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"MAI PIU": un grande successo
Dopo Cesena possiamo dirlo con piu' forza
MAI PIU'
Noi non ce l'aspettavamo cosi' tanti compagni al corteo (piu' di
mille!). Non ci aspettavamo, vista la campagna intimidatoria
della stampa locale, tanti cesenati ai lati della strada a
guardarci e anche a sostenerci. Non ci aspettavamo un'assemblea
tanto partecipata il pomeriggio.
Non vi nascondiamo dunque la nostra gioia per il successo della
giornata di lotta contro la NATO del 24 marzo a Cesena.
Anzitutto quindi vogliamo ringraziare le compagne e i compagni
giovani (tanti) e meno giovani i quali sono venuti al corteo,
tutti gli organismi e le associazioni antimperialiste che hanno
aderito e che non sono potuti venire. I cittadini cesenati che ci
hanno accompagnato curiosi e spesso solidali, mentre sfilavamo
per le strade.
La manifestazione per non dimenticare l'aggressione NATO alla
Jugoslavia di due anni fa, non sarebbe stata possibile senza
l'impegno spassionato di tutti coloro che compongono il Comitato
promotore per l'Assemblea antimperialista. Chi in autobus, chi in
treno, chi in macchina, da mezza Italia, nessuno ha disertato.
Una manifestazione unitaria, affiatata e combattiva, ma allo
tesso tempo serena e piena di speranza. La speranza che con
l'impegno e la lotta sia un giorno davvero possibile farla finita
con le guerre neocoloniali, le bombe, le ingiustizie.
Un merito grande ce l'hanno avuto i compagni cesenati del
Coordinamento romagnolo contro la guerra e la NATO, i quali non
hanno solo curato la logistica, ma pure attuato una efficace
campagna di sensibilizzazione nella loro citta'.
In barba all'ingente spiegamento di forze di Polizia la
manifestazione si e' svolta pacificamente, non perche' noi siamo
pacifisti, ma perche' siamo gente seria, che antepone ad ogni
altra considerazione il dialogo coi lavoratori, la conquista
della fiducia dei cittadini, senza i quali nessuna battaglia puo'
essere condotta e vinta.
Come afferma il comunicato diffuso dai compagni cesenati: "Il
corteo č sfilato pacificamente perchč e' nostra la scelta
politica di decidere modi, tempi e luoghi di una radicalizzazione
della lotta alla NATO, di un movimento che deve farsi
comprendere e crescere progressivamente, fuori dai luoghi comuni
ed etichette che non ci appartengono: "pacifisti", "popolo di
Seattle", ecc...". Non abbiamo spaccato alcuna vetrina, ne'
incendiato negozi. Abbiamo fatto qualcosa di piu' importante:
abbiamo aperto una breccia nel muro di omerta' e silenzio che il
centro-sinistra ha eretto in una citta', dando voce ad una
maggioranza, per ora solo silenziosa, che vuole la pace, che
vuole chiudere la basi della NATO, che dice no ai governi che
seminano la morte in nome di falsi principi umanitari.
Siamo riusciti a farci capire e ad avere consenso, senza venir
meno al nostro antagonismo irriducibile, mettendo in stato
d'accusa la sinistra italiana che ha trasformato il paese in una
portaerei della NATO, rifiutando ogni ipocrita e opportunistica
posizione di equidistanza tra aggressori e aggrediti, tra
oppressori e oppressi, tra la NATO e chi e' costretto a
combatterla in ogni angolo del mondo. Cio' dimostra quanto sia
importante il lavoro di massa, tra le gente, citta' per citta',
rifuggendo dall'inseguire come ombre i summit del nemico alla
ricerca del puro e semplice impatto mediatico.
Non abbiamo quindi solo ricordato l'attacco della NATO alla
Jugoslavia, abbiamo ricordato l'Intifada palestinese, la
resistenza contadina e operaia in Colombia, tutti i popoli
oppressi dalla tirannia del "nuovo ordine mondiale". E quando
siamo giunti davanti al monumento ai caduti alla resistenza
antifascista, emozionati, abbiamo deposto una corona di fiori,
ricordando a tutti chi siamo e da dove veniamo: "... ed il nemico
attuale, e' sempre ancora uguale, a quel che combattemmo sui
sacri monti in Spagna! Uguale e' la canzone che abbiamo da
cantare, scarpe rotte eppur bisogna andare". Tutti hanno capito:
siamo i nuovi partigiani, quelli che nessuno stavolta disarmera'
per consegnare il paese alla NATO e ai padroni.
Nessuno potra' accusarci di demagogia e di sterile ribellismo.
Negli interventi conclusivi abbiamo denunciato in modo lucido e
appassionato le malefatte del governo di centro-sinistra, le
ragioni della strategia imperiale, il bellicismo imperialista, le
cause piu' profonde delle guerre di conquista. E ci siamo infine
tutti stretti attorno alla compagna jugoslava quando ha
condannato l'imperialismo per aver squartato la Jugoslavia,
quando, in serbo-croato, ha urlato l'inno di battaglia dei vecchi
partigiani che sconfissero le armate hitleriane: "Smrt fasizmu!
Sloboda narodu!!" Morte al fascismo, liberta' ai popoli!".
Infine, quando hanno preso la parola il compagni greco e quello
nord-americano, abbiamo davvero mostrato che contro la
globalizzazione imperialista, anche noi ci globalizziamo. Che
l'antimperialismo non e' solo internazionale, e' ancora e sempre
internazionalista.
L'assemblea del pomeriggio non poteva che raccogliere la sfida.
L'unita' che ci ha portato al successo della manifestazione ne e'
uscita rafforzata. Per acclamazione e' stato approvato un ordine
del giorno che ci vincola tutti a continuare la lotta.
Il prossimo appuntamento e' a Genova, quando i tiranni del G8 si
riuniranno per concordare le loro strategie di oppressione. Noi
ci saremo!
Ci saremo assieme a tutto il "popolo di Seattle", ma senza
incedere in modernismi e civilismi alla moda.
Noi saremo il polo indipendente degli antimperialisti, di coloro
che non dimenticano che la globalizzazione e' imperialismo,
quelli che non solo lottano contro il capitalismo, ma affermano
anche che il socialismo, un nuovo e autentico socialismo, non
solo e' possibile, ma necessario.
Il comitato Promotore
moizione approvata dall'assemblea, aggiornamenti e foto al sito:
http://www.tuttinlotta.org
e-mail: posta@tuttinlotta.org
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NE' TERRORISTI, NE' PACIFISTI:
SOLO ANTIMPERIALISTI
La manifestazione contro la NATO tenutasi Sabato 24/03 a Cesena
ha raccolto, in alcuni momenti, un migliaio di partecipanti fra
cui giovani e cittadini cesenati (alcune centinaia) e delegazioni
di altre cittā aderenti al Comitato Promotore. Un buon risultato
politico confermato, fra l'altro, dalla folta partecipazione
anche all'assemblea svoltasi nel pomeriggio presso il cinema
S.Biagio.
Il corteo č sfilato pacificamente perchč nostra č stata la scelta
politica di decidere modi, tempi e luoghi di una radicalizzazione
della lotta alla NATO di un movimento che deve farsi comprendere
e crescere progressivamente; fuori dai luoghi comuni ed etichette
che non ci appartengono: "pacifisti", "popolo di Seattle"....
La blindatura della cittā, il terrorismo psicologico, il
tentativo di renderci invisibili attuato da chi governa la cittā
ed il paese non sono che la dimostrazione della bassezza morale e
politica di chi non ha altre risposte se non le bombe della NATO
e lo stato di polizia.
In italia, come nei Balcani, vogliono imporci quei modelli
economici della globalizzazione imperialista, di cui ll NATO č il
braccio armato, che prevedono anche ipermercati e ipercoop che
divoreranno i "piccoli bottegai" che hanno aderito alla serrata
su "consiglio" della Giunta Comunale sabato 24.
Altro che vetrine rotte................
Cesena 26/03/2001
COORDINAMENTO ROMAGNOLO CONTRO LA GUERRA E LA NATO
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