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Re: Vaso Cubrilovic e i conflitti nei Balcani
At 23.20 17/01/2001 +0100, Giovanni Trupo ha scritto:
>Senza una revisione storica delle teorie di Cubrilovic ci potrà essere un
>futuro del Kossovo nella Serbia del nazionalista Costunica?
Non direi che la metodologia di Cubrilovic (del 1937) era stata
utilizzata, come tale, dato l'arrivo della II guerra mondiale. Non era
utilizzata neanche dopo. Non ci sono neanche analogie con i processi o
opressioni nei ultimi 2-3 anni, a Kosovo, nei confronti dei nativi Albanesi
ethnici. (La forza dei documenti del genere, scritti dai consulenti esterni
dai quali si cerca un radicalismo del tipo "Lutwak", solitamente viene
limata da parte dei politici)
Dopo la conquista del pottere da parte di communisti nei Balcani,
Yugoslavia ed Albania sono diventati paesi-amici, e vicini nei vari modi.
Questo si èra interrotto con l' allontanamento della Yugoslavia dal Patto
di Varsavia, ed isolamento di Albania, più tardi.
Vorrei ricordare che con un atto, quasi segreto, nel '45, firmato (penso
da parte del Dr. Vlada Zecevic), era proibito il ritorno dei profughi
serbi, croati, montenegrini - a Kosovo e Metohija [?!] Non vorrei
dimostrare nessuna congettura. Communisti jugoslavi proprio non sapevano
amministrare, tranne dividere il fieno a 7-8 Caini ed Avegli, contanto
solamente all' omogenità del loro ferreo partito, e il unipartitismo. Cito
le parole di un communista, membro del partito dai tempi di guerra civile
in Spagna, che mi ha detto, deluso, che sono stati loro che hanno distrutto
la Jugoslavija.
Kadarè è un ottimo conoscitore dei Balcani, ma è ancora miglior scrittore,
che amo anch' io leggere. Per esempio il suo romanzetto "Tre canti funebri
per Kosovo". Lui esagera nel testo citato da parte del Trupo , richiama i
spiriti del passato, con gli stessi vuole demonizzare i Serbi. Si aspetta
da un scrittore, erroneamente, una visione al di sopra delle parti, e più
lungimirante, ma questo requisito per la buona scritura per fortuna non è
indispensabile.
Arrivano, comunque i tempi di lavoro e di qualche speranza, nonostante che
il nuovo governo nella Serbia (Jugoslavija) viene considerato di destra,
mentre si dimenticano i contesti del ultimo decennio, si dimentica il
segregazionismo con il quale le sinistre europee hanno trattato la parte
serba nei conflitti, dove loro soventemente errano piu brutalli nelle
critiche dai governi centristi europei.
Dal altra parte ora si idolatrizza Milosevic come un "Fidel" dei Balcani,
che era il maggior manipolatore del nazionalismo.
Ma, sopratutto, quello che conta e che trovo meraviglioso, e l'amore verso
un paese, verso gli amici, e la Jugoslavija, davvero, ha tennuto l'Italia
nel buon posto del cuore.
E' una moda considerare i Balcani popolati con le emozioni nazionaliste,
mentre la Europa camina orgogliosa, schedare i politici correnti sotto
l'ombra negativa del nazionalismo, il quale, giustamente, può essere
pericoloso. Non bisogna però, trascurare il nazionalismo come stile e una
"politica estera", che characterizza Koshtunica.
Grazie per i links, gli esaminerò.
Saluti, Dragomir Kovacevic
--
>Appello agli intellettuali democratici per un futuro di democrazia in
>Kossovo e in Serbia.
>Ismail Kadarè riferendosi al secolare conflitto con la Serbia scrive:
>[...]...sindrome antialbanese....[...] ...Vaso
Cubrilovic...[...]...malattia antialbanese,...[...]...Ivo Andric...