unire la sinistra!



L'abbrivio repentino del Partito democratico - abbastanza inaspettato dopo anni di annunci mai seguiti dai fatti - ci riguarda tutti. Per la Sinistra italiana si apre una nuova fase. Una facile previsione: le potenzialità ed i rischi sono enormi. Sono abbastanza imprevedibili, invece, le ricadute concrete di questo terremoto sull'ampia area che si pone a sinistra del neonato Pd. Quell'area si amplierà ulteriormente con il passare dei mesi, specie in corrispondenza a quelle procedure che precedono la vera e propria fondazione del Pd. I lavori della costituente, le probabili (ma non certe) primarie per la scelta degli organi dirigenti, la fusione ed il varo del nuovo partito, è facile prevedere che saranno altrettanti punti di crisi sulla non facile strada che hanno di fronte Rutelli e Fassino.
Per questi e molti altri motivi, è una priorità assoluta il Cantiere della Sinistra - evocato e invocato da Rossana Rossanda sul Manifesto di ieri, e dall'ottimo editoriale di Ritanna Armeni su Liberazione di oggi. Forse, siamo già in ritardo. Come una reazione a catena, la nascita del Partito democratico sprigiona forze ed energie in tutte le direzioni. Nella direzione del suo consolidamento, indubbiamente, ma anche verso il "fuori", nelle direzioni molteplici del suo rifiuto, o delle sue delusioni. E non mi riferisco solo ai compagni diessini che seguiranno Fabio Mussi. Forze ed energie (ma anche recriminazioni) non facili da governare; a cui potrebbe seguire, purtroppo, un abbandono della politica, un ritorno a casa. La vera maledizione italiana.
Qui, nel Veneto, funziona da mesi un coordinamento delle politiche regionali attraverso la collaborazione dei consiglieri regionali Prc, Pdci e Verdi. Questo è un buon modello per il Cantiere della Sinistra. Ma non basta. L'appuntamento di giugno annunciato da Rifondazione - la presentazione della Sinistra europea il 16 e 17 a Roma - dovrà diventare un'occasione offerta a tutta la Sinistra. Dovrà essere un vero cantiere. E nei cantieri si lavora, si collabora, ci si ascolta, ci si arrabbia, ma soprattutto si costruisce. Per costruire bene sono necessari, ovviamente, il confronto e la discussione. Ma, soprattutto, la generosità, la fiducia e il coraggio. Se necessario, si cambi nome e simbolo, si rinnovi la classe dirigente, ci s'inventi l'impensabile. Per la casa comune di tutta la sinistra, questo ed altro.
Diamo una chance alla Sinistra italiana! Facciamo volare gli aquiloni della speranza!
 
Lorenzo Mazzucato