Re: [pace] Re: 20 persuasioni e cinque slogan sulla vicenda Englaro



Caro Tiziano, cari tanti amici noti e ignoti, noi tutti che abbiamo pensato e discusso, temuto, ma assai più sofferto nei giorni di Eluana, anche con differenti opinioni e sentimenti (e qualcuno con giudizi tanto sicuri), ora è il momento di lasciare riposare - non dormire - i cuori e le menti. Anche vicende che hanno degli aspetti disumani (disumano è usare per sé dolori altrui) possono riportarci all'umano. Allora, se me lo permettete, vi passo qui una mezza pagina che ho scritto ieri, inizialmente solo per i familiari, ma forse non impropriamente condivisa quando si cerca e si ha sete di una nuova vicinanza, in tutta la nostra squassata e minacciata società.
Ciao, Enrico
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09 02 11 Sono andato dai miei morti

 

    Oggi per un motivo speciale sono andato dai miei morti. Il cimitero è ancora presso la campagna. La nostra tomba è dove il muro fa angolo, presso una bassa vecchia torre diroccata. Sopra, una intera cupola di cielo, tutto azzurro, pulito dal vento, pennellato da alcune nuvole, come ali bianche. Le Alpi splendenti, armonia tra il bianco di tanta neve e il nero dei pendii all’ombra. Sono una corona di luce su metà dell’intero orizzonte, e sembrano scendere fino qui, fino alle tombe dei bambini, in questo riquadro del camposanto. Piantata su una di queste, una girandola a più colori gioca ininterrottamente col vento.

Per un motivo speciale, sono venuto. Per Eluana. Vado a parlarne con loro, mi sono detto. Loro sanno più di noi, anche se tacciono così tanto, così tanto. Sono passati dall’abitare le nostre case a questa residenza di polvere e di cielo, dove verrò anch’io. Sono morti in vari modi, momenti e malattie. Adesso scende con voi, oppure sale – è lo stesso – in un altro cimiterino di neve (l’ho visto in tv) questa Eluana di cui tutti abbiamo parlato per giorni e giorni, come una familiare di tutti. Sì, l’hanno anche maneggiata oscenamente partiti che della vita e della morte si servono come armi, ma di più l’ha vegliata, senza vederla, la gente semplice che vita e morte le ospita in casa, non le tratta sul mercato del potere. Voi, i nostri morti, siete i più sapienti, tra questa semplice gente. Eccomi qui per dirvi quello che sento. Senza parole ve lo dico, non ce n’è bisogno. Tra tanti che muoiono, Eluana è morta sul cuore del popolo. Gli sciacalli non l’hanno veramente toccata. Era già, un po’ come voi, trasformata da polvere a vento, era già un po’ questo azzurro con ali bianche. Ma era agganciata alla terra, con legami all’inizio di speranza, poi inutili, diventati catene. Con l’ultimo respiro è venuta con voi.

So bene che qua di voi ci sono le lapidi, i nomi, le foto, ma voi volate dappertutto. Eppure, venire a questa tomba è un appuntamento. Ho pregato? Basta tacere, sentire, rivolgere il cuore alla vita che ci avvolge, che non sappiamo, e non dimentichiamo: questo è pregare, con voi.

E ancora pensavo a lei. È stato brutto usarla in politica, oppure è stato più bello farle un posto di amore in mezzo a questo caos sociale, così spesso cattivo? Forse. Prendetela ora con voi, insegnatele a volare: è stata tanto ferma! E non dimenticate di suggerire a noi qualcosa della vostra silenziosa sapienza. E se ancora c’è qualche fatica lì dove siete, come c’è nel nascere e crescere qui, noi preghiamo per voi, come voi per noi. Siamo a voi più vicini, si direbbe, nonostante la cecità del non vedervi e la privazione del non toccarvi, più vicini di quanto permettano qui le tante stupide barriere che alziamo, nei cuori e sulla terra. Voi che avete adempiuto il compito, aiutateci a vivere, a dilatare la vita.

Enrico

 
 
----- Original Message -----
Sent: Monday, February 09, 2009 5:03 PM
Subject: Re: [pace] Re: 20 persuasioni e cinque slogan sulla vicenda Englaro

Nella mia famiglia siamo passati da una situazione in cui potevamo/dovevamo decidere della vita di un nostro familiare con Alzheimer. Ne siamo usciti decidendo di continuare la vita/non vita. Mi rifiuto di parlare del caso Eluana, attiene troppo alla sfera intima.
Quello che invece mi pare gravissimo e che dovrebbe rinserrare le file dei veri democratici è che il nostro aspirante dittatore Silvio Berlusconi sta usando questa vicenda come una clava, senza rispetto umano per nessuno, per un colpo di stato strisciante.
Per i Cattolici incollo una frase pronunciata dal vescovo di Firenze: «C'è un realismo cristiano, per il quale il valore di una persona è superiore anche agli interessi di tenuta di un sistema politico e alle esigenze delle stesse forme giuridiche».
Credo sia loro compito invitare il prelato a pentirsi e convertirsi al Cristianesimo, scegliendone una versione seria che spero esista anche all'interno della Chiesa romana. Dietro questa ipocrita difesa della vita (a fronte della tolleranza per la guerra, la pena di morte, l'ingiustizia, a fronte del fatto che la chiesa è il principale proprietario immobiliare italiano mentre le persone muoiono di freddo) c'è solo un disegno reazionario. Sottolineo reazionario: non dobbiamo avere paura di queste parole, dobbiamo sapere dove stiamo andando.
Un saluto
TC