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I: Progetti aiuto umanitario
-----Messaggio originale-----
Da: Silvano Tartarini <bebitartari@ftbcc.it>
Data: giovedi` 26 agosto 1999 21.00
Oggetto: Progetti aiuto umanitario
Cari amici, vi invio tre progetti che Riccardo dell'ambasciata di pace di
Belgrado mi ha inviato. Il primo riguarda la scuola elementare di Bogutovac,
un villaggio nel distretto di Kraljevo nella Serbia meridionale. La scuola
e` andata completamente distrutta dai bombardamenti: 130 missili
ufficialmente diretti ad un deposito di carburante distante due chilometri,
che e` rimasto completamente intatto, mentre e` stata colpita massicciamente
la scuola, un ponte ferroviario, un distributore di carburante e un
minuscolo stabilimento industriale.
L'area di Kraljevo e` di per se' molto povera e i bombardamenti hanno
aggravato di molto la situazione. La cosa e` poi resa particolarmente grave
dalla massiccia presenza di profughi provenienti sia dalla Bosnia (dal 1992)
che dalle Krajne (1995) e ora dal Kossovo. Tra i profughi dal Kossovo circa
il 20% sono Rom e sono presenti anche molte famiglie albanesi. All'interno
di questa area economicamente degradata Bogutovac rappresenta una punta di
poverta`. Inoltre il bombardamento ha creato una situazione di xenofobia,
con palese ostilita` nei confronti dell'occidente, Italia compresa - la
gente dice: "Italia=Aviano". Anche per questo motivo e` importante un
intervento che modifichi rapidamente questo pericoloso atteggiamento. I
bisogni della scuola riguardano:
1) il riscaldamento: servono cinque tonnellate di nafta per un costo di 5000
marchi.
2) Aiuti ai bambini: materiale scolastico-libri esclusi-. Servono scarpe e
indumenti adatti. L'inverno la` e` particolarmente freddo. Si prevede un
costo complessivo di 15.000 marchi.
Tutto il materiale verra` comprato sul posto per aiutare l'economia locale.
Il nostro referente sul posto sono le Donne in Nero.
Il secondo progetto riguarda la scuola elementare "Aca Milojevic" (1a-8a
classe, per ragazzi da 6 ai 14 anni) di Aleksinac sempre nella Serbia
meridionale.
La scuola e` stata gravemente danneggiata da due bombardamenti, del 23 marzo
e del 9 giugno. I bombardamenti hanno colpito esclusivamente obbiettivi
civili, distruggendo l'ospedale e case di abitazioni, in un'area totalmente
priva di obbiettivi militari e industriali. La NATO dopo il primo
bombardamento si scuso`, parlando di "errore", il che rende assolutamente (o
troppo) comprensibile il secondo bombardamento. Oltre ai danni materiali vi
sono stati 18 morti e centinaia di feriti.
La scuola e` stata gravemente danneggiata. Soprattutto sono andati distrutti
i laboratori di geografia e informatica. La scuola e` frequentata da 1150
bambini, di cui 350 profughi.
Servono 8 PC anche usati (ma in grado di implementare Windows 98. Questo per
non far morire una esperienza, funzionante da tempo, di laboratorio
informatico eccezionalmente valida sul piano educativo).
Qui i bombardamenti non hanno creato una condizione di xenofobia. Anche per
questo motivo e` importante un intervento, che potrebbe far leva su questi
atteggiamenti ancora positivi, prima che questi si trasformino negativamente.
Il terzo progetto riguarda l'orfanotrofio di Banja Koviljaca, nel distretto
di Losnica ( Serbia occidentale, al confine con la Bosnia e
Erzegovina).L'orfanotrofio non ha subito danni con la guerra e viene aiutato
da diverse organizzazioni umanitarie, svizzere, belghe, olandesi; ma le
necessita` sono enormi.
E' attualmente frequentato da 56 bambini, in parte orfani, ma anche
abbandonati o i cui genitori non sono in grado di occuparsene. Sono
organizzati in gruppi tipo famiglia e frequentano con buoni risultati le
scuole locali (diploma di scuola media superiore nel 96% dei casi). L'area
di Banja Koviljaca e` relativamente ricca, tuttavia questa relativa
agiatezza non si riflette sull'orfanotrofio, che ha subito le conseguenze di
essere praticamente al confine e di aver dovuto accogliere una quantita`
superiore alle aspettative di ragazzi profughi ( in maggioranza Rom, ma
anche musulmani, albanesi, egiziani, oltre naturalmente a serbi).
Bisogni: L'arredo. Non esistono risorse per rinnovare l'arredo delle camere
dei bambini. Particolarmente drammatica e` la situazione dei letti. Molti
bambini sono enuretici. Anche gli armadietti sono in condizioni pietose. Le
camere dove dormono i bambini sono 20. La Chiesa cattolica svizzera ha
regalato due camerette modello. Una cameretta completa puo` costare 5.000
marchi, tenuto conto della necessita` di robustezza e rivolgendosi ad
artigiani locali.
Questi sono, in linea di massima, i progetti su cui si stanno impegnando i
Berretti Bianchi e sui quali e` impegnata l'Ambasciata di Pace di Belgrado.
Invito tutti a darci una mano. A giorni i progetti saranno pronti corredati
di fotografie, dove e` possibile. Mettetevi in contatto con me per ogni
altra informazione che vi sara` necessaria. Un grazie a tutti di cuore e
buon lavoro.
Silvano Tartarini.