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LETTERA-APPELLO a tutti gli interessati alle problematichejugoslave
Verso un coordinamento nazionale degli amici della Jugoslavia
LETTERA-APPELLO a tutti gli interessati alle problematiche jugoslave
Nelle ultime settimane abbiamo sondato il terreno in vista della
costituzione di una realta' organizzata nazionale che si impegni sulle
problematiche jugoslave, inerenti cioe' allo spazio geografico, culturale e
politico della disciolta
Repubblica Federativa Socialista di Jugoslavia.
A nostro avviso tale realta' unitaria si rende necessaria per continuare in
maniera proficua ed anzi, se possibile, rilanciare tutte le attivita' che,
nei nostri rispettivi ambiti, abbiamo avviato. Tra queste attivita'
ricordiamo:
1. SOLIDARIETA' La solidarieta' materiale nei confronti delle popolazioni
jugoslave, ed in particolare dei cittadini della attuale Repubblica
Federale di Jugoslavia bombardata da aerei partiti dal nostro suolo nella
primavera del 1999, espressa attraverso adozioni a distanza, raccolte di
fondi, invio di medicine, vestiti ed altri materiali, gemellaggi, appoggio
di vario tipo ai lavoratori di quelle terre. Tale solidarieta' non e' da
noi intesa in senso meramente umanitario, bensi' come espressione del
nostro sentimento internazionalista e della nostra condanna nei confronti
degli atti (politici, diplomatici, militari) di cui il nostro paese si e'
reso responsabile e per i quali gli jugoslavi hanno diritto all'indennizzo.
La costituzione di una rete nazionale potrebbe facilitare la conoscenza
reciproca delle varie iniziative e l'opera stessa di aiuto ai lavoratori ed
agli strati piu' deboli e bisognosi della popolazione di quelle terre, in
particolare verso i profughi vittime di dieci anni di spartizioni
artificiose del territorio.
2. CONTROINFORMAZIONE La controinformazione, mirata a disvelare le cause
meno note del disastro balcanico degli ultimi dieci anni, a smascherare le
interferenze imperialiste e gli interessi neocoloniali, a combattere le
campagne di demonizzazione scagliate contro talune parti in conflitto o
contro interi popoli, nonche' a collocare in una prospettiva storica il
recente e perdurante sfascio della unita' jugoslava.
Un organismo unitario, a differenza di tante iniziative locali
disarticolate, renderebbe possibile una maggiore integrazione delle
conoscenze storiche e politiche in materia in direzione della creazione di
un archivio dove reperire informazioni spesso introvabili; consentirebbe
una maggiore presenza di forze e di fondi da dedicare alla pubblicazione di
libri, opuscoli, alla diffusione via internet o alla promozione di
specifiche iniziative.
3. CULTURA La conoscenza della realta' jugoslava e balcanica, attraverso la
diffusione della musica, della letteratura, della storia di quelle terre.
Si potrebbero organizzare anche iniziative promozionali e di
autofinanziamento di vario tipo, o coordinare e fare da cassa di risonanza
ad iniziative promosse da realta' locali.
4. POLITICA Il mantenimento dei rapporti con le sinistre sociali e
politiche delle varie repubbliche jugoslave, creando in Italia un referente
unitario ed affidabile.
Non si tratterebbe di creare un referente "unico", ne' di individuare
interlocutori "esclusivi", ma piuttosto di collaborare insieme ad
organizzare e gestire momenti di scambio con rappresentanti di partiti,
sindacati, gruppi o movimenti, o singoli, per consentire la conoscenza di
tutto lo spettro delle posizioni politiche ed ideologiche della sinistra
jugoslavista, antifascista ed internazionalista presente nelle varie
repubbliche.
5. AMICIZIA La necessita' di un costituire un punto di riferimento e di
incontro, in Italia, per tutti quegli jugoslavi - di ogni cittadinanza o
nazionalita' - che hanno rifiutato lo smantellamento sanguinoso del loro
paese e ne sono rimasti persino vittime, costretti alla emigrazione o
all'isolamento. Costoro, vivendo oggi in Italia, non hanno ancora un ambito
culturale-associativo per esprimere la loro identita'.
QUALI VALORI FONDATIVI?
Il 25 giugno 2001 ricorre il decimo anniversario dall'inizio della guerra
nei Balcani, che e' contemporaneamente una guerra di distruzione fratricida
ed una guerra di assoggettamento imperialista. Nonostante le sofferenze per
le popolazioni locali e nonostante il pesante coinvolgimento internazionale
- quest'ultimo, spesso, con effetti assolutamente deleteri - lo scenario
con il trascorrere del tempo si e' tutt'altro che stabilizzato. Per le
attivita' che prevediamo di svolgere nel futuro non potremo fare a meno di
inquadrare questa difficilissima situazione attuale nel contesto politico
piu' generale, con lo sguardo attento alle dinamiche economiche, alle
transizioni in corso anche nei limitrofi paesi balcanici, agli scenari
strategici che muovono le vicende dei vari paesi: riforme "strutturali",
questione dell'approvvigionamento delle risorse, allargamento ad est della
UE e della NATO, eccetera.
La nascente struttura nazionale puo' essere ovviamente fondata solo su
quegli stessi valori su cui e' stato fondato mezzo secolo di vita pacifica
e di sviluppo della Jugoslavia, contro ogni secessionismo e contro ogni
contrapposizione nazionalitaria od etnicistica, a partire dalla Guerra
Popolare di Liberazione alla quale, assieme a tutti gli altri,
parteciparono anche migliaia di italiani. Potremo cosi' contribuire anche a
rimediare al profondo debito storico e culturale ed alla profonda
disinformazione sulle vicende jugoslave e del nostro confine orientale che,
proprio in Italia, ereditiamo da lunga data, attraverso il nazionalismo
italiano post-unitario, le annessioni coloniali ed il fascismo, la guerra
fredda, lo smembramento della RFSJ. In questo ci sentiamo in continuita'
con lo spirito della comune lotta dei partigiani jugoslavi e italiani
contro il nazifascismo.
Maria Grazia Ardizzone (Perugia) Ljiljana Banjanin (Torino / Novi Sad)
Giulia Barone (Roma) Peter Behrens (Trieste / Trst) Boris Bellone (Torino /
Dubrovnik) Tamara Bellone (Torino / Dubrovnik) Gabriele Campana (Trieste /
Trst) Claudio Cancelli (Torino) Giuseppe Catapano (Roma) Andrea Catone
(Bari) Milena Cubrakovic (Roma / Beograd) Angelo D'Orsi (Torino) Nicoletta
Dosio (Torino) Giorgio Ellero (Trieste / Trst) Andrea Fioretti (Roma) Eros
Francescangeli (Perugia) Eleonora Gallucci (Roma) Enrico Giardino (Roma)
Marcello Graziosi (Modena) Fulvio Grimaldi (Roma) Mirjana Jovanovic (Roma /
Beograd) Vladimir Kapuralin (Pula) Natasa Karanovic (Varese / Beograd)
Ivana Kerecki (Milano / Beograd) Dorothea Krauss (Novara) Rino Lamonaca
(Torino) Domenico Losurdo (Urbino) Franco Marenco (Roma) Manuela Marianetti
(Roma) Andrea Martocchia (Roma) Jasna Matic (Trieste / Zenica) Licia
Mazzola (Milano) Orsola Mazzola (Bologna) Zivkica Nedanovska (Ravenna /
Pancevo) Mara Oneta (Cremona) Stefano Paltrinieri (Milano) Miodrag Paskuci
(Roma / Beograd) Ivan Pavicevac (Roma / Pula) Svjetlana Pejic Adzaip
(Varese / Doboj) Nicola Pisani (Roma) Valeria Poletti (Milano) Carlo Pona
(Roma) Roberto Renzetti (Roma) Oreste Strano (Novara) Alberto Tarozzi
(Bologna) Marcello Teti (Perugia) Jasna Tkalec (Roma / Zagreb) Enrico Vigna
(Torino) Gilberto Vlaic (Trieste / Trst) Milica Vukelic (Milano / Beograd)
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Come primi firmatari, vorremmo raccogliere ulteriori adesioni
all'iniziativa, da parte di coloro i quali, jugoslavi od italiani, con
diverse esperienze e possibilita' di impegno, condividendo i nostri scopi
sono disponibili a contribuire attivamente.
Il criterio che abbiamo finora seguito per raccogliere le adesioni e'
basato sulla contiguita' (ciascuno dei firmatari si e' fatto carico di
contattare altri, con i quali e' particolarmente affiatato) ed e'
individuale. Rivolgendosi alle persone individualmente abbiamo pensato di
garantire che ognuno si esprimesse, aiutando a costruire questa realta' nel
modo piu' condiviso possibile. Inoltre, in questa maniera ognuno potra'
distinguere l'eventuale adesione a questa iniziativa nazionale dal
proseguimento delle sue iniziative specifiche, che potranno andare avanti
in perfetta autonomia. Ciascuno portera' pero' sul piano nazionale spunti,
informazioni, iniziative provenienti dal suo ambito specifico. Chi volesse
aggiungere la sua adesione puo' segnalarlo...
... per posta elettronica all'indirizzo: <jugocoord@libero.it> indicando
nome, cognome e recapiti;
... oppure mettendosi in contatto con uno dei componenti della segreteria
organizzativa:
TORINO: Tamara Bellone <BELLONE@polito.it> tel. 011-5647709 MILANO: Ivana
Kerecki <ivanak011@libero.it> tel. 02-2482118
TRIESTE: Gilberto Vlaic <gilberto.vlaic@elettra.trieste.it> tel. 040-579049
BOLOGNA: Marcello Graziosi <mara@database.it> tel. 0335-402306
BOLOGNA: Orsola Mazzola <orsola.ma@freedomland.it> tel. 051-254981
ROMA: Andrea Martocchia <andreamartocchia@libero.it> tel. 0338-3836121
BARI: Andrea Catone <catonean@tin.it> tel. 080-5562663 oppure 0347-6589841
La struttura che andiamo a costituire, almeno inizialmente avra' la forma
di un semplice coordinamento, nel quale sia ampiamente mantenuta
l'autonomia politica ed organizzativa di ciascuno, ma che funzioni come
sede di scambio di idee ed informazioni. Il nome e la strutturazione di
questo coordinamento, o movimento, saranno decisi sulla base delle idee e
delle proposte di chi, avendo aderito, partecipera' alla prima riunione
nazionale, che abbiamo convocato
a BOLOGNA il giorno DOMENICA PRIMO LUGLIO 2001.
In questo primo incontro si dovrebbe costituire formalmente il
coordinamento nazionale per la Jugoslavia (adesioni e denominazione);
censire delle realta' locali e gli ambiti di attivita'; valutare i fondi e
gli strumenti in dotazione; ipotizzare le prime iniziative e relativi
incarichi. L'ordine del giorno esatto della riunione e tutti i dettagli
logistici verranno diffusi dalla segreteria organizzativa a tutti gli
aderenti nel giro di pochi giorni.