Movimenti



[:: Movimenti] Trento-«No agli sgomberi diesse» Centri sociali in
piazza. Treni ribelli bloccati a Milano e Verona
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Trento
«No agli sgomberi diesse» Centri sociali in piazza
Stefano Ischia
Trento


Contro una Trento bigotta, due manifestazioni. Una qualche giorno fa e
una, che vedrà sfilare per le vie della città militanti dei centri
sociali e non solo da tutta Italia, oggi pomeriggio. Il sindaco, il
diessino Alberto Pacher, infila, una dietro l'altra, tre perle di
repressione: l'11 gennaio fa chiudere il Soultrain, uno dei pochi
locali che propone musica dal vivo, frequentato da centinaia di trentini
e giovani universitari; il 21 marzo fa sgomberare a forza il centro
sociale Bruno dall'area Zuffo dopo avere illuso un paio di volte gli
attivisti facendo loro credere che avrebbe concesso degli spazi idonei
e, dulcis in fundo, sta per approvare una regolamentazione capestro per
i musicisti di strada, orari limitatissimi e autorizzazioni da chiedere
di volta in volta ai vigili (solo due ore al giorno per un massimo di 40
giorni all'anno).
E così a scendere in piazza a protestare non ci sono solo i disobbedienti
del Bruno ma anche tutta una rete di associazioni, gruppi, singoli, che
lavorano in campo artistico, culturale o della solidarietà. Così per
oggi è prevista a Trento una manifestazione nazionale in difesa degli
spazi sociali. Il corteo partirà alle 14 dalla stazione ferroviaria per
concludersi in via Buonarroti, all'ex studentato universitario Mayer,
occupato sabato scorso giusto per ribadire che «la migliore risposta
allo sgombero è l'occupazione», a Trento come a Salerno o Bologna, che
in comune hanno sindaci diessini che vogliono normalizzare la vita della
città.
Aderiscono alla manifestazione, tra gli altri, i centri sociali del
nord-est e dell'Emilia Romagna, le Comunità resistenti delle Marche, il
Cantiere di Milano, Esc atelier di Roma, il cs Gabrio di Torino, diversi
centri sociali dalla Campania e la Comunità S.Benedetto al Porto di
Genova, guidata da don Andrea Gallo. E perfino un collettivo londinese,
History is made at night.
Va ricordato che il csa Bruno dal 2002 (quando si chiamava ancora
Tanaliberatutti) ha organizzato circa 200 concerti, proposto assemblee,
teatro, serate culturali e presentazioni di libri. Gli attivisti si sono
impegnati per i senzatetto, per gli immigrati, per i lavoratori
sfruttati. Il centro è uno dei fulcri culturali e solidaristici del
capoluogo.
A causa dalle iniziative del sindaco diessino, sorretto da un
centrosinistra privo di Rifondazione comunista e Italia dei valori,
Trento pare assomigliare sempre più a una città dormitorio, dove le
esperienze artistiche e culturali sembra debbano rientrare tutte sotto
l'ombrello (peraltro prodigo di lauti finanziamenti)
dall'amministrazione comunale. Pena la marginalizzazione o la
soppressione.

www.ilmanifesto.it

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Sabato 21 aprile 2007 14:02 Verso Trento, i sogni non hanno confini
Libertà di movimento! Tutti dappertutto!
verso la manifestazione per la difesa degli spazi sociali, treni ribelli
bloccati a Milano e Verona
Questa mattina molti treni ribelli diretti al corteo nazionale di Trento
per la difesa degli spazi sociali sono stati fermati da parte delle
Ferrovie dello Stato e dal governo: negato il diritto a manifestare?
Tutti dappertutto: i sogni attraversano ogni confine!
Questo speciale è in continuo aggiornamento.
Fermati questa mattina i manifestanti a Milano e bloccato un treno a
Verona.


Corteo a Trento, manifestanti bloccati a Milano e Verona: Vai agli
speciali con comunicati, foto e audio sul corteo per gli spazi sociali e
su questa nuova "politica dell’immobilità" da parte di Governo e
Trenitalia.

Questa mattina è ststa negata la possibilità a studenti e precari di
andare da Milano a Trento per la manifestazione nazionale a difesa dei
centri sociali.
Poche le nostre parole, ma molto chiare: "Da Copenaghen a Trento: GUAI A
CHI CI TOCCA, liberi gli spazi sociali, liberi i nostri sogni"

Chiara e vergognosa anche la risposta da parte di Trenitalia e del
governo: "il diritto a manifestare non esiste".
A Milano, il treno su cui erano saliti i manifestanti è stato soppresso e
sono state cambiate le condizioni di una trattativa già chiusa: i più di
mille passeggeri a bordo, sono stati obbligati a scendere. In seguito i
manifestanti si sono spostati nell’atrio centrale della stazione, dove
attraverso un’azione comunicativa è stata chiusa momentaneamente la
biglietteria.
Quasi contemporaneamente a Verona i manifestanti in viaggio da Venezia e
Padova sono stati bloccati da plotoni di celere.
La vergogna di questa nuova politica da parte di Trenitalia e del governo
è stupefacente, la risposta può essere una sol a: i sogni oltrepassano
ogni confine, saremo dappertutto quando meno ve l’aspettate.

www.globalproject.info


  Indirizzo web :http://www.edoneo.org/