam del monaco buddista Tich Nha Than e di Martin Luther King che non erano certo comunisti. Tich Nah Tahn, che vive ora in Francia, e' addirittura Vietnamita e non e' stato facile per lui tornare,anche se poche volte, nel suo paese.

 

Questo non gli ha impedito di dedicare molta parte della sua vita all' impegno per la pace e fu proprio lui a convincere Martin Luther King a pronunciarsi contro la guerra USA nel Sud Est asiatico.

 

Ogni tanto essere contro la guerra e' scomodo , pronunciarsi contro la guerra USA non ha aiutato certo M.L.King nelle sue battaglie antirazziste, ma ogni tanto dobbiamo scegliere tra quello che ci e' piu' utile e quello che riteniamo giusto e  molta intellettualita' progressista deve essere piu' attenta quando si pronuncia su questioni che non segue per professione perche' troppo spesso abbocca a tesi poco fondate per superficialita'.

 

Questi sono temi che meriterebbero un approfondimento maggiore (ed anche migliore del mio) ma e' una cosa che va fatta, non si puo' delegare ai generali Nato la politica estera dell' Italia e non si puo' essere sempre allineati o reticenti verso il governo quando questo non e' retto da Berlusconi.

 

 


Da: Mari Cor <mari.liberazioni at yahoo.it>
A: "pace at peacelink.it" <pace at peacelink.it>
Inviato: Giovedì 1 Marzo 2012 9:02
Oggetto: [pace] Piccola risposta a Lorenzo

 

Lorenzo,

 

all'inizio dell'articolo ho precisato la volontà di mostrare le analogie sciaccianti fra i due copioni, Siria e Libia, e ho scritto che questo è INDIPENDENTE dalle responsabilità dei due governi locali. Sennò ogni volta dovrei precisare che una storia di crimini avvolge tutti gli altri attori in gioco: Usa, Qatar, Ar Saudita, Al Qaeda, Francia, Turchia, Italia.

 

Ma soprattutto ti dico questo: milito contro le guerre occidentali dal 1991 - assolutamente invano; una colossale perdita di tempo e di altro, ma non riesco a non farlo. Da allora vedo che criminalizzare una parte soltanto è strategia di guerra. PERO' prima della Libia almeno i pacifisti non cadevano nel giochetto pre-guerra: "Primo denunciare i crimini del nemico, secondo dire che ah no per carità non facciamogli la guerra". Dei crimini del governo siriano (stra)parlano anche i sassi (travisando perfino incaute parole del nunzio, ieri); io voglio (anche se ripeto è ormai inutile visto il rimbecillimento generale) attirare l'attenzione sui meccanismi.

 

Ossama è un oppositore che vive in Italia da quando aveva 18 anni e ha legittimo interesse a dire tutto il male possibile del governo siriano; e a non dire molto dei crimini del Cns, visto che ne è stato minacciato (anhe se pubblicamente non si può dire). Però ritengo che in questa fase questo aiuti le ingerenze militari esterne che pure lui non vuole.

 

marinella

 

Da: "lorenz.news at yahoo.it" <lorenz.news at yahoo.it>
A: pace at peacelink.it
Inviato: Giovedì 1 Marzo 2012 2:14
Oggetto: [pace] R: [pace] Vi mando questo articolo "Sibia Liria" (due copioni così simili da far riflettere...chi vuole e può)

 

L’unico dubbio sui tuoi articoli Marinella è che mi sembri continuamente convinta che il regime siriano non ammazzi mai civili se non per sbaglio (io qualche giorno fa ho postato qui un articolo di Silvia Cattori con lo stesso taglio così netto) mentre guerreggia con gli insorti mentre a me sembra acclarato che fin dalla sua storia degli anni passati quel regime uccida gli oppositori, e lo stesso ha fatto per mesi nel 2011 quando i primi oppositori erano pacifici e non c’era ancora l’esercito libero siriano a contrattaccare. Tutte cose che mi sembrano difficili da smentire, le ha ribadite anche Ossamah Al Tawil, e penso dovremmo tenerne conto, parliamo di un regime dittatoriale che non si preoccupa tanto di quel che pensa il mondo esterno,  quindi escludere che anche ora spari pure sui civili mi sembra un po’ difficile da concepire. Ammettere che quel regime è criminale, che lo è sempre stato e che ha fomentato una rivolta armata sparando sui civili pacifici per mesi mi sembra anche un modo per evitare che chi legge le altre notizie del tuo articolo non lo consideri come uno degli articoli che sostengono il regime siriano.

Lorenzo Galbiati

 

Da: pace-request at peacelink.it [mailto:pace-request at peacelink.it] Per conto di Mari Cor
Inviato: mercoledì 29 febbraio 2012 23.56
A: pace at peacelink.it
Oggetto: [pace] Vi mando questo articolo "Sibia Liria" (due copioni così simili da far riflettere...chi vuole e può)