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Re: cosa vuol dire REDS?



Avremmo potuto pure credere alla buona fede di Ferrario e Reds tutta tesa a
mettere sull'avviso Fulvio e gli altri compagni rispetto al fascista
Kalajic, se questo avviso fosse venuto un bel pò di mesi fa, magari prima
delle famose iniziative in questione, che, essendo pubbliche, erano
conosciute anche da Ferrario & Co. Ma quando si continua a diffondere cose
tanto tempo dopo i fatti, qualche dubbio sorge spontaneo. Perchè, nel caso
non ne foste a conoscenza, Fulvio già poco tempo dopo la seconda iniziativa
in questione, essendo venuto a conoscenza del curriculum meno noto di questo
personaggio, aveva provveduto a mettere sull'avviso i compagni. Ed invece
voi ne sparlate dopo molto ma molto tempo. Per quale motivo? Non ci sarà,
magari, qualche tentativo di screditare, per qualche piccolo calcolo di
corrente, i compagni di quella che voi definite una minoranza interna a
Rifo? Vedete, noi non siamo di Rifo, e nemmeno a lei molto vicini, ma i
giochi sporchi non ci piacciono neanche quando sono interni a partiti da noi
diversi. Ma veniamo a bomba. Il discorso che voi fate sul fatto che i
compagni per difendere la Jugoslavia finiscono per difendere i "dittatori"
come Milosevic, se ben guardate si attanaglia molto anche a quei compagni,
che folgorati sulla via "umanitaria" si ritrovano a difendere assassini
criminali come l'UCK, che in questi mesi di "pace" ha condotto una pulizia
etnica condita di assassini e violenze che, a detta di un giornalista della
stampa, sta facendo impallidire la pur montata "pulizia etnica" di
Milosevic.
Pure adesso non c'è più "il grande dittatore" ma il "democratico" Kostunika
appoggiato dai "rivoluzionari" di otpor. Ma nonostante questo, la pulizia
etnica condotta da quei bravi bambini dell'UCK continua, e non solo in
Kosovo, ma anche nel sud della Serbia e, notizia dell'altro ieri, anche in
Macedonia, dove ci sono scontri fra l'esercito macedone e i bravi bambini in
questione. Tutto ciò, nel caso non lo sapeste, non in nome
dell'internazionalismo, ma in nome della Grande Albània. Adesso c'è da
sperare che la NATO amerikana non decida di liberare i poveri musulmani
macedoni dal "grande dittatore" macedone, perchè altrimenti Ferrario e/ REDS
fra qualche anno scoprirà che in Macedonia c'è anche qualche fascista che
sarà schierato contro la NATO,e che quindi anche chi eventualmente dovesse
difendere l'integrità territoriale macedone sarà "di fatto" connivente con
lui. Sarebbe il caso che si andasse veramente alle radici dei problemi,
invece di sposare tout court le tesi NATO; magari si potrebbe scoprire che
il tentativo di Grande Albània non è nato per reazione alla "prepotenza" di
Milosevic, ma che questo obiettivo fosse perseguito da tempo, fin dai tempi
in cui in Albania c'era l'allora cattivo Enver Hoxha e in Jugoslavia
l'allora buono Tito. Bastava ascoltare qualche volta Radio Tirana in lingua
italiana, per sentire rivendicazioni scioviniste sul Kosovo. Naturalmente
allora i buoni stavano dall'altra parte e quindi nessuno si sognava di
sostenere queste "rivendicazioni". Ma queste cose per i nostri interlocutori
non significano nulla, per cui siccome i buoni adesso sono in Albania adesso
tocca ricordarsi della cosiddetta "autodeterminazione dei popoli". A
proposito, come la mettiamo con l'autodeterminazione dei serbi di Mitrovica?
Certo che abbiamo fatto un grande passo avanti, visto che siamo passati dal
difendere l'abolizione dei confini a difendere la creazione di nuovi confini
per combattere la cosiddetta pulizia etnica di un Milosevic, che continuava
a tenersi in Serbia cittadini di ogni razza o etnia, compresa quella
albanese, e difendere i kosovari-albanesi, che dall'alto del loro
vittimismo, da decenni perseguono l'obiettivi di uno stato talmente puro da
cacciare anche, oltre beninteso ai serbi e ai ROM, turchi e albanesi non
puri al 100%. Ma i nostri sono talmente puri nel combattere i macellai
presunti da scordarsi di mensionare i macellai reali: non sarebbe il caso di
sprecare due parole per attaccare un pochino anche l'UCK e anche quelli del
partito di estrema destra kosovara-albanese da loro gentilmente ospitati nel
loro sito ,si con la scritta citata da loro, ma senza alcun commento o
critica. Ma si sa quelli che vanno sul loro sito sono talmente intelligenti
da potersi leggere quell'intervista anche senza commenti, mentre quelli che
partecipano ad un'iniziativa pubblica sono talmente buoi da diventare
fascisti se si invita un Kalajic, anche quando ci sta un dibattito in cui
intervengono anche altri che, come alla fine riconosce anche Davide,
fascisti non sono!!! E' vero! Ci sono differenze fra intervistare un
estremista di destra e il partecipare ad una pubblica iniziativa in cui c'è
anche un estremista di destra; ma le differenze non sono quelle che dice
Davide. Un sito quando è pubblico è come se fosse una pubblica iniziativa,
anzi forse anche di più, visto che un sito rimane per un tempo
indeterminato, non è datato. Ora se in uno spazio pubblico si intervista uno
senza commenti e prese di distanza o ancora meglio senza attaccarlo, agli
occhi di un visitatore qualche dubbio di comunanza resta. In una iniziativa
pubblica se parla un tizio, che nemmeno si qualifica, e dopo interviene
qualcun altro che invece si qualifica, quello che resta è il colore visibile
di quello che c'è stato. Altra cosa sarebbe stata se il personaggio in
questione avesse fatte dichiarazioni naziste all'interno dell'iniziativa,
senza essere contrastato. Ma questo non è stato, visto che come riconosceva
lo stesso Ferrario nell'altro intervento, il personaggio in questione si
mimetizzava bene; tanto è vero che lui stesso se n'è accorto con un pò di
mesi di ritardo no?
E allora per favore lasciamo perdere queste provocazioni mosse per giochetti
di potere in qualche partito, e cerchiamo invece di fare internazionalismo
sul serio, visto che qua fioccano le bombe sull'Iraq e si sterminano
impunemente due popoli: quello Kurdo e quello Palestinese, guarda caso per
mano di due satrapi (Turchia e Israele) di quell'Impero che ha bombardato la
Jugoslavia, quello amerikano.
L'Avamposto degli Incompatibili
http://www.controappunto.org
----- Original Message -----
From: "Davide Volante" <davidee85@hotmail.com>
To: <pck-yugoslavia@peacelink.it>
Sent: Wednesday, February 21, 2001 4:12 PM
Subject: Re: cosa vuol dire REDS?



Ciao a tutti!

Allego una comunicazione della redazione di REDS, di cui faccio parte.

Davide




Abbiamo pubblicato su REDS (http://www.ecn.org/reds) molto volentieri,
condividendone la responsabilità, l'articolo di Andrea Ferrario, un compagno
che si occupa attivamente di Balcani da anni, sul fascista serbo Dragos
Kalajic. Non solo siamo molto contenti di averlo
fatto, ma continueremo la nostra campagna tesa a recidere il tentativo
dell'estrema destra serba di infiltrarsi nel movimento antimperialista
italiano. Questa preoccupazione fa parte di una più generale campagna contro
l'estrema destra che la nostra rivista sta da tempo
attuando con positivi contatti con tutti i gruppi che in Italia portano
avanti una politica di opposizione attiva all'estremismo di destra (vedi la
pagina continuamente aggiornata:
http://www.ecn.org/reds/destra.html).

Non siamo affatto interessati ad attaccare "personalmente" Fulvio Grimaldi,
né ad attaccare "personalmente" chiunque. Siamo invece molto interessati a
polemizzare contro una posizione presente nella sinistra antagonista di
sostanziale appoggio alle rivendicazioni nazionaliste
granserbe. E per una ragione molto semplice: queste posizioni indeboliscono
il fronte di chi si opppone ad ogni imperialismo. E' stato un fattore di
debolezza che vi fossero frange nel movimento antiguerra, al quale abbiamo
tutti partecipato attivamente, che sostenevano più o meno apertamente il
regime di Milosevic: l'insensibilità verso il dramma della pulizia etnica
operata dalle milizie serbe contro la popolazione albanese ha alienato le
potenziali
simpatie ad esempio delle masse giovanili e di settori pacifisti, che erano
contro la guerra, ma non per questo a favore dei macellai. Sappiamo che
quella posizione, più nazionalista degli stessi nazionalisti serbi, è fatta
propria solo da una minoranza interna
al PRC e da alcuni piccoli gruppi esterni al partito, ma riteniamo comunque
utile una aperta polemica con questi settori perché è bene che sia
pubblicamente chiaro che vi sono comunisti che, mentre combattono
imperialisti americani e di casa nostra, non per questo non evitano di
chiudere gli occhi di fronte ai massacri, solo perché realizzati da qualcuno
che s'è dato una qualche ascendenza di sinistra.

La convergenza oggettiva di questi settori con l'estrema destra serba non è
casuale. Questi compagni sono sinceri oppositori dell'imperialismo
americano. E su questo fronte svolgono
senz'altro una utile funzione. Sono certamente, soggettivamente,
antifascisti. Ma l'impostazione che loro danno a questa lotta è
completamente sbagliata: immaginano che per combattere l'imperialismo
americano si debbano ridimensionare le responsabilità di quello di
casa nostra (che è accusato di essere "servile", e dunque di non avere
interessi propri in campo, eppure la vicenda Telekom dovrebbe pur dimostrare
qualcosa!). La giusta opposizione all'isolamento della Serbia e alle
interferenze delle grandi potenze, diviene sostegno del
regime serbo, la giusta opposizione alla guerra della NATO si tramuta in una
identificazione con le argomentazioni del nazionalismo serbo. E dato che il
nazionalismo serbo spazia dall'estrema destra all'estrema sinistra, ecco che
ci ritroviamo con manifestazioni in cui hanno libera cittadinanza i fascisti
serbi che sventolano simboli cetnici (i fascisti serbi che combattevano
Tito) e si civetta con estremisti di destra, perché anche loro "contro gli
americani". Compagni: è una vita che l'estremismo di destra, anche in
Italia, cerca una qualche convergenza con l'estrema sinistra, possibile che
ci siano compagni così fessacchiotti da cadere ancora in questi tranelli?

Pensiamo che esista una bella differenza tra INTERVISTARE estremisti di
destra e FARE INIZIATIVE PUBBLICHE insieme ad estremisti di destra. Noi,
come rivista, possiamo immaginare (anche se non lo abbiamo mai fatto) di
intervistare o proporre i documenti di un gruppo di
estrema destra per far conoscere meglio i nostri avversari. Ma di certo non
faremmo MAI insieme a loro un'assemblea pubblica. E' accaduto invece che i
settori di cui sopra abbiano proprio promosso simili iniziative. Inoltre:
non siamo i difensori ufficiali di Ferrario
(che, purtroppo, non fa parte della redazione di REDS), ma crediamo che
basta andarsi a rivedere  il bollettino Notizie Est#398 (08/02/2001) per
verificare che l'intervista all'esponente kosovaro di destra è preceduta
dalla scritta "a fini esclusivamente documentativi". Notizie Est, pur
difendendo un punto di vista rigorosamente a favore dei soggetti sociali
oppressi (operai, donne, "minoranze nazionali"), pubblica notizie di ogni
fonte, e pare che il servizio sia altamente apprezzato visto che anche i
suoi più testardi detrattori non se ne perdono un numero. Notizie Est aveva
tra l'altro pubblicato anche interviste a truci destri serbi (Oliver
Ivanovic, tra gli altri), ma pare che queste non abbiano troppo scomposto i
nostri. In buona sostanza invitare un estremista di destra ad iniziative
pubbliche da parte di compagni antimperialisti, ci pare una azione assai
discutibile, specie se non si dice al pubblico chi è il personaggio in
questione. Ma forse i compagni non conoscevano i suoi trascorsi. Bene, in
questo caso, senza tanti schiamazzi, dovrebbero ringraziare Ferrario di
averli messi sull'avviso. Ora che è venuto fuori il curriculum di Kalajic
crediamo che la cosa migliore, perché questi compagni si tolgano dai guai in
cui si sono cacciati da sé, sia una tranquilla autocritica ed un impegno in
futuro ad una maggiore attenzione. Poi continueremo lo stesso a polemizzare,
ma senza fascisti di mezzo.

Da ultimo. Non ci è saltato mai in mente di considerare Fulvio Grimaldi un
fascista, ci mancherebbe. Contestiamo però il fatto che intrattenga rapporti
amichevoli e politici con uno di loro. Il grado di intimità con Kalajic lo
si può dedurre chiaramente dall'articolo da lui stesso firmato su
Liberazione e citato da Ferrario, ma se vi sono dubbi al riguardo siamo
certo pronti a riproporlo per intero. Conosciamo molto bene il curriculum di
Grimaldi ed apprezziamo le sue battaglie contro l'embargo all'Iraq, a favore
dei palestinesi, ecc. Solo che non capiamo perché da ciò se ne dovrebbe
dedurre una sorta di immunità per tutto
ciò che dice o fa. Noi diciamo che su QUEL punto, lui, i compagni del
Tribunale Ramsey Clark, ecc. hanno sbagliato. Coi fascisti non si civetta,
mai.

redazione di REDS






>From: olivavittoria@hotmail.com
>Reply-To: pck-yugoslavia@peacelink.it
>To: <pck-yugoslavia@peacelink.it>
>Subject: cosa vuol dire REDS?
>Date: Sat, 17 Feb 2001 21:27:44 +0100
>
>MA COSA VUOL DIRE "REDS"?
>
>Abbiamo avuto notizia pochi giorni fa dell'attacco personale di certo
>Andrea
>Ferrario contro il compagno Fulvio Grimaldi, reo di aver partecipato
>durante
>il conflitto nei Balcani ad alcune in iziative contro la guerra nei
>Balcani,
>in cui era presente anche un ambiguo personaggio serbo, tale Dragos
>Kalajic.
>La cosa più grave
>dell'articolo consisteva nell'insinuare una certa collusione fra il
>personaggio in questione, legato ad ambienti della destra serba e il
>compagno Fulvio, come se il fatto di partecipare ad una stessa iniziativa
>significasse consonanza di idee, e non, semplicemente il fatto che i
>partecipanti al dibattito erano schierati ambedue contro l'intervento
>della NATO nei Balcani. In parole povere se Fulvio era seduto accanto ad un
>personaggio della destra razzista era anche lui un razzista. Il giorno
>successivo lo stesso Andrea Ferrario ospitava SUL SUO SITO autodenominato
>REDS l'intervista ad un alto esponente dell'estrema destra kosovara
>albanese, tale Professor Shahik Bajgora, del partito repubblicano albanese,
>formazione talmente di destra, che non è ben vista neanche dall'UCK (e
>scusate se è poco). Il nostro Ferrario è così gasato dallo scoop, che dopo
>aver ringraziato Andrea Speranza, autore dell'intervista, la pubblica senza
>alcun commento. A questo punto sorge spontanea una domanda: come mai sedere
>accanto in una trasmissione televisiva ad un personaggio di destra serba è
>indice di razzismo, mentre ospitare sul PROPRIO SITO l'intervista ad un
>fascista kosovaro, fautore della grande albania etnicamente pura non lo è?
>Non sarà che qualcuno è rimasto contaminato da una certa ideologia del
>passato, per cui gli albanesi sono per gli italiani un popolo fratello
>(anche se di serie B, e quindi da dominare), mentre gli slavi (e
>soprattutto
>i serbi) sono un popolo da sterminare? Ma cosa significa la parola REDS per
>il nostro? Non sarà il nome di una squadra di calcio?
>
>huambo de
>L'Avamposto degli Incompatibili
>www.controappunto.org
>
>
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