Liberalizzazioni e distruzione della Stato sociale. Documento da inviare e diffondere se condiviso



Movimento per la società di giustizia e per la speranza
Cari amici
                il Movimento ha preparato questo documento sulle liberalizzazioni del governo Monti; per il quale chiede il vostro aiuto nell'invio e nella diffusione. Il documento può sempre essere fatto proprio o anche modificato. Gli indirizzi:

Pres. Giorgio Napolitano, presidenza.repubblica at quirinale.it  (nome, cognome, indirizzo obbligatori, altrimenti cestinati);

Premier Mario Monti, centromessaggi at governo.it

Min. Elsa Fornero, ufficiostampa at lavoro.gov.it

Segr. Pier Luigi Bersani, segr.bersani at partitodemocratico.it

Un saluto fraterno da Arrigo Colombo
 

Movimento per la Società di Giustizia e  per la Speranza

Lecce

 

Al Presidente Giorgio Napolitano

al Premier Mario Monti

al Ministro Elsa Fornero

al Segr. PD PierLuigi Bersani

 

Liberalizzazioni e distruzione della Stato sociale

 

Si parla tanto di liberalizzazioni; e non solo delle professioni, un fatto già problematico se si pensa che l’Italia ha 213.000 avvocati, mentre la Germania ne ha 150.000 e la Francia meno di 50.000; e che se il numero dei tassisti aumenta indiscriminatamente, faranno tutti la fame.

 

Si parla (si leggeva oggi nella stampa) di liberalizzare e privatizzare i servizi essenziali: la scuola; la sanità; la previdenza affidandola a società assicurative; i trasporti cioè anzitutto i treni, i trasporti municipali (metro, tram, autobus); le poste (che da quando sono una società per azioni preferiscono i servizi bancari, trascurando quello postale, in particolare per le stampe che arrivano dopo mesi), ecc.

 

Si demolisce così lo Stato sociale o dei servizi, cui i servizi sono essenziali – essenziali allo Stato democratico (l’unico legittimo), che nasce per una cessione di potere del cittadino per la sua tutela e promozione.

Tutela e promozione che avvengono sì anzitutto nella legge e nella sua forza anche coattiva;

ma avvengono in particolare nei servizi, offerti a condizioni accessibili a tutti, anche in perdita;

nei quali si ha pure una ridistribuzione dei beni che compensa alquanto il divario di povertà e ricchezza, il quale contrasta  con la dignità e diritto della persona, così come con il principio di eguaglianza.

 

Con la privatizzazione lo Stato viene spogliato di una sua funzione essenziale;

non solo, ma ciò che era servizio del cittadino diventa strumento di profitto.

Si va verso lo “Stato minimale” preconizzato da Adam Smith, da molti altri ideologi al servizio del capitale, da tutta l’ideologia capitalistica moderna; lo Stato che mantiene l’ordine affinché il capitale possa profittare.

 

Mentre liberalizzando le professioni, l’apertura dei negozi 24 ore su 24, si produce caos sociale.

Le professioni hanno i loro organi di autogestione, che possono essere migliorati attraverso la legge;

in caso diverso penseranno i comuni a regolarne l’espansione e l’esercizio.

Lecce, l’11 gennaio 2012

                                                                            Per il Movimento il Responsabile

                                                                                   Prof. Arrigo Colombo

 

Arrigo Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di Lecce

Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160

E-mail arribo at libero.it/ Pag  web http://digilander.libero.it/ColomboUtopia