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Interrogazione PRC su uranio impoverito
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INTERPELLANZA
I sottoscritti chiedono d'interpellare il Presidente del Consiglio dei Ministri
ed i Ministri della Difesa e degli Esteri
Premesso che:
n Di fronte al moltiplicarsi dei casi di leucemia e di malattie sospette su
giovani di buona e robusta costituzione il muro di omertà con la quale la NATO cercava di occultare la pericolosità dei proiettili all'uranio impoverito si sta finalmente sgretolando;
n gli Stati Uniti e la Gran Bretagna erano a conoscenza della pericolosità
di questi ordigni per la popolazione civile e per gli stessi militari. Ciò
nonostante si è deliberatamente scelto di usarli prima in Bosnia poi in
Kosovo/Jugoslavia, contaminando interi territori sperimentando sul "campo" - con civili e militari usati come cavie - le conseguenze delle radiazioni
sull'ambiente e sul corpo umano;
n a conoscere gli effetti letali dell'uranio impoverito- dopo la guerra in
Irak e l'emergere della cosiddetta "sindrome del Golfo"- erano anche i vertici
politici e militari degli altri paesi della Nato, compresi quelli italiani i
cui Ministri sono stati più volte, in diversi anni, sollecitati a rispondere ad
interrogazioni sul tema eludendo il problema con irresponsabili rassicurazioni
propinate dai consiglieri del Pentagono;
n l'uso di armi ad alta tossicità destinate a rimanere a lungo nella catena
alimentare umana, in grado di provocare malattie genetiche gravissime , si
configura a tutti gli effetti come un crimine contro l'umanità, tanto più grave
perché utilizzato da una alleanza militare che diceva di agire per fini
umanitari;
n questa vicenda, come d'altronde quella del Cermis e dei recenti giochi
acrobatici dell'aviazione Usa nei confronti di aerei civili italiani sui cieli
del basso Tirreno, dimostra come sia tutt'altro che ideologico porre il problema dello scioglimento della Nato. Non solo la "guerra umanitaria" ha dimostrato di non costruire la pace ma la Nato ha palesato di non aver alcun rispetto per le popolazioni che diceva di voler "liberare" e per i suoi stessi militari mandati allo sbaraglio senza le necessarie protezioni dalle radiazioni dell'uranio impoverito;
n le resistenze degli Stati Uniti a non accettare neanche una moratoria di
queste armi palesano ancora di più l'intreccio perverso tra la lobby industriale
bellica ed i centri di ricerca militare che hanno necessità per esistere della
guerra, che non a caso viene pianificata e scatenata a seconda dell'esigenze strategiche di questo Paese;
Per sapere:
n se non ritenga di dover assumere una iniziativa internazionale per
arrivare al bando delle armi all'uranio impoverito in quanto armi di distruzione
di massa, iniziando a vietarne l'uso e lo stoccaggio sul territorio e le acque
nazionali italiane;
- a riconoscere ai militari ed ai volontari civili che hanno contratto la
malattia in Bosnia e Kosovo, lo status di malattia di servizio , con conseguente messa a carico dello Stato delle spese mediche e per le cure, oltre che riconoscere un adeguato indennizzo per le famiglie colpite da una così grave sciagura;
- ad operare per un impegno straordinario per la bonifica delle aree contaminate e per misure di protezione sanitaria delle popolazioni;
- a porre fine alle missioni Nato nei Balcani ed eventualmente a sostituire le
truppe atlantiche con un contingente delle Nazioni Unite ;
- a chiedere al Tribunale Internazionale per i crimini di guerra nella
ex-Jugoslavia, l'avvio di una inchiesta penale sui responsabili dell'uso delle
armi all'uranio impoverito;
a richiedere le dimissioni da responsabile della PESC della "Unione Europea" di Javier Solana, per le sue responsabilità - quando ricopriva la carica di Segretario Generale della Nato - durante la guerra di Bosnia e del Kosovo nell'uso dei proiettili all'uranio impoverito e per aver autorizzato l'invio di contingenti militari senza impartire le necessarie precauzioni sui rischi per la salute che essi avrebbero corso durante la loro missione.
BERTINOTTI, GIORDANO, MANTOVANI, NARDINI, MALENTACCHI, DE CESARIS, VALPIANA, ROSSI EDO, VENDOLA, CANGEMI, LENTI, BOGHETTA, BONATO
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