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Croazia: la futura pattumiera nucleare d'Europa?
Sabato 24 marzo 2001, per la seconda volta in poco piu' di un mese, i
cittadini della regione della Banovina (a sudest di Zagabria, confinante
con la Bosnia) scenderanno in piazza per protestare contro un progetto del
governo croato di realizzare un deposito di scorie nucleari nella localita'
di Trnovska Gora, ad appena un paio di chilometri dal confine con la
Bosnia-Erzegovina, segnato in questa regione dalla Una, il meraviglioso
fiume di smeraldo sulla cui tutela si stanno coalizzando sempre piu' le
associazioni locali ambientaliste e di cittadini delle tre entita' statuali
confinanti (Croazia, Repubblica Serba di Bosnia, Federazione BiH).
L'ipotizzato deposito dovrebbe trovar collocazione nelle miniere d'argento
in disuso nella localita' di Majdan, al centro di un territorio ricco di
sorgenti, dal terreno umido e poroso. Da notare che la Una dopo poche
decine di chilometri confluisce nella Sava (presso Jasenovac), la quale e'
a sua volta affluente del Danubio (a Belgrado): evidente dunque che un
incidente nel previsto deposito avrebbe conseguenze funeste per una vasta
regione dell'Europa Centro-Orientale.
Inoltre, la popolazione delle regioni interessate e' pesantemente colpita
dalla crisi economica e sociale risultante dal crollo della Jugoslavia e
dalle due guerre (croata e bosniaca) che hanno spazzato proprio quest'area.
Cinque anni dopo la fine delle ostilita' la situazione e' ancora drammatica
(impianti produttivi distrutti o comunque dismessi, alta disoccupazione,
crisi dei profughi non ancora risolta, infrastrutture ancora molto
carenti). La piu' forte speranza per un futuro migliore e' legata allo
sviluppo di un'agricoltura di qualita' (il progetto di un centro per
l'agricoltura biologica a Dubica, una delle cittadine rivierasche, e'
appena stato finanziato dal governo croato) e di un turismo ecologico e
responsabile. Progetti in tal senso si stanno gia' elaborando.
La collocazione di un deposito di scorie nucleari al centro di quest'area
e' dunque in totale contrasto, oltre che con la sicurezza, con le
aspirazioni della popolazione locale.
La tesi delle associazioni ambientaliste e' che il governo cerchi di
portare avanti questa opzione come sua ultima chance, visto che ben altre
cinque localita' negli ultimi anni hanno dovuto essere scartate a causa
della forte resistenza della popolazione locale. La regione della Banovina,
e del Pounje in particolare, e' piu' debole in quanto ancora semispopolata
(il rientro della parte di popolazione serba fuggita nel 1995 procede
lentamente), e la reazione e' stata piu' lenta.
Il dato piu' preccupante in questa situazione e' comunque l'ipotesi che il
deposito contestato non serva solo per le scorie della centrale nucleare di
Krsko (situata in territorio sloveno a poche decine di chilometri dal
confine croato e dalla capitale Zagabria; l'impianto e' una comproprieta'
sloveno-croata, sulla quale e' da tempo in corso una feroce polemica fra i
due stati). Il deposito sarebbe infatti di capacita' molto superiore al
necessario, dato che fa sospettare l'esistenza di ulteriori progetti di
smaltimento: piu' precisamente l'accoglimento di scorie dell'industria
nucleare france e tedesca. Ha destato estrema preoccupazione in tal senso
la recentissima visita a Zagabria di una delegazione della corporation
francese del nucleare FRAMATOM (che di recente ha realizzato una fusione
con la tedesca Siemens), ricevuta nientemeno che dal Presidente della
Repubblica Stjepan Mesic (*vedi comunicato HINA riportato nel seguito).
La Croazia si e' gia' piu' volte dimostrata molto debole, specialmente con
la nuova compagine governativa in carica da poco piu' di un anno, a
resistere alle pressioni dei grandi gruppi industriali esteri, spesso
accompagnate da pressioni politiche a sostegno di interessi economici
esterni alla Croazia. Emblematico il caso della Enron, colosso mondiale
dell'energia elettrica, che e' riuscita ad imporre ai croati un rovinoso
contratto (stipulato all'epoca di Tudjman, e che invano il nuovo governo ha
cercato di modificare) con un'ipotesi di possibile costruzione di una
megacentrale termoelettrica non necessaria alle esigenze del paese; intanto
pero' e' entrata in vigore gia' due anni fa la parte dell'accordo in base
alla quale la Croazia acquista dalla Enron energia elettrica a prezzi
almeno il trenata per cento piu' alti di quelli di mercato. Alcuni mesi fa,
l'aumento e' arrivato alle tasche dei consumatori sotto forma di aumenti di
pari dimensioni delle bollette. Questo caso da manuale e' solo uno dei
tanti che si stanno verificando, intorno ad aziende e servizi di valore in
Croazia, tali da suscitare l'interessamento di grandi investitori esteri.
Con questi precedenti, l'ipotesi di pressioni dall'esterno per ospitare
scorie nucleari "importate" in Croazia e' particolarmente preoccupante.
Le associazioni ambientaliste della Banovina hanno gia' ottenuto il
sostegno delle "colleghe" in tutta la Croazia. L'alleanza comprende gia'
alcune associazioni ambientaliste storiche della Bosnia-Erzegovina. Ora il
movimento cerca ulteriore sostegno a livello internazionale.
(per informazioni in lingua italiana e contatti, Paola Lucchesi,
(0039)333-4777714, paola.lucchesi@mail.inet.it)
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Allegati:
- Interrogazione parlamentare presentata dai deputtati Sanja Kapetanovic
(SDP) e Tonci Tadic (HSP) - Zagabria, 8 marzo 2001
- Comunicato stampa (HINA) sulla visita della FRAMATOM a Zagabria
- Petizione contro il deposito di scorie nucleari sulla Tgovska Gora
- Annuncio conferenza stampa ed elenco associazioni organizzatrici
- Programma manifestazioni del 24 marzo a Kostajnica
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Zagreb, 8 marzo 2001
Oggetto: Interrogazione parlamentare rivolta al Ministro della tutela
ambientale e della pianificazione territoriale della Repubblica di Croazia,
sig. Bozo Kovacevic
Il Programma per la pianificazione territoriale della Repubblica di Croazia
fu approvato nella seduta della Camera dei deputati il 7 maggio 1999. In
quell'occasione durante il dibattito parlamentare dal Programma proposto fu
eliminata la possibile destinazione di un deposito di scorie nucleari nella
zona di Moslavacka gora, per cui rimase solo la possibile localizzazione
sulla Trgovska gora (reperto cartografico 19, che costituisce parte
integrante del Programma).
Nella mappa citata, accanto alla dicitura "Spazio per la costruzione di un
deposito NSRAO" (nisko i srednjeradioaktivni otpad - scorie a basso e medio
livello di radioattivita') e' riportata l'annotazione: "Assicurare,
nell'area indicata, le condizioni per ulteriori ricerche in linea con gli
standard internazionali ed in collaborazione con l'opinione pubblica".
Questo tema e' di particolare importanza per la Repubblica di Croazia,
tenuto conto che la Croazia sul suo territorio non ha neppure una centrale
elettrica nucleare per i cui residui sia necessario un deposito di tali
dimensioni, e tenuto conto che l'attuale deposito nel comprensorio
dell'Istituto "Rudjer Boskovic" e' sufficiente a soddisfare le esigenze
della Croazia.
Sottolineiamo che la localita' citata si trova ad appena un paio di
chilometri di distanza dal confine di Stato, e che qualsiasi eventuale
problema derivante da tale deposito potrebbe avere pesanti conseguenze sui
rapporti fra Croazia e Bosnia-Erzegovina, per non parlare delle conseguenze
fatali per l'ecosistema del fiume Una, che molte associazioni ambientaliste
e non deisderano veder proclamato zona protetta.
Inoltre, la localita' in questione si trova in una zona estremamente
porosa, e percio' in contrasto con le disposizioni delle raccomandazioni
Tecdoc no.789 ’ "Preparation of safety arrangements
for near surface radiioactive waste disposal".
Domanda:
Oggi, due anni dopo, qual e' la situazione dei lavori di preparazione per
la costruzione del deposito nella localita' citata, e quanto sono esatte le
informazioni riportate dai mass media che nella zona delle ex miniere di
Majdan e Trgovi si trovano residui pericolosi deposti dall'ex armata
federale jugoslava?
Sanja Kapetanovic, deputata (Socijal-Demokratska Partija)
Tonci Tadic, deputati (Hrvatska Stranka Prava)
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traduzione del testo del comunicato Hina, datato 13 marzo:
<<Il presidente della Repubblica, Stjepan Mesic, ha ricevuto a Zagabria i
rappresentanti della compagnia france per la tecnologia nucleare FRAMATOM,
con i quali ha discusso dello smaltimento dei rifiuti della centrale
nucleare di Krsko e dalla sua modernizzazione, si comunica dall'ufficio del
Presidente.
La delegazione della FRAMATOM ha illustrato al Presidente della Repubblica
le possibilita' di collaborazione nel campo di un'efficiente smaltimento
delle scorie nucleari dalla centrale di Krsko, e del previsto progetto di
realizzazione di un modernissimo impianto di controllo per la centrale
stessa, al fine di migliorarne la sicurezza, argomento sul quale si sono
gia' svolti dei colloqui in Slovenia, si comunica dall'ufficio
presidenziale.
La FRAMATOM e' la piu' nota corporazione europea per la tecnologia
nucleare in campo energetico, e di recente ha realizzato una fusione con la
tedesca Siemens.>>
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K @ O S - K o s t a j n i c k a A l t e r n a t i v n a S c e n a
R a t k a D j e t e l i ca 4 2 , H r v a t s k a
K o s t a j n i c a
O 4 4 / 8 5 1 5 8 0
0 9 1 / 5 1 5 3 9 0 0 ( D a n i e l Pavlic)
H r v a t s k a K o s t a j n i c a , 1 6 marzo 2 0 0 1 .
Oggetto: Testo della petizione contro il deposito di scorie nucleari sulla
Trgovska gora, presso Dvor na Uni
Ci opponiamo alla localizzazione prevista per la costruzione di un deposito
di scorie nucleari sulla Trgovska gora. Riteniamo si tratti di un atto
contro la natura e l'ambiente nel quale viviamo! Riteniamo che la scelta
del luogo sia tecnicamente non corretta, poiche' il terreno e' ricco di
sorgenti d'acqua e si trova su un terreno particolarmente poros, per cui si
contraddicono le disposizioni dellla raccomandazione I A E A T e c d o c
n o . 7 8 9 " P r e p a r a t i o n o f s a f e t y
a r r a n g e m e n t s f o r n e a r s u r f a c e
r a d i o a c t i v e w a s t e d i s p o s a l " .
La localita' indicata si trova ad appena un paio di chilometri di distanza
dal fiume Una e dal confine di Stato, per cui ogni problema derivante da
quel deposito puo' avere pesanti conseguenze per i rapporti fra Croazia e
Bosnia-Erzegovina
Riteniamo inoltre che la Croazia non abbia necessita' di costruire una
struttura del genere poiche' non ha una quantita' tale di scorie nucleari
che richiedano un deposito di tale capacita'. Tutte le acque fluiscono nel
corso del fiume Una che consideriamo una risorsa ecologica per lo sviluppo
della nostra regione nei settori dell'ecoturismo e dell'agricoltura
biologica.
Le associazioni ecologiche della Banovina e di altre regioni della Croazia
e della Bosnia-Erzegovina sostengono l'iniziativa che la Una venga protetta
come riserva mondiale della biosfera sotto il patronato dell'UNESCO
Pensiamo al futuro, perche' i nostri bambini sono in pericolo!
Cordialmente !
D a n i e l P a v l ic
presidente KAOS
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Vi informiamo che l'associazione KAOS - Kostajnicka Alternativna Scena, in
collaborazione con una ventina di associazioni ecologiste di tutte le
regioni della Croazia e della Bosnia-Erzegovina, prepara per il giorno
sabato 24 mrzo 2001 un'azione a favore della firma di una petizione contro
la costruzione di un deposito di scorie nucleari sulla Trgovska gora, o in
altre localita' corate. L'azione si svolgera' in piu' citta', a vi
parteciperanno le associazioni ecologiste:
U n s k i S m a r a g d i : B i h a , B o s n a i
H e r c e g o v i n a
S u n c e : S p l i t
E k o - O m b l i ci : M o k o asi c a , D u b r o v n i k
E k o l osk a u d r u g a S t r i b o r : R i j e k a
P o z i t i v a n p r i s t u p : R i j e k a
}m e r g o : O p a t i j a
Z E O N - N O B I L I S : Be n k o v e c , Ca k o v e c
O s j e ck i z e l e n i : O s i j e k
N o v i S v i j e t : S i s a ck o - m o s l a v ack a Zu p a n i j a
Z e l e n a I s t r a : P u l a
E k o - s e k c i j a P A N : K a r l o v a c
D r u ast v o z a z a st i t u v o d a i o k o l i sta
ZA B A C : Z a g r e b
E k o u d r u g a P I N E T A : L a b i n
K a p Zi v o t a : G o s p ic
R . O . D . A . : S i s a k
A T T A C K : Z a g r e b
Z e l e n a A k c i j a : Z a g r e b
La conferenza stampa si terra' venerdi' 23 marzo a Zagabria (il luogo
esatto sara' comunicato in seguito), moderata dal giornalista Zoran Ostric,
direttore dell'Agenzia Informativa H r v a t s k e
E k o - v i j e s t i .
Invitiamo tutte le associazioni ed i cittadini ad offrire il loro sostegno
per iscritto a questa azione. Potete inviare le vostre dichiarazioni di
solidarieta' via telefax agli indirizzi:
- sindaco del comune di Dvor, sig. J u r a n o v i c -
t e l / f a x : 00385 (0) 4 4 / 8 7 1 1 3 3 ,
- associazione K A O S - t e l / f a x : 00385
(0) 4 4 / 8 5 1 2 8 1 .
e - m a i l : d a n i e l . p a v l i c @ s k . h i n e t . h r
La petizione con le firme raccolte e le dichiarazioni di solidarieta' sara'
inviata al Ministero per la difesa dell'ambiente e la pianificazione
territoriale.
Cordiali saluti
D a n i e l P a v l i c
presidente Kostajnicke Alternativne Scene
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Abbiamo il piacere di informarvi che l'associazione KAOS - Kostajnicka
Alternativna Scena organizzera' a Hrvatska Kostajnica il giorno 24 marzo
2001, sabato, in occasione della giornata internazionale delle acque
un'azione per la firma della petizione contro il deposito di scorie
nucleari sulla Trnovska gora, affiancata da una serie di avvenimenti
culturali.
Programma:
10.00 inizio della firma della petizione presso il Parco cittadino
10.30 azione di pulizia del Parco, della collinda Djed e delle sorgenti
naturali , Tekija, Varoski bunar...
14.00 biciclettata, con inizio davanti allo stabilimento Pounje e arrivo al
Parco
14.30 spettacolo nel Parco
15.30 eventi musicali nel Parco
Invitiamo tutti i cittadini che sentono il bisogno di difendere la natura e
questo ambiente nel quale viviamo che si uniscano all'azione!
Cordialmente
Daniel Pavlic
presidente KAOS