RE: Comunicato stampa incontro con la Schering




Per chi fosse interessato, come Caterina, alla Schering, riporto di seguito il paragrafo del libretto 'Pillola amara: istruzioni per l'uso' che stiamo predisponendo come Campagna, riguardante appunto fatti e misfatti della multinazionale tedesca.
Ancora saluti di pace
                                                Andrea Mazzi

LA SCHERING

La Schering (da non confondersi con la Schering-Plough, altra ditta farmaceutica non collegata), pur essendo una ditta farmaceutica come l’Angelini, ha delle caratteristiche sostanzialmente diverse dalla prima: alto tasso di internazionalizzazione, raggio di azione a scala mondiale, spregiudicatezza nel marketing, produzione dei farmaci finalizzata primariamente al profitto aziendale. La casa madre (Schering AG), fondata nel 1851 da Friedrich Schering con il nome di Grüne Apotheke, ha sede a Berlino ed oggi ha 141 società tra filiali e controllate sparse in diverse decine di paesi nel mondo. Il fatturato del 2003 è stato di 4.828 milioni di Euro, per l’89% realizzato con vendite all’estero, ed è pressoché interamente derivato dalla vendita di farmaci. I 3 principali settori farmaceutici in cui è presente la ditta sono (tra parentesi la percentuale di fatturato del settore sul totale 2003): - farmaci per terapie ormonali per donne e uomini, in particolare pillole anticoncezionali, di cui Schering è leader mondiale, ma anche prodotti per la menopausa e per il controllo della fertilità maschile (34%) - farmaci e mezzi di contrasto per la risonanza magnetica e la radioterapia (27%), - farmaci per alcuni settori specializzati, e cioè: per la lotta ai tumori, per la cura di disturbi del sistema nervoso e per problemi cardiocircolatori (32%), In quest’ultimo campo va segnalato in particolare il Betaferon, un farmaco per la cura della sclerosi multipla, che da solo contribuisce per più del 15% al fatturato aziendale. inoltre Fludara, per la cura della leucemia. Un altro settore di presenza del gruppo è quello dei prodotti dermatologici, rivolti alla cura di disturbi per la pelle quali acne, eczemi e psoriasi (4%). Attualmente lo stabilimento produttivo principale di questo segmento aziendale è a Segrate (MI), in Italia, dove vi è anche la sede della filiale italiana della multinazionale, la Schering SpA (via Schering 21 Il sito della filiale italiana è www.schering.it). Infine Schering detiene una partecipazione di Aventis CropScience (24%), società che opera nel campo dei prodotti per la cura delle piante E’ quotata in borsa dal 1871, attualmente è presente sulle piazze di New York, Londra e Zurigo. La contraccezione ormonale è uno dei punti di forza dell’azienda: la Schering: nella ricerca di un preparato a questo scopo ha investito energie fin dagli anni ’30, e nel 1961 è stata la prima ditta in Europa a produrre una pillola anticoncezionale (Anovlar); attualmente il settore è responsabile del 27% del fatturato (1.333 milioni di Euro nel 2003), ed è stato uno dei pochi in crescita tra 2002 e 2003, a fronte di un calo complessivo del fatturato del 4%; è in questo campo che l’azienda sta investendo fortemente in ricerca per immettere sul mercato prodotti sempre nuovi e conquistare quote sempre maggiori. La nuova pillola Yasmin, lanciata solo nel 2002, e presentata come ‘la pillola dei sogni’ (in quanto sarebbe priva di tutti gli effetti negativi delle pillole precedenti, e indurrebbe in più una sensazione di benessere) ha prodotto da sola introiti per 290 milioni di Euro nel 2003 (+91% rispetto all’anno precedente). La ditta poi non si limita a produrre le pillole, ma contribuisce anche a diffondere una mentalità favorevole all’uso, con pubblicazioni, ricerche da lei finanziate, siti internet (si veda in particolare www.femalelife.it). Dal punto di vista etico diversi fatti evidenziano che Schering, al di là dei proclami di facciata tipici di tutte le multinazionali, non si fa alcuno scrupolo etico nella promozione dei suoi prodotti e più in generale nella ricerca di profitto: - nel novembre 2000 l’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato ha condannato la Schering SpA, insieme alle società Bracco SpA, Byk Gulden Italia Spa, Nycomed Amersham Sorin Srl e Farmades Spa (quest’ultima poi acquistata da Schering nel corso del 2003), avendo riscontrato un'intesa restrittiva della concorrenza nella fornitura di mezzi di contrasto a uso radiologico alle aziende ospedaliere. In pratica le società dal 1995 al 1999 anziché farsi concorrenza tra loro in occasione delle gare bandite dalle ASL per le forniture di questi farmaci, si accordavano in precedenza sui prezzi da offrire; così i prezzi dei farmaci rimanevano alti, con aumento dei profitti per le ditte; e chi ci rimetteva era la sanità pubblica (quindi noi tutti), costretta a pagare prezzi eccessivi per quei prodotti. A seguito dell’istruttori, l’Autorità ha irrogato nei confronti di ciascuna delle imprese coinvolte una sanzione pecuniaria pari al 5,5% del fatturato relativo alle vendite di mezzi di contrasto non ionici nel mercato italiano, per un ammontare complessivo di circa 8,5 miliardi di lire. - nel 2001 Schering ha fatto parte del cartello di 39 aziende (tutte le principali multinazionali farmaceutiche) che hanno fatto causa al Governo del Sud Africa perché con una legge (il ‘medicine act’) aveva autorizzato la produzione o l’importazione di farmaci antiretrovirali (per la cura dell’AIDS) senza pagare i brevetti, consentendo così la commercializzazione a un costo accessibile. La causa è stata poi ritirata sotto la pressione dell’opinione pubblica mondiale. In quell’occasione Schering, assieme a Bayer, Boheringer-Ingelheim, Glaxo-Smith Kline, Novartis era già stata fatta oggetto in Italia di un’azione di boicottaggio dei prodotti farmaceutici e di bellezza promossa dalla Lila la Lega Italiana per la Lotta all’AIDS. - nel dicembre 2002 Schering ha posto fine unilateralmente alla campagna di lancio della nuova pillola contraccettiva Yasmin in Inghilterra, partita a febbraio; un articolo della rivista ‘Drugs and Therapeutics Bullettin’ aveva infatti messo in dubbio che Yasmin si potesse definire ’la pillola del benessere’ e che i dati pubblicati non fossero sufficientemente convincenti per indicare che Yasmin presentasse qualche vantaggio rispetto agli altri contraccettivi orali di uso più consolidato relativamente all'aumento di peso, ai problemi dermatologici o ai sintomi premestruali. La Schering, dopo aver minacciato azioni legali, a seguito anche dell’indagine avviata dall’Agenzia di controllo sui farmaci inglese, è stata costretta a ritirare la campagna e a pubblicare una rettifica. Ma nel frattempo, solo tra febbraio e luglio 2002, il Servizio sanitario inglese ha speso per le prescrizioni di Yasmin 790.000 sterline, vale a dire 300.000 sterline in più di quanto sarebbe costata la prescrizione di uno degli ultimi contraccettivi orali più costosi. Anche in Italia, come ha denunciato una rivista di un’associazione di consumatori, il lancio di Yasmin è stato accompagnato dalla pubblicazione sui giornali di articoli incensatori del nuovo prodotto, che altro non erano che comunicati prodotti all’interno della ditta e poi diffusi all’esterno. Un modo per farsi pubblicità spacciandola per informazione scientifica. - Schering ha legami molto stretti con diverse associazioni di medici ginecologi, in particolare in Germania, che di fatto le servono per promuovere i suoi prodotti. Ad esempio, nel luglio 2002 uno studio pubblicato sul British Medical Journal su 16.000 donne USA aveva evidenziato un lieve incremento del rischio di tumore alla mammella, malattie cardiovascolari, trombosi e ictus tra coloro che utilizzavano terapie ormonali sostitutive (TOS), di cui Schering è una delle aziende leader nella produzione, in postmenopausa. Dopo soli 3 giorni dalla pubblicazione, migliaia di ginecologi tedeschi hanno ricevuto un fax dalla ‘Berufsverband der Frauenarzte’, l’associazione tedesca dei ginecologi, in cui il presidente della ‘Commissione sugli ormoni’ dell’associazione diceva che i dati dell’articolo erano ‘di scarsa rilevanza’ per la popolazione tedesca; lo stesso fax conteneva anche un foglietto da copiare e dare alle donne per tranquillizzarle. In realtà quei fax, come la stessa Schering ha ammesso successivamente, erano stati redatti e spediti dall’interno dell’azienda. - a dicembre 2004 la filiale britannica della multinazionale ha dovuto ritirare una campagna di lancio natalizia riguardante proprio la pillola del giorno dopo, in seguito alle proteste arrivate per i manifesti affissi nella metropolitana di Londra. L'azienda aveva coniato lo slogan "La pillola per l'immacolata contraccezione", per evidenziare che questo prodotto arriva dove i contraccettivi non arrivano, giocando sempre sull'inganno di presentare la pillola come un contraccettivo e non come un abortivo. I cartelloni recitavano: "Immacolata contraccezione? Se solo..." E ancora: "Sarà pure Natale, ma i preservativi si rompono e le pillole si dimenticano. Se il tuo contraccettivo ti delude, chiedi al farmacista 'Levonelle One Step'". La pubblicita' e' stata ritirata sia per le proteste che sono arrivate all'azienda sia per l'apertura di un'inchiesta formale da parte della Britain's Advertising Standards Authority (ASA), ente che controlla gli standard pubblicitari, in quanto lo slogan utilizzato da un lato urtava la sensibilita' religiosa di tante persone, dall'altro implicitamente incoraggiava i rapporti sessuali occasionali.


At 10.34 11/01/05 +0100, you wrote:
Buongiorno a tutti.
Ringrazio Andrea per la news inviataci, ma ricordo che non tutti i partecipanti
alla ML aderiscono ad una politica anti-abortistica. Non mi sembra, quindi
che la notizia rientri nel tema "consumo critico".
Scusate per la critica, ma mi sento presa in causa.
Se la news riguardava inceve tutti i prodotti della multinazionale Schering
(in quanto multinazionale, appunto), ciò non è emerso dalla lettera, ma
anzi, non avendo io mai sentito questo nome prima d'ora, sono curiosa di
avere maggiori informazioni in proposito. Dove ne posso trovare?
Con sincera amicizia
Caterina