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(Fwd) INCHIESTE: In realtà, solo in Bosnia, sono stati sparati
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A COLLOQUIO CON DUSAN VUKOJEVIC PRESIDENTE DI "DOBRA
VOLJA" BELGRADO
(di Maria Lina VECA) (16/04/02)
A COLLOQUIO CON DUSAN VUKOJEVIC
PRESIDENTE DI "DOBRA VOLJA"
BELGRADO
"Se si frantuma e si distrugge l'identità del popolo serbo, si ottiene
il completo controllo dei Balcani..." Chi parla è Dusan Vukojevic,
detto "Mars", già Maggiore del Genio nell'Esercito della Repubblica
Federale di Jugoslavia, comandante del contingente di Krajina, pilota
militare, grande invalido. Personaggio straordinario, combattente e
testimone vivente del martirio del popolo serbo, attualmente
presidente dell'Associazione umanitaria "Dobra Volja" ("Buona
Volontà").
"Come è nata "Dobra Volja"?"
"Nel 1995 un gruppo di invalidi di guerra, che si erano ritrovati
durante la riabilitazione all'Accademia di Medicina, decisero di
formare una associazione di veterani, soprattutto superstiti della
guerra di Krajina. Per superare le resistenze alla registrazione
ufficiale dell'Associazione, anche da parte di Milosevic, abbiamo dato
all'Associazione la connotazione di associazione umanitaria, dando
spazio non solo ai veterani e agli invalidi di guerra, ma all'intero
nostro popolo, creando collegamenti con organizzazioni analoghe
nazionali e internazionali. Non abbiamo sovvenzioni statali. Esiste
una legge che prevede risarcimenti per chi è stato ferito o è morto in
azioni di guerra, ma non ci sono i fondi. In Serbia non ci sono
neanche i medicinali."
"Esiste un piano di colonizzazione per i Balcani?"
"Cominciamo dal Kosovo. Questa cosiddetta pace della Nato nel Kosovo,
significa soltanto che la guerra è sotto controllo, non che c'è la
pace. Sotto controllo nel nome della protezione degli Sqipetari. Gli
albanesi sono tornati nel Kosovo, benché nessuno li avesse cacciati.
Erano proprio le forze Nato a spingerli ad allontanarsi. La pulizia
etnica contro i Serbi del Kosovo continua (anche se ormai di Serbi ce
ne sono talmente pochi...) Era stato previsto il ritorno, entro
dicembre 2001, di 3.000 Serbi...ne sono tornati soltanto 107 e vivono
nelle enclavi, sotto il controllo della Kfor... I Serbi non hanno più
case dove tornare. Da anni ormai è così. La "Grande Albania" è un
progetto che viene costruito a spese dell'Europa, contro l'intera
Europa. Ricordiamo che anche se ora i Serbi sono ridotti nell'angolo,
sono sempre il gruppo etnico più grande, ed hanno la tradizione di una
grande qualità della macchina statale."
"L'Albania è la grande beneficiaria di prestiti di tutti i generi,
nonché di cancellazione di debiti, con la "benedizione" della Banca
Mondiale...I Paesi musulmani continuano ad inviare ingenti somme in
Kosovo per ricostruire le Moschee. Gli Emirati Arabi Uniti hanno
offerto un aeroporto alla città di Kukes: l'inaugurazione è stata
fatta in pompa magna, presenti i tre figli del Presidente degli
Emirati, Zaid Ben Sultan. Scriveva Yves Bataille sulla sua lettera
geopolitica: "L'Albania è una terra selvaggia dalla quale tutti,
cattolici, musulmani, banchieri, mafiosi, terroristi, sperano di
trarre vantaggio...dopo che i "benefattori dell'umanità" hanno portato
l'aiuto che conosciamo ai "poveri Kosovari, vittime della più grande
tragedia della nostra epoca", Salman Rushdie, lo scrittore diventato
"superstar della tolleranza e dei diritti dell'uomo", osannato e
celebrato da tutte le democrazie occidentali, ha concesso al Boston
Globe un'intervista nella quale esprime il suo parere sull'avvenire
del Kosovo: "non ci resta più che costruire un Kosovo libero,
etnicamente albanese...E' vero che, in Kosovo, l'Arabia Saudita fa
distruggere le Moschee considerate "non conformi" e finanzia la loro
ricostruzione?"
"L'Arabia Saudita è molto presente in Kosovo...finanzia le moschee,
promuove lo sviluppo edilizio, come già ha fatto in Bosnia."
"Apriamo una parentesi su quel "mondo" che si levò in difesa degli
albanesi...ci fu un grande tam-tam mediatico sulle sofferenze dei
profughi albanesi, sulla crudeltà dei Serbi, si parlò di fosse comuni,
peraltro senza che mai fosse esibita alcuna prova certa. Ricordo, a
questo proposito, una pagina molto interessante di "El Pais" 23
settembre 1999 titolata: "ESPERTI SPAGNOLI NON VEDONO ALCUN
GENOCIDIO
IN KOSOVO" a firma di Pablo Ordaz. "Esperti della polizia e giudiziari
spagnoli non hanno trovato prove di genocidio nel Nord del Kosovo.
Crimini di guerra sì, genocidio no. Ciò è stato definitivamente
dimostrato ieri dal gruppo di esperti spagnoli formato da ufficiali
della polizia scientifica e da legali civili appena tornati da Istok,
la zona nel Nord del Kosovo sotto il controllo della Legione [il
contingente spagnolo della NATO, composto da 1174 militari; 670 di
essi controllano la zona di Istok (600 km2, il 6% circa della
superficie del Kosovo) all'interno del settore KFOR italiano, che ha
sede a Pec; gli altri si trovano nel settore francese, ai confini con
la Serbia ("El Pais", 13 novembre 1999) - 187 cadaveri trovati e
analizzati in 9 villaggi erano sepolti in tombe singole, orientati per
la maggior parte verso la Mecca, in rispetto delle convinzioni
religiose degli albanesi kosovari e senza segni di tortura. "Non
c'erano fosse comuni. Per la maggior parte, i serbi non sono così
cattivi come sono stati dipinti", ha osservato il funzionario legale
Emilio Perez Pujol" Comandante, esistevano queste fosse comuni?"
"Gli spagnoli, come Lei ha detto, furono incaricati di queste ricerche
di fosse comuni. Non hanno mai trovato niente per il semplice motivo
che non esistono fosse comuni. Una politica di falsa informazione ha
prodotto cadaveri che non sono veri. La stessa cosa è avvenuta con il
discorso degli stupri etnici in Bosnia.La pulizia etnica contro i
Serbi non è soltanto fisica, è fatta anche di politica scorretta, di
disinformazione, è anche una forma di genocidio culturale."
"Parliamo della "trasformazione" dell'UCK in Corpo di Protezione
Civile...Un ufficiale italiano , in Kosovo, nel mese di dicembre e al
di fuori delle conversazioni ufficiali, mi raccontava: " Il passaggio
dell'UCK a Corpo di Protezione Civile? E' pura follia...quando mai un
Corpo di Protezione Civile è stato armato? E' una barzelletta! La KPS,
la polizia kosovara, è formata da gente riciclata dall'UCK. Chiedono
sempre altre armi...e gliele daranno! L'ex UCK non è mai stato così
esistente e armato, e aspira a diventare l'unico esercito regolare..."
"Chiedono nuove armi e gliele daranno"....così diceva quell'ufficiale.
"Washington ha sempre armato l'Uck": così ha dichiarato l'americana
Sara Flounders, dell'"International Action Center", il gruppo dell'ex
ministro della giustizia, Ramsey Clark . Sara Flounders, uno dei
maggiori esponenti del gruppo, è autrice di un libro "Bosnia Tragedy",
in cui racconta come il Congresso Usa, il 5 novembre 1991, approvò la
legge (101/513) che sanciva la dissoluzione della Jugoslavia
attraverso il finanziamento diretto di tutte le nuove formazioni
nazionaliste..." "I Servizi Segreti tedeschi, nel primo periodo, hanno
formato, armato e addestrato l'UCK in Croazia e in Bosnia. Poi sono
stati ulteriormente addestrati dai Mujahedin, in Bosnia...è stato
proprio il Presidente della Bosnia a dare la bandiera all'UCK. La
maggior parte dei capi dell'UCK sono stati formati dai Mujahedin,
collegati con Al Qaeda. Ma di questo nessuno vuole parlare. La
trasformazione dell'UCK è una farsa. Ora l'UCK agisce in forma ridotta
(circa 5.000 persone), ma può velocemente ritornare a 20.000 persone.
Le armi distrutte, con tanto clamore pubblicitario, sono state solo
quelle vecchie e inservibili. Quelle nuove rimangono in mano
all'UCK... e ne hanno sempre di nuove e più potenti. La struttura
gerarchica e di comando dell'UCK è rimasta immutata: l'unità di
formazione è la Brigata (ogni Brigata comprende circa 3.000 soldati).
Esistono 6 Brigate, più la struttura di Comando, più la struttura
della Logistica. Agisce con l'efficienza e la capillarità di una
azienda privata. Corpo di Protezione ci
"Parliamo di "ORGANIZZAZIONI UMANITARIE" per la "democrazia e i
diritti dell'uomo" nei Balcani ...Associazioni che hanno come scopo
"la prevenzione dei conflitti" e "la difesa dei diritti dell'uomo",
organizzazioni non governative che si qualificano come "difensori
della pace", che accompagnano l'attività di diplomatici e militari
definendosi "operatori della democrazia e dei diritti dell'uomo"... Ma
come stanno davvero le cose? Quale è il lavoro reale di alcune di
queste organizzazioni "umanitarie"?
In realtà le vere finalità di queste associazioni sono spesso ben
diverse da quelle ufficialmente dichiarate?" "Nel nome della "guerra
umanitaria" è stata attuata la sistematica distruzione dei luoghi
sacri, perché, se si distrugge la cultura di un popolo, si distrugge
il popolo stesso. L'UCK ha distrutto chiese e cimiteri, ha profanato
tutto quello che è storia della civiltà serba, una civiltà
antichissima con espressioni artistiche che precedono Giotto, che
precedono il Rinascimento...Tutto quello che non è stato distrutto, è
stato rubato, venduto...con l'aiuto di alcune organizzazioni
"umanitarie" che non subiscono alcun controllo, e godono di alte
protezioni..."
"A chi serve il genocidio del popolo serbo?"
"Come ho detto prima, chi spezza, frantuma, distrugge, il popolo
serbo, ottiene il completo controllo dei Balcani (il petrolio, le vie
del petrolio, le strade per i trasporti verso l'Oriente). Se la guerra
non fosse cominciata nelle Krajine, sarebbe cominciata in Kosovo.
L'importante era distruggere l'etnia serba nei Balcani...che io torni
nella mia Krajine o che i serbi possano tornare in Kosovo...non so, mi
ricorda molto la storia degli italiani che volevano tornare in
Dalmazia. Prima ci uccidono, distruggono la nostra cultura, devastano
i nostri luoghi sacri...poi ci dicono "Ritornate"..."
"Falco Accame ha parlato molte volte dell'impiego di uranio impoverito
nei Balcani, con effetti disastrosi - e continuamente negati dalle
istituzioni militari e politiche - sia per i soldati (e gli italiani
sono stati i più esposti!) sia per i civili. Abbiamo dei dati certi?"
"Abbiamo la mappa dei bombardamenti con proiettili all'uranio in
Kosovo. Una analoga mappa esiste presso la base di Aviano (è stato un
italiano, il Generale Fornasiero, a comandare, per le forze Nato, il
massacro dei serbi di Bratunac) per la Bosnia. Proprio per la Bosnia,
i comandi hanno giurato e spergiurato, contro ogni evidenza, che fosse
stato usato uranio impoverito. In realtà, solo in Bosnia, sono stati
sparati oltre 10.000 proiettili al Depleted Uranium."
Finisce qui la conversazione con Dusan Vukojevic, il comandante
"Mars", che torna a Belgrado a condurre la sua battaglia quotidiana di
"Dobra Volja". Noi concludiamo con le parole del Vescovo della Diocesi
di Raska e Prizren, Artemy : "Il Kosovo in croce...ci può essere
un'immagine più terrificante? ...il giorno in cui il trattato di pace
fu firmato e la risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU fu
accettato...quando aspettavamo una reale soluzione al problema del
Kosovo, l'inevitabile è accaduto: la persecuzione e l'esilio della
popolazione Serba del Kosovo è cominciato. Con l'arrivo delle "forze
internazionali di pace" - come loro stessi amano definirsi - nel
Kosovo l'inferno è precipitato addosso ai Serbi del Kosovo. I luoghi
sacri della terra Serba si sono trasformati nell'inferno, e tutto è
stato ridotto in cenere. Abolite le frontiere con Albania e Macedonia,
porte e cancelli aperti, un flusso umano inarrestabile si è riversato
in Kosovo. Centinaia di migliaia di Albanesi, che erano stati prima
espulsi dal Kosovo, rientrarono insieme a tanti che mai erano stati né
avevano vissuto in Kosovo. Mentre l'auto-proclamata, e armata,
"Liberation Army
Maria Lina Veca
Danica - Dana Razlag
COMITATO STOP-U238 - Italian Committee Against Depleted Uranium
Osservatorio Etico Ambientale - Ethical Environmental Observatory
E-mail: razlag@yahoo.it E-mail: danaziumo2001@yahoo.it Tel: (Italy +)
388 0438850 ; 338 5838282 http://www.fly.to/oea
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