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Re: "Reds" tra virgolette



On Saturday, February 24, 2001 at 03:43:43 PM, pck-yugoslavia@peacelink.it wrote:

> Caro Fulvio Grimaldi,
> 
> Le tue risposte mi lasciano esterefatto. Cerco di spiegare il perché:
> 
> 1) non capisco perché di fronte ad una contestazione molto puntuale che 
> l'articolo di Ferrario solleva, in  maniera estremamente Ccivile (chi volesse 
> andare a rileggerselo: http://www.ecn.org/reds), quella cioé di una  
> relazione tra una fetta di sinistra antagonista e l'estrema destra fascista 
> e antisemita serba, tu allarghi il  ventaglio delle accuse, con una sequela 
> di insulti, insinuazioni e volgarità che, francamente, non ti fanno onore, 
> e, credo, possano mettere a disagio gran parte dei lettori, 
> indipendentemente dalla loro posizione sulle vicende
> balcaniche.
> 
> 2) ho seguito con interesse alcune delle tue battaglie ambientaliste  ed 
> internazionaliste condividendone molto  spesso i contenuti, ma non posso  
> condividere la tua simpatia per Milosevic. Del resto ti assicuro che non 
> sono  tanti i giovani che, pur schierandosi contro la guerra imperialista 
> della NATO,  hanno provato la minima simpatia per Milosevic. Non capisco 
> perché invece di  rispondere in maniera puntuale ad una contestazione molto 
> specifica, riempi  quasi l'intera lettera dei tuoi meriti. Per quanto mi 
> riguarda non ve n'era alcun
> bisogno.  Avevo bisogno invece di una netta presa di distanza dal tentativo 
> dell'estrema destra serba di infiltrarsi nel movimento antimperialista 
> italiano. Non l'hai fatto.
> 
> 3) nella tua prima risposta ("his master's voice" che è stata fatta 
> circolare nella mailing list dei Giovani Comunisti e che allego) c'è una 
> contraddizione molto evidente. Affermi che in occasione dell'ultimo dei tuoi 
> incontri pubblici insieme al fascista Kalajic: "A quel punto ho saputo e 
> letto alcune cose di Kalajic (erano passati tre mesi dal primo incontro) e 
> sulle sue vedute e ho avvisato, come molti ricorderanno, gli organizzatori 
> di incontri di evitare il personaggio". Dato che questo è avvenuto divesi 
> mesi PRIMA che tu scrivessi l'articolo del 7 Ottobre 2000 su Liberazione, 
> non capisco perché su Liberazione  definisci Kalajic "l'amico analista". A 
> questa
> contestazione nella tua risposta eviti di controbattere.
> 
> 4) trovo estremamente sgradevole che tu insulti pesantemente Ferrario, un 
> compagno che conosco personalmente e la cui produzione è interamente 
> visibile su internet dove appare assolutamente evidente l'audacia con cui 
> attacca instancabilmente l'imperialismo italiano e quello americano
> (http://www.ecn.org/est/balcani), e invece non prendi chiaramente le 
> distanze da Kalajic e dall'estrema destra serba. Perché Ferrario sarebbe un 
> "trombettiere dei fascisti" mentre nessun duro aggettivo è riservato a 
> Kalajic che fascista è sul serio? Se io dovessi usare tue stesse armi non 
> riesci ad immaginare cosa potrei dire di te che
> un fascista l'hai frequentato sul serio e ci hai fatto pure delle iniziative 
> insieme ed hai pubblicato articoli su Liberazione in cui, dopo aver saputo 
> chi è il personaggio, hai continuato a chiamarlo "l'amico analista"? NON 
> stiamo parlando di fascistelli qualsiasi, tipo quelli di Forza Nuova che 
> ancora non hanno prodotto morti (ma
> temo che se non ci svegliamo cominceranno presto). Stiamo parlando di 
> fascisti che hanno sulla coscienza migliaia di morti ammazzati, di stragi, 
> stupri e pulizia etnica.
> 
> Condanno con forza, QUALSIASI strage di civili e pulizia etnica (quindi 
> OVVIAMENTE anche quelle a danno dei serbi), ma su questo non voglio perdere 
> nemmeno un secondo, perché ho la netta sensazione che usi
> quegli argomenti per sviare il discorso dal caso specifico. Per questo, mi 
> spiace, ma non ci sto a rispondere a tutta la sequela di complotti che 
> fantasiosamente disegni e dei quali la mia lettera sarebbe strumento, mi 
> pareva molto più semplice una risposta del tipo "sì, ho fatto una stronzata, 
> quel Kalajic è uno sporco fascista e penso
> che bisogna troncare ogni rapporto con il fascismo serbo come con qualsiasi 
> fascismo". Vedi, ovviamente non penso affatto che tu abbia qualche simpatia 
> nei confronti dei fascisti, penso però che tu, e diversi altri compagni di 
> settori interni ed esterni al PRC, abbiate fatto una cosa e continuate a 
> farla, che è ben peggiore della lettera disonorevole che hai mandato: 
> contribuire agli occhi di tanti giovani, con la vostra adesione al 
> nazionalismo gran serbo, con le vostre doppie unità di misura per cui le 
> stragi compiute dalla propria parte
> sono sempre "presunte" e quelle degli altri gridate, a far identificare il 
> comunismo con qualcosa di sporco e sanguinario. No, questo lo trovo 
> imperdonabile! Per me che sono un giovane comunista, o il comunismo è
> un'idea nuova, bella, pulita, o non è.
> 
> Davide Volante
> 
> 
> 
> 
> >1. Fulvio Grimaldi
> >
> >------- Forwarded message follows -------
> >Copies to:      <jugocoord@yahoogroups.com>
> >From:           "Fulvio Grimaldi"
> >Date sent:      Sat, 17 Feb 2001 19:43:56 +0100
> >Subject:        [JUGO] his master's voice
> >
> >Rispondo al libello "Chi è Dragos Kalajic".
> >Naturalmente a quell'Andrea Ferrario, di non dubbi natali giornalistici e
> >politici, non ho alcun motivo di rispondere. Ma neanche con le pinze,
> >neanche con una pertica sarebbe da avvicinare.
> >Detto questo, alcune delucidazioni ed alcune considerazioni.
> >
> >Dragos Kalajic è quello che è e ovviamente va intervistato in quanto noto e
> >informato come pochi sugli eventi jugoslavi, comunque li interpreti. Non 
> >per
> >nulla ho considerato buoni colpi d'informazione mie interviste, per 
> >esempio,
> >a Abu Nidal o Tarik Aziz, a Hussein di Giordania e a Concutelli, e bene ha
> >fatto il giornale Liberazione a pubblicare una degnissima intervista a
> >Milosevic. Certi "giornalisti" pensano che si debba intervistare solo il
> >padrone di casa.
> >
> >Ho partecipato a tre eventi pubblici con Kalajic.
> >Il primo - non lo conoscevo per niente, neanche dalla TV - su invito della
> >Federazione PRC di Genova alla locale Festa di Liberazione. Un secondo, mi
> >pare a un controvertice di Bari, insieme a sette altre persone. Il terzo,
> >alla presentazione del Tribunale Clark, con Giovanni Russo Spena e lo 
> >stesso
> >Ramsey Clark. A quel punto ho saputo e letto alcune cose di Kalajic (erano
> >passati tre mesi dal primo incontro) e sulle sue vedute e ho avvisato, come
> >molti ricorderanno, gli organizzatori di incontri di evitare il 
> >personaggio.
> >La mia "intimità" con lui, per quanto la mia professione mi imponga di
> >frequentare anche il diavolo, non è mai esistita. Quanto ad eventuali
> >contiguità politiche con chi raffigura un'Europa cristiana da difendere
> >contro l'assalto islamico, basta leggere e vedere quello che da 40 anni in
> >qua vado comunicando.
> >
> >Dell'essere stato affiancato, nell'azione dell'idrante CIA-Mossad-UCK, a
> >Ramsey Clark, considerato specularmente dall'establishment USA la massima
> >spina nel fianco interno ed esterno, mi faccio un grande vanto e ringrazio.
> >Anch'io avrei voluto incontrare il capo di un paese assaltato all'uranio e
> >alla chimica da USA e Nato, jugoslavo o iracheno o cubano o vietnamita che
> >fosse. E tralascio gli sterotipi della disinformazione imperialista e dei
> >suoi subalterni sui "nazionalismi" che difendono la propria integrità e
> >sovranità dal più feroce nazionalismo comparso nell'ultima metà del secolo.
> >Come  tralascio le stantie, ribadite veline albrightiane sugli orrori e
> >tesori dei nemici da abbattere, sui "dittatori" che accettano la più ostile
> >pluralità di media e partiti e vengono sostituiti da un regime monolitico
> >come in Europa non ce n'è.
> >
> >Credo di poter individuare alcune linee direttrici della manovra.
> >Ramsey Clark e il suo tribunale nelle varie parrti del mondo hanno
> >smascherato metodi e motivi delle guerre e degli embarghi di sterminio USA 
> >e
> >Nato; hanno rivelato per primi l'uso dell'uranio in Iraq, Jugoslavia e
> >Palestina e ne hanno fornito documentazione incontrovertibile, infliggendo
> >al sistema imperialistico e ai suoi ascari la più grande botta da parecchio
> >a questa parte; hanno mobilitato l'opinione pubblica internazionale contro
> >una cosa demodè come l'imperialismo che si sta mangiando il mondo; hanno
> >portato una protesta di massa in tutte le strade degli USA e davanti alla
> >Casa Bianca, venendone ripagati con bastonate ed arresti; sono tornati 
> >sugli
> >scudi dell'informazione corretta e della verità politica in questa fase di
> >risveglio contro le distruzioni di massa allestite da USA e Nato; hanno
> >aperto il primo varco nell'embargo recandosi, Clark in testa, ripetutamente
> >in Iraq, fin dal 1991 sotto le bombe, e rischiando dieci anni di prigione e
> >un milione di dollari di multa in patria.
> >
> >E volete che Andrea Ferrario e il suo entourage, trombettieri dei fascisti,
> >tagliagole e narcotrafficanti UCK per la Grande Albania, non scrivessero
> >quello che hanno scritto in perfetto sincronismo con i nuovi bombardamenti
> >angloamericani dell'Iraq, il casino UCPMB in Presevo, le mosse di Djindjic 
> >e
> >della Del Ponte per mettere i ferri ai polsi di Milosevic e smantellare 
> >quel
> >che resta della Jugoslavia indipendente e sociale?
> >
> >Il Tribunale Ramsey Clark, in USA, Europa (maxiconvegno internazionale a
> >Berlino il 22-23 marzo) e Italia sta lavorando a una grande mobilitazione
> >antimperialista coordinata a livello internazionale. Io ne faccio parte in
> >Italia. Volete che un miserello tra i trombettieri non se la prendesse con
> >un miserello di questo Tribunale? A ognuno la preda alla sua altezza, si
> >insegna a Langley.
> >
> >Il Tribunale Clark, insieme alle RSU e al Ponte per Belgrado in Terra di
> >Bari e con il concorso di vasta parte di Rifondazione Comunista ha promosso
> >il primo tour italiano delle sindacaliste della Zastava malmenate e sputate
> >dalle squadracce DOS . E' dunque ovvio, anche se vile, che Ferrario e i
> >suoi sponsor colpissero il presunto anello debole.
> >
> >Il sottoscritto ha avuto l'onere e il triste privilegio di denunciare per
> >primo in TV e sulla stampa in Italia il crimine dell'uranio contro Iraq,
> >Jugoslavia e Palestina e, prima, l'ignobile e sospetto paradosso del nè-nè,
> >roccaforte degli utili idioti o utili paraculi degli aggressori. Volete che
> >non bastasse questo a Ferrario per recepire inviti a esternare?
> >
> >Il sottoscritto, con i video su Jugoslavia e Iraq, ha contribuito alla
> >controinformazione visiva e pubblica sulla verità delle diffamazioni
> >pianificate nelle agenzie - e sottoagenzie mascherate di rosa - nei
> >confronti di popoli e personaggi. E ora sta per far circolare il primo 
> >video
> >comprensivo,
> >storico e cronachistico, sull'Intifada e le vicende di Palestina, urticando
> >non poco i dominatori filoisraeliani del sistema informativo e i loro
> >editori politici e militari di riferimento. Per tale umile opera bastava
> >l'umile squadroncino della morte civile del giro Ferrario.
> >
> >Il sottoscritto aveva, quasi unico prima delle ammissioni della grande
> >stampa USA e degli organi DS, documentato la vera natura della DOS e del 
> >suo
> >"movimento progressista giovanile" Otpor, con relativi finanziamenti e
> >istruttori USA e CIA, quando questo Otpor dal pugno nero doveva dare una
> >verniciata democratica alla "rivolta di popolo" allestita in Jugoslavia da
> >coloro che con le bombe, la fame, l'uranio non ce l'avevano fatta.
> >
> >E' un classico.
> >Nel 1967, alla guerra dei sei giorni, riferendo su Paese Sera quanto
> >succedeva laggiù , venni definito "antisemita" ("nazionalista" ancora non
> >usava). Ma poi la forza della verità impose la rimozione del direttore
> >filosionista Fausto Coen da Paese Sera e il sottoscritto dette un piccolo
> >contributo alla correzione di linea del PCI e dell'opinione pubblica di
> >sinistra.
> >Attorno al 1972, raccontando da in mezzo alla sparatoria della Domenica di
> >Sangue a Derry, il piccolo contributo fu quello alla trasformazione del
> >"terrorismo" nazionalista nordirlandese in lotta di liberazione di popolo.
> >Nel 1975, il "terrorismo libano-palestinese", divenne per i compagni la
> >rivoluzione antimperialista e antifeudale delle masse libanesi unite ai
> >profughi palestinesi, cui posero fine Sharon e poi i marines USA e i
> >bersaglieri italiani. Partecipai in piccola misura anche a quella 
> >operazione
> >e poco mancò che non mi dessero del terrorista dirottatore.
> >Nel 1976, Adriano Sofri, passato dal marxismo ad altri patronati, dopo un
> >mio primo e purtroppo unico viaggio in Libia al Congresso del Popolo,
> >insieme a centinaia di inviati, mi definì "spia libica". Oggi Gheddafi pare
> >onorato da tutti.
> >Qualcosa di analogo sta succedendo per Iraq, Jugoslavia e la Palestina 
> >della
> >"violenza nei territori" o del "terrorismo islamico", dove stiamo cercando
> >di far emergere le corna del nazismo israeliano e USA.  E, se il cielo me 
> >lo
> >consente, domani in altri posti seviziati da coloro che, in questi giorni,
> >sicuramente gongolano per Ferrario.
> >
> >In effetti non vedo molta differenza tra Kalajic e Ferrario, se non per la
> >circostanza che il primo è più onesto. Tiè Ferraio, usa questa.
> >Per finire, è la terza volta che circola una ferrariata: la prima si 
> >scatenò
> >allorchè feci presente al colto e all'inclita che certa gente adornata di
> >solidarietà per i serbi andava facendo connubi con le quinte colonne
> >jugoslave capeggiate da Vesna Pesic, diplomata all'Istituto CIA "National
> >Endowment for Democracy". La seconda spurgò allorchè mi riuscì ad 
> >illustrare
> >l'opera dei "caritatevoli" in Iraq e ebbi l'impudenza di intervistare per
> >Liberazione Tariq Aziz, che, porca miseria, suonava pure dignitoso e
> >corretto. La terza è quella che, in risposta ai disvelamenti sulla reale
> >natura del golpe di Belgrado, si incarta affannosamente col "dandy di
> >Belgrado".
> >
> >Ora aspettiamo che esca il mio video su Cuba, nonchè il mio sostegno a
> >quella gentaglia nazionalista e antidemocratica, e ci godremo un altro
> >motore che fonde.
> >Cosa volete, non tutti i giornalisti sono giornalisti. Non tutti i compagni
> >combattono i pulitori etnici UCK e relativi padrini genocidi e la madre di
> >coloro che preferiscono allinearsi con il carnefice piuttosto che con le
> >vittime è sempre incinta.
> >Non tutti, infine, hanno la faccia che si meritano.
> >
> >Fulvio Grimaldi
> >
> >Evitiamo solidarietà pelose ed insincere. Alle altre, grazie.
> 
> Davide, non ti trovo per niente caro e non riuscirai a sollevare una manovra di stampo così basso da doversi attribuire a principanti, a livelli di discussione tra gentiluomini. Resta solo una questione: Ci sei o ci fai? In ogni caso sei una rotella dell'ingranaggio. Con voi non c'è che una domanda: se ne rendono conto? Va là, non indossare mantelli da Zorro. Il coltello da là sotto traspare chiarissimo. Vieniti piuttosto a vedere "Patria Palestina" per vedere che c'è anche qualcosa di pulito, e ricordati che in trentatre anni i palestinesi (o irlandesi) mi hanno pure insegnato qualcosa su certe tecniche. Ma vi credete molto originali? E pensa a Otpor. Fulvio Grimaldi. _________________________________________________________________________
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