Come ha già notato Carlo Gubitosa il 17 gennaio scorso su questa stessa mailing list la questione della moratoria nasconde un inganno capace di annullare tutto il lavoro che si è fatto finora. A chi si chiede di mettere al bando le armi all’Uranio impoverito? Allo stato italiano, che fino a ieri ha finto addirittura di non sapere che cosa fossero? Alla NATO, che continua a definire le armi al DU armamenti convenzionali? Agli Stati Uniti, i principali carnefici? All’ONU, che ha finora benedetto tutti gli interventi nei quali si è fatto uso di armi al DU? Al Tribunale dell’Aja, alla CEE, al WTO, al FMI? Certamente questo non avverrà grazie ad organizzazioni o commissioni internazionali, le stesse che finora hanno prodotto e consentito conflitti disumani, che definiscono umanitarie delle vere e proprie aggressioni internazionali, che legittimano il neo-colonialismo imperante oggi nel mondo. Non saranno certo le moratorie e le petizioni ad impedire all’imperialismo di continuare la sua sanguinaria opera. Non sarà certo la distinzione tra armi di sterminio lecite ed illecite, tra armi convenzionali e non, tra armi nucleari, biologiche e chimiche (che i militari chiamano a ragione semplicemente NBC), tra guerre umanitarie e non a mutare la realtà delle cose. Dovremo esser noi a farlo. Come ha scritto Sara Flounders: “Oggi il Pentagono non teme alcuna sfida militare. Il Pentagono teme una sola cosa: la mobilitazione delle masse, la loro consapevolezza, la loro attivizzazione e la loro rabbia.” L.D.N. |